Ovviamente non potevo mancare alla personale di Stefania Catastini, ISTRUZIONI OVUNQUE curata da Filippo Lotti e dal sottoscritto
Mostra decisamente interessante, coivolgente e sotto alcuni aspetti inaspettata.
Non fosse altro per la location: 7047 Boutique Hotel Design,
una eccellenza della ricettività alberghiera toscana (http://www.7047.it/).
Un'artista della quale ho iniziato a seguirne l'evoluzione diversi anni fa ed ora posso tranquillamente affermare di essere giunta alla completezza.
l'ingresso |
la hall del 7047 Boutique Hotel Design |
con Stefania Catastini |
Filippo Lotti |
un momento della presentazione |
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ecco il mio testo per il catalogo stampato per l'occasione
Premessa:
E’ buffo pensare che Dante Alighieri sia stato, tra le altre cose, come
sostiene Renè Guènon nel libro “L’esoterismo
di Dante”, uno dei massimi interpreti della tradizione simbolica e
simbolista, legata alla confraternita dei liberi muratori (oggi massoneria ma
allora élite di mastri architetti dediti alla costruzione di cattedrali, i
quali detenevano preziosi segreti tramandati di generazione in generazione per
erigere quei mastodontici edifici simbolo della ricerca spirituale), ed oggi
sia proprio un valido architetto a dedicare un intero ciclo pittorico alla
figura del più importante poeta della storia italiana e non solo. Che sia un
debito morale nei confronti della storia? Ma accantoniamo questi dubbi e
parliamo dell’artista e non dell’architetto.
Scrivere di Stefania Catastini non è facile.
Il suo impegno e la sua ricerca sono importanti, colti.
Nulla è lasciato al caso. A tutto c’è una spiegazione, un senso logico,
un legame forte fra genio ed intelletto.
Anche la tecnica, innovativa e personale, frutto di esperimenti e
scoperte, quesiti e soluzioni, è particolarmente efficace ma rischia di passare
in secondo piano visto la persuasiva ricerca che mette in atto.
Ricordo, anni fa, quando mi presentò un progetto legato ai grandi
architetti del XX secolo. Rimasi esterrefatto sia da un punto di vista tecnico,
per le soluzioni trovate, sia per lo spessore del progetto. Invitai allora l’artista
a proseguire lungo quel cammino, certamente tortuoso e non facile, ma
decisamente convincente, nuovo ed estremamente godibile.
Godibile si, in quanto l’arte di Stefania, viste le sue origini di
architetto e design affermato, approdano sempre ad un completo godimento
estetico, che va ben oltre la decorazione ma invita a decifrare il linguaggio
del bello in chiave assolutamente contemporanea.
Da quel giorno il processo evolutivo è andato avanti. Grandi risultati sono
arrivati ma mai, e dico mai, immaginavo che tutto ciò sfociasse in questo
ambizioso progetto: ISTRUZIONI OVUNQUE.
Progetto dove gli indizi per una analisi coinvolgente, sono i
particolari di un volto, comunemente noto e familiare: quello di Dante
Alighieri.
L’analisi, tecnico scientifica della fisiognomica del volto del Sommo
Poeta, l’utilizzo giustificato del colore e la scelta dei formati hanno fatto
si che questa idea, già di per sé convincente, assumesse un ruolo così
importante nella scena attuale che meriterebbe anche una vetrina ancor più
importante di quella che stiamo vivendo.
Il tutto ovviamente gestito con sapienza, gusto e cognizione di causa.
Allora ecco apparire, quasi dal nulla, quel profilo tanto familiare che
fin dai tempi scolastici ci appartiene.
Uno sguardo nel passato proiettato nel futuro, attraverso un gesto
formato e maturo, dinamico e allo stesso tempo poetico.
Inizia così un tragitto, attraverso una nuova declinazione, un nuovo
linguaggio. Una analisi fisiognomica del volto che porta noi spettatori in un universo
ai più sconosciuto.
In “Dinamica Sensibilità” e “Lungimiranza Autoritaria” si analizza il
profilo, ed in particolare il naso, così caratterizzante ma non solo,
della personalità dell’indagato. In “Solitudine Artistica” prende vita
l’analisi eseguita sull’occhio, nella sua forma fisica e non nello sguardo: una
forma ed un disegno che sottolinea la personalità del grande fiorentino.
Nell’opera “Romantica Infelicità” è la bocca, la protagonista del
dipinto. Lo studio porta a dedurre l’indole romantica del poeta eterno
innamorato ed eterno sognatore.
E così via. Particolare dopo particolare, il volto di Dante viene
scomposto, analizzato, scansionato per poi essere restituito in tutta la sua
grave bellezza allo spettatore che ritroverà in queste e nelle altre opere che
appartengono a questa esposizione una rinnovata chiave di lettura della figura
dantesca. Una chiave di lettura a metà strada fra lo scientifico ed la terrena
visione di un uomo, visto attraverso la forza e la creatività di una grande
forza espressiva figlia di una cifra stilistica senza pari quella di Stefania
Catastini.
Roberto Milani
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