RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 11 maggio 2015

Omar Galliani – “Sui tuoi passi” a cura di Vera Agosti




COMUNICATO STAMPA

Titolo della mostra:  Omar Galliani – “Sui tuoi passi”

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI  via Giovanola  Cannobio (VB) Lago Maggiore
                              Accessibile ai diversamente abili – 1^ piano

Periodo:  da sabato 30 maggio a domenica  5 luglio 2015

Inaugurazione:  sabato 30 maggio 2015, ore 17.00

Orari di apertura: martedì-sabato ore 10:00/12:00  ore 16:30/18:30
                            venerdì 20:30/22:00 domenica ore 10:00/12:00

Curatela e testo critico:  Vera Agosti

Catalogo:  città di Cannobio
www.cannobio.net  info@procannobio.it ufficiocultura@cannobio.net  tel.0323 71212- 738228 

LO SPAZIO
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospiteranno la personale di Omar Galliani, Sui tuoi passi, a cura di Vera Agosti. L’artista è il maestro indiscusso del disegno italiano, che ha saputo attualizzare la tradizione rinascimentale e nobilitare la pratica disegnatoria, immeritatamente considerata per lunghi anni nel nostro Paese come un’arte minore. L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato perfettamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo.  Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.

LA MOSTRA
L’artista presenterà una ventina di opere dedicate al paesaggio, un soggetto indagato da anni, ma ancora poco noto all’interno della sua vasta produzione, interpretato in chiave simbolica e visionaria, in omaggio al lago e al suo territorio. Il paesaggio per Galliani non è mai una mera descrizione della realtà, ma un universo simbolico mentale e interiore. Ecco allora comparire draghi, creature fantastiche e volti misteriosi. I ritratti stessi sono concepiti come paesaggi, in cui si possono leggere le emozioni. In mostra un grande e raffinatissimo disegno siamese e il lavoro Le tue macchie sui miei occhi, con la raffigurazione di una donna orientale su carta di riso. L’opera emblematica Sui tuoi passi (1986), è calata nel nero della grafite, dove uno stretto e tortuoso sentiero conduce tra gli alberi. Su di esso sono incise le lettere che compongono il titolo, un’ allusione cristologica: le orme da seguire sono quelle del Cristo che ha spiegato ai suoi discepoli quelle che sono diventate le parole del Vangelo. Sui tuoi passi è anche un grande lavoro su metallo del 1987. E ancora i 16 Paesaggi per Giorgio (2014), in cui fedi d’oro suggellano l'unione, spesso assente, tra l'uomo e la natura e Un Iris per Giorgio, un fiore trovato lungo la strada che conduce alla casa di Giorgio Morandi, come omaggio nei confronti del maestro.                                                                                                                                      

domenica 9 novembre 2014

Sii bella e stai zitta a cura di Vera Agosti

Dopo Reggio Calabria (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/Vera%20Agosti), "Sii bella e stai zitta", la rassegna ideata da Vera Agosti, arriva a Monza...
Da non perdere!!! 

un'opera di Emila Sirakova


Liberamente ispirata al saggio "Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne" della filosofa Michela Marzano (Mondadori, 2010), con il consenso e l’autorizzazione dell’autrice, l’omonima collettiva presenta il punto di vista e le riflessioni liriche di artisti figurativi contemporanei sulla condizione femminile.
La mostra, a cura di Vera Agosti, promossa dall’associazione Factory Art Zone in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Monza, è ospitata presso la Galleria Civica, dal 15 al 30 novembre 2014. Inaugurazione venerdì 14 novembre ore 18.

In mostra opere di NINNI DONATO, ANNA MADIA, LARA PACILIO, ANGELA PELLICANO', IACOPO RAUGEI, EMILA DIMITROVA SIRAKOVA
Ebook e catalogo Vanilla Edizioni



evento FB

giovedì 14 agosto 2014

Sii bella e stai zitta: Anna Madia - Emila Dimitrova Sirakova - Lara Pacilio - Iacopo Raugei a cura di Vera Agosti e Marta Toma

Nocturnal L14, triptych, 50x60cm, 2014, pastels, characoal and acrylic on double layers of paper


SII BELLA E STAI ZITTA


Liberamente ispirata al saggio Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne della filosofa Michela Marzano (Mondadori, 2010), con il consenso e l’autorizzazione dell’autrice, l’omonima collettiva presenta il punto di vista e le riflessioni liriche di artisti figurativi contemporanei sulla condizione femminile. La mostra, a cura di Vera Agosti e Marta Toma e promossa dall’associazione Factory Art Zone, è ospitata presso la Galleria Toma di Reggio Calabria, dal 30 agosto al 20 settembre 2014, ed è patrocinata dalla Regione Calabria. L’esposizione nel maggio scorso era stata ospitata presso lo Spazio Calabria di Milano con la presenza di due artisti calabresi: Angela Pellicanò e Ninni Donato. Un ebook e un catalogo di Vanilla Edizioni, realizzati con il gentile contributo di Banca Fineco, documentano l’iniziativa.

