Gloria Campriani. HABITAT, la ricomposizione.
A cura di Alessandra Frosini
Palazzo Pretorio, Certaldo (FI)
13 Febbraio - 3 Aprile 2016
Inaugurazione sabato 13 febbraio ore 15.30
Presentazione: Giacomo Cucini, Francesca Pinochi, Alessandra Frosini e Luca Nannipieri
Collaborazioni artistiche e performer: Manuela Mancioppi e Rachel Morellet
Interventi:Ylenia Sottile, Valentina Isidori, Giulia Bartalesi, Caterina Brutti
Ricomporre significa mettere insieme i frammenti di qualcosa ritrovandone l'integrità, creare coesione e unione fra di essi per ricostruire e ricostituire ciò che è separato, mettendo insieme strumenti e ricerche nuove. Cercare la giusta coesione e unione per ricomporre il migliore incastro dei tasselli è infatti un gesto che comporta l'esplorazione di tutti i tentativi possibili e il coraggio della sperimentazione. Ricomporre
nuove modalità di interazione significa anche risanare relazioni diverse.
Partendo dai concetti di ambiente sociale e ricomposizione, l’artista, concentra la riflessione sulla necessità primaria di trovare nuove vie attraverso l'unione e il confronto, per ricostituire un nuovo habitat comune, contro l'irrigidimento, la chiusura mentale e l'individualismo. L'habitat da ricomporre è dunque l'immagine che veicola il concetto di un ambiente in senso lato, un ambiente i cui frammenti vanno ricongiunti per ritrovarne l'integrità attraverso la memoria, la cultura, ma anche la sperimentazione, la collaborazione e la
ricerca.
Il concetto di ricomposizione rappresenta uno dei punti focali del lavoro della Campriani, portato avanti negli anni attraverso l'incessante sperimentazione e ricerca nel campo della fiber art e nella continua trasformazione dei suoi lavori, che partono dal riciclo dei materiali per creare una nuova realtà attraverso la capacità di osare e sperimentare, tra effimero e materialità.
L'artista utilizza il filo come simbolo della propria identità e come mezzo di unione, con un'attenzione al gesto e allo sviluppo del progetto per ottenere il risultato cercato, senza interesse per lo strumento in sé, che ne fanno una vera e propria artista concettuale. Il suo lavoro è perciò eclettico e utilizza mezzi diversi, dai quadri, alle installazioni, ai video e alle performance, per focalizzare il concetto, sperimentando e ricercando incessantemente nuove possibilità del contemporaneo. In particolare la sua attenzione si concentra su
tematiche legate alla sociologia e alla psicologia sociale, come la riflessione sul concetto di bene comune e sulle nuove tendenze dell'interazione sociale.
A corredo della mostra verrà realizzato un catalogo che racchiuderà, oltre alla riproduzione delle opere più significative dell'intero percorso artistico di Gloria Campriani, e al testo del curatore, saggi critici e brani dalle recensioni più importanti sul lavoro dell'artista, nonché i contributi delle studentesse coinvolte nel
progetto.
La mostra è visitabile dal 13 febbraio al 3 aprile 2016
Tutti i giorni: 9.30 – 13.30 14.30 – 16.30 escluso il martedì
HABITAT, la ricomposizione è stato promosso dal Comune di Certaldo (FI), Assessorato alla cultura
A cura di Alessandra Frosini
Palazzo Pretorio, Certaldo (FI)
13 Febbraio - 3 Aprile 2016
Inaugurazione sabato 13 febbraio ore 15.30
Presentazione: Giacomo Cucini, Francesca Pinochi, Alessandra Frosini e Luca Nannipieri
Collaborazioni artistiche e performer: Manuela Mancioppi e Rachel Morellet
Interventi:Ylenia Sottile, Valentina Isidori, Giulia Bartalesi, Caterina Brutti
Ricomporre significa mettere insieme i frammenti di qualcosa ritrovandone l'integrità, creare coesione e unione fra di essi per ricostruire e ricostituire ciò che è separato, mettendo insieme strumenti e ricerche nuove. Cercare la giusta coesione e unione per ricomporre il migliore incastro dei tasselli è infatti un gesto che comporta l'esplorazione di tutti i tentativi possibili e il coraggio della sperimentazione. Ricomporre
nuove modalità di interazione significa anche risanare relazioni diverse.
Partendo dai concetti di ambiente sociale e ricomposizione, l’artista, concentra la riflessione sulla necessità primaria di trovare nuove vie attraverso l'unione e il confronto, per ricostituire un nuovo habitat comune, contro l'irrigidimento, la chiusura mentale e l'individualismo. L'habitat da ricomporre è dunque l'immagine che veicola il concetto di un ambiente in senso lato, un ambiente i cui frammenti vanno ricongiunti per ritrovarne l'integrità attraverso la memoria, la cultura, ma anche la sperimentazione, la collaborazione e la
ricerca.
Il concetto di ricomposizione rappresenta uno dei punti focali del lavoro della Campriani, portato avanti negli anni attraverso l'incessante sperimentazione e ricerca nel campo della fiber art e nella continua trasformazione dei suoi lavori, che partono dal riciclo dei materiali per creare una nuova realtà attraverso la capacità di osare e sperimentare, tra effimero e materialità.
L'artista utilizza il filo come simbolo della propria identità e come mezzo di unione, con un'attenzione al gesto e allo sviluppo del progetto per ottenere il risultato cercato, senza interesse per lo strumento in sé, che ne fanno una vera e propria artista concettuale. Il suo lavoro è perciò eclettico e utilizza mezzi diversi, dai quadri, alle installazioni, ai video e alle performance, per focalizzare il concetto, sperimentando e ricercando incessantemente nuove possibilità del contemporaneo. In particolare la sua attenzione si concentra su
tematiche legate alla sociologia e alla psicologia sociale, come la riflessione sul concetto di bene comune e sulle nuove tendenze dell'interazione sociale.
A corredo della mostra verrà realizzato un catalogo che racchiuderà, oltre alla riproduzione delle opere più significative dell'intero percorso artistico di Gloria Campriani, e al testo del curatore, saggi critici e brani dalle recensioni più importanti sul lavoro dell'artista, nonché i contributi delle studentesse coinvolte nel
progetto.
La mostra è visitabile dal 13 febbraio al 3 aprile 2016
Tutti i giorni: 9.30 – 13.30 14.30 – 16.30 escluso il martedì
HABITAT, la ricomposizione è stato promosso dal Comune di Certaldo (FI), Assessorato alla cultura
Nessun commento:
Posta un commento