RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 31 marzo 2015

“I flood myself with light of the immense” Christian Balzano e Lolli e Memmoli



I lampadari più noti della collezione Lolli e Memmoli dialogano con i lavori dell’artista Christian Balzano, in un percorso tra arte e design.

Lo showroom Lolli e Memmoli di Milano ospita dall’8 aprile al 30 ottobre 2015 l’esposizione “I flood myself with light of the immense” di Christian Balzano.

L'artista ha creato per l’occasione alcune opere di grande formato che interpretano, attraverso il suo linguaggio artistico e i suoi elementi, le lampade di Lolli e Memmoli.

Lolli e Memmoli
Il marchio Lolli e Memmoli, fondato a Milano nel 1993 dagli architetti Ivan Lolli e Mario Memmoli, è noto in tutto il mondo per la produzione di lampade in cristallo colorato, realizzate a mano, il cui design contemporaneo combina armoniosamente asimmetria, rigore geometrico e decostruttivismo. I due architetti milanesi hanno traghettato una tipologia di illuminazione, quella del lampadario in cristallo di Boemia, dal passato al presente, cambiandone completamente la sostanza senza però mai abbandonarne la bellezza senza tempo.

Christian Balzano
Christian Balzano nasce a Livorno, dove vive e lavora. Nel 2008 realizza una mostra-evento a Milano e partecipa ad OPEN XI a Venezia Lido. Nel 2009 è impegnato con un’esposizione itinerante in cinque musei argentini, e con la mostra “Milanogallerie”, alla Triennale di Milano. Nel 2010 in occasione di Art Basel, griffa per la Fiat la fiancata di una 500. Nel 2011 partecipa al progetto “Thai-Italy Art and Cultural Exchange” a Bangkok. A luglio viene invitato alla 54ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia - Padiglione Italia, Regione Toscana, Museo Pecci. A settembre è invitato alla 4ª Edizione della Biennale di Arte Contemporanea di Mosca. Nel maggio 2012 su invito dell’Istituto Italiano di Cultura realizza una personale presso l’Ambasciata Italiana di Washington DC. Nel 2013 è presente in una collettiva a New York. A giugno dello stesso anno viene invitato nel Padiglione del Costarica in concomitanza con la 55 ª Biennale di Venezia. A luglio vince il 64° Premio Michetti e a settembre prende parte alla collettiva “Tabula Rasa” presso il Museo del Paesaggio a Torre di Mosto, Venezia. Ad ottobre viene invitato dallo Youngeun Museum of Contemporary Art di Gwangju, Corea, per una residenza d’artista di un mese con mostra finale. 

FABIO PIETRANTONIO “SAPIENZA UNIVERSALE”



FABIO PIETRANTONIO
“SAPIENZA UNIVERSALE”
a cura di Stefano Sbarbaro e Paolo Bolpagni
Dal 27 Marzo al 4 Aprile 2015
SPAZIO MAIMERI
MILANO

Comunicato Stampa
“SAPIENZA UNIVERSALE”
a cura di Stefano Sbarbaro e Paolo Bolpagni
“L’arte di Pietrantonio si pone agli antipodi da ogni intellettualismo. Non è magia, né
inclinazione esoterica, ma semplicemente capacità di esprimere un linguaggio
immediato, diretto, leggibile e interpretabile con sufficiente chiarezza al di là di ogni
concettualizzazione…
I cardinali piccoli fazzoletti di seta, sollevati al centro come per creare coni irregolari,
fissati in alto da uno spago annodato che, isolando il lembo superiore, creano una
specie di piccola capocchietta rispetto alla parte sottostante della stoffa, conferiscono al
risultato formale di questa elementare azione, un vago carattere antropomorfo: una
testolina sopra, come quella di certi manichini di De Chirico e, più in basso, il definirsi di
un curioso personaggio dal corpo ricoperto di un’ampia veste, di un grande mantello
che potrebbe ricordare a certi un ferraiolocardinalizio gonfiato da vento”.
Pietrantonio poi, dispone e incolla i suoi fantomatici esseri sulla tela, li ricopre di resina
per fissarli al supporto e li dipinge ad acrilico con lo stesso colore del fondo.
Gianni Maimeri, Presidente della Fondazione Mammeri, caro amico e estimatore di
Fabio Pietrantonio afferma “conosco Fabio e il suo percorso artistico da moltissimi anni e
ho spesso immaginato una mostra che ne descrivesse la sua evoluzione. Durante una
delle ultime visite nel suo Atelier, sono stato colpito dalla leggerezza e dalla poesia dei
suoi lavori. Quei fazzoletti in cui ho subito visto piccole figure che danzano come
dervisci in un vortice su una superficie monocroma, mi hanno riportato alla mente
l’immagine di me, Fabio e altri amici mentre, poco più che adolescenti, giocavamo nella
spiaggia della nostra Sardegna. Questa sensazione si è rapidamente trasformata in un
urgente volontà di realizzare questo progetto di cui sono molto orgoglioso”.
“…Sapienza Universale essenzialità e cammino di speranza che giunge da un altro
tempo e da altre forme di coscienza”.

Armando Orfeo - "Wonderful World" un salto negli iper-mondi -





"Wonderful World"

un salto negli iper-mondi



dipinti di Armando Orfeo





Genere: mostra personale di pittura

Artista: Armando Orfeo

Titolo: "Wonderful World - un salto negli iper-mondi”

A cura di: Filippo Lotti e Roberto Milani

Inaugurazione: sabato 11 aprile 2015, ore 17.30 (ingresso libero)

Luogo: Chiesa dei Bigi, piazza Baccarini (Centro storico), Grosseto

Periodo: 12 - 26 aprile 2015

Orario: tutti i giorni 16.30-19.30 (chiusura lunedì)

Organizzazione e Allestimento: Casa d'Arte San Lorenzo

In collaborazione con: C.R.A. - Centro Raccolta Arte

Patrocini: Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comune di Grosseto, Fondazione Grosseto Cultura, CEDAV

Media partner: Radio Bruno Toscana

Ufficio stampa: FuoriLuogo – servizi per l’Arte

Info: Casa d’Arte San Lorenzo  0571 43595, galleria@arte-sanlorenzo.it, www.arte-sanlorenzo.it

Catalogo in mostra con testi di Mauro Papa, Roberto Milani e Filippo Lotti, edito per Bandecchi & Vivaldi



GROSSETO. Si inaugura sabato 11 aprile 2015 alle ore 17.30 nella Chiesa dei Bigi (piazza Baccarini, Grosseto), la mostra di pittura di Armando Orfeo dal titolo "Wonderful World, un salto negli iper-mondi”.

Il titolo prende spunto dall’omonima opera pittorica con cui l'artista grossetano ha vinto il primo premio "Città Visibile 2014" sezione opere prime; premio che prevedeva la realizzazione di una mostra personale. L'artista ha così sviluppato, a partire dall'opera vincitrice, una serie di lavori appositamente realizzati per questo suggestivo spazio.