“Sii bella e stai zitta” suona come il monito di alcune nonne e altrettante mamme, che cercano di spiegare alle figlie e alle nipoti le strade comode per essere accettate e benvolute. E’ anche l’imperativo e il desiderio proibito di molti uomini che ancora oggi per se stessi e la propria casa sognano una donna remissiva, dolce e sempre bellissima, l’amato “angelo del focolare”. L’Italia, infatti, ancor più di altri Paesi europei, soffre di un tipo di educazione differente per maschi e femmine e di stereotipi difficili a morire, di cui le donne sono vittime e a volte anche carnefici, tanto questi convincimenti sono radicati nella mentalità corrente. Così, per esempio, una donna che fa carriera è spesso chiacchierata o si pensa che trascuri la famiglia. A parità di condizione lavorativa, il gentil sesso guadagna meno degli uomini; in politica sono necessarie le quote rosa, e le recenti cariche di prestigio in posizione di potere affidate a donne sono state annunciate come novità eccezionali e impensate fino a poco tempo fa, invece di essere ordinaria amministrazione. Tutto questo mentre la maggior parte del carico di lavoro domestico per occuparsi della casa, accudire i figli e i parenti anziani ricade quasi sempre sulla donna, con scarso aiuto da parte dell’uomo e dello Stato Sociale. Le eccezioni non fanno che confermare la regola, suscitando stupore e persino sciocche ironie sui “mammi” e sui “casalinghi” odierni.

Anna Madia (Torino, 1976) presenta raffinati disegni a matita e penna che indagano l’interiorità e la fragilità contemporanea. Le sue sonnambule (Sleepwalking, 2014) sono immagini delicate e oniriche, tra il sonno e la veglia, nelle quali i lunghi capelli, elemento per eccellenza della femminilità e della seduzione, raccolti, sciolti, o mossi a formare significative composizioni (Monologue, 2014) diventano simbolo della notte, il tramite tra il passato e il presente.

Iacopo Raugei (Firenze, 1975) cala nel nero le sue allegorie, dipingendo con minuzia di dettagli e precisione una giovane donna legata a un vecchio televisore tramite i cavi dello stesso, mentre viene trasmessa una scena di vita perfetta, come quegli spot a cui siamo abituati, in cui la madre, sempre in forma splendente, riesce a conciliare alla perfezione la vita lavorativa con quella familiare, senza affanni e difficoltà (Perfect Lie, 2014). Immagini illusorie di una realtà inesistente, lontana dall’effettiva quotidianità, che possono tuttavia essere fuorvianti e creare ansie e aspettative. In Exit (2008), un donna senza volto, nella quale è facile immedesimarsi, porta su un vassoio d’argento una preziosa pillola, mezzo suggerito per fuggire i dolori della propria esistenza.

Emila Dimitrova Sirakova (Sofia, 1984) nei suoi disegni compositi su strati di carta (Wall of Breath, 2013; I mille nomi, 2012) racconta l’antico mito di Kaliakra, una costa del Nord della Bulgaria. Secondo la leggenda, quaranta vergini, destinate a divenire schiave dell'imperatore ottomano, scelgono di perire nel Mar Nero, piuttosto che vivere l'umiliante esperienza dell'harem. Per questo si legano i capelli tra loro e tenendosi per mano si gettano dalla fortezza di Kaliakra, annegando. L’artista si concentra sulle ragazze, ormai cadute nel mare (Hypotermia, 2013): belle, snelle e slanciate al pari delle modelle dei giorni nostri, ripiegate su se stesse come boccioli indifesi.

Lara Pacilio (Roma, 1978) propone tre lavori della serie Padiglioni (2013), dedicati al rapporto tra la donna e la Madonna e due installazioni della serie Carousel (2012). Queste ultime sono piccole giostre (Pinkin’ Love, Flying Balloons), fatte di simboli della femminilità e seducenti stereotipi. In The Family Man, l’artista tocca il tema della pedofilia, raffigurando il pedofilo come vittima di abusi infantili. La dimensione del gioco intesa come momento di crescita e di formazione è stata spezzata in tenera età e ora il nuovo “gioco” dell’adulto assume connotati mostruosi. La musica, composta da Luca Nostro (chitarrista e compositore, prima chitarra elettrica del Parco della Musica Contemporanea Ensemble), accompagna le opere esposte.



Sii bella e stai zitta: Anna Madia - Emila Dimitrova Sirakova - Lara Pacilio - Iacopo Raugei

Con il Patrocinio della Presidenza della Regione Calabria

A cura di Vera Agosti e Marta Toma

Galleria Toma

Via Giudecca , 23-25-27-27/A - Reggio Calabria

Dal 30 agosto al 20 settembre 2014

Evento promosso da Factory Art Zone

Ingresso libero

Inaugurazione sabato 30 agosto ore 18:30

Orari: 9-13 e 16:30-21 chiuso la domenica e il lunedì pomeriggio

Ebook e catalogo: Vanilla Edizioni

Con il contributo di Banca Fineco

lunedì 19 maggio 2014

SII BELLA E STAI ZITTA a cura di Vera Agosti

N. Donato, Lucia, 201

 
SII BELLA E STAI ZITTA
a cura di Vera Agosti
 
Liberamente ispirata al saggio Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne della filosofa Michela Marzano (Mondadori, 2010), con il consenso e l’autorizzazione dell’autrice, l’omonima collettiva presenta il punto di vista e le riflessioni liriche di artisti figurativi contemporanei sulla condizione femminile. La mostra, a cura di Vera Agosti e promossa dall’associazione Factory Art Zone, è ospitata presso lo Spazio Calabria a Milano, dal 26 maggio al 7 giugno 2014, ed è patrocinata dalla Regione Calabria. Un ebook e un catalogo di Vanilla Edizioni, realizzati con il gentile contributo di Banca Fineco, documentano l’iniziativa.
 
“Sii bella e stai zitta” suona come il monito di alcune nonne e altrettante mamme, che cercano di spiegare alle figlie e alle nipoti le strade comode per essere accettate e benvolute. E’ anche l’imperativo e il desiderio proibito di molti uomini che ancora oggi per se stessi e la propria casa sognano una donna remissiva, dolce e sempre bellissima, l’amato “angelo del focolare”.  L’Italia, infatti, ancor più di altri Paesi europei, soffre di un tipo di educazione differente per maschi e femmine e di stereotipi difficili a morire, di cui le donne sono vittime e a volte anche carnefici, tanto questi convincimenti sono radicati nella mentalità corrente. Così, per esempio, una donna che fa carriera è spesso chiacchierata o si pensa che trascuri la famiglia. A parità di condizione lavorativa,  il gentil sesso guadagna meno degli uomini; in politica sono necessarie le quote rosa, e le recenti cariche di prestigio in posizione di potere affidate a donne sono state annunciate come novità eccezionali e impensate fino a poco tempo fa, invece di essere ordinaria amministrazione. Tutto questo mentre la maggior parte del carico di lavoro domestico per occuparsi della casa, accudire i figli e i parenti anziani ricade quasi sempre sulla donna, con scarso aiuto da parte dell’uomo e dello Stato Sociale. Le eccezioni non fanno che confermare la regola, suscitando stupore e persino sciocche ironie sui “mammi” e sui “casalinghi” odierni.
 
In mostra, 
Angela Pellicanò (Reggio Calabria, 1963) e Ninni Donato (Falcone, 1959) esplorano l’universo femminile attraverso intensi ritratti. Le donne della Pellicanò, affascinanti e drammatiche, si stagliano nel  rosso del sangue e nel nero del dolore (Dream Experience, 2011-2014), immobilizzate da lacci, ormai entrati dentro di loro (S.t., 2012). Sono figure che portano con sé lo spirito delle terre del Mediterraneo, lo spessore della storia e dei richiami al mondo classico, legando l’attualità all’inscindibile passato. Le acerbe fanciulle di Ninni Donato, in primissimo piano, immortalate in scatti in bianco e nero, inglobati nella resina (Lucia; Teresa, 2012), sembrano esplicitare quella componente maschile che è presente anche nell’animo femminile. L’androginia delle forme e dei volti rende queste giovani donne simili a ragazzi, quasi a significare la comune difficoltà della crescita in entrambi i sessi.
 
Anna Madia (Torino, 1976) presenta raffinati disegni a matita e penna che indagano l’interiorità e la fragilità contemporanea. Le sue sonnambule (Sleepwalking, 2014) sono immagini delicate e oniriche, tra il sonno e la veglia, nelle quali i lunghi capelli, elemento per eccellenza della femminilità e della seduzione, raccolti, sciolti, o mossi a formare significative composizioni (Monologue, 2014) diventano simbolo della notte, il tramite tra il passato e il presente.
 
Iacopo Raugei (Firenze, 1975) cala nel nero le sue allegorie, dipingendo con minuzia di dettagli e precisione una giovane donna legata a un vecchio televisore tramite i cavi dello stesso, mentre viene trasmessa una scena di vita perfetta, come quegli spot a cui siamo abituati, in cui la madre, sempre in forma splendente, riesce a conciliare alla perfezione la vita lavorativa con quella familiare, senza affanni e difficoltà (Perfect Lie, 2014). Immagini illusorie di una realtà inesistente, lontana dall’effettiva quotidianità, che possono tuttavia essere fuorvianti e creare ansie e aspettative. In Exit (2008), un donna senza volto, nella quale è facile immedesimarsi, porta su un vassoio d’argento una preziosa pillola, mezzo suggerito per fuggire i dolori della propria esistenza.
 
Emila Dimitrova Sirakova (Sofia, 1984) nei suoi  disegni compositi su strati di carta (Wall of Breath, 2013; I mille nomi, 2012) racconta l’antico mito di Kaliakra, una costa del Nord della Bulgaria. Secondo la leggenda, quaranta vergini, destinate a divenire schiave dell'imperatore ottomano, scelgono di perire nel Mar Nero, piuttosto che vivere l'umiliante esperienza dell'harem. Per questo si legano i capelli tra loro e tenendosi per mano si gettano dalla fortezza di Kaliakra, annegando. L’artista si concentra sulle ragazze, ormai cadute nel mare (Hypotermia, 2013): belle, snelle e slanciate al pari delle modelle dei giorni nostri, ripiegate su se stesse come boccioli indifesi.
 
Lara Pacilio (Roma, 1978) propone tre installazioni della serie Carousel (2012). Piccole giostre (Pinkin’ Love, Flying Balloons),fatte di simboli della femminilità e seducenti stereotipi. In The Family Man, l’artista tocca il tema della pedofilia, raffigurando il pedofilo come vittima di abusi infantili. La dimensione del gioco intesa come momento di crescita e di formazione è stata spezzata in tenera età e ora il nuovo “gioco” dell’adulto assume connotati mostruosi. La musica, composta da Luca Nostro (chitarrista e compositore, prima chitarra elettrica del Parco della Musica Contemporanea Ensemble), accompagna le opere esposte.
 
Sii bella e stai zitta: Anna Madia - Emila Dimitrova Sirakova - Ninni Donato - Lara Pacilio - Angela Pellicanò - Iacopo Raugei
Con il Patrocinio della Regione Calabria
A cura di Vera Agosti
Spazio Calabria - Via Broletto, 14 - Milano (Metro Cordusio)
Dal 26 maggio al 7 giugno 2014
Evento promosso da Factory Art Zone
Inaugurazione: lunedì 26 maggio ore 18:30
Orari: martedì-sabato: 14-20
Ingresso libero
Ebook e catalogo: Vanilla Edizioni
Con il contributo di Banca Fineco

mercoledì 26 febbraio 2014

ALLA LUCE DELLA CROCE - RAFFAELE CIOFFI a cura di Vera Agosti


 
ALLA LUCE DELLA CROCE
RAFFAELE CIOFFI
Alla luce della Croce, 2013
La splendida Villa Clerici in zona Niguarda a Milano di proprietà dell’Immobiliare Due Febbraio srl, insieme alla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, è lieta di presentare, nelle bellissime sale affrescate del piano nobile, la personale di Raffaele Cioffi, Alla luce della Croce, dal 1° al 22 marzo 2014. E’ il secondo appuntamento del progetto espositivo L’insostenibile leggerezza, a cura del critico d’arte Vera Agosti, dedicato al tema dell’identità nell’arte contemporanea. L’evento è promosso da Factory Art Zone di Alessandro Rizzo in collaborazione con Il Clavicembalo Verde di Angelo e Giovanni Mantovani e da Neuberg Gallery, Hong Kong e Viola Arte, Galliate (Novara) con il contributo di Italtrans.

