Una delle figure più interessanti del dopoguerra, Dadamaino, rimane una delle rare presenze femminili degli anni '50-'60 realmente protagonista dei fatti dell'arte. Alla Dep Art Gallery di Milano
18 FEBBRAIO – 30 APRILE 2011
inaugurazione venerdì 18 febbraio ore 18.00
catalogo in galleria a cura di A. Zanchetta
Attraverso una ventina di opere, di medio e grande formato, la galleria Dep Art di Milano rende omaggio alla figura e all’opera di Eduarda Emilia Maino (Milano, 1930-2004), in arte Dadamaino, eclettica protagonista del dopoguerra, vicina – già a partire dalla fine degli anni Cinquanta – al gruppo degli spazialisti italiani e alle gravide sperimentazioni di coevi movimenti internazionali. L’esposizione, curata da Alberto Zanchetta, mette a fuoco il ciclo del Movimento delle cose, un “macrocosmo” metafisico e rarefatto dove minutissimi tratteggi si aggregano e si disperdono in un andamento fisiologico e fluttuante. Nel suo peculiare excursus, partendo da un’iniziale unicità del gesto e da una poetica di sottrazione, Dadamaino passa ben presto ad un concetto di moltiplicazione e di affastellamento che, attraverso soluzioni e materiali sempre più innovativi, dà vita ad un ricco corpus incentrato sull’inconscio e sulla ricerca del segno. Fin dai primi Volumi,passando per gli Inconsci Razionali e gli Alfabeti della mente,sino ai più recenti Movimenti delle cose, emerge la prorompente capacità dell’artista di perpetuare in tutti i suoi lavori una raffinata leggerezza.
inaugurazione venerdì 18 febbraio ore 18.00
catalogo in galleria a cura di A. Zanchetta
Attraverso una ventina di opere, di medio e grande formato, la galleria Dep Art di Milano rende omaggio alla figura e all’opera di Eduarda Emilia Maino (Milano, 1930-2004), in arte Dadamaino, eclettica protagonista del dopoguerra, vicina – già a partire dalla fine degli anni Cinquanta – al gruppo degli spazialisti italiani e alle gravide sperimentazioni di coevi movimenti internazionali. L’esposizione, curata da Alberto Zanchetta, mette a fuoco il ciclo del Movimento delle cose, un “macrocosmo” metafisico e rarefatto dove minutissimi tratteggi si aggregano e si disperdono in un andamento fisiologico e fluttuante. Nel suo peculiare excursus, partendo da un’iniziale unicità del gesto e da una poetica di sottrazione, Dadamaino passa ben presto ad un concetto di moltiplicazione e di affastellamento che, attraverso soluzioni e materiali sempre più innovativi, dà vita ad un ricco corpus incentrato sull’inconscio e sulla ricerca del segno. Fin dai primi Volumi,passando per gli Inconsci Razionali e gli Alfabeti della mente,sino ai più recenti Movimenti delle cose, emerge la prorompente capacità dell’artista di perpetuare in tutti i suoi lavori una raffinata leggerezza.
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