Tredici opere in esposizione, a testimonianza dell’ultimo ciclo pittorico dell’artista: “Tre quadri di grande formato – dice Orfeo - saranno inseriti nei tre altari della chiesa come a formare un unico trittico sulla contrapposizione fra la terra di Maremma e la modernità. Altre dieci tele verranno esposte ai lati della navata”.

L’esposizione organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo, patrocinata dal Comune di Grosseto, Regione Toscana, Provincia di Grosseto e realizzata in collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura, Cedav, FuoriLuogo–servizi per l’Arte e con il C.R.A.- Centro Raccolta Arte, è curata da Filippo Lotti e Roberto Milani, curatori anche del catalogo con il testo di Mauro Papa, direttore di Cedav e curatore di Città Visibile.

Orfeo continua il suo onirico reportage sulle contraddizioni della vita e dell’uomo, i suoi miti e le sue problematiche, le sue debolezze e le sue, sempre più “artificiali” certezze. Con la pittura, fortemente legata alla contemporaneità, l’artista coglie l’ironia insita nelle situazioni con visioni apocalittiche e irreali dove l’unica via di scampo è la Patafisica, la scienza delle soluzioni immaginarie.

“Orfeo – scrive Milani - ci trasporta in un mondo che solo all’apparenza può sembrare onirico.

Fervente sostenitore ed audace divulgatore della Patafisica, mette in luce e sottolinea l’esistenza di un mondo parallelo, frequentato da quei personaggi antropomorfi che popolano i suoi dipinti sempre in bilico sulle decisioni da prendere. Un mondo del tutto astratto, quasi spirituale”.

“La pittura onirica di Armando Orfeo – scrive Lotti - è contrappuntata da segni e simboli all’interno dei quali è chiamato a districarsi l’osservatore coinvolto in un percorso labirintico di grande impatto visivo ed emozionale.

A guidarci è un autobiografico omino vestito di rosso che, nel segno dell’incomunicabilità, tenta di evadere da città metropolitane costituite da infinite torri di Babele all’interno delle quali è carcerato. Un’evasione per ritrovare il suo mare di Maremma, i pini mediterranei, i cipressi e le colline toscane umanizzate del lavoro secolare dei suoi conterranei”.



La mostra resterà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino al 26 aprile con il seguente orario: tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30. Chiuso il lunedì.

Per info: Casa d’Arte San Lorenzo 0571 43595, galleria@arte-sanlorenzo.it.

sabato 28 marzo 2015

L’invisibile porta dei sogni di Paolo Infossi a Saluzzo Arte

Saluzzo Arte... fino al 12 aprile.... 



L’invisibile porta dei sogni
di Paolo Infossi


FONDAZIONE AMLETO BERTONI - Saluzzo

Il sogno è la manifestazione psichica che consente di percepire delle immagini e dei suoni, interpretati e vissuti come istanti reali. Emozioni e ricordi che si fondono casualmente in un linguaggio che, molto spesso, non ha un filo logico apparente.
Un mezzo per realizzare dei desideri inappagati, per conoscere le fantasie rimosse dalla coscienza o soltanto un evento ingannevole teso a preservare dei modelli comportamentali?
I sogni, probabilmente, soddisfano raramente i desideri, ma contengono comunque dei “messaggi” che riaffiorano dall’inconscio per evidenziare eventuali conflitti interiori. Essi possono assumere un ruolo di linea guida, compensare la monotonia con l’armonia, scaricare tensioni e fastidiosi pensieri.
L’esperienza onirica è un’attività del pensiero che appartiene all’essere umano sin dai tempi più remoti e, una pittura realizzata all’interno del complesso delle caverne di Lascaux, potrebbe anche essere considerata come la rappresentazione di un sogno. In questa scena propiziatoria, l'anonimo artista del Paleolitico, descrive la caccia ad un impressionante Uro o altri giganteschi animali. Un’immagine simile ad un “sogno ad occhi aperti”, un disegno realizzato con la memoria. E c’è senz’altro una precisa relazione tra il ricordo e il sogno, la base di partenza è sempre la memoria.
Anche la porta è un simbolo antico e misterioso, un confine che delimitava, presso molte culture, uno spazio sacro. Attraverso una porta, si supera una soglia, si entra in una nuova dimensione. Così si esprime Penelope, rivolgendosi a Ulisse, nel XIX canto dell’Odissea di Omero: «… Due, sono le porte dei sogni inconsistenti: una è di corno, l’altra d’avorio: quelli che vengono fuori dal candido avorio, avvolgon d'inganni la mente, parole vane portando; quelli invece che escon fuori dal lucido corno, verità li incorona, se un mortale li vede …».
Il legame tra arte e sogno è stato spesso dichiarato apertamente ma, a volte, è soltanto intuibile o seminascosto tra le righe. Un’inclinazione a cui sembrano aderire anche artisti come: Claudio Benghi, Gabriella Goffi, Arianna Lion, Pietro Marchese, Daria Petrilli, Paola Rattazzi, Michela Riba, poiché creano qualcosa di singolare, di diverso, qualcosa che appartiene soltanto ai loro sogni, alla loro immaginaria interpretazione della realtà.
L’arte, di per sé, è già una visione che trascende il quotidiano e la loro priorità è quella di suggerire nuove vie, di modificare la concezione convenzionale delle cose, arrivando anche a mettere in discussione dei limiti, almeno attraverso la fantasia.

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Ente organizzatore:
Fondazione Amleto Bertoni - Città di Saluzzo
info@fondazionebertoni.it - www.fondazionebertoni.it

Da SABATO 28 MARZO a DOMENICA 12 APRILE 2015
inaugurazione 27 marzo ore 18.00 su invito
Antiche scuderie - Piazza Montebello, 1 - Saluzzo (Cuneo)

Orari:
giovedì, venerdì, sabato e domenica: 15,00 - 19,00
festività del 6 Aprile: 15,00 - 19,00
Lunedì, martedì e mercoledì chiuso

0M/ no place to hide - a cura di Martina Cavallarin | Stefano Monti

Si è inaugurata ieri, 27 marzo, e sarà visitabile fino al 3 maggio... a Monfalcone... 




0M/ no place to hide

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone 
 a cura di Martina Cavallarin | Stefano Monti

Inaugurazione Venerdì 27 Marzo ore 18.00

Alterazioni Video, Lorenzo Commisso, Francesco Jodice, Masbedo, Marco Mendeni, Marotta & Russo, Ryts Monet, Maria Elisabetta Novello, Elisa Giardina Papa, Antonio Riello, Michele Spanghero, Giuseppe Stampone

La Galleria offre ai Cittadini un luogo di confronto, di dialogo, di apertura all’Europa e al futuro dell’arte nelle sue diverse proposte e sollecitazioni.
Invita il pubblico a guardare avanti con occhi nuovi, a farsi guidare dagli esiti artistici di altissimo livello che abbiamo l’onore di ospitare nella “Comunale”.