In mostra una serie di opere sul tema della Croce. Una sfida per l’artista che da anni si dedica all’astrazione. La pittura di Cioffi è sempre intrisa di spiritualità e il nuovo tema non si discosta tanto nei contenuti quanto nello studio formale. La luce disegna la Croce simbolo tra i simboli della vita dell’uomo. La Crocefissioni chiudono il percorso, con il corpo del Cristo appena stilizzato, stagliato nel rosso, ora cupo, ora acceso come il sangue della Passione: non è che un’ombra scura, a ricordo del sacrificio di riscatto offerto dal Figlio, nel tripudio luminoso della Croce. Il destino dell’Uomo nella gloria del Padre prevale nella metafora pittorica di Cioffi, perfetta icona della speranza.

Biografia:

Raffaele Cioffi nasce a Desio (Milano) nel 1971. Dopo il Liceo Artistico, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. Fondamentale l’incontro con gli artisti Claudio Olivieri e Mario Raciti che segnano la sua ricerca, orientata verso l’astrazione, con le influenze della pittura analitica e dello Spazialismo. Espone in mostre pubbliche e private in Italia e all’estero.


Raffaele Cioffi – Alla luce della Croce
A cura di Vera Agosti
Dal 1° al 22 marzo 2014
Villa Clerici - Via Terruggia, 14 Milano
www.villaclerici.it ; galleria@villaclerici.it
Tel: 02.64.70.066
Come arrivare: MM3 fermata Maciachini + tram 4 direzione Niguarda (Fermata Niguarda centro)
Stazione centrale +42/ (42barrato)
Mostra promossa da Neuberg Gallery, Hong Kong e Viola Arte, Galliate (Novara)
Spazi espositivi: Immobiliare Due Febbraio Srl
Orari: martedi-sabato: 9:30-12:30 e 14:00-16:30
Inaugurazione: sabato 1° marzo dalle ore 11
Presentazione di Vera Agosti alle ore 12
Piccolo rinfresco gentilmente offerto da Luna Nera Food & Beverage
Distributore Ufficiale zona Milano Stefania Bianchi - Via Caradosso 12, Milano - Zona Magenta
 Tel: 3391999876; mail: stefybianchi44@gmail.com
Catalogo in mostra
Allestimento CB Cornici, Lecco
Concerto: 17 marzo STABAT MATER DI PERGOLESI


giovedì 16 gennaio 2014

Iacopo Raugei - There I Wonder a cura di Vera Agosti


L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA
La splendida Villa Clerici in zona Niguarda a Milano di proprietà dell’Immobiliare Due Febbraio srl, insieme alla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, è lieta di presentare, nelle bellissime sale affrescate del piano nobile, un nuovo progetto espositivo L’insostenibile leggerezza, a cura del critico d’arte Vera Agosti. Il primo evento è promosso da Factory Art Zone di Alessandro Rizzo in collaborazione con Il Clavicembalo Verde di Angelo e Giovanni Mantovani.
Il titolo richiama il romanzo di Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere, una storia d’amore che induce a riflettere sulla presunta assurdità della vita umana. In fondo, la ricerca delle origini e del senso dell’esistenza ha da sempre accompagnato la storia e il pensiero dell’uomo. Chi siamo? È la grande domanda. Chi è l’artista in quanto tale? E’ uno dei grandi quesiti dell’arte. Con una fortunata similitudine, Fausto Melotti diceva che l’immagine del funambolo ben si addice a quella dell’artista, sempre in bilico tra realtà e rappresentazione.
Proprio questa figura di equilibrista tra il cielo e la terra si è voluta scegliere come simbolo del progetto espositivo che include già due prime mostre per il 2014, sul tema dell’identità nell’arte contemporanea, dalla figurazione all’astrazione. E’ solo l’avvio di un percorso variegato che nel tempo attraverserà le generazioni e i mezzi: disegno, pittura, scultura, fotografia e rielaborazione digitale. Ricorrente sarà l’indagine sul sacro, poiché il desiderio e la ricerca di spiritualità sono profondamente legate all’essenza dell’uomo.

