RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 10 dicembre 2016

A Vicenza... FORME D'UOMO...

A Vicenza... 



FORME D’UOMO
15.12 / 20.01.2017

APART spaziocritico presenta -Forme d’Uomo- una mostra collettiva dedicata alla rappresentazione pittorica, scultorea e fotografica dell’essere umano in tutte le sue forme , vesti e declinazioni.

L’esposizione focalizza l’attenzione sulla narrazione immaginativa dei diversi aspetti dell’essere umano e sul confronto generazionale ed artistico che ogni opera pone nei confronti dell’altra; una disparità formale che si allinea nella ricerca della sua rappresentazione figurativa, concettuale o nella assenza-presenza.

Dalla figurazione ‘calda’ di Mimmo Germanà, alle mappature di memoria di Roger Welch, alla tempera su carta di Dokopil, al Crucifix di Bas Meerman, a Sergio Ragalzi con le sue Ombre Atomiche fino ad artisti emergenti contemporanei come lo scultore Roberto Fanari, alla fotografa Debora Garritani e ai pittori Irene Balia, Silvia Mei e Riccardo Cavallini.

APART spaziocritico
Contrà Pedemuro S. Biagio 41, 36100 Vicenza

lunedì 17 novembre 2014

Nuova Pittura Italiana



Nuova Pittura Italiana

dal 25/11/2014 al 19/12/2014

Opening: martedì 25 Novembre 2014 ore 19.00

La Provincia di Milano è lieta di presentare la mostra "Nuova Pittura Italiana", ultima tappa di un importante progetto espositivo ideato da Enzo Cannaviello. Gli artisti selezionati sono: Giuseppe Abate, Irene Balia, Anna Caruso, Cosimo Casoni, Matteo Giagnacovo, Bruno Marrapodi, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Chiara Sorgato, Elena Vavaro.
Il catalogo della mostra conterrà un testo critico di Matilde Scaramellini.

Spazio Soderini
via Soderini, angolo via Strozzzi, Milano
MM Bande Nere

Ingresso libero

Informazioni
Provincia di Milano
tel. 02 7740.6864/4453

sabato 21 giugno 2014

PREMIO BABEL - LA PITTURA. Un anno di ricerca a cura di Roberta Vanali e Efisio Carbone



PREMIO BABEL - LA PITTURA. 
Un anno di ricerca a cura di Roberta Vanali e Efisio Carbone

Temporary Storing - Fondazione Bartoli-Felter. 
Via XXIX Novembre 3, Cagliari
21 giugno - 3 luglio

E’ trascorso esattamente un anno dall’inaugurazione della mostra dei vincitori del Premio Babel - concorso itinerante per giovani artisti finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio sardo che ha fatto tappa al Ghetto di Cagliari, alla Pinacoteca Carlo contini a Oristano, alla Stazione dell’Arte a Ulassai e al Tribu Museo Ciusa di Nuoro - e la mostra che vi presentiamo è il risultato dell’evoluzione espressiva dei selezionati della sezione pittura. Le opere, realizzate ad hoc per lo spazio espositivo, sono tutte di grandi dimensioni e riassumono i tratti distintivi del personale linguaggio di ognuno degli artisti. Valentino Bardino si serve di scorci di paesaggi, dove in primo piano campeggiano tralicci e gru, per inscenare architetture rigorosamente geometrizzanti su sfondi stesi per campiture piatte, che rendono più evidente la bidimensionalità della rappresentazione. Mentre Silvia Mei spontanea e allo stesso tempo spietata, esprime un’innocenza infantile che attinge al Primitivismo e all’Art Brut per sviscerare l’animalità repressa e il decadimento fisico e psichico insito nell’esistenza umana ed esorcizzare conflitti interiori e incubi. Analizza la condizione umana per un ritorno a forme primigenie, Valerio Porru attraverso un immaginario altamente visionario, in vorticoso caos che giunge alla dissoluzione formale e materica per dare spazio al gesto pittorico. Massimiliano Rausa protende, invece, verso la ricerca di un’estetica dualistica che affronta il tema della congiunzione e del viaggio, inteso come spostamento della percezione, dalla cui riflessione scaturiscono inquietanti esseri ibridi che fluttuano in una dimensione surreale e senza tempo.
(Roberta Vanali)

Silvia Mei
La giovane artista, i cui riconoscimenti la consacrano oramai come talentuosa promessa dell'arte internazionale, continua la sua ricerca sui legami familiari i cui risvolti psicoanalitici sono fonte inesauribile di ispirazione. L'iconografia, ormai consolidata, attinge dall'Art Brut la volontà di avvalessi di una poetica autentica, scaturita dal profondo e non filtrata dalla buona pratica del professionismo. Le figure, ora madri, ora figlie, dal gusto a tratti boschano, sono inserite all'interno di ovali che ricordano certi ritratti fotografici dal sapore antico.
Valerio Porru
Artista valente dal curriculum nutrito di esperienze nazionali, propone un dittico dove le forme fitomorfe e zoomorfe, intrecciate in festoni di ascendenza barocca, la cui contemporaneità è tutta nella gestualità del segno, lasciano spazio ad una colonna vertebrale intesa come elemento architettonico quasi totemico. Più che al mondo pittorico, per il quale il simbolismo è rintracciabile in diverse fonti artistiche (pensiamo all'autoritratto di Frida Kahlo per citarne una) il dittico sembra rifarsi al mondo scultoreo anatomico, di origine seicentesca, e al fascino che deriva dalla costante oscillazione tra scienza e gusto per il macabro, fascino al quale non si sottrae tanta produzione artistica contemporanea.
Massimiliano Martino
Shamanesimo e pittura (uno espressione dell'altro) manifestano il tentativo costante dell'uomo di conoscere e descrivere l'universo, esigenza che deriva dal suo essere animale che si muove nei simboli (pensiamo a Pollock e alla pittura degli indiani Navajos). Pittore di razza e di robusta formazione tecnica, indaga questi mondi nelle due serie presentate. In una concentra i suoi virtuosismi su elementi simbolici e ritmici, quasi tribali, immersi in costellazioni attraversate da filamenti lattiginosi. Nell'altra ritroviamo le figure antropomorfe, già ammirate in passate opere, ridotte ad entità diafane che sembrano affiorare per partecipare della stessa sostanza degli sfondi immaginari. Nello shamanesimo riconosciamo lo stato di trance necessario a compiere il viaggio nel mondo degli spiriti e, forse, questa pittura sembra volerne conservare traccia, se non fosse per l'eccessiva maestria esercitata sul pennello che la riconduce ad una solida corrente surrealista.
Valentino Bardino
I tralicci robusti e ferrosi di Bardino, artista tra i più poetici del panorama giovanile, continuano a costellare i paesaggi indagati in un processo di visione, memorizzazione e restituzione che indugia volontariamente nel ricordo per rendersi vulnerabile a sentimenti e passioni. Tutto questo crea un risultato paradossalmente asciutto e sintetico quasi prossimo alla poetica concretista se non fosse per le forme geometriche astratte prestate alla progettazione ingegneristica. La visione sintetica delle forme è ricondotta da Bardino allo sguardo fugace e distratto dell'uomo moderno che non osserva più i particolari delle cose, ma è anche l'occhio attento e profondo dell'artista che le riconosce, direbbe Cézanne. Prospettive che trovano pace nella geometria.
(Efisio Carbone)

giovedì 17 aprile 2014

IMAGO - Dieci anni di pittura italiana dalla collezione Nenna



IMAGO - Dieci anni di pittura italiana dalla collezione Nenna
testo di Andrea Lacarpia


Artisti:
Mirko Baricchi, Giorgia Beltrami, Luca Bertasso, Marco Fantini, Eloisa Gobbo, Sylvia Mair, Silvia Mei, Guido Pecci, Simone Pellegrini, Mauro Soggiu, Alessandro Spadari, Alberto Zamboni


  Inaugurazione venerdì 25 aprile dalle ore 17.00

MUSEO DELLA CITTÁ - Piazza Zanardelli - Chiari (Bs)

Durata della mostra: dal 25 Aprile all'11 Maggio 2014
Orari: ven/sab/dom 10.30 - 12.00 / 16.00 - 19.00

Venerdì 25 Aprile alle ore 17 presso il Museo della Città di Chiari inaugura Imago, mostra collettiva che sintetizza dieci anni di pittura italiana attraverso una selezione di opere della collezione Nenna.

Coscienti dell'importanza sociale dell'arte, vista come ideale mezzo per un rinnovamento delle specificità culturali guidato della bellezza, Antonio e Luisa Nenna hanno sostenuto e continuano a promuovere l'arte italiana rivolgendosi principalmente alle nuove generazioni, dando ad esse la fiducia necessaria ad una crescita armoniosa in un ambito che si fa sempre più difficile per via di una dilagante ed immotivata esterofilia del mondo dell'arte nostrano. Durante la decennale esperienza di galleristi (Galleria delle Battaglie, Brescia), si è andata a formare una vasta collezione di opere di giovani artisti, molti dei quali affermatosi con sostanziose conferme del mercato, che rappresenta un'importante testimonianza della pittura italiana degli ultimi dieci anni. Antonio e Luisa Nenna sono felici di mostrare nella mostra "Imago" una selezione di opere pittoriche degli artisti da essi sostenuti negli anni, certi che la passione e curiosità che li ha guidati nella quotidiana esperienza dell'arte possa ispirare positivamente il pubblico, suggerendo nuovi mondi possibili guidati dal piacere di sognare.
Imago, termine latino dal quale è tratta la parola immagine, indica l'esperienza della realtà mediata dalle immagini mentali che, come fugaci disegni, sono formate dalla stessa sostanza dei sogni. L'immaginazione, oltre ad essere metodo d'interpretazione del mondo concreto, può essere vista come il più essenziale processo di creazione della realtà: un gioco di specchi nel quale l'interpretazione crea ciò che viene interpretato. In tal senso l'arte figurativa va a ricoprire un ruolo fondamentale nella vita sociale, concretizzando mondi paralleli mostrati nella loro coerenza plastica. Paesaggi e figure, i più semplici soggetti presenti nella totalità di una storia dell'arte che è la storia dell'uomo, possono essere interpretati in infiniti modi, mantenendo comunque intatto il nucleo archetipico: nell'essenza l'essere umano non cambia pur nelle più dirompenti trasfigurazioni, come una montagna resta tale nella luce dell'alba come in quella del tramonto. Pur nella stabilità dei tratti principali, ogni interpretazione immaginaria concorre alla continua rigenerazione dell'esistenza. L'artista è demiurgo di un mondo in divenire, veggente che costruisce il mondo che verrà dando corpo alle proprie visioni.
 

info:
Delle Battaglie studio d'arte
via Panoramica 61 Brescia
www.galleriabattaglie.it
galleria@galleriabattaglie.it
tel 030 3756407 - 335 5853121
 

venerdì 14 febbraio 2014

Silvia Mei in mostra a Milano da Cannaviello

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Silvia Mei in mostra a Milano da Cannaviello


Lo Studio d'Arte Cannaviello è lieto di presentare la mostra personale di Silvia Mei che si inaugurerà il 20 febbraio 2014. Silvia Mei è un'artista di origini sarde, classe 1985, vive e lavora a Milano. Vincitrice in diverse manifestazioni artistiche, tra cui il Premio Art Gallery per la quale ha esposto al Palazzo delle Stelline (Milano) con una personale, di recente ha esordito con un solo show anche a New York . Le tematiche trattate dall'artista sono di forte impatto, legate alla cultura dell' Art Brut e forse alle immagini primitive del gruppo COBRA, ma ricontestualizzate, utilizzando un segno primitivo, con l'aggiunta di elementi vezzosi, quali pizzi, merletti e veli da sposa. In tutto ciò è presente il disagio, sentimento che accomuna l’uomo, che l’artista ritrae distorcendone il corpo e i volti, talvolta aggiungendovi peli e capelli. Silvia Mei nei suoi dipinti opera quindi tramite forti contrasti, non solo tecnici ma anche emotivi. Quello che colpisce delle sue opere è anche la modalità di esecuzione dei dipinti nati senza alcuna progettualità. L’opera si genera in un lungo processo emotivo dove l’immaginazione dell’artista coglie rimandi della cultura espressiva sarda e dell’inconscio. La mostra che si compone di venti opere su carta, la maggior parte delle quali “intelate”, resterà aperta fino al 29 marzo 2014.

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Una natura scura che tenta il sopravvento attraverso fronde mutate da verdi a nere, per poi ricambiare di nuovo in colore, attraverso fiori vivaci, foglie rosse e ancora verdi, come elemento salvifico per quell’essere umano che nelle opere di Silvia Mei prevale su tutto. L’umano e il suo doppio che domina rispetto al gruppo familiare a cui l’artista sarda spesso faceva riferimento in passato. Quell’ “individuo molteplice”, di cui parla Frida Khalo, l’artista messicana a cui aderiscono molti elementi della poetica della Mei. Una poetica inconfondibilmente femminile unita a uno stile brutale, che ha dei codici chiari, che riprendo da un mio testo dedicato alla pittrice sarda di poco tempo fa: “impatto grezzo, quasi primitivo, un richiamo forte a quell’Art brut di un Dubuffet, che già ricordava gli antichi segni delle caverne, o ai disegni infantili del nordico Gruppo Cobra,  ma sopra cui la Mei elabora infiniti dettagli minuziosi e femminili, magari leziosi, da osservare pian piano sopra i grandi fogli bianchi su cui dipinge”.
L’evoluzione: ora le sue donne sono solitarie, ma spesso in coppia, unite da un elemento fondante della sua poetica: i capelli. Capelli come unione, capelli come applicazione sui grandi fogli di carta elaborati dall’artista, capelli come proseguimento di sé. E poi gli abiti colorati, non definiti nella forma e nella fantasia, ma più evanescenti ed elaborati. Quegli stessi abiti che coprono un corpo che la Mei ha devastato con i suoi difetti arcigni, estremi, che tengono l’opera in bilico tra quel piacevole sguardo di rimando dall’impatto del colore e della materia, ma dove sopravviene l’altra sensazione: quella dell’angoscia, della paura di queste figure umane allungate e spigolose, dai volti rettangolari e primitivi, e dal naso più spesso e materico, di un colore diverso come a sottolineare che non appartiene a quel contesto. Un’evoluzione dunque più forte: il volto diventa maschera – un rimando alla cultura dell’isola d’origine di Silvia Mei, la Sardegna – ed è attorniato da elementi floreali, spille, orecchini, corolle, macchie di colore. Il corpo è invaso da peli e elementi che, come radici, scorrono su gambe, braccia e petto, come a cercare un rifugio tra i seni nudi, e forse il grembo materno, luogo di pace. E poi quegli elementi che incombono: i corvi neri, gli scarafaggi, le minuscole faccine che, come tanti pensieri che si moltiplicano, rimangono sempre li, a scrutare. Un vocabolario complesso e faticoso che rende l’impatto non semplice, ma unico.