0M/ no place to hide è un dispositivo, una suggestione, uno stimolo di riflessione dei curatori Martina Cavallarin e Stefano Monti che coinvolgono un gruppo di artisti italiani chiedendo loro di indagare, muoversi, navigare, all’interno della cultura contemporanea che ha come mantra: “Produci, condividi, commenta”. Più è meglio, sempre e senza eccezioni.
Facciamo di tutto per avere sempre più consenso, pensiamo che sia necessario averlo. Scegliamo la frase giusta, l’hashtag giusto, condividiamo articoli, immagini, rispondiamo ai sondaggi, li allarghiamo, pubblichiamo le nostre foto, la musica che ascoltiamo, le cose che abbiamo acquistato o che vorremmo acquistare, film che abbiamo visto o scaricato, serie TV.
L’obiettivo è controllare like e fan. Siamo felici o delusi a seconda che i nostri post siano più o meno seguiti e condivisi. Vogliamo piacere, questo è insito nella natura umana, con la differenza che oggi abbiamo una metrica costante, in continuo aggiornamento di quanto vogliamo piacere e di come fare per ottenere di piacere. Il meccanismo narcisistico trova nella contemporaneità canali di amplificazione a gettito illimitato.
Questo continuo “aggiornamento” crea assuefazione, fino ad arrivare a un punto in cui ci rendiamo conto che avere tanti fan, tante persone che ci seguono, e che conseguentemente in qualche modo ci controllano, ci giudicano e che vogliamo/dobbiamo “accontentare”; spesso condiziona, seppur a livello di subconscio e involontariamente, le scelte che operiamo, portandole verso un processo di normalizzazione.
“Siete in troppi”. Su questa affermazione 0M/ no place to hide costruisce il suo scarto, afferma una necessità, attiva un’urgenza non ponendosi come una critica sociale, non negando il social, ma interrogandosi e proponendosi come analisi della coscienza individuale e dell’atteggiamento psicologico collettivo, come esercizio di ricerca delle modalità con le quali si abita il mondo e si attraversa la società contemporanea.
Il dispositivo dell’indagine si attiva come reazione o come tentativo di risposta alla reiterata e suggestiva Teoria del complotto, struttura del controllo, al quale siamo costantemente soggetti, della mancanza di privacy, della “nuova” solitudine, determinata dallo stare sempre in compagnia sebbene virtualmente, alla quale siamo ossessivamente soggetti.
Nella Teoria del complotto si annidano tutte le dinamiche insite nelle molteplici sfere dell’esistenza che vanno dal medium freddo -per parafrasare Marshal MacLuhan- che è la televisione ora interattiva, strutturata e a celle dalle quali è possibile entrare e uscire continuamente, al transito nelle strade cittadine sorvegliate da telecamere, fotocamere, fotocellule, alle applicazioni per i device che chiedono posizione, luogo, orario, dati anagrafici, quadro clinico, sino alla rete costituita dai molteplici account dei social media ai quali aderiamo e che quasi automaticamente pubblicano, archiviano tutti i nostri dati.
Il problema non è quello di smettere di essere on-line, ma quello di esserci con maggiore consapevolezza e, soprattutto, quello di cercare, saper costruire, non aver paura di costruire uno spazio “altro”, individuale, privato, una zona nella quale confrontarsi solo con se stessi, dove poter sperimentare in totale solitudine, esprimersi senza tenere in considerazione il giudizio dei “tanti”, in cui sbagliare senza che l’errore sia assoggettato a un giudizio planetario. Uno spazio di erranza del fare e del pensare nel quale singolare e plurale possano trovare le contingenze atte ad attivare un più sincero e auspicabile umanesimo.
L’impopolare, l’insuccesso, il fallimento, sono fondamentali nel processo creativo. Il distacco, la solitudine, il poco, il piccolo, un’utopia a misura d’uomo, diventano il luogo ideale per la ricerca del nuovo.
0M/ no place to hide è il tentativo responsabile dell’arte di attivare una rivalutazione del pensiero individuale, della necessità di ritrovare e costruire dei nuovi spazi di appartenenza, un luogo di libertà. No place to hide inteso come monito e messaggio, tentativo anche di smettere di nascondersi, ambito di non tolleranza evidenziata anche dalla scelta grafica del titolo che si muove solo per scritte come si trattasse di una cartellonistica stradale, di un ordine, di un messaggio per sollecitare la reazione. No place to hide è ricerca di uno scarto, un’ipotesi di deviazione, un abbandono costruttivo, un’azione di spostamento in avanti, fuori dal processo di omologazione nel quale siamo e ci siamo inseriti.

0M/ no place to hide è costituito da un’esposizione collettiva composta da opere create site e time specific, 2015, degli artisti italiani Alterazioni Video, Lorenzo Commisso, Francesco Jodice, Masbedo, Marco Mendeni, Marotta & Russo, Ryts Monet, Maria Elisabetta Novello, Elisa Giardina Papa, Antonio Riello, Michele Spanghero, Giuseppe Stampone.
La posizione curatoriale è quella di lavorare con artisti italiani per un atteggiamento intellettuale che intende valorizzare i talenti nazionali.





*Il titolo è una suggestione che deriva dall’omonimo libro NO PLACE TO HIDE - Sotto Controllo, di Glenn Greenwald su EDWARD SNOWDEN E LA SORVEGLIANZA DI MASSA: Libertà, sicurezza, democrazia, privacy.

Roma 900 - alla Magnani Rocca

Fino al 7 Luglio alla Magnani Rocca....





De Chirico, Guttuso, Capogrossi, Balla,
Casorati, Sironi, Carrà, Mafai, Scipione e gli altri
nelle Collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

Simbolismo, Secessione, Futurismo, Nuovo Classicismo, Scuola Romana, Astrattismo:
il XX secolo nella città eterna.

Sontuose figure femminili, Ritratti di celebri personaggi, Vedute dell’Urbe e della campagna romana, Nature morte rigorose o vibranti, sono i principali soggetti affrontati dagli artisti protagonisti della nuova mostra della Fondazione Magnani Rocca, fra i quali:
Afro, Balla, Bocchi, Cambellotti, Capogrossi, Carena, Casorati, Conti, Crali, De Carolis, Depero, De Chirico, De Pisis, Discovolo, Donghi, Dottori, Fillia, Funi, Gentilini, Guttuso, Levi, Lionne, Mario Mafai, Antonietta Raphaël Mafai, Mancini, Manzù, Marini, Benedetta Marinetti, Melli, Monachesi, Pirandello, Prampolini, Sartorio, Savinio, Scipione, Severini, Sironi, Socrate, Spadini, Stradone, Tamburi, Tato, Turcato.
La mostra, promossa dalla Fondazione Magnani Rocca e da Roma Capitale, Assessorato Cultura e Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Stefano Roffi.
L’esposizione, attraverso oltre cento splendide opere, intende presentare il "Novecento romano", quindi il collezionismo pubblico e la cultura artistica a Roma nella prima metà del XX secolo, nella complessità dei linguaggi che si sono succeduti, con gli artisti e i movimenti di riferimento. Prosegue così presso la Villa dei Capolavori - sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo, vicino a Parma - l’indagine della grande arte italiana del Novecento.
Il percorso proposto dai curatori dell’esposizione permette una lettura aperta attraverso livelli intrecciati tra loro. Così la visita ai capolavori delle civiche collezioni romane è articolata in una sequenza di sezioni, coerenti al loro interno, in grado di condurre il visitatore dalle opere legate alle ricerche stilistiche tardo-naturaliste e simboliste di inizio Novecento - Sartorio, Mancini, Spadini, Bocchi, De Carolis, Balla - agli esiti più audaci e innovativi del Secondo Futurismo - Depero, Benedetta Marinetti, Prampolini, Tato - per proseguire con la ricca sezione sul valore della tradizione italiana e il dialogo con l’antico - Casorati, De Chirico, Savinio, De Pisis, Severini, Sironi, Carrà - e con quella altrettanto articolata della Scuola Romana - Mafai, Scipione, Afro, Tamburi, Funi; il percorso si conclude con la figurazione e l’astrazione degli anni cinquanta, da Guttuso a Turcato, Capogrossi e Pirandello.
Il progetto della mostra nasce dalla collaborazione tra la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale e la Fondazione Magnani Rocca, che nella realizzazione dell’evento hanno avuto modo di confrontare la loro storia, il loro patrimonio e la loro attività di valorizzazione delle collezioni.
Proprio il dialogo tra le due collezioni permette anche di porre in rapporto opere di medesimi autori - come Guttuso, De Pisis, Carrà, Severini, Manzù, De Chirico, Mafai, Tamburi - eseguite in tempi e in situazioni diverse, mostrando così alcune tappe fondamentali della ricerca personale di alcuni dei più significativi artisti dell’arte italiana del Novecento.
La mostra propone anche un confronto tra la storia e la vocazione dei due musei. La Galleria d’Arte Moderna di Roma nata nel 1883 e aperta al pubblico nel 1925, rivela una forte intenzione celebrativa dell’Italia post-unitaria e fascista attraverso un programma di acquisizioni guidato dalle autorità civiche al fine di documentare l’ambiente artistico della capitale d’Italia nei suoi molteplici aspetti. La Fondazione Magnani Rocca, istituita nel 1978 e aperta al pubblico nel 1990, originata dal grande amore per l’arte di un singolo collezionista, quale Luigi Magnani, raccoglie le opere da lui scelte per accompagnare i suoi pensieri, le sue riflessioni, il suo esistere.
Il visitatore potrà ammirare e contemplare le singole opere già di per sé ricche di suggestioni o avventurarsi nei percorsi di relazioni e confronti che esse stesse suggeriscono.

Alla collezione della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale appartengono oltre tremila opere, fra le quali le oltre cento “gemme” selezionate per la mostra: dipinti, sculture, lavori grafici che costituiscono un patrimonio prezioso per la storia del collezionismo e della cultura artistica a Roma e in Italia sullo scorcio dell’Ottocento e lungo la prima metà del Novecento.
Le opere provengono da successivi e continuativi acquisti operati dal Comune di Roma presso le più importanti rassegne espositive nazionali organizzate nella capitale, in particolare, dal 1931, le Quadriennali d’Arte Nazionale, e da donazioni private che in alcuni casi hanno incrementato la collezione con fondi consistenti di uno stesso artista. A opere emblematiche come Il Cardinal Decano di Scipione, del 1930, in mostra a Mamiano, si affiancano numerose testimonianze delle tendenze artistiche presenti nella complessa cultura figurativa della prima metà del XX secolo, dal movimento di Novecento al Realismo Magico, dal Secondo Futurismo all’articolato percorso della scultura italiana tra tradizione e modernità; l’arte italiana è così documentata in tutte le sue numerose sfaccettature e nel rapporto dialettico con le avanguardie europee. L’acquisizione negli anni novanta di un’opera come Comizio di Giulio Turcato (1949-1950), pure esposta a Mamiano, sembra concludere idealmente questo percorso segnando, nel delicato equilibrio tra figurazione e astrazione, il passaggio ai linguaggi della contemporaneità.

La mostra è corredata da un ricco catalogo (Silvana Editoriale) che, oltre a riprodurre le opere esposte, comprende saggi di Giovanna Bonasegale (“Dalla Scuola Romana a Turcato”), Marco Carminati (“Roberto Longhi e la Scuola Romana”), Maria Catalano (“Ascendenze simboliste” e “Nuovo classicismo a Roma”), Federica Pirani (“Futurismo e Aeropittura”), Gloria Raimondi (“Secessione e Divisionismo a Roma”), Maria Catalano e Federica Pirani (“La Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale: una collezione a Roma”), Stefano Roffi (“Luigi Magnani dalla Capitale alla Villa dei Capolavori”).


ROMA 900 De Chirico, Guttuso, Capogrossi, Balla, Casorati, Sironi, Carrà, Mafai, Scipione e gli altri
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).

Dal 21 marzo al 5 luglio 2015.
Aperto anche tutti i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua.

Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.

Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337
info@magnanirocca.it
www.magnanirocca.it

Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 12,00 (ingresso e guida).

Ristorante e Caffetteria nella corte del museo tel. 0521 848135.

Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Stefano Roffi.


La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Media partners: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels, TEP, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.

venerdì 27 marzo 2015

CLOSE-UP Osservare. Ingrandire. Analizzare. Decodificare. Comprendere. Il primo piano sulla pittura italiana rivela indizi di grande bellezza. A cura di Gianluca Marziani

Grande mostra curata da Gianluca Marziani 



CLOSE-UP
Osservare. Ingrandire. Analizzare. Decodificare. Comprendere.
Il primo piano sulla pittura italiana rivela indizi di grande bellezza.

A cura di Gianluca Marziani 

PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE

Raccontare la pittura italiana, quella nata subito dopo la Transavanguardia. Un viaggio visivo dalla doppia anima: ora con artisti che iniziarono a esporre negli anni Novanta, ora con diversi nomi emersi di recente ma già consapevoli del buon uso linguistico. Una selezione eterogenea, supportata da consensi istituzionali, da una precisa riconoscibilità nel panorama iconografico, da un codice veggente con cui gli autori alimentano la disciplina evoluta del metodo pittorico.
CLOSE-UP racconta le qualità di un linguaggio attraverso molteplici radici tematiche ed estetiche, offrendo un vasto repertorio di passaggi concettuali e contenuti etici. Non ci sono spunti per nessuno, soltanto un vincolo dimensionale: agire entro i trenta centimetri come formato massimo del quadro.
Gianluca Marziani: “Trenta centimetri è di solito il formato minimo in circolazione, una sorta di consuetudine che vede nel 30x30 un’ideale unità di misura pittorica. Sono partito da quel minimo per tramutarlo nel massimo formato eseguibile, un’indicazione agli artisti per ribaltare il rapporto tra impatto e dimensione. Volevo che si ragionasse sul piccolo come spinta alla riscoperta del valore, dei dettagli, di quella preziosità che non implica esagerazione ma altissimo controllo.”
La mostra avrà una doppia natura espositiva: un lavoro di ogni artista sarà allestito nel Piano Nobile del museo, tra mobili, quadrerie, pareti e soffitti lavorati, secondo scritture curatoriali che privilegiano la strategia mimetica, il nascondimento, la rivelazione improvvisa; un secondo lavoro di ogni artista sarà presentato, invece, in una zona del Piano Mostre, dove il pubblico troverà un timeline orizzontale, sorta di lungo serpente che attraverserà tre zone del Piano (Sala Sten & Lex, Sala Archi, Galleria) come un esercito pittorico in rigoroso ordine alfabetico.
Gianluca Marziani: “Nel doppio ruolo di direttore artistico e curatore del progetto, mi assumo la piena paternità delle scelte, una sorta di responsabilità autografa per certificare le presenze e le necessarie assenze. La selezione risponde ai criteri che definiscono il mio metodo, così come accade davanti a qualsiasi sintesi collettiva per mostre tematiche. Piaccia o meno, questo gruppo rappresenta la sintesi spendibile di un’altissima energia figurativa. La pittura italiana che spargerei nel cosmo è qui: in un sogno vorrei alzare gli occhi e scoprire che ogni stella nel firmamento pulsa in forma di quadro, anche perché l’unico linguaggio artistico con la preziosità di un minerale rimane l’intramontabile pittura dal cuore irrequieto, sconfinata per natura, senza compromessi per istinto e ragione”.
La mostra diventa esperienza, evento sensoriale, avventura oltre la forma
L’allestimento nel Piano Nobile sarà una passeggiata rivelatrice, come una caccia al tesoro nascosto, tra cassetti, quadrerie, cornici, pavimenti vasi, scrittoi, vetrine, ante… ogni quadro avrà una sua zona speciale, un antro scenico per attivarne l’anima spaziale e lo spirito narrativo. Il Piano Mostre sarà, al contrario, il riordino alfabetico di una disseminazione avventurosa del quadro, quasi a ripristinare il senso logico dopo le frantumazioni del senso originario.”