                         
THERE I WONDER
IACOPO RAUGEI


The Sky is growing dark, 2013

Dal 22 gennaio al 5 febbraio 2014, Villa Clerici di zona Niguarda a Milano, con la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, è lieta di ospitare al piano nobile la personale di Iacopo Raugei, There I wonder (Là io vago), a cura di Vera Agosti. La mostra apre il progetto espositivo L’insostenibile leggerezza, dedicato al tema dell’identità nell’arte contemporanea, e reso possibile grazie al sostegno dell’Immobiliare Due Febbraio Srl, che detiene la proprietà della villa. L’evento è promosso da Elite Shopping TV in collaborazione con Wannabee Gallery di Milano. Sono esposte circa 20 tele del giovane pittore fiorentino. L’uomo è al centro della sua ricerca; anche quando non figura direttamente nei ritratti o negli autoritratti presentati, restano le tracce e le memorie del suo passaggio e del suo operato. Vestigia simboliche dell’esistenza e dell’inquietudine del vivere. E’ un uomo fortemente contemporaneo quello di Raugei, che in dipinti da considerarsi come allegorie attuali si interroga sul senso dell’esistere. L’identità dell’artista _ la sua essenza, le esperienze, i dubbi e gli interrogativi_ si cela sempre, almeno in parte, nei suoi lavori. Ecco spiegato il titolo dell’esposizione: Là io vago, ovvero l’anima del pittore che come un fantasma aleggia tra i suoi quadri, alla ricerca di un dialogo con l’osservatore. Una figurazione minuziosa e dettagliata, immersa in un nero ricco e raffinato, composto dalle sfumature nascoste di decine di altri colori. Le immagini, circondate da un’aura sacrale e spirituale nella loro ieratica compostezza, emergono dall’oscurità come momenti epifanici di delicata e lirica tensione.
Biografia:
 Iacopo Raugei nasce a Firenze nel 1975. Dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea in Biologia Molecolare presso l’Università degli Studi di Firenze, dove effettua ricerca presso i laboratori del dipartimento di Medicina Interna. Dal 2004 al 2006 vive negli Stati Uniti e lavora come ricercatore per il National Institutes of Health di Bethesda nel Maryland. La ricerca in laboratorio si accompagna a quella interiore  e Iacopo scopre infinite similitudini tra i processi di crescita e conoscenza. L’esperienza americana contribuisce allo sviluppo della sua vena artistica. Espone alla World Bank Art Society di Washington D.C. nel 2006. Tornato in Italia, nel 2007 consegue un Master in Marketing, Comunicazione e Relazioni Pubbliche Internazionali. Nel 2008 è tra i finalisti del III Premio Internazionale Arte Laguna e vincitore del Premio Speciale Wannabee Gallery di Milano. Nel 2009 è vincitore del Premio Celeste e a Milano si tiene la sua prima personale. Nel 2010 entra nel movimento artistico Le Meduse con mostre pubbliche in Italia. Nel 2011 si tiene la sua seconda personale a Milano e Iacopo è vincitore del Premio Nazionale Arte della città di Novara.  Nel 2012 espone con Le Meduse a Orlando in Florida. 

Iacopo Raugei - There I Wonder
A cura di Vera Agosti
Dal 22 gennaio al 5 febbraio 2014
Villa Clerici- Via Terruggia, 14 Milano
www.villaclerici.it ; galleria@villaclerici.it
Tel: 02.64.70.066
Mostra promossa da Elite Shopping TV in collaborazione con Wannabee Gallery
artivisive@bhtv.it 
Spazi espositivi: Immobiliare Due Febbraio Srl
Orari: lunedì-sabato: 9:30-12:30 e 14:00-16:30
Inaugurazione: mercoledì 22 gennaio dalle ore 18 alle 21.30
Presentazione di Vera Agosti alle ore 19
Piccolo rinfresco gentilmente offerto da Luna Nera Food & Beverage
Media Partner: Life Style Magazine
Catalogo in mostra
Allestimento CB Cornici, Lecco
Finissage: mercoledì 5 febbraio dalle ore 18 alle 21.30

martedì 24 settembre 2013

LA PRIMA MOSTRA NEGLI U.S.A. DELL’ARTISTA ITALIANO GIORGIO KIARIS

 Vera Agosti e Giorgio Kiaris a New York...

 

LA PRIMA MOSTRA NEGLI U.S.A. DELL’ARTISTA ITALIANO  GIORGIO KIARIS

NY, 22 Luglio 2013 – La galleria S Artspace di New York, Lower-East Side,  è lieta di presentare la prima mostra negli Stati Uniti del noto artista italiano Giorgio Kiaris. Questa personale, a cura di Vera Agosti, ospita le opere più recenti dell’artista, intitolate “Cromografie”.
L’inaugurazione è prevista per mercoledì 9 ottobre 2013, ore 18-20 presso S Artspace Gallery, 345 Broome Street, NY. La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2013. 

“Ogni collezione è l’inizio di un nuovo viaggio, con qualunque riferimento ....” Attratto dagli artisti del XX secolo, Giorgio Kiaris non ha nulla in comune con gli esperti del web o i mixed-media artist che rompono ogni legame con i codici e le regole della pittura classica. In verità, le opere di Giorgio Kiaris sono strettamente legate agli eventi naturali e, di  conseguenza, la sua pittura si riferisce a temi ecologici: la terra, il mare e le stagioni.  I suoi quadri raccolgono un’energia cromatica che enfatizza il loro valore in un’eterogenea varietà di toni e  colori.

La creatività di Kiaris non è accidentale, ma sempre il frutto di un sottile calcolo. “Sono riuscito  a trovare l’equilibrio primigenio, grazie all’analisi di tre elementi: totalità, trasformazione, autoregolazione. Questo mi conduce a una scelta matura e tutti quelli che vedono i miei lavori arrivano alla coscienza di chi siamo tutti.” Un ritorno alla purezza, alla bellezza e alla poesia che gli dà una sensazione di appagamento, che porta a un assoluto equilibrio di segni e colori nelle sue opere; l’artista continua a seminare i semi e i frutti dell’intelligenza sulle tele. “Ora più che mai, dovremmo guardare alla natura come se guardassimo dentro noi stessi; senza di essa, non saremmo chi siamo.”

Giorgio Kiaris è nato a Roma nel 1968.  Dopo il diploma in arte, è  diventato l’assistente di Gastone Biggi, viaggiando per l’Europa e gli Stati Uniti. La sua arte è stata influenzata dal teatro, dalla musica  e dalla natura. La sua ultima produzione è stata presentata nella personale  “Sinergie”, a Milano, nel febbraio 2012.