Rossella Farinotti

Studio d'arte Cannaviello
Via Antonio Stoppani, 15, 20129 Milano

venerdì 29 novembre 2013

III Tappa Premio Babel - Stazione dell'Arte Ulassai (Museo di Maria Lai)



III Tappa Premio Babel - Stazione dell'Arte Ulassai (Museo di Maria Lai)


Dopo Il Centro Comunale Il Ghetto a Cagliari e la Pinacoteca Carlo Contini a Oristano è ora la volta della Stazione dell'Arte a Ulassai (Museo di Maria Lai) ad ospitare il Premio Babel per la sua III tappa. Ideato da Roberta Vanali e co-curato Efisio Carbone e Carla Deplano, con il contributo della Fondazione Bartoli-Felter, dell’Agenzia Remax Pierini e di Logus Mondi Interattivi. Il Premio, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio sardo, è stato indetto dall’Associazione Babel e prevede, oltre alle mostre personali per i vincitori e un corso di formazione funzionale all’inserimento nel mercato dell’arte, diverse tappe nei maggiori centri comunali, musei e gallerie della Sardegna insieme agli artisti segnalati per ogni disciplina: Pittura, Scultura, Video, Installazione, Fotografia e Grafica.


ARTISTI VINCITORI

Classificati Pittura
VALENTINO BARDINO (Cagliari, 1986) si serve di scorci di paesaggi dove in primo piano campeggiano tralicci e gru ad inscenare architetture rigorosamente geometrizzanti, su sfondi estesi per campiture piatte che rendono più evidente la bidimensionalità della rappresentazione.
SILVIA MEI (Cagliari, 1985) spontanea e allo stesso tempo spietata, esprime un’innocenza infantile che attinge al Primitivismo e all’Art Brut per sviscerare l’animalità repressa e il decadimento fisico e psichico insito nell’esistenza umana, e dare sfogo ed esorcizzare conflitti interiori e incubi.
VALERIO PORRU (Cagliari, 1982) analizza la condizione umana per un ritorno a forme primigenie attraverso un immaginario altamente visionario dove confluiscono mondo animale e mondo vegetale in una sorta di danza macabra. Un vorticoso caos che giunge alla dissoluzione formale e materica per dare spazio al gesto pittorico.
MASSIMILIANO RAUSA (Sassari, 1989) negli oli di piccolo formato protende verso la ricerca di un’estetica dualistica che affronta il tema della congiunzione e del viaggio inteso come spostamento della percezione. Per dare vita a esseri ibridi che fluttuano in una dimensione surreale e senza tempo.

I classificato Video
MATTEO CAMPULLA (Iglesias, 1982) presenta la serie di video They Know it, proseguo della serie landscapes dello Scars che si concentra sul concetto di paesaggio e percezione, stati di allucinazione che hanno come sfondo la città di Cagliari dilaniata dagli insetti per riflettere sulla condizione di città morta.

I classificato Scultura
CARLO SALVATORE III LACONI (Cagliari, 1978) si occupa di opere scultoree site specific e land art servendosi di pietre e monoliti sardi ai quali incastona microchip. il progetto Connecting Landscape è un complesso work in progress che ha preso avvio nel 2005 e mira a registrare gli agenti atmosferici per poi essere riprodotti dai ricevitori sonori.

I classificato Installazione
RICCARDO MURONI (Sassari, 1980) presenta uno dei 100 Frame che fanno parte di un’animazione interattiva, un’istallazione audio-video denominata Simulatore Volumetrico che attinge alla scultura Frame e alle onde sonore prodotte dallo spazio circostante per proiettare un’animazione dinamica che muta ad ogni interazione col pubblico.

I classificata Fotografia
RITA CHESSA (Sassari, 1978) presenta Grand tour, serie fotografica scaturita dall’indagine del corpo come territorio che individua i suoi confini attraverso l’autoscatto immortalando un doppio paesaggio: quello femminile e quello geografico.

I classificato Grafica
VALENTINA SANI (Sassari, 1980) descrive stati d’animo mediati da una visione infantile della realtà, il suo è un universo che vuole prescindere dal punto di vista adulto. E’ un tentativo di fuga dal presente per recuperare la dimensione infantile come rifugio ultimo da una realtà ostile.


ARTISTI SEGNALATI

Pittura
MIRA CASELIUS (Helsinki, 1984) realizza una serie pittorica dal titolo Crystal Soul, architettura umana fragile e fredda come il ghiaccio, metafora della società contemporanea un tempo lussuosa ora ridotta in cocci la cui decandenza è incarnata dalla figura principesca e austera che si inoltra nel buio della notte.

Fotografia
ROBERTO PIREDDU (Cagliari, 1984) con Fantasma, serie fotografica che contempla il ricordo come condizione imprenscindibile per l’esistenza, come motivo di connessione a luoghi, sensazioni e persone perdute. In un’ambientazione inquietante fatta di contrasti netti e inaspettate dissolvenze che riconducono alle macerie della memoria.

Video
SIMONE LOI (Nuoro, 1982) esplora il lato oscuro attraverso vulnerabilità e fragilità umana. Mirror rappresenta il simulacro di una vita che si riduce in pezzi mentre Last Midnight, realizzato in collaborazione con Anna Secondini, focalizza la decadenza dell’umanità mediante ciò che rimane di un cinema abbandonato col sottofondo appena percepibile di Midnight, the star and you.

Grafica
CLAUDIA MATTA (Cagliari, 1983) mette in scena Luminescenze, fotogrammi sospesi tra cielo e terra che indagano lo scorrere del tempo e la sua percezione al momento di un’alterazione inaspettata. Rappresentano reliquie che si ricollegano al passato per restituirne l’attimo perduto in maniera straniante.

Installazione
ALBERTO PICCIAU (Cagliari, 1980) realizza un’installazione di tre vinili, con tracce composte dall’artista, su tre giradischi che girano contemporaneamente, con la quale lo spettatore potrà interagire a suo piacimento. L’obiettivo della plunderfonia è coniugare dissonanze e rumori con melodie e armonie minimali.

