Anche Matteo Tenardi invitato in questa grande collettiva
"Questa casa non è un albergo"
A cura di Giuseppe Capparelli
Officine Miramare, Reggio Calabria
A cura di Giuseppe Capparelli
Officine Miramare, Reggio Calabria
Di questa mostra che si svolge dentro un ex albergo-
contenitore onnivoro, con la preziosa collaborazione di The format
gallery di Milano,
si occupano le Officine Miramare e Techne Contemporary Art, per un periodo di novanta giorni in cui si scandiranno arrivi di nuovi artisti e si tratteranno temi relativi ai sistemi e aii modi e luoghi dell’arte. . Un modus che darà possibilità agli artisti invitati di scegliere quei costrutti che hanno a che fare con il mondo incastonato tra le pareti di una casa con due portoni d’ingresso; uno che dà sul tempo e l’altro nello spazio condiviso; e un modo per i visitatori e i curiosi di indagarne dinamiche e relazioni.
si occupano le Officine Miramare e Techne Contemporary Art, per un periodo di novanta giorni in cui si scandiranno arrivi di nuovi artisti e si tratteranno temi relativi ai sistemi e aii modi e luoghi dell’arte. . Un modus che darà possibilità agli artisti invitati di scegliere quei costrutti che hanno a che fare con il mondo incastonato tra le pareti di una casa con due portoni d’ingresso; uno che dà sul tempo e l’altro nello spazio condiviso; e un modo per i visitatori e i curiosi di indagarne dinamiche e relazioni.
Scrive Giuseppe Capparelli: Un contenitore di contenitori in cui ogni artista esporrà se stesso, la propria domus, endo o esocentrica, la sua costruzione o il suo disfacimento. Il vessillo della vittoria sarà issato sulla cima delle sue macerie oppure sul suo vertice ben edificato?
Ma a noi rispondere non interessa. Saremo contemporaneamente clienti e concierge, posti con cura fra le sale, accatastati come valigie nella hall, trasportati da un piano all’altro; vividi voyeur dello shock temporale di cui siamo protagonisti.
Però in fondo questo albergo non è una casa; esistono delle regole superiori, dei rigori da cui è inutile prescindere. Ora le possibilità risolutive, che si pongono davanti a noi, sono la condivisione, la fuga o l’indifferenza. Come dire: basta saper decidere quale strada scegