Mostra personale di Alice Olimpia Attanasio presso la
Silbernagl & Undergallery - Navigli Street a cura di Mario Manduzio,
introduzione di Clarissa Tempestini
Opening mercoledì 11 giugno
“Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.”
Oscar Wilde
Questo urlano silenziosi e brillanti gli imbottiti teschi di Alice Olimpia Attanasio. Sculture di resina e caramelle, quest’ultime il simbolo del desiderio semplice delle nostre infanzie, quel periodo della vita in cui l’incanto di vivere per sempre e le paure ancestrali ancora sono lontane, ancora devono avviluppare il nostro corpo e la nostra mente.
Nella serie dell’artista milanese il gioco dell’assurdità della vita si rivela attraverso le forme e il colore, con scarnificati deserti di ricordi, echi di felicità che non vogliono ascoltare la verità nascosta dietro il passare del tempo. La paura di scomparire, di non essere ricordati, si nutre dell’immortalità dell’arte, la quale razzia a sua volta gli immaginari fiabeschi delle cuccagne. Le sculture sembrano filastrocche distorte, rime che non si baciano, parchi giochi abbandonati. Gli elementi della dicotomia comicità/umorismo si stagliano schietti, nella superficialità della prima – che ci accarezza con confortanti toni profumati – e nella profondità della seconda, che ci schiaccia nell’abisso della riflessione. Abisso nel quale però non siamo soli. Il destino comune è un dolce conforto che allieta il peso, nella tenerezza della condivisione di un destino comune, inevitabile ma in fin dei conti pacifico.
Clarissa Tempestini
Opening mercoledì 11 giugno
“Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.”
Oscar Wilde
Questo urlano silenziosi e brillanti gli imbottiti teschi di Alice Olimpia Attanasio. Sculture di resina e caramelle, quest’ultime il simbolo del desiderio semplice delle nostre infanzie, quel periodo della vita in cui l’incanto di vivere per sempre e le paure ancestrali ancora sono lontane, ancora devono avviluppare il nostro corpo e la nostra mente.
Nella serie dell’artista milanese il gioco dell’assurdità della vita si rivela attraverso le forme e il colore, con scarnificati deserti di ricordi, echi di felicità che non vogliono ascoltare la verità nascosta dietro il passare del tempo. La paura di scomparire, di non essere ricordati, si nutre dell’immortalità dell’arte, la quale razzia a sua volta gli immaginari fiabeschi delle cuccagne. Le sculture sembrano filastrocche distorte, rime che non si baciano, parchi giochi abbandonati. Gli elementi della dicotomia comicità/umorismo si stagliano schietti, nella superficialità della prima – che ci accarezza con confortanti toni profumati – e nella profondità della seconda, che ci schiaccia nell’abisso della riflessione. Abisso nel quale però non siamo soli. Il destino comune è un dolce conforto che allieta il peso, nella tenerezza della condivisione di un destino comune, inevitabile ma in fin dei conti pacifico.
Clarissa Tempestini
Silbernagl & Undergallery - Navigli Street
Via Alzaia Naviglio Grande 4, 20100 Milano
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