Ulàssai, Sardegna, Italy

martedì 12 novembre 2013

Nuova pittura italiana a Milano



Nuova pittura italiana


Lo Studio d'Arte Cannaviello è lieto di presentare la prossima mostra che si inaugurerà il 14 novembre 2013.
Si tratta di una collettiva, intitolata “Nuova pittura italiana”, di dieci giovani artisti emergenti che, pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico. Gli artisti scelti sono: Giuseppe Abate, Elena Ascari, Irene Balia, Anna Caruso, Enej Gala, Riccardo Giacomini, Matteo Giagnacovo, Silvia Mei, Chiara Sorgato, Elena Vavaro.
Alla tappa di Milano, che segue quelle delle sedi associate che hanno presentato il progetto nei mesi scorsi, si aggiungono due artisti che si inseriscono in maniera organica nel progetto, arricchendolo e completandolo: Cosimo Casoni e Bruno Marrapodi

Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987, successivamente si è trasferito a Venezia per conseguire il diploma all'Accademia di Belle Arti. Nelle sue opere analizza la società moderna e  critica le sue debolezze e contraddizioni, rappresentando sulla tela un mondo in cui vi è una fusione tra oggettività e soggettività. I colori e i soggetti rappresentati sono cupi e tendono a sconvolgere e scardinare le tradizionali consuetudini del mondo borghese. I dipinti di Abate hanno le sembianze di un incubo o un'allucinazione che prendono vita in spazi apparentemente familiari. La fusione di inconscio e reale si vede nella composizione della tela: più precisamente gli interni di case hanno un chiaro riferimento con il mondo reale, mentre i personaggi sembrano essere frutto dell'immaginazione dell'artista.

Elena Ascari è nata nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Il mondo dei suoi dipinti è assolutamente reale, ma questo realismo si fonde con la personale percezione visiva dell’artista, che mira a costruire una coesistenza tangibile tra universo virtuale e mondo reale. Le opere di Elena Ascari sono il frutto di una fusione tra pittura, installazioni ed utilizzo di nuovi media, che alterano la realtà, proiettano l’osservatore in una terza dimensione, che è a metà tra quella reale e quella virtuale. Essa è ispirata dalle nuove tecnologie con particolare riguardo al video.

Irene Balia è un'altra artista proveniente dalla Sardegna. Nata a Iglesias nel 1985, attualmente vive e lavora a Milano. L'oggettività e l'attaccamento al mondo reale è percepibile nel suo modo di disegnare, che è così preciso e severo da lavorare in maniera quasi ossessiva sui dettagli, come se fosse una fotografia, anziché un dipinto. La soggettività è invece presente nei personaggi, che sono ritratti di familiari o di se stessa: le espressioni sono statiche, a volte quasi assenti, caratterizzate da un'unione di rigidità e delicatezza, tanto da sembrare che siano sospese in uno spazio senza tempo. Le opere della Balia mostrano come molto spesso la figura umana diventi un tutt'uno con i paesaggi. Non vi è una resa anatomica precisa del corpo umano, ma quest'ultimo diventa parte integrante delle distese piatte dei paesaggi dei suoi dipinti.

Anna Caruso è nata a Cernusco sul Naviglio nel 1980. Nel 2004 si è laureata in pittura e restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Nello stesso anno ha aperto e diretto lo Studio d’Arte Picart di Treviglio, dove vive e lavora. I suoi lavori sono caratterizzati da una fusione tra mondo fenomenico e reale, con particolare enfasi data allo spazio, inteso sia come luogo fisico dell'uomo che come sede della mente. I soggetti delle sue opere appartengono al mondo reale e tangibile, ma allo stesso tempo sembrano scomparire in un mondo etereo: ciò appare dalla fitta rete di trasparenze e giustapposizione di colori.
Cosimo Casoni, nato nel 1990 a Firenze, ha studiato presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove vive e lavora. La ricerca artistica di Casoni ruota attorno al recupero di oggetti derivanti dall'universo della tecnologia agricola arcaica (in primis l'aratro), o dal quotidiano (assi da stiro, tutori per alberi, parchi giochi), che egli decontestualizza, traspone e sospende all'interno di uno spazio altro, apparentemente vuoto, indecifrabile, privandoli della loro utilità originaria e ratio essendi. Così, l'opera dell'artista invita ad una riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo e di quanto lo riguarda, sempre in bilico tra forza e debolezza, potenza ed impotenza, equilibrio e squilibrio, concetti suggeriti anche nei suoi disegni, che si presentano come “irrisolti”, incompleti, secondo una scelta programmatica dell'artista stesso.

Enej Gala è l'artista più giovane di questa mostra collettiva, di origini slovene. Nato a Nova Gorica nel 1990, successivamente si è trasferito in Italia, a Venezia, dove studia tutt'ora all'Accademia di Belle Arti. I suoi dipinti esplorano il tema del grottesco e a tratti anche quello del mostruoso, così da creare un immaginario quasi surrealista, nel quale vi sono elementi appartenenti al mondo reale, ma al contempo ricchi di una forte carica fantastica.

Riccardo Giacomini è nato nel 1988 a Motta di Livenza. Anch'egli ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Treviso. I lavori dell'artista , prevalentemente di piccolo formato, sono caratterizzati da un forte senso naturalistico, un mondo vegetale molto delicato e quasi malinconico. Il disegno di Giacomini è molto preciso e raffinato, i colori si collocano nella sfera del reale e del romantico.

Matteo Giagnacovo, nato a Milano nel 1986, dove vive e lavora. La creatività dell'artista si esprime nei soggetti del mondo animale e nell'interpretazione sua personale della natura. I lavori di Giagnacovo mostrano un certo primitivismo nell'uso del colore, che richiama alla mente dello spettatore i graffiti che gli uomini incidevano sulle pareti delle caverne. Il colore con cui Giagnacovo ritrae gli animali fa si che l'osservatore possa facilmente collocare i soggetti nel mondo reale, mentre invece l'aura celestina che avvolge i soggetti tende ad isolarli e così crea un mondo mistico, separato dalla realtà. Questa ambivalenza crea un perfetto equilibrio tra materia (corpo) e spirito (aura trasparente).

Bruno Marrapodi è nato nel 1982 a Milano, dove vive e opera. Alla base del suo lavoro vi è un forte intento narrativo e dietro ai suoi paesaggi, urbani e non, esiste sempre un racconto, derivante da situazioni reali o fittizie, da sogni o fatti di cronaca (prevalentemente nera), di cui l'artista presenta solo un dettaglio, la parte per il tutto. Si tratta di una pittura forte, aggressiva, che colpisce sia a livello tematico, che a livello stilistico e formale, per via della violenza cromatica e della potenza del segno, mai posto in secondo piano rispetto alla narrazione stessa. Difatti, l'artista tende sempre a mantenere un buon equilibrio tra forma e contenuto in modo che l'una non prevalga sull'altro e viceversa. Nella sua fase più matura, Marrapodi amplia il territorio di ricerca, esplorando anche il mondo animale, da cui trae svariati soggetti.

Silvia Mei, nata a Cagliari nel 1985, vive e lavora a Milano. L'artista, nelle sue opere, prevalentemente su carta, usa colori vivaci collocati su sfondi bianchi che mettono in risalto ancor più i soggetti primitivi e spesso deformi, che lei dipinge lontano dalla tradizionale figura umana.  Un'attenta analisi dei suoi lavori dimostra una profonda sensibilità artistica che va oltre i limiti del bello e del brutto, ci proietta in una dimensione onirica e primordiale, che non tende a compiacere i tipici canoni della bellezza umana, ma al contrario li supera e atterra in una dimensione più intima e personale, che scaturisce dalla sua creatività.

Chiara Sorgato, nata a Padova nel 1985, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente vive e lavora a Milano. Nei suoi dipinti vi è una chiara rappresentazione di un mondo onirico, in cui il vero protagonista è il colore, che l'artista stende su tutta la tela in modo deciso e potente. L'artista fa uso di una vasta gamma cromatica, che spazia dal verde scuro al rosso acceso. Osservando le tele della Sorgato, si ha come l'impressione che i paesaggi siano pronti ad inglobare la figura umana, successivamente restituendola al mondo in modo del tutto smaterializzato. Nonostante la figura umana sia scomposta, è possibile notare un'integrazione con lo spazio circostante, così da creare un'unica narrazione visiva.

Elena Vavaro è nata a Castelvetrano nel 1988, dove vive e lavora. Le sue opere sono principalmente ritratti, caratterizzati da un forte realismo, dato dall'uso dell'acquarello sulla carta, disteso in modo molto delicato e leggero. L'oggettività dei suoi dipinti risiede nella resa dei tratti anatomici e dei volti, l'artista tende ad evidenziare finanche nei o lentiggini. Se si osservano, invece, le espressioni dei soggetti della Vavaro, è possibile penetrare nei loro animi e carpire i sentimenti: vi sono sguardi spenti, curiosi, pensanti, che alle volte sembrano interrogare l'osservatore.

Gli artisti esporranno due opere a testa di vari formati.


STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO
Via A. Stoppani 15, Milano
 dal 14/11/2013 al 7/01/2014

Inugurazione giovedì 14 novembre 2013 ore 18

giovedì 10 ottobre 2013

SINGING HAIR (CANTANDO CAPELLI) Solo Show Silvia Mei

Dal Premio Patrizia Barlettani a New York...
(il comunicato è quello originale, in inglese)

 

SINGING HAIR (CANTANDO CAPELLI) 
Solo Show Silvia Mei 
dal 17 ottobre 2013
GALLERY MOLLY KROM
53 Stanton Street
New York
10002

Singing Hair (Cantando Capelli) is the first exhibition in the United States for this young Italian artist, whose work has attracted serius attention from art critics, curators and collectors in Italy. Silvia Mei graduated of Brera nel 2012. Her most recent exhibit Rough Thoughts, took place earlier this year at the Palazzo delle Stelline in Milan. She lives and works in Milan.
The work created for this exhibition i s for the most part a dedication to artist's partner Roberto and her sister Daniela. For Silvia Mei painting is experienced as a song, a melody that streams at the viewer through the paper. paper becomes a receptacle and a record of her artistic process with all the finds and discoveries, but also with all its accidents and "spills". This exhibition is conceived as an uninterrupted and unending hymn to what she refers to as a "dark deep matter within oneself", , a substance that is in equal measure revolting and intimate. Hair, being a symbol of one's animalism, become an extension of this matter. As something that takes roots within us, the strands become an image of sincerity.
"In these paintings the hair is a link, both physical and emotional,to the people I love".

domenica 22 settembre 2013

LAST YOUNG | Under 35 in Italia

LAST YOUNG | Under 35 in Italia




La Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani | Associazione culturale Nova Milanese,
l’Associazione Bice Bugatti Club, e il Comune di Nova Milanese hanno il piacere di presentare la mostra “Last Young. Under 35 in Italia” a cura di Arianna Baldoni, Rossella Farinotti e Lorenzo Respi. L’evento si svolgerà nella storica sede di Villa Brivio a Nova Milanese dal 13 al 28 ottobre 2013.

La mostra presenta una selezione di oltre 30 artisti, tutti under 35, che tre giovani curatori
hanno accuratamente stilato per rappresentare la molteplicità dei linguaggi contemporanei.
Non solo pittura e scultura, ma anche installazione, fotografia, video e quelle nuove forme di
espressione ibride che testimoniano la complessità dei linguaggi attuali e le frontiere dell’arte d’oggi.

Gli “ultimi giovani” sono l’espressione di una ricerca curatoriale lunga e complessa, intrapresasenza pregiudizi né preclusioni, derivante dal confronto costruttivo tra i tre curatori. Il risultato è una mostra collettiva in cui il talento in progress degli artisti si mescola con la durabilità della loro ricerca nel tempo e con la qualità espressiva e tecnica L’intento
ambizioso dei curatori è quello di dare una lettura più ampia possibile delle nuove ricerche
artistiche, del modo con cui l’artista interagisce con una realtà eterogenea e complessa e, al
contempo, di promuovere con forza l’identità dell’arte italiana al grande pubblico. La mostra
non vuole essere esaustiva di tutte le tendenze che caratterizzano il sistema dell’arte, ma
intende proporsi come un’indagine delle ricerche attuali più rappresentative, di cui traccia un
profilo essenziale in un’ottica più articolata e globale.

In tempi di crisi economica e culturale, è fondamentale promuovere e sostenere la giovane
arte italiana contemporanea, che non solo vive una criticità interna propria, ma è diventata un satellite secondario delle grandi potenze economiche internazionali che dettano le linee guida delle nuove forme di espressione e del mercato.

Artisti in mostra: Thomas Berra, Simone Bubbico, Giuseppe Buffoli, Chiara Campanile,
Cristiano Carotti, Linda Carrara, Anna Caruso, Sabrina Casadei, Silvio Combi, Annalisa
D’Annibale, Mr Degrì, Roberto Fanari, Michele Gabriele, Debora Garritani, Riccardo Gavazzi, Giuseppina Giordano, Ester Grossi, Chiara Luraghi, Monia Marchionni, Tiziano Martini, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Beatrice Negro, Parasite 2.0, Carlo Alberto Rastelli, Vincenzo Rulli, Marco Schifano, Patrizia Emma Scialpi, Stefano Serusi, Patrick Tabarelli, Chiara Valentini, Viviana Valla, Giulio Zanet. 

Il giorno dell’inaugurazione a Villa Brivio avrà luogo una
performance di Terzo Fuoco, gruppo nato da un’idea di Luigi Massari con l’aggregazione di
Carlo Spiga e, recentemente, di Patrizia Emma Scialpi, con canti che attingono le loro basi da melodie arcaiche.

Last Young Premio

sabato 14 settembre 2013

CO.CO.CO. 2013 la mostra dei 20 finalisti



COMO

14 SETTEMBRE – 6 OTTOBRE 2013

A S. PIETRO IN ATRIO

LA MOSTRA COLLETTIVA DEI 20 FINALISTI

DI CO.CO.CO. - Como Contemporary Contest 2013

Inaugurazione:

Sabato 14 settembre 2013, ore 11.00

S. Pietro in Atrio (Via Odescalchi 3)

A Como, dal 14 settembre al 6 ottobre 2013, S. Pietro in Atrio ospita la collettiva dei 20 finalisti della V edizione di Co.Co.Co. - Como Contemporary Contest.

Co.Co.Co. è il concorso ideato nel 2009 dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con l’obiettivo di scoprire e favorire giovani artisti emergenti, promuovendo il loro lavoro sulla scena artistica contemporanea nazionale e internazionale. Quest’anno Co.Co.Co. si è arricchito della partnership con la JCE Jeune Création Européenne e della collaborazione del GAI Associazione per il Circuito dei giovani artisti italiani.

L’esposizione, che propone un’opera per ogni artista, dà voce a una pluralità di linguaggi che vanno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla video arte, e rappresenta un’opportunità concreta per far conoscere il lavoro di questi giovani talenti, che si affacciano sul palcoscenico della grande arte: Irene Balia, Erica Battello, Pamela Breda, Federica Cogo, Francesco Cossu, Pasquale De Sensi, Annalisa Fulvi, Debora Garritani, Glen Lasio, Silvia Mei, Valentina Nascimben, Simona Paladino, Paola Pisani, Francesca Pompei, Gloria Sulli, Patrick Tabarelli, Michele Tajariol, Salvatore Tulipano (VINCITORE), Valeria Vaccaro, Cosimo Veneziano.

I 20 finalisti sono stati scelti da una giuria qualificata, che ha vagliato 376 candidature, composta da Roberto Borghi, critico d’arte e curatore, Daniele Palazzoli, responsabile arte moderna e contemporanea, Galleria Blu, Milano, Ivan Quaroni, critico d’arte e curatore, Luigi Ratclif, segretario GAI, Lorena Giuranna, critico d'arte, curatore e responsabile del dipartimento educativo del MAGA di Gallarate.

Sei artisti sono stati inoltre selezionati per rappresentare l’Italia nella biennale itinerante europea JCE Jeune Création Européenne: oltre al vincitore Salvatore Tulipano, gli altri artisti sono Federica Cogo, Glen Lasio, Simona Paladino, Michele Tajariol, Valeria Vaccaro, che esporranno una loro opera in una biennale itinerante che, dal 2013 al 2015, interesserà le 10 città partner del progetto: Montrouge (Francia), Maastricht (Olanda), Amburgo (Germania), Klaipeda (Lituania), Bratislava (Slovacchia), Pécs (Ungheria), Salisburgo (Austria), Como (Italia), Figueras (Spagna), Amarante (Portogallo).



La mostra in S. Pietro in Atrio rientra inoltre negli eventi della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani, in programma sabato 5 ottobre.




Inoltre, dal 9 novembre al 1 dicembre, sempre a S. Pietro in Atrio, si terrà la mostra personale di Salvatore Tulipano. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo con tutte le opere dei finalisti e testi Roberto Borghi sui 20 artisti, di Paolo Bolpagni sul vincitore e interviste di Emma Gravagnuolo.




Como, settembre 2013

Mostra dei finalisti

CO.CO.CO. - COMO CONTEMPORARY CONTEST 
Como, S. Pietro in Atrio (Via Odescalchi 3) 
14 settembre – 6 ottobre
Inaugurazione sabato 14 settembre alle ore 11

Orari: da martedì a domenica, 14.30- 18.30; chiuso lunedì

Ingresso libero

Per informazioni
Assessorato alla Cultura, Comune di Como
Via Vittorio Emanuele 97 - 22100 COMO

Tel. +39 031 252.352

cultura@comune.como.it

www.cultura.comune.como.it

www.comune.como.it

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

tel. 02 36 755 700

anna.defrancesco@clponline.it;

marta.paini@clponline.it;

www.clponline.it


Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it

mercoledì 4 settembre 2013

NUOVA PITTURA ITALIANA a Roma

Beh, che dire... Silvia Mei, Anna Caruso, Irene Balia e tanti altri alla corte di sua maestà Cannaviello... da vedere!




NUOVA PITTURA ITALIANA

dal 12 set 2013 al 22 ott 2013
Spazio Aquadro
Via Luigi Calamatta, 29, 00193 Roma


Dieci giovani artisti emergenti selezionati dal Professore Enzo Cannaviello, che pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico.

Gli artisti scelti sono:

Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987, successivamente si è trasferito a Venezia per conseguire il diploma all'Accademia di Belle Arti. Nelle sue opere analizza la società moderna e critica le sue debolezze e contraddizioni, rappresentando sulla tela un mondo in cui vi è una fusione tra oggettività e soggettività.
I colori e i soggetti rappresentati sono cupi e tendono a sconvolgere e scardinare le tradizionali consuetudini del mondo borghese. I dipinti di Abate hanno le sembianze di un incubo o un'allucinazione che prendono vita in spazi apparentemente familiari. La fusione di inconscio e reale si vede nella composizione della tela: più precisamente gli interni di case hanno un chiaro riferimento con il mondo reale, mentre i personaggi sembrano essere frutto dell'immaginazione dell'artista.

Elena Ascari è nata nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Il mondo dei suoi dipinti è assolutamente reale, ma questo realismo si fonde con la personale percezione visiva dell’artista, che mira a costruire una coesistenza tangibile tra universo virtuale e mondo reale. Le opere di Elena Ascari sono il frutto di una fusione tra pittura, installazioni ed utilizzo di nuovi media, che alterano la realtà, proiettano l’osservatore in una terza dimensione, che è a metà tra quella reale e quella virtuale. Essa è ispirata dalle nuove tecnologie con particolare riguardo al video.

Irene Balia è un'altra artista proveniente dalla Sardegna. Nata a Iglesias nel 1985, attualmente vive e lavora a Milano. L'oggettività e l'attaccamento al mondo reale è percepibile nel suo modo di disegnare, che è così preciso e severo da lavorare in maniera quasi ossessiva sui dettagli, come se fosse una fotografia, anziché un dipinto. La soggettività è invece presente nei personaggi, che sono ritratti di familiari o di se stessa: le espressioni sono statiche, a volte quasi assenti, caratterizzate da un'unione di rigidità e delicatezza, tanto da sembrare che siano sospese in uno spazio senza tempo. Le opere della Balia mostrano come molto spesso la figura umana diventi un tutt'uno con i paesaggi. Non vi è una resa anatomica precisa del corpo umano, ma quest'ultimo diventa parte integrante delle distese piatte dei paesaggi dei suoi dipinti.

Anna Caruso è nata a Cernusco sul Naviglio nel 1980. Nel 2004 si è laureata in pittura e restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Nello stesso anno ha aperto e diretto lo Studio d’Arte Picart di Treviglio, dove vive e lavora. I suoi lavori sono caratterizzati da una fusione tra mondo fenomenico e reale, con particolare enfasi data allo spazio, inteso sia come luogo fisico dell'uomo che come sede della mente. I soggetti delle sue opere appartengono al mondo reale e tangibile, ma allo stesso tempo sembrano scomparire in un mondo etereo: ciò appare dalla fitta rete di trasparenze e giustapposizione di colori.

Enej Gala è l'artista più giovane di questa mostra collettiva, di origini slovene. Nato a Nova Gorica nel 1990, successivamente si è trasferito in Italia, a Venezia, dove studia tutt'ora all'Accademia di Belle Arti. I suoi dipinti esplorano il tema del grottesco e a tratti anche quello del mostruoso, così da creare un immaginario quasi surrealista, nel quale vi sono elementi appartenenti al mondo reale, ma al contempo ricchi di una forte carica fantastica.

Riccardo Giacomini è nato nel 1988 a Motta di Livenza. Anch'egli ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Treviso. I lavori dell'artista , prevalentemente di piccolo formato, sono caratterizzati da un forte senso naturalistico, un mondo vegetale molto delicato e quasi malinconico. Il disegno di Giacomini è molto preciso e raffinato, i colori si collocano nella sfera del reale e del romantico.

Matteo Giagnacovo, nato a Milano nel 1986, dove vive e lavora. La creatività dell'artista si esprime nei soggetti del mondo animale e nell'interpretazione sua personale della natura. I lavori di Giagnacovo mostrano un certo primitivismo nell'uso del colore, che richiama alla mente dello spettatore i graffiti che gli uomini incidevano sulle pareti delle caverne. Il colore con cui Giagnacovo ritrae gli animali fa si che l'osservatore possa facilmente collocare i soggetti nel mondo reale, mentre invece l'aura celestina che avvolge i soggetti tende ad isolarli e così crea un mondo mistico, separato dalla realtà. Questa ambivalenza crea un perfetto equilibrio tra materia (corpo) e spirito (aura trasparente).

Silvia Mei, nata a Cagliari nel 1985, vive e lavora a Milano. L'artista, nelle sue opere, prevalentemente su carta, usa colori vivaci collocati su sfondi bianchi che mettono in risalto ancor più i soggetti primitivi e spesso deformi, che lei dipinge lontano dalla tradizionale figura umana. Un'attenta analisi dei suoi lavori dimostra una profonda sensibilità artistica che va oltre i limiti del bello e del brutto, ci proietta in una dimensione onirica e primordiale, che non tende a compiacere i tipici canoni della bellezza umana, ma al contrario li supera e atterra in una dimensione più intima e personale, che scaturisce dalla sua creatività.

Chiara Sorgato, nata a Padova nel 1985, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente vive e lavora a Milano. Nei suoi dipinti vi è una chiara rappresentazione di un mondo onirico, in cui il vero protagonista è il colore, che l'artista stende su tutta la tela in modo deciso e potente. L'artista fa uso di una vasta gamma cromatica, che spazia dal verde scuro al rosso acceso. Osservando le tele della Sorgato, si ha come l'impressione che i paesaggi siano pronti ad inglobare la figura umana, successivamente restituendola al mondo in modo del tutto smaterializzato. Nonostante la figura umana sia scomposta, è possibile notare un'integrazione con lo spazio circostante, così da creare un'unica narrazione visiva.

Elena Vavaro è nata a Castelvetrano nel 1988, dove vive e lavora. Le sue opere sono principalmente ritratti, caratterizzati da un forte realismo, dato dall'uso dell'acquarello sulla carta, disteso in modo molto delicato e leggero. L'oggettività dei suoi dipinti risiede nella resa dei tratti anatomici e dei volti, l'artista tende ad evidenziare finanche nei o lentiggini. Se si osservano, invece, le espressioni dei soggetti della Vavaro, è possibile penetrare nei loro animi e carpire i sentimenti: vi sono sguardi spenti, curiosi, pensanti, che alle volte sembrano interrogare l'osservatore.

mercoledì 12 giugno 2013

Silvia Mei - Pensieri ruvidi - a cura di Rossella Farinotti per il Premio Art Gallery



Ieri sera ho presenziato all'inaugurazione della mostra personale di Silvia Mei, curata da Rossella Farinotti, all'Istituto Nazionale di Cultura Francese a Milano, presso Palazzo Stelline.
L'evento è stato la giusta conclusione della IV edizione del premio Art Gallery. 
Tanta gente, bella mostra e bellissimo contesto. Un Bravi a tutti!

post precedenti relativi all'evento:







domenica 2 giugno 2013

Beyond the nature a cura di Pietro Di Lecce e Andrea Lacarpia



SPAZIO ORLANDI (PROGETTI SPECIALI) PRESENTA:

BEYOND THE NATURE a cura di Pietro Di Lecce, Andrea Lacarpia


Artisti: Mirko Canesi, Nicola Caredda, Federico Lanaro, Silvia Mei, Paolo Pibi


Luogo: Spazio Orlandi, via Vespri Siciliani 16/4, Milano

Date: dal 4 Giugno al 18 Giugno 2013

Vernissage: martedì 4 giugno ore 18:30

Orari e Giorni per visitare la mostra:
Dal Lunedì al Venerdì dalle 10.30 alle ore 18.30 su appuntamento

COMUNICATO STAMPA:

Martedì 4 giugno a Spazio Orlandi inaugura “Beyond the nature”, mostra collettiva nella quale verranno approfondite le problematiche del rapporto uomo-natura attraverso le opere di quattro giovani artisti. Lo spazio espositivo si trasformerà in una sorta di fantasioso giardino grazie alla predominante paesaggistica nelle opere esposte, pur nelle differenze stilistiche di ogni artista.

Il termine Natura, comunemente associato all’immagine di un paradiso contrapposto all’umanità e alle sue manipolazioni, indica invece tutto l’insieme degli esseri viventi ed inanimati, compreso l’uomo nel proprio ambiente costituito anche dai prodotti del lavoro. La separazione tra mondo naturale ed artificiale è l’astrazione del pensiero che ha accompagnato l’industrializzazione: venendo meno l’artigianalità, l’oggetto prodotto dall’uomo è divenuto merce, un ente estraneo dotato di una propria vita autonoma che può diventare ostile al suo stesso produttore provocando l’inquinamento ambientale.
Negli ultimi decenni la volontà di ridimensionare la distanza tra natura e artificio ha determinato diverse esperienze artistiche che, tra fantasiose ibridazioni e nuove mitologie, immaginano un possibile riavvicinamento in nuove armonie. Se il benessere è il prodotto di una mente che vede l’esistenza nella sua unità, è la continuità psichica tra individuo e ambiente esterno a costruire un mondo integro, nel quale anche l’opera dell’uomo è parte di questa continuità.
La mostra collettiva “Beyond the nature” raccoglie le opere di quattro giovani artisti italiani che nelle proprie opere descrivono la natura come un luogo immaginario dove gli elementi della realtà vengono mescolati in una dimensione psichica vicina al mondo onirico. Nei dipinti di Nicola Caredda la foresta è un’ombrosa rappresentazione dell’inconscio nella quale affiorano enigmatiche figure affini a rebus da decifrare, mentre nei dipinti di Paolo Pibi il paesaggio si fa più limpido e sereno, attraversato da presenze spettrali o raggi luminosi che suggeriscono la comunicazione con realtà parallele. Nelle opere di Mirko Canesi l’artificiale viene reintegrato nella dimensione naturale, aprendo il dialogo tra violenza e ricettività. Il tentativo d’adattamento ad una dimensione naturale perduta determina le ibridazioni di Silvia Mei, opere pittoriche nelle quali lo scontro tra civiltà e istinto si traduce nell’aggressività del segno che incontra la grazia di alcuni particolari, in un campionario di ritratti grotteschi e visionari nei quali le forme si frantumano per ricostruirsi in nuove morfologie. Gli accostamenti impossibili di una natura reinventata in irreali tinte acide compaiono invece nelle opere di Federico Lanaro, dipinti e sculture nelle quali gli elementi vengono mixati e decontestualizzati in paradossali e ludiche ibridazioni.

venerdì 24 maggio 2013

Premio ArtGallery - Quarta Edizione


 Premio ArtGallery - Quarta Edizione


Siete tutti invitati all'evento clou del Premio ArtGallery, il concorso internazionale per artisti emergenti.

