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domenica 13 febbraio 2011

A Palermo: BREAKING SOULS _ Vincenzo Todaro/Angela Viola a cura di Martina Colajanni

Un altro "bel colpo" messo a segno dall'amata Sicilia. Allo Spazio Cannatella, a Palermo, il buon Vincenzo Todaro insieme con Angela Viola sotto la cura di Martina Colajanni dal 4 marzo fino al 3 aprile. Da vedere. 



BREAKING SOULS _ Vincenzo Todaro/Angela Viola
a cura di Martina Colajanni

Un percorso mirato alla riscoperta dell’identità in un epoca dove smarrimento e mancanza di ideali fanno da padroni. Pittura, collage ed installazione si alterneranno all’interno di un percorso empatico.
La mostra, dal titolo Breaking souls, proporrà una serie di lavori accomunati dalla medesima voglia di svelare i risvolti più inquietanti dell’essere umano.
Gli artisti decidono di intraprendere una ricerca mirata alla comprensione dell’individuo scegliendo un linguaggio che va dal disegno all’installazione.
Vincenzo Todaro, più vicino alla pittura e alla fotografia, crea un lavoro di sottrazione ritagliando i volti dei soggetti scelti. Angela Viola, attraverso i suoi collage, richiama la nostra attenzione creando piccole storie su tela all’interno di scenari surreali. Anche lei, come Vincenzo Todaro, percorre la strada della sottrazione, facendo di questa, un punto di forza più che una reale debolezza.
Una tenace riflessione sulla mancanza, propria dell’uomo moderno, ma anche sulle numerose possibilità che egli ha per cominciare ad esistere realmente, nonostante l’alienazione a cui va incontro.

“Breaking souls come anime in procinto di interrompersi, incapaci di potersi esprimere, ostacolate, distillate in un limbo dal quale è arduo poter sfuggire e nel quale, già morti, ne perdiamo l’Essenza. Il sentimento che percorre tutte le anime presenti in mostra è quello di totale alienazione, di implacabile congelamento, di morte apparente. Nostalgica, è invece, l’emozione con cui ci si appresta a guardare al passato di questi spettri, che di umano hanno ormai ben poco, e che vivono in una continua fase di “corto circuito”. Ma l’incapacità di esistere nel presente, non nasconde l’intima volontà di poter esistere nel futuro, come se questo fosse uno dei buoni propositi prima di una morte inaspettata”.

Martina Colajanni

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