S Artspace Gallery si trova nel cuore del Lower East Side in NYC. S Artspace Gallery offre un palcoscenico agli artisti contemporanei giovani e al centro della loro carriera, provenienti principalmente dall’Europa, dall’America latina e dai Caraibi per esporre le loro emozioni attraverso l’arte.  I direttori, Catherine Testorf ed Elizabeth Rosso, si impegnano per portare sulla vibrante scena artistica di NYC opere originali ed innovative. La galleria S Artspace è situata al 345 di Broome Street, NYC (tra Elizabeth e Bowery).

Per maggiori informazioni, visitate www.sohotelartspace.com
Per interviste, si prega di contattare :
USA: Elizabeth Rosso, Tel. # + 917/362-4987
ITALY: Elite Shopping TV Milano
E-mail: artivisive@bhtv.it 

lunedì 16 settembre 2013

Mimmo Di Marzio - a cura di Vera Agosti



Mimmo Di Marzio 
a cura di Vera Agosti
Spazio Emmaus Cultura Insieme
dal 16/9/2013 al 30/9/2013

Una selezione di recentissimi dipinti di piccolo formato, dedicati al tema dei bagnanti, un soggetto amato e ricorrente nella storia dell'arte. Sono personaggi vari, gruppi di amici o famiglie, colti negli atteggiamenti tipici delle vacanze al mare e in particolare nell'atto di scattarsi fotografie sulla spiaggia. E' il momento del divertimento, del consolidarsi degli affetti, ricordi che l'obiettivo ideale dell'artista vuole preservare dall'oblio. Completano l'esposizione alcuni paesaggi urbani.

La pennellata decisa di Mimmo Di Marzio è sempre stata di matrice espressionista e lo è anche in questa nuova ricerca, sebbene traspaiano anche altre connotazioni. Mentre in passato, con i lavori sull'ideologia, i regimi politici e gli anni di piombo, l'approccio era più realista, ora la pittura si fa metafisica: paesaggi ampi, silenziosi e solitari, protagonisti dai volti indefiniti, quasi sospesi in luoghi senza tempo e senza precisi e riconoscibili dettagli spaziali, immersi nell'azzurro e nel grigio della memoria. Le opere in mostra sembrano essere percorse da un sentimento di nostalgia, quello che in portoghese si chiama "saudade". Indefinito, malinconico e dolce al contempo, contraddistingue la tristezza legata a un felice ricordo ormai trascorso. Non a caso Di Marzio è anche un musicista e cantante di bossa nova, il famoso ritmo brasiliano.

Inaugurazione: lunedì 16 settembre ore 18.30

Spazio Emmaus Cultura Insieme
galleria dell'Unione, 1 - Milano
Ingresso libero

lunedì 4 marzo 2013

PAESAGGI DELLA MENTE di Aliona Cotorobai A cura di Vera Agosti

un'opera di Aliona Cotorobai


Spazio Emmaus Cultura Insieme è lieto di ospitare dal 6 al 15 marzo 2013 la mostra PAESAGGI DELLA MENTE di Aliona Cotorobai, a cura di Vera Agosti. Una selezione di nuovi e recentissimi dipinti a olio e acrilico su tela, realizzati appositamente per il centro culturale milanese.

Nella nuova evoluzione pittorica della Cotorobai, tutto è paesaggio: le figure umane calate nell’ambiente naturale hanno la stessa forza e spessore del contesto. I toni sono assolutamente espressionistici: la prospettiva è selv
aggia e fantastica; i colori sono drammatici, spesso irreali e sovrapposti. Notiamo una tavolozza schiarita rispetto al passato, che sembra virare verso la ricerca della luce. I personaggi sono spesso irriconoscibili o anonimi, privati di un’individualità specifica, come fragili burattini dal sorriso bello quanto stereotipato o maschere della delusione. Anche il paesaggio non è connotato geograficamente, potrebbe essere qualunque luogo del mondo, immerso nella vegetazione. I protagonisti, a volte appena accennati, sembrano perdersi nella natura, confondendosi nell’avanzare prepotente del colore che domina sui volumi, procedendo per strati con cromie aggressive e totalizzanti, ma anche nei molteplici piani di profondità. Emerge su tutto, l’amore per la natura e il ritratto femminile.

La tensione e il senso di drammaticità più o meno latente che permeano i quadri della Cotorobai sono legati ad alcuni eventi tragici, mai dimenticati, come la guerra civile nella Repubblica Moldova, dopo gli anni dello sfaldarsi della perestroika che aggrava inevitabilmente la riflessione adulta sui temi della solitudine.


La ricerca dell’artista si pone a cavallo tra tradizione e contemporaneità, astrazione e figurazione, influenze dell’Europa dell’Est e dell’Ovest.



Cenni biografici:

Aliona Cotorobai
Nasce a Telenesti nella Repubblica Moldova nel 1976. Fin da bambina studia pittura e sviluppa coerentemente il suo percorso formativo destinato all’arte. Studia al Collegio d’arte di Chisinau, la capitale, e quindi si laurea all’Accademia d’Arte della stessa città. Diventa lei stessa una professoressa universitaria, ottenendo la cattedra di arti decorative presso l’Accademia di Chisinau. Dal 2007 si trasferisce in Italia, dove vive e lavora a Milano. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.