Presso il Palazzo delle Stelline, in Corso Magenta, 63 a Milano, si svolgeranno la cerimonia di premiazione e il vernissage della mostra personale della prima classificata Silvia Mei.


Vi aspettiamo.

Evento patrocinato da:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Lombardia
Provincia di Milano
Comune di Milano
Palazzo Reale

martedì 14 maggio 2013

Di Luce e Colori a Catania


Di Luce e Colori
25 maggio - 8 settembre 2013

Catania Art Gallery
Via Galatioto n. 21, 95126 Catania


E siamo giunti alla quinta mostra : Di Luce e Colori.


Una selezione accurata di opere storiche del novecento italiano ed internazionale attende gli amici collezionisti e cultori del bello.


Inoltre opere, anche di grande formato, dei seguenti artisti contemporanei: Domenico Grenci, Attilio Giordano, Marcello Jori, Marta Sesana, Silvia Argiolas, Vanni Cuoghi, Andrea Chiesi, Lucia Ragusa, Gianluca Capozzi, Adriano Nardi, Andrea Di Marco, Rosario Leotta, Vincenzo Marsiglia, Daniela Alfarano, Alessandro Cannistrà, Angelo Sturiale, Giuliano Sale, Gian Marco Montesano, Giovanni Manfredini, Leandro Russo, Cesare Galluzzo, Francesca Tulli, Enrico Manera, Sergio Gioielli, Roberto Rampinelli, Roberto Floreani, Alessandro Papetti, Nicola Nannini, Ana Kapoor, Alessandro Busci, Enrico Lombardi, Simone Pellegrini, Marisa Sapienza, Martina Mannino, PierGiovanni Bubani, Verdiana Patacchini, Mario Vespasiani, Salvo Genovesi, Antonello Viola, Alessandro Filetti, Mimmo Scuderi, Marco Verrelli, Hannu Palosuo, Silvia Mei, Nicola Caredda, Andrea Janie, Robert Pan, Alfredo Pirri, Tamara Ferioli, Sergio Fiorentino, Mario Consiglio, Arianna Piazza, Davide Nido, Alessandra Ariatti e numerosi altri.


Sarà inoltre ufficializzata l'apertura della seconda sede della galleria nella città di Noto (SR).

martedì 16 aprile 2013

Premio ArtGallery: le interviste!



Ecco il link dove potrete visionare le interviste realizzate durante la riunione del 18 marzo, dove in questa è stata selezionata la vincitrice del Premio:
Silvia Mei


Silvia Mei vince il Premio ArtGalllery

Nel mio cuore terra

MILANO | 20 marzo 2013
È Silvia Mei, pittrice di origine sarda, classe 1985, ad aggiudicarsi il primo posto della quarta edizione del Premio ArtGallery. Il Comitato Scientifico, coordinato dalla Presidente dell’Associazione Angela D’Amelio, riunitosi nel pomeriggio del 18 marzo presso la Sala Cinema dell’Institut Français Milano, ha eletto Silvia (categoria Pittura) come vincitrice “per il binomio tra forte istinto nell’uso del colore e la consapevolezza compositiva, mediato da un minuzioso lavoro sui dettagli con immagini cariche di atavica energia”.
Dall’ 11 giugno 2013, Silvia Mei sarà in mostra con una personale presso Palazzo delle Stelline a Milano, nella prestigiosa galleria dell’Institut français Milano, a cura di Rossella Farinotti.

mercoledì 20 marzo 2013

Premio ArtGallery 2013... i vincitori



Ecco i vincitori del Premio ArtGallery 2013
Silvia Mei vince il Premio ArtGalllery

MILANO | 20 marzo 2013 | È Silvia Mei, pittrice di origine sarda, classe 1985, ad aggiudicarsi il primo posto della quarta edizione del Premio ArtGallery. Il Comitato Scientifico, coordinato dalla Presidente dell’Associazione Angela D’Amelio, riunitosi nel pomeriggio del 18 marzo presso la Sala Cinema dell’Institut Français Milano, ha eletto Silvia (categoria Pittura) come vincitrice “per il binomio tra forte istinto nell’uso del colore e la consapevolezza compositiva, mediato da un minuzioso lavoro sui dettagli con immagini cariche di atavica energia”.
Dall’ 11 giugno 2013, Silvia Mei sarà in mostra con una personale presso Palazzo delle Stelline a Milano, nella prestigiosa galleria dell’Institut français Milano, a cura di Rossella Farinotti. 

PRIMO
CLASSIFICATO

Nel mio cuore terra
SILVIA MEI

Silvia Mei è una pittrice di origine sarda, classe 1985. Diplomata all'Accademia di Belle Arti di Sassari nel 2009, si trasferisce a Milano per frequentare l'Accademia di Brera, di cui le manca solo la tesi. Tra il 2010/2013 è finalista in diversi premi, tra cui Premio Celeste (secondo premio) e Italian Factory. Ha partecipato a collettive come Arte Accessibile, o presso la galleria Antonio Colombo o Fabbrica Borroni. E personali dai titoli Ad Mirabilia, Reincarnati in natura, e Different Identities. I lavori della Mei rappresentano il binomio tra forte istinto primitivo nella composizione della figura e nell'uso del colore, contrapposto a una naturale ricerca minuziosa nei dettagli. Una struttura forte e tangibile in ogni lavoro dove sono protagoniste, su grandi fogli di carta bianca, principalmente figure umane in coppia, o gruppi famigliari.
"Intendo la spontaneità che accompagna la sincerità infantile: il mio lavoro è una sorta di ritorno al passato, (istinto) con la coscienza del presente... Il decadimento talvolta si trasforma in malattia, deformità, un malessere fisico e quindi interiore che di solito uso come autopunizione o vendetta. Il colore è protagonista di ogni opera, insieme all'umano e alla natura". 



SECONDO
CLASSIFICATO



CHIARA LURAGHI 
Titolo: Campitura#1
Tecnica: Inchiostro nero su carta



TERZO
CLASSIFICATO



ROBERTO FANARI 
Titolo: SECONDA B
Tecnica: filo di ferro cotto


MENZIONE
SPECIALE



LUCA SPANO 
Titolo: One
Tecnica: photograph, pigment print on 100% cotton archival paper, mounted on dibond with backframe.




MENZIONE
SPECIALE



DAVIDE BASTOLLA 
Titolo: Bullism Beatitude
Tecnica: illustrazioni a matita, disarticolate e ricomposte in digitale ad after effects ( cut out ) 


MENZIONE
SPECIALE GIOVANE TALENTO



ILARIA PICCARDI Titolo:Atarassia
Tecnica: Fotografia digitale