Sempre più bravo e deciso il giovane Francesco Zavatta. A questo punto gli manca solo di fare un ulteriore passo: "defrangizzarsi" del tutto. Solo allora potrà essere grande fra i grandi!
HOMO VIATOR
presso il Teatro San Babila, Milano, Corso Venezia 2a
7 - 24 Febbraio 2012
L'ARTISTA SARA' PRESENTE SABATO 18 E DOMENICA 19, DALLE 16,00 ALLE 18,00.
Sbuca forte e improvviso, come nascosto dietro ad una curva, il lavoro di Francesco Zavatta.
Riminese e giovanissimo, classe 1986, presenta il carattere e la forte volontà di appartenere all’arte dalla quale si sente attratto e abbracciato.
È stato il romanzo sulla vita di Van Gogh “Brama di vivere”, di Irving Stone, a fargli intuire, dopo la scelta un po’ casuale del Liceo artistico, la sfida di qualcosa da verificare nella vita, di avere un compito che avesse l’importanza della vita stessa.
Zavatta intuisce la possibilità di poter toccare e raccontare quell’esperienza che ci viene offerta dalla visione delle grandi opere d’arte incontrabili nella storia e che fanno capire che la vita è qualcosa di grande, contiene il “vero”.
Potremmo dire, ma è l’artista stesso a ricordarmelo, che lui si sia messo a verificare la scommessa dell’arte per fare esperienza di questo gusto della vita, di questo vero che si tocca e per il quale vale la pena soffrire, amare, lavorare, senza del quale tutto si spegne e perde consistenza. La prima cosa dunque che colpisce degli inizi del lavoro di Zavatta è questa coscienza e passione per la quale egli cerca nell’arte, nel dipingere, quel vero che sa esserci nella vita.
Camillo Fornasieri - Direttore Centro Culturale Milano
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