PAESAGGI DELLA MENTE

di Aliona Cotorobai
A cura di Vera Agosti
Dal 6 al 15 marzo 2013
Inaugurazione: mercoledì 6 marzo dalle ore 18.30
Spazio Emmaus Cultura Insieme
Galleria dell'Unione 1, Milano (zona Missori)

lunedì 4 febbraio 2013

KALIAKRA REVISITED, la personale di Emila Sirakova a cura di Vera Agosti






Bazzico nel mondo dell'arte da quando avevo 14 anni. 
Quest'anno ne compio 49. 
E se la matematica non è un'opinione, a parte qualche breve parentesi, 
sono 35 anni che vivo con l'arte e per l'arte. 
Di artisti ne ho conusciuti a centinaia, forse migliaia 
e di opere ne ho viste qualche centinaia di migliaia.

Questo certo non mi consente di sentenziare alcunchè, 
ma di esprimere qualche opinione sì.
Emila Sirakowa è brava. E' brava perchè riesce a coinvolgermi. Ad emozionarmi. 
E vi assicuro che dopo tanti anni è forse la cosa più difficile che un artista possa fare.





Spazio Emmaus Cultura Insieme è lieto di ospitare dall’11 al 20 febbraio 2013, KALIAKRA REVISITED, la personale di Emila Sirakova (Sofia, 1984), a cura di Vera Agosti.


L’evento segue l’esposizione “Kaliakra” presso la galleria Qanat di Palermo nel 2011. Con opere inedite e differenti per esecuzione tecnica e ricerca iconografica, viene nuovamente presentata la leggenda di Kaliakra.

Secondo l’antico e amato mito bulgaro, quaranta vergini, destinate a divenire schiave dell’imperatore ottomano, scelgono di perire nel Mar Nero, piuttosto che vivere l’umiliante esperienza dell’harem. Per questo si legano i capelli tra loro e tenendosi per mano si gettano dalla fortezza di Kaliakra, unite in un unico destino al quale nessuna può sottrarsi.

Kaliakra significa “bel capo” ed è il nome di una costa del Nord della Bulgaria, un parco naturale, selvaggio e ventoso. In quel luogo resta una scultura in memoria di questa celebre leggenda.


Emila Sirakova ha realizzato una serie di disegni, che illustrano il racconto, soffermandosi soprattutto sulle fanciulle, ormai cadute nel mare. Una ragazza in primo piano, anatomicamente ben descritta, occupa l’intero spazio visivo. In questo modo, si vuole rendere il senso di soffocamento e di compressione proprio dell’annegamento. Particolari di braccia e gambe delle altre donne testimoniano la loro presenza, come le chiome attorcigliate tra loro. In alcuni lavori, invece, le figure sono speculari, a gruppi di due o tre, per sottolineare la necessità dell’individuo di rispecchiarsi nell’altro e per un bisogno di simmetria e di armonia, anche nei momenti estremi della vita e della morte.

Rispetto alla produzione precedente, i corpi sono meno muscolosi e voluminosi, meno tesi e tormentati; appaiono infatti più fragili e sottili, raffigurati sott’acqua, come sospesi. Anche la carta utilizzata è differente. L’autrice lavora sempre su strati, ma abbandona le carte oleate, scegliendo il tipo poliestere, creando nuovi e diversi effetti visivi.

La leggenda di Kaliakra per Emila Sirakova simboleggia non solo l’amore per il proprio paese natale, ma anche una riflessione sulla libertà individuale e la capacità di lottare e sacrificare stessi per quello in cui si crede.


Cenni biografici:

Emila Sirakova

Nasce a Sofia in Bulgaria nel 1984. Vive in Italia dall’età di sei anni. Si laurea in pittura presso l’Accademia di Brera e si interessa al fashion design. Espone dal 2009, quando è tra i finalisti del Premio Barlettani Next Generation della Galleria San Lorenzo di Milano. Tra le ultime esposizioni segnaliamo la personale al Castello di Belgioioso (PV) Mare Caelo Miscere. E’ anche performer e stilista.

KALIAKRA REVISITED di Emila Sirakova
A cura di Vera Agosti
Inaugurazione: lunedì 11 febbraio dalle ore 18.30 Dall’11 al 20 febbraio 2013

Spazio Emmaus Cultura Insieme
Galleria dell'Unione 1, Milano (zona Missori)

mercoledì 2 maggio 2012

L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE a cura di Vera Agosti e Donato Carissimo




Vera Agosti riunisce un folto gruppo di giovani e talentuosi artisti per dare vita ad un ambizioso progetto: portare l'ultimo verso del Paradiso dantesco a dimensione "contemporanea"... e ci riesce!
Fra i vari artisti presenti in questa collettiva mi piace sottolineare: Mario Loprete, Ester Negretti, Iacopo Raugei, Maurizio Cariati...



L’associazione culturale Amici dell’Arte è lieta di presentare la mostra “L'amor che
move il sole e l'altre stelle”, ideata da Vera Agosti, e curata dalla stessa e da Donato
Carissimo, dal 5 al 13 maggio, presso la Chiesa antica di San Marco e San Gregorio a
Cologno Monzese. La collettiva è liberamente ispirata all’ultimo verso del Paradiso
della Divina Commedia di Dante Alighieri, quando il poeta, al termine del suo viaggio
celeste, comprende che la sua volontà è ormai mossa dal divino.
La Commedia è stata molto spesso fonte di ispirazione per le arti figurative. La sfida
di questa mostra è riattualizzare il verso apice dell’intera opera dantesca grazie alla
sensibilità di artisti contemporanei, italiani e stranieri. L’interpretazione che ne
forniscono spazia dalla nuova figurazione al pop, passando attraverso la street art. In
esposizione dipinti, installazioni site-specific e sculture.
Gli artisti calano l’amore nell’attualità quotidiana: è il soggetto degli affetti e del
desiderio, uomo o donna per Mario Loprete, Marco Luzzi, Angelo Sblendore,
Germana Senzani, Federica Varotto, Andrei Tudor Odangiu; oppure affrontano il
tema dal punto di vista simbolico e allegorico (Anna Madia, Emanuele Gregolin,
Iacopo Raugei, Maurizio Cariati, Rossella Roli, Loredana Galante, Hélène Foata,
Milena Sgambato, Piergiuseppe Moroni, Ester Negretti, Joseph Kaliher,
Giuseppe Cannistraro) o secondo la dimensione del sacro (Lorenzo Puglisi,
Gabriele Ercoli, Lorenzo Manenti, Michela Martello, Makoto). Alcuni invece
restano maggiormente fedeli alla tradizione del testo, come Lavinia Rotocol per
l’opera Serafino e Aliona Cotorobai per Empireo.
Spicca l’interpretazione di Mercedes Cuman, per cui l’amore è accoglienza e
solidarietà, come attestano le sue coperte ricamate a mano (Noi eravam lunghesso mare
ancora...), dedicate ai profughi e agli immigrati.

Iacopo Raugei - Brilliant Disguise - olio su tela- 140x180cm 2010-2011

L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE
Da un’idea di Vera Agosti
A cura di Vera Agosti e Donato Carissimo
Opere di GIUSEPPE CANNISTRARO, MAURIZIO CARIATI, ALIONA
COTOROBAI, GABRIELE ERCOLI, HELENE FOATA, LOREDANA GALANTE,
EMANUELE GREGOLIN, JOSEPH KALIHER, MERCEDES CUMAN, MARIO
LOPRETE, MARCO LUZZI, ANNA MADIA, MAKOTO, LORENZO MANENTI,
MICHELA MARTELLO, PIERGIUSEPPE MORONI, ESTER NEGRETTI,
ANDREI TUDOR ODANGIU, LORENZO PUGLISI, IACOPO RAUGEI,
ROSSELLA ROLI, LAVINIA ROTOCOL, ANGELO SBLENDORE, GERMANA
SENZANI, MILENA SGAMBATO, FEDERICA VAROTTO
Chiesa antica di San Marco e San Gregorio - Piazza XI Febbraio, Cologno Monzese
Dal 5 al 13 maggio 2012 - Presentazione sabato 5 maggio ore 18
lunedì-sabato: 16-19; domenica: 10.30-12.30 e 16-19
Organizzazione: Amici dell’Arte- Info: 348/4972898
Catalogo in mostra

venerdì 3 febbraio 2012

MARE NERO a cura di Vera Agosti

Vera Agosti porta le sue "Meduse" aldilà dell'oceano, in Florida. Se per caso foste da quelle parti...


                                            
A.Madia, Peau d'ane, 2011, olio su lino, 80x80 cm
Mare Nero
Il 20 aprile 2010 dalla piattaforma Deepwater Horizon della BP comincia a uscire del greggio che si disperde lentamente nell’Oceano Atlantico. In un primo momento il guasto appare rimediabile, ma ben presto la situazione si fa gravissima: i robot subacquei non riescono a tamponare la falla e i tentativi di intrappolare il cavo danneggiato risultano infruttuosi. Nel Golfo del Messico e lungo le coste della Louisiana e dell’Alabama è calamità: si contano più di 5 milioni di barili di petrolio che contaminano l’acqua, gli animali e le spiagge, distruggendo l’ambiente e l’economia della regione. Tutto il mondo sta con il fiato sospeso e si cerca una soluzione per fermare la fuoriuscita inquinante. Il danno appare superiore a quello causato dall’uragano Katrina del 2005. Nell’autunno del 2010 si interrompono le operazioni di bonifica dell’area, mentre l’azienda offre indennizzi alla popolazione, provata dal crollo dell’industria ittica e di numerose altre attività.

A circa un anno di distanza dall’accaduto, il movimento de Le Meduse prende ispirazione da questo disastro per riflettere sulla situazione ambientale attuale e sulle drammatiche conseguenze dell’errore umano. Il “mare nero” è anche l’inquinamento dell’anima che, spinta dal desiderio esasperato di guadagno, dimentica il rispetto, la sicurezza e la dignità per arrivare alla catastrofe.

Questa tragedia è solo una delle tante che recentemente hanno sconvolto il mondo e l’opinione pubblica. Accanto ad essa, anche la guerra combattuta per l’“oro nero” in Iraq, i bombardamenti della Libia, l’emergenza nucleare in Giappone, le nuove fuoriuscite di petrolio nelle acque della Nuova Zelanda e del Brasile... Gli artisti interpretano queste situazioni in chiave lirica o esistenzialista.

Dopo le mostre in Italia, sono ora invitati presso la galleria Avalon Island di Orlando, in Florida, dal 19 gennaio al 10 febbraio 2012. La mostra, curata da Vera Agosti, presenta quadri e fotografie di Giovanni Cerri, Jaya Cozzani, Emanuele Gregolin, Anna Madia, Lorenzo Manenti e Iacopo Raugei. Lo street artist, scultore e performer americano, Robin Van Arsdol, da sempre impegnato nella lotta contro la guerra e il nucleare, si unisce al gruppo come guest artist.

MARE NERO
Le Meduse: Giovanni Cerri, Jaya Cozzani, Emanuele Gregolin, Anna Madia, Lorenzo Manenti, Iacopo Raugei; Guest artist: Robin Van Arsdol
Curatore: Vera Agosti
Dal 19 gennaio al 10 febbraio 2012
Gallery at Avalon Island - 39 S.Magnolia Ave. - Orlando, Florida 32801
Inaugurazione: Giovedì 19 gennaio  dalle 18 alle 21
Catalogo: Prearo Editore