Roberto Fanari // FERRO
23 gennaio - 27 febbraio 2016
OPENING 23 gennaio ore 18:30
A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
Dopo averlo selezionato per il premio speciale White Noise al Talent Prize di InsideArt del 2014, la galleria ospiterà una serie di lavori storici dell’artista ed un nuovo progetto che occuperà i locali della project room.
La mostra prende il nome dal materiale che domina la produzione di Roberto Fanari: il ferro, perfetta metafora dello scheletro per la civiltà contemporanea. Attraverso una fitta rete di tondini di ferro cotto intrecciati e saldati, crea della sculture pesanti nella materia ma leggere nella forma, incontro ideale fra le sedute di Harry Bertoia e le opere di Duane Hanson.
Il risultato di questa ricerca è la perfetta attualizzazione dello studio plastico all’epoca dell’immagine digitale in cui un reticolato di ferro disegna nello spazio forme che ricordano i poligoni della computer grafica.
La scultura di Roberto Fanari è una riflessione sulla compiutezza del non finito.
Le sue opere nascono da un’illuminazione durante gli studi all’accademia; le strutture scheletriche che servivano come anima delle sculture erano per lui già delle opere compiute. Traccia con il ferro la forma essenziale delle figure, arrivando a sculture composte dall’alternarsi di aree perfettamente dettagliate e volumi vuoti come nelle maschere grottesche di Adolfo Wildt.
Colpisce nel lavoro di Fanari anche la scelta dei soggetti da rappresentare; figure di bambini, trofei di caccia e arredamenti vittoriani provocano sensazioni contrastanti al limite fra il familiare ed il disturbante, in una atmosfera surreale in cui domina l’assurda considerazione di essere davanti alla scultura di una scultura.
PROJECT ROOM
Nello spazio della project room viene presentato un nuovo lavoro nato dall’incontro fra scultura e disegni di grandi dimensioni in cui alla durezza del metallo si contrappone la fragilità della carta, ed al tondino di ferro la linea di grafite, suo corrispettivo bidimensionale.
23 gennaio - 27 febbraio 2016
OPENING 23 gennaio ore 18:30
A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
Dopo averlo selezionato per il premio speciale White Noise al Talent Prize di InsideArt del 2014, la galleria ospiterà una serie di lavori storici dell’artista ed un nuovo progetto che occuperà i locali della project room.
La mostra prende il nome dal materiale che domina la produzione di Roberto Fanari: il ferro, perfetta metafora dello scheletro per la civiltà contemporanea. Attraverso una fitta rete di tondini di ferro cotto intrecciati e saldati, crea della sculture pesanti nella materia ma leggere nella forma, incontro ideale fra le sedute di Harry Bertoia e le opere di Duane Hanson.
Il risultato di questa ricerca è la perfetta attualizzazione dello studio plastico all’epoca dell’immagine digitale in cui un reticolato di ferro disegna nello spazio forme che ricordano i poligoni della computer grafica.
La scultura di Roberto Fanari è una riflessione sulla compiutezza del non finito.
Le sue opere nascono da un’illuminazione durante gli studi all’accademia; le strutture scheletriche che servivano come anima delle sculture erano per lui già delle opere compiute. Traccia con il ferro la forma essenziale delle figure, arrivando a sculture composte dall’alternarsi di aree perfettamente dettagliate e volumi vuoti come nelle maschere grottesche di Adolfo Wildt.
Colpisce nel lavoro di Fanari anche la scelta dei soggetti da rappresentare; figure di bambini, trofei di caccia e arredamenti vittoriani provocano sensazioni contrastanti al limite fra il familiare ed il disturbante, in una atmosfera surreale in cui domina l’assurda considerazione di essere davanti alla scultura di una scultura.
PROJECT ROOM
Nello spazio della project room viene presentato un nuovo lavoro nato dall’incontro fra scultura e disegni di grandi dimensioni in cui alla durezza del metallo si contrappone la fragilità della carta, ed al tondino di ferro la linea di grafite, suo corrispettivo bidimensionale.
White Noise Gallery
Via dei Marsi 20-22, 00185 Roma
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