Un appuntamento da non perdere!!!
Pierre Restany “La part des anges”
Il pensiero critico di Pierre Restany ricostruito
attraverso i documenti inediti dell’archivio di D’ARS
Il pensiero critico di Pierre Restany ricostruito
attraverso i documenti inediti dell’archivio di D’ARS
Museo del Novecento
Via Marconi 1, 20122 Milano
Giovedì 10 dicembre
alle ore 18:30
Pubblicazione a cura di Cristina Trivellin
Edizioni Mudima
interverranno:
Gino Di Maggio
Cristina Trivellin
Lorella Giudici
con testimonianze di:
Maria Grazie Mazzocchi
Carmelo Strano
Pierre Restany è senza dubbio uno tra i più importanti critici d’arte del secondo ‘900; francese di nascita, elegge Milano come sua patria di adozione: una città che ama molto e nella quale trascorre gran parte del suo tempo, dividendosi tra la redazione di “Domus” e quella di “D’ARS”. Con quest’ultima, Restany inizia a collaborare già dai primi anni ’60 come inviato speciale fino a diventarne direttore dal 1984 fino al 2003, anno della sua scomparsa.
Cristina Trivellin - che ha lavorato a fianco di Restany dal 2000 al 2003 e che già nel 2006 ha curato la versione italiana del saggio dedicato a Yves Klein (Le feu au coeur du vide) - ha raccolto documenti e registrazioni inedite custodite presso l’archivio della rivista D’ARS, traendone questa ricerca, preziosa testimonianza dello spessore del pensiero del critico francese.
Restany è conosciuto per il ruolo fondamentale ricoperto nella teorizzazione del Nouveau Réalisme e negli sviluppi che tale movimento avrà in Europa e in Italia; pochi sono però al corrente di ciò che è avvenuto "dopo", e nella fattispecie cosa è accaduto "attraverso" le pagine di D’ARS, una pubblicazione indipendente di nicchia, che gli permette di esprimere liberamente le proprie teorie. Queste trascendono la critica d'arte tout-court per addentrarsi nella complessità della cultura, mai scissa dalla contemporaneità politica e sociale.
Nella prima parte del libro si trova ripubblicato il “Diario Brasiliano” che era apparso su D'ARS, in tre puntate, nel 1975. Uno straordinario resoconto giornaliero dei quarantacinque giorni che Restany trascorre nella foresta amazzonica, navigando lungo il Rio Negro. Alla fine di questo viaggio scriverà il Manifesto del Naturalismo Integrale.
Il cuore della pubblicazione è costituito dalle trascrizioni delle registrazioni avvenute durante le riunioni di redazione (1990-2003), materiale totalmente inedito che permette di avvicinarsi e comprendere non solo il pensiero critico di Restany, ma il suo rapporto con i collaboratori, la necessità di entrare in relazione con i propri interlocutori. Il titolo di questo libro è infatti legato a una metafora che gli stava molto a cuore e che racconta in un editoriale del 1997 intitolato: L'ecologia mentale: la part des anges - i viticultori in Francia chiamano “Part des anges” quella misteriosa e volatile dose di alcool che evaporando conferisce al Cognac il suo tipico aroma. Per Restany ogni argomento tematico doveva essere trattato come un liquore in fase di distillazione: era la part des anges nata dall'evaporazione delle idee che doveva conferire sapore alla rivista.
In un fluire continuo e avvincente di intuizioni, di idee e di considerazioni, a volte persino di preveggenze, sul proprio tempo, sull’arte e sul pensiero, le parole di Restany si dispiegano in un lucido racconto - a tratti talmente lucido da sembrare quasi visionario - sul presente, sul futuro e sulle verità nascoste dell’arte e dell’intelletto: “Scrivere d’arte – diceva – significa entrare in relazione con la vita”.
Restany ha vissuto con grande ardore intellettuale la propria epoca, incarnando la figura del critico militante in modo esemplare, credendo fino in fondo nelle proprie idee e intuizioni, ma anche superandole quando le sentiva esaurite. È nelle intenzioni della curatrice del libro trasmettere questo ardore che non conosceva separazione tra arte e vita e che può essere illuminante esempio per le nuove generazioni.
Cristina Trivellin
Critico d’arte, giornalista e curatore, dal 2002 al 2014 è stata membro del Comitato Scientifico della Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus; dal 2012 è direttore di D’Ars-periodico di arti e culture contemporanee e di www.darsmagazine.it. E’ membro di AICA (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte). Ha tradotto e curato l’edizione italiana del libro di Pierre Restany “Yves Klein, Il fuoco nel cuore del vuoto” (Prearo Editore). Numerose le pubblicazioni realizzate, cataloghi di mostre e interventi teorici in raccolte di saggi e libri di critica e cultura attorno tematiche dedicate alle varie declinazioni dell’arte contemporanea. Dal 2014 è Presidente di Undicesima, società di editoria e comunicazione culturale.
Edizioni Mudima
interverranno:
Gino Di Maggio
Cristina Trivellin
Lorella Giudici
con testimonianze di:
Maria Grazie Mazzocchi
Carmelo Strano
Pierre Restany è senza dubbio uno tra i più importanti critici d’arte del secondo ‘900; francese di nascita, elegge Milano come sua patria di adozione: una città che ama molto e nella quale trascorre gran parte del suo tempo, dividendosi tra la redazione di “Domus” e quella di “D’ARS”. Con quest’ultima, Restany inizia a collaborare già dai primi anni ’60 come inviato speciale fino a diventarne direttore dal 1984 fino al 2003, anno della sua scomparsa.
Cristina Trivellin - che ha lavorato a fianco di Restany dal 2000 al 2003 e che già nel 2006 ha curato la versione italiana del saggio dedicato a Yves Klein (Le feu au coeur du vide) - ha raccolto documenti e registrazioni inedite custodite presso l’archivio della rivista D’ARS, traendone questa ricerca, preziosa testimonianza dello spessore del pensiero del critico francese.
Restany è conosciuto per il ruolo fondamentale ricoperto nella teorizzazione del Nouveau Réalisme e negli sviluppi che tale movimento avrà in Europa e in Italia; pochi sono però al corrente di ciò che è avvenuto "dopo", e nella fattispecie cosa è accaduto "attraverso" le pagine di D’ARS, una pubblicazione indipendente di nicchia, che gli permette di esprimere liberamente le proprie teorie. Queste trascendono la critica d'arte tout-court per addentrarsi nella complessità della cultura, mai scissa dalla contemporaneità politica e sociale.
Nella prima parte del libro si trova ripubblicato il “Diario Brasiliano” che era apparso su D'ARS, in tre puntate, nel 1975. Uno straordinario resoconto giornaliero dei quarantacinque giorni che Restany trascorre nella foresta amazzonica, navigando lungo il Rio Negro. Alla fine di questo viaggio scriverà il Manifesto del Naturalismo Integrale.
Il cuore della pubblicazione è costituito dalle trascrizioni delle registrazioni avvenute durante le riunioni di redazione (1990-2003), materiale totalmente inedito che permette di avvicinarsi e comprendere non solo il pensiero critico di Restany, ma il suo rapporto con i collaboratori, la necessità di entrare in relazione con i propri interlocutori. Il titolo di questo libro è infatti legato a una metafora che gli stava molto a cuore e che racconta in un editoriale del 1997 intitolato: L'ecologia mentale: la part des anges - i viticultori in Francia chiamano “Part des anges” quella misteriosa e volatile dose di alcool che evaporando conferisce al Cognac il suo tipico aroma. Per Restany ogni argomento tematico doveva essere trattato come un liquore in fase di distillazione: era la part des anges nata dall'evaporazione delle idee che doveva conferire sapore alla rivista.
In un fluire continuo e avvincente di intuizioni, di idee e di considerazioni, a volte persino di preveggenze, sul proprio tempo, sull’arte e sul pensiero, le parole di Restany si dispiegano in un lucido racconto - a tratti talmente lucido da sembrare quasi visionario - sul presente, sul futuro e sulle verità nascoste dell’arte e dell’intelletto: “Scrivere d’arte – diceva – significa entrare in relazione con la vita”.
Restany ha vissuto con grande ardore intellettuale la propria epoca, incarnando la figura del critico militante in modo esemplare, credendo fino in fondo nelle proprie idee e intuizioni, ma anche superandole quando le sentiva esaurite. È nelle intenzioni della curatrice del libro trasmettere questo ardore che non conosceva separazione tra arte e vita e che può essere illuminante esempio per le nuove generazioni.
Cristina Trivellin
Critico d’arte, giornalista e curatore, dal 2002 al 2014 è stata membro del Comitato Scientifico della Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus; dal 2012 è direttore di D’Ars-periodico di arti e culture contemporanee e di www.darsmagazine.it. E’ membro di AICA (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte). Ha tradotto e curato l’edizione italiana del libro di Pierre Restany “Yves Klein, Il fuoco nel cuore del vuoto” (Prearo Editore). Numerose le pubblicazioni realizzate, cataloghi di mostre e interventi teorici in raccolte di saggi e libri di critica e cultura attorno tematiche dedicate alle varie declinazioni dell’arte contemporanea. Dal 2014 è Presidente di Undicesima, società di editoria e comunicazione culturale.
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