Buon avvicinamento. Buon ingrandimento. Buona visione

Artisti Partecipanti

108
Stefano Abbiati
Silvia Argiolas
Mirko Baricchi
Alessandro Bazan
Valerio Berruti
Danilo Bucchi
Emilio Cafiero
Fabrizio Campanella
Guglielmo Castelli
Andrea Chiesi
Mario Consiglio
Enrico Corte
Pier Paolo Curti
Arnold Mario Dall'O
Alberto Di Fabio
Fulvio Di Piazza
Mauro Di Silvestre
Stefano Di Stasio
Pablo Echaurren
Stefania Fabrizi
Matteo Fato
Paola Gandolfi
Massimo Giacon
Fausto Gilberti
Silvia Idili
Francesco Impellizzeri
Francesco Irnem
Jeffrey Isaac
Laboratorio Saccardi
Francesco Lauretta
Emilio Leofreddi
Massimo Livadiotti
Lucamaleonte
Giorgio Lupattelli
Ria Lussi
Paolo Maggis
Claudio Malacarne
Franco Marrocco
Mauro Maugliani
Maddalena Mauri
Veronica Montanino
Marco Neri
Andrea Nurcis
Giacinto Occhionero
Ozmo
Vincenzo Pennacchi
Matteo Peretti
Valeria Petrone
Cristiano Pintaldi
Luca Piovaccari
Gioacchino Pontrelli
Nicola Pucci
Pierluigi Pusole
Giuseppe Restano
Roxy in the box
Giuliano Sale
Maurizio Savini
Alessandro Scarabello
Croce Taravella
Franco Troiani
Velasco
Nicola Verlato
Mario Vespasiani
Esteban Villalta Marzi

Ufficio stampa:
MLC COMUNICAZIONE
Maria Letizia Cassata
www.mlccomunicazione.com
mlc.comunicazione@gmail.com

Contatti Palazzo Collicola: info@palazzocollicola.it
Contatti Sistema Museo: ufficiostampa@sistemamuseo.it
Contatti Gianluca Marziani: gianlucamarziani@gmail.com

"SIMULACRI" di/by Annalù a cura di/ curated by Alessandra Redaelli

A San Giminiano... Annalù



"SIMULACRI"
di/by Annalù a cura di/ curated by Alessandra Redaelli
28 marzo - 19 aprile

Galleria Gagliardi San Gimignano

E’ la natura, come sempre, il suo terreno di ricerca. Una natura riconoscibile ma al tempo stesso “altra”, conturbante nella sua consistenza lieve, dalle suggestioni liquide, che fanno affiorare alla superficie i percorsi segreti della linfa, la rete leggera delle vene, il battito sotterraneo di un cuore caldo e palpitante.
In mostra i grandi fiori come la Peonia dalle leggere sfumature marine, maestosa come una dea nei suoi cinquanta petali di vetroresina che sembrano attrarci in un abbraccio caldo e terribile, o come la sensuale Orchidea, dai giganteschi petali i cui bordi si vestono di colori caldi e insanguinati. Gli alberi fluttuanti, con le chiome sostanziate di farfalle pronte a spiccare il volo. E poi i Mandala, e una grande foglia – quella che dà il titolo alla mostra – omaggio a un lavoro delicatissimo di due artisti capaci come pochi di dare voce alla natura: Anne e Patrick Poirier.
Perché è proprio la voce della natura, quella che Annalù ci regala, il suo respiro nascosto, la sua anima fragile e al tempo stesso immortale. Non una natura raccontata per immagini, dunque, ma piuttosto per suggestioni, per emozioni. Dando vita, opera dopo opera, ad un mondo che svelandoci ciò che sta dietro il reale diventa ancora più reale, ancora più assoluto. Un mondo di “simulacri”, appunto, intrisi di una tenera, potentissima poesia.
Ecco che allora nelle sale della Galleria Gagliardi si rinnova, ancora una volta, il gioco sottile di Annalù, perennemente in bilico tra la leggerezza della trasparenza e la sua forza scolpita nella vetroresina, tra delicatezza ed energia vitale, tra il sussurro della materia e la dirompente voce della forma, tra la natura e l’artificio, tra l’istante fuggevole, il più fuggevole che si possa immaginare, quello di una goccia che cade, e la sua splendente eternità.

Alessandra Redaelli



Catalogo in mostra



Venerdì 10 Aprile alle ore 11.30, presso la Biblioteca Umanistica di Santa Maria Incoronata (Corso Garibaldi 116, Milano), si svolgerà una conferenza stampa con interventi di approfondimento della mostra “Simulacri” di Annalù e del libro “Annalù Works 1994-2014” edito da Silvana Editoriale: parleranno l’artista Annalù, il gallerista Stefano Gagliardi, la curatrice Alessandra Redaelli ed il critico Martina Cavallarin.

"Wordpress for arts" da CircoloQuadro

Un'altra grande iniziativa di CircoloQuadro 



Wordpress for arts
Docente: Beatrice Lugano
28 e 29 marzo 2015
Circoloquadro propone un workshop di due giornate intensive per imparare a usare Wordpress, con una attenzione particolare ai bisogni di chi opera nel campo delle arti visive e delle professioni creative.
Tenuto da Beatrice Lugano, il workshop si articola in un week end per un totale di 12 ore, durante le quali sarà possibile imparare a costruire un sito, a utilizzare le principali funzioni e plugin e verranno fornite alcune indicazioni relative al posizionamento e al SEO.
Qui di seguito solo alcuni dei contenuti che verranno affrontati.

Sabato 28 marzo
- Panoramica sui differenti CMS e perché abbiamo deciso di utilizzare Wordpress.org
- Come identificare i migliori hosting e i migliori piani per il proprio sito
- Verificare il dominio e acquistare dominio +hosting
- Configurare il dominio e le caselle mail, installare Wordpress
- Panoramica dei temi adatti ai creativi, differenza tra temi a pagamento e temi free
- Scelta del tema e sua installazione
- Panoramica delle funzioni di Wordpress:

Domenica 29 marzo
- Creazione del proprio sito
- Panoramica dei plugin adatti a siti per creativi
- Accenni di posizionamento e SEO

Calendario e orari
sabato 28 e domenica 29 marzo; orario: 10 - 13 / 14.30 - 17.30

Costo
€ 230 (12 ore) più €15 di tessera associativa.

Dove
Circoloquadro, Via Genova Giovanni Thaon di Revel 21, Milano

Informazioni e iscrizioni
info@circoloquadro.com
Tel. 02 6884442
Mob. 339 3521391

giovedì 26 marzo 2015

Emila Sirakova al C.R.A.



Emila Sirakova al C.R.A.

SAN MINIATO. Emila Sirakova, la poliedrica artista di origine bulgara (Sofia, 1984), presenta le sue opere al C.R.A. di San Miniato (Torre degli stipendiari, Via A. Conti) sabato 28 marzo 2015 alle ore 18.00.
Da oltre vent’anni residente in Italia (vive fra Milano, dove si è laureata all'Accademia di Brera, e Pisa), è considerata una delle eccellenze della scena odierna. Una poetessa dell'immagine, che ha fatto del disegno contemporaneo il proprio "verbo essere". Raffinata esteta, unisce tradizione ed innovazione, interpretando, con gesto personale, l'universo femminile ponendo l'accento sulla fisicità dei soggetti da lei indagati.
Si aggiunge così un altro importante tassello al progetto culturale del C.R.A., che si prefigge, oltre a quello di creare e gestire la prima biblioteca tematica d'arte in Toscana, anche la divulgazione delle eccellenze del contemporaneo internazionale sul nostro territorio, attraverso la scoperta dell'opera dei protagonisti stessi.
In mostra saranno presenti alcuni lavori dell'ultima produzione dell'artista che sarà presente il giorno dell'inaugurazione per incontrare il pubblico.
Per l'occasione sarà prodotta un’edizione straordinaria di Carne da Macello, la Fanzine dell'Associazione.
La mostra sarà visitabile fino al 12 aprile, tutti i giorni dalle 18.30 alle 20; il sabato 15.30 – 18.30, la domenica 10.30 -12.30 e 15.30 18.30.
Per info: http://centroraccoltaarte.blogspot.it/, centroraccoltaarte@libero.it.

ICONICO - Andrea Gnocchi al Piaggio

Come vi avevo già accennato (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2015/03/iconico-personale-di-andrea-gnocchi-al.html) Il mUseo Piaggio di Pontedera, ospiterà la personale di Andrea Gnocchi, curata da Riccardo Ferrucci, ICONICO...
ora il comunicato stampa e la locandina...



COMUNICATO STAMPA


ICONICO
personale di Andrea Gnocchi
al Museo Piaggio di Pontedera

a cura di Riccardo Ferrucci


Genere: mostra di pittura
Artista: Andrea Gnocchi
Titolo: “Iconico”
A cura di: Riccardo Ferrucci
Organizzazione: Casa d’Arte San Lorenzo
Supervisione di: Riccardo Costagliola
Coordinamento generale: Sabrina Caredda
Relazioni esterne: Annalisa Rossi
Allestimento mostra: Casa d’Arte San Lorenzo; Nicolino Di Carlo - Fondazione Piaggio
Coordinamento tecnico: Sergio Galli – Fondazione Piaggio
Inaugurazione: venerdì 17 aprile 2015 - ore 18
Luogo: Museo Piaggio, Viale Rinaldo Piaggio 7 - Pontedera (Pi)
Durata: 17 aprile – 16 maggio 2015
Orario: dal martedì al venerdì 10-18, sabato 10-13 e 14-18. Apertura straordinaria la seconda e la quarta domenica del mese 10-18. Ingresso gratuito. Chiuso il lunedì.
Con il patrocinio di: Comune di Pontedera, Regione Toscana, Provincia di Pisa
In collaborazione con: C.R.A. - Centro Raccolta Arte
Ufficio Stampa: FuoriLuogo – servizi per l’Arte
Media partner: Radio Bruno Toscana
Ringraziamenti: Ilaria Coppola, Romina Giannotti, Mariamargherita Scotti, Marta Settis, Walter Severini Giordano
Info mostra: Fondazione Piaggio 0587 27171, museo@museopiaggio.it, www.museopiaggio.it
Info artista: Casa d’Arte San Lorenzo 0571 43595, galleria@arte-sanlorenzo.it, www.arte-sanlorenzo.it
Catalogo edito per i tipi di Tipografia Bandecchi & Vivaldi, Pontedera.

PONTEDERA. Si inaugura venerdì 17 aprile 2015 alle 18 al Museo Piaggio di Pontedera la mostra di pittura di Andrea Gnocchi dal titolo “Iconico”.
Sono circa quaranta le opere, del tutto inedite, che l'artista presenta in questa personale curata da Riccardo Ferrucci.
Organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo e fortemente voluta dal Presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola, la mostra è patrocinata dal Comune di Pontedera, dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Pisa e realizzata in collaborazione con C.R.A. - Centro Raccolta Arte e FuoriLuogo – servizi per l’Arte.
Mostra che ha goduto di una preview tenutasi nel dicembre scorso presso i locali del Fiat Lounge di Milano che ancora una volta ha visto Gnocchi protagonista della grande scena artistica contemporanea.
Un giusto traguardo, questa mostra pontederese, per questo giovane talento che da sempre, all'interno della sua poetica espressiva, ha rivolto l'attenzione al mito della Vespa.
Un gesto oramai maturo contraddistingue la creatività dell'artista lombardo che da anni ha conquistato la sensibilità dei collezionisti e la curiosità della critica.
In questa mostra trovano spazio alcuni dei soggetti che da sempre raccontano la sua arte: dalle vedute metropolitane ai miti dello sport, dalle immancabili Vespe e Fiat 500 fino alle del tutto inedite "carte monete"
Dopo le esperienze all'estero, torna in Italia con questa grande esposizione che di fatto lo ha reso testimonial del così detto "made in Italy", mostrando ad un pubblico internazionale la "grande bellezza" della nostre eccellenze dell'industria e del design.
“Una pittura che si muove in una dimensione sensoriale – scrive Riccardo Ferrucci -, si nutre della pop art e delle esperienze più avanzate della pittura contemporanea; […] Gnocchi si colloca perfettamente in un ambito di ricerca internazionale, il suo modo di procedere è un pensare per immagini di grande efficacia e resa artistica, con un divisionismo e una pittura puntiforme che diventano una maniera originale di raccontare passato e futuro.”
“L’opera di Gnocchi – aggiunge Ferrucci - può essere letta come un viaggio alla scoperta di noi stessi e, contemporaneamente, alla scoperta di luoghi e tempi significanti: la sua ricerca è sempre diretta verso un luogo altro nel tempo e nello spazio: sentimenti personali su tele di grandi o piccole dimensioni, descrivendo una civiltà che cambia e muta, ma ricordando le proprie radici, per ricomporre il mosaico frammentato della realtà in un’unità, dare ordine la caos, realizzare un proprio diario intimo.
Il viaggio di Andrea Gnocchi, che parte da un’iniziale descrizione di paesaggi industriali, in forme più strutturate e geometriche, trova un approdo naturale nella fabbrica/museo della Piaggio, quasi che l’inizio della storia artistica preannunciasse già gli sviluppi futuri della sua arte. Una maturazione compositiva, tecnica e tematica che colloca la sua arte sulla scena internazionale, in una ricerca iconica tra le più riuscite in assoluto. L’arte di Gnocchi vive in continuo dialogo tra passato e futuro, tra nostalgia e sguardo verso la realtà, immaginando un domani che è già oggi.”
La mostra sarà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino al 16 maggio con il seguente orario: dal martedì al venerdì 10-18, sabato 10-13 e 14-18. Apertura straordinaria la seconda e la quarta domenica del mese 10-18. Chiuso il lunedì.
Per info: Fondazione Piaggio 0587 27171 - museo@museopiaggio.it.

mercoledì 25 marzo 2015

La Passiflora non è una passeggiata en plein air - di Rita Vitali Rosati

La Passiflora non è una passeggiata en plein air


Immagine in linea 1

di

Rita Vitali Rosati




Giovedì 26 marzo 2015, alle ore 17.30 presso la Chiesa di San Vito in Pasquirolo a Milano, Largo Corsia dei Servi 4 (p.zza San Babila), verrà presentato il libro/catalogo La Passiflora non è una passeggiata en plein air. Relatori: Emanuele Beluffi e Iaia Barzani. Presenta Paolo Tempo.

Questo è il titolo, tra dramma e ironia del nuovo libro/catalogo fotografico di Rita Vitali Rosati (Vanilla edizioni, marzo 2013).

Introdotto dal testo di Paolo Nardon il libro si presenta come il risultato di una contaminazione tra immagine e testo arricchito con particolare cura da un’impaginazione dall’impianto ideativo anti classico, in grado di fornire una lettura su piani diversificati, creando così un luogo fisico altro, animato da altre presenze. Poetiche.
Sono ospitate le voci di Eugenio De Signoribus, Alessandro Moscè, Franco Loi, Maria Lenti, Francesco Scarabicchi, Anna Buoninsegni, Paolo Ruffilli, Enrica Loggi Gianni D’Elia, Maria Grazia Maiorino, Remo Pagnanelli, Guido Garufi, Nicola Monti, Natalia Thacyk, Bianca Varela.


“Passiflora nella natura. Passiflora nell’arte”, scrive Paolo Nardon, “Povera flora, della consunzione e del trapasso. Chi ama i fiori deve amarli anche nella dissoluzione”.



Rita Vitali Rosati, traduttrice da sempre di quel “disagio della civiltà”, indicato da Freud, circoscrive la sua ricerca privilegiando idee e concetti che si evolvono in immagini. Come in un’ ”arena”, facendosi essa stessa protagonista assoluta di un progetto infinito, l’artista, alternando uno sguardo per natura bipolare, osserva e registra l’eros drammatico della vita, come quello più ironico, per arrivare alla radice delle cose, ribaltandone i punti di vista. Le sue opere sono l’espressione di un’attitudine trasgressiva, forte ed agguerrita, destabilizzante, tipici di una volontà socialmente impegnata e libera. Coniugando il flusso del gioco, della favola, ai suoi dialoghi serrati sul “capitale umano”, invita così lo spettatore ad  interpretare anche il suo nonsenso, e le trame più nascoste. Consapevole che la coscienza del tempo è senza tempo.





Mostre personali recenti: 2014 “La Passiflora non è una passeggiata en plein air”, a cura di R. Peros e N. Štokić, Palazzo Ducale (Knezeva Palaca), Zara, Croazia; “La Passiflora non è una passeggiata en plein air”, a cura di M. Letizia Paiato, Associazione Yoruba, Porta degli Angeli, Ferrara; 2013 “In-tervista”, a cura di M. Becci, Ex Carceri “Le Nuove”, Torino; 2010 “Il Punctum di Rita”, Sponge Living Space, Pergola (PU), a cura di Massimo Raffaeli; 2010 “Alla scoperta del tempo perduto”, spazio espositivo Pake, Castelvetro (MO), a cura di Luca Panaro; 2008 “Metastasi”, L’inizio e la fine, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP), a cura di Claudio Libero Pisano; 2007 Rita Vitali Rosati a cura di Luca Panaro, “Piaggeria Arte”, Sassuolo (MO); 2001 “Inventario, fuori elenco”, Studio Cavalieri, Bologna; 2000 “Postcards”, Galleria Approdi, Roma, a cura di Francesca Pietracci.

Mostre collettive recenti: 2015 Setup-Artefiera Bologna, Sponge ArteContemporanea, Pergola (PU); 2014 “Occupazione CON-TEMPORANEA gli artisti scendono in piazza”, a cura di Sponge ArteContenporanea, Pergola, (PU); “BIO 50”, 24th Biennal of Design, Ljubjana, (Slovenia), a cura di Sponge ArteContemporanea; “Ibridi Fogli”, a cura di A. Baglivo e V. Pinto, Pinacoteca provinciale, Salerno; “Marche Centro d’Arte”, a cura di M. Letizia Paiato, Palariviera, San Benedetto del Tronto (AP); 2014 “La grande illusione”, a cura di M. De Leonardis, Gallery of Art, Temple of Rome, Roma;  2013 “Zaino in spalla”, a cura di Sponge ArteContemporanea e RAVE, Atelier Giorgi, Torino; “Così vanno le cose”, a cura di Sponge Arte Contenporanea, Indipendents 4, Art Verona; 2013 “Perfect Number”, a cura di Milena Becci, Sponge Living Space, Pergola, (PU); “Art.1 Costituzione Italiana”, a cura di Nikla Cingolani, Museo Civico Villa Collaredo Mels, Recanati, (Mc); 2012 ”Il corpo solitario. L’autoscatto”, a cura di Giorgio Bonomi, Palazzo Ducale, Senigallia; “Marche centro d’arte”, a cura di Luca Panaro, Galleria Marconi, Palariviera, San Benedetto del Tronto (AP); 2011 “4+4”, a cura di Victorya Marusic, Arsenal Hrvatska, (Croazia); “In corpo 012” BT’F Extra, Bologna a cura di Sponge ArteContemporanea; “Dalla performance al video”, galleria BT’F, Bologna, a cura di Emanuele Beluffi; “Naturacultura –Snaturati”, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP), a cura di Gloria Gradassi; “54esima Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia”, a cura di Vittorio Sgarbi, Mole Vanvitelliana, Ancona; “Contemplazioni d’arte…attendendo”, Ospedale Muraglia, Pesaro, a cura di Roberta Ridolfi; “Le petit Poucet”, luoghi vari, Fabriano (AN) a cura di Francesco Sala Stefano Verri, Davide Quadrio, 2010 “Marche Centro d’Arte”, galleria Marconi, Cupra Marittima, a cura di Dario Ciferri; ”Manifesti d’Artista 2010”, Trieste, a cura di Maria Campitelli; “Perfect Number”, Sponge Living Space, Pergola (PU), a cura di Carolina Lio; 2009 “Di sentimento in sentimento tra ragione e passione”, Rocca Paolina, Perugia, a cura di Roberta Ridolfi; “Alda e le altre”, galleria EnPleinAir, Pinerolo (To), testo critico di Michele Bramante; “Pro Vegetali Ignoti Artbook”, c/o Ciocca Arte Contemparanea, Milano.




Chiesa di San Vito in Pasquirolo
Largo Corsia dei Servi 4 
20122 Milano

"Wonderful World" un salto negli iper-mondi - dipinti di Armando Orfeo a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani



"Wonderful World"
un salto negli iper-mondi

dipinti di Armando Orfeo

A cura di: Filippo Lotti e Roberto Milani
Inaugurazione: sabato 11 aprile 2015, ore 17.30 (ingresso libero)
Luogo: Chiesa dei Bigi, piazza Baccarini (Centro storico), Grosseto
Periodo: 12 - 26 aprile 2015
Orario: tutti i giorni 16.30-19.30 (chiusura lunedì)
Organizzazione e Allestimento: Casa d'Arte San Lorenzo
In collaborazione con: C.R.A. - Centro Raccolta Arte
Patrocini: Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comune di Grosseto, Fondazione Grosseto Cultura, CEDAV
Media partner: Radio Bruno Toscana
Ufficio stampa: FuoriLuogo – servizi per l’Arte
Info: Casa d’Arte San Lorenzo +39 0571 43595, galleria@arte-sanlorenzo.it, www.arte-sanlorenzo.it
Catalogo in mostra con testi di Mauro Papa, Roberto Milani e Filippo Lotti

I MULINI DI DIO è stato scritto mostra di Ciro Palumbo a cura di Alessandra Frosini e Stefano Gagliardi



Nel 2011 il regista Lech Majewski, ispirandosi al dipinto del 1564 “Salita al Calvario” del pittore fiammingo Pieter Brueghel il Vecchio, dirige il film “I colori della Passione”. L’impianto dell’opera si costruisce sul saggio The Mill and the Cross del più grande contemporaneo conoscitore di Brueghel, lo storico d’arte Michael Francis Gibson.


Ciro Palumbo rimane emotivamente colpito dalla visione fortemente pittorica del regista che, attraverso fondali sovrapposti a riprese in ambienti reali, attua una magistrale scomposizione del dipinto di Brueghel.


Da questa suggestione nasce in Palumbo il desiderio di approfondire lo studio della poetica del pittore cinquecentesco e da questo punto di partenza nasce la serie di opere “i MULINI di DIO”, una sua personale visione filosofica della parabola umana che, come una ruota, gira e si ripete nel tempo. Cambiano i soggetti, cambiano i tempi, ma la storia umana pretende, sempre e comunque, il sacrificio di un capro espiatorio per peccati che reputa non suoi. Tutto questo sembra avere origine da una fede spesso non risolta e in perenne conflitto con le ragioni del cuore e gli inganni della mente. Ciro Palumbo fa proprio questo dramma e ricompone le tavole come in una Via Crucis dove la ricerca di un’armonia con il Divino, inesorabilmente si scontra con il cedimento dell’animo umano di fronte al dolore e al mistero della morte. L’artista, mentre è consapevole dell’inesorabilità ciclica di questo dramma umano, indica per se stesso e per noi, il percorso e la speranza di una possibile salvezza. La Mostra “i MULINI di DIO”, presentata a Nola (NA) nell’ottobre del 2014, prosegue il suo viaggio nella città di Matera per approdare poi a Firenze. In ciascuna di queste sedi l’occasione di una più approfondita riflessione del viaggio pittorico già intrapreso con l’aggiunta di nove opere a olio, sia su carta che su tela.





La mostra a Matera diventa “I MULINI DI DIO - è stato scritto


A Matera che è terra di luce e di pietra che quasi si creano l'una dall'altra. La pietra bianca calcarea che è montagna, ma anche cavità, il Sasso che diventa ventre materno e che accoglie la vita: una città-pietra che è anche città-croce, scelta inoltre da registi come Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson per ambientare il dramma della Passione in film divenuti celebri.


Ciro Palumbo presenta opere con intense tonalità di colore bianco sotto il sole ferocemente antico della Gerusalemme italiana: il destino dell'uomo, il dramma del dolore e il desiderio di salvezza qui si uniscono con il bianco simbolico della pietra e della luce, fondendo in maniera armonica l'idea concettuale con quella del simbolo che rievoca la memoria. Ed il bianco è colore simbolico per eccellenza, assenza di colori, perché li inghiotte tutti in sé, è considerato luce e simbolo della spiritualità e della trascendenza in tutte le culture, e interpretato, secondo l'Apocalisse di Giovanni (7, 13-14), come il colore della purezza ottenuta col sacrificio fino al martirio.





La mostra “I MULINI DI DIO - è stato scritto


È stato scritto: che la verità non è mai nuda ma è sempre celata nell’evidente.


Ciò che “è stato scritto” è forse il destino dell'uomo, che si ripete incessante, il destino del sacrificio umano che chiede le proprie vittime, per continuare a mantenere il suo equilibrio ancestrale. Quello che “è stato scritto” appartiene alle narrazioni della Passione dei vangeli canonici (ma anche di quelli apocrifi), come appartiene alla ciclicità del destino umano, al mondo in cui tutto ritorna o in cui tutto in una mobile, ricorrente eternità resta uguale a se stesso, e che richiama il concetto di “pasta sfoglia del tempo” teorizzato da Hans Magnus Enzensberger, secondo cui il tempo (e la storia) trova la migliore rappresentazione della sua complessità e commistione attraverso il paragone con la pasta sfoglia e il suo caratteristico sovrapporsi di strati, in cui non esiste un “nuovo”, perché “ciò che di volta in volta rappresenta il nuovo è solo un  sottile strato che galleggia su insondabili abissi di possibilità latenti”.





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I MULINI DI DIO

è stato scritto

mostra di Ciro Palumbo

a cura di Alessandra Frosini e Stefano Gagliardi

24 aprile - 7 maggio 2015

Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci

Via Madonna delle Virtù, Matera



Vernissage venerdì 24 aprile 2015 alle ore 18



ORARI

Mattino dalle 10:00 alle 13:30

Pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00



Biglietto intero: € 5,00

Biglietto ridotto: € 3,50

Biglietto speciale: € 2,00

Bambini fino a 10 anni e Guide turistiche autorizzate: free



INFO

ArToday Events: tel. 348.3045592 - Email: info@artoday.events

Associazione Penta Group: tel. 080.3322519 / 338.2187157 - Email: a.p.s.pentagroup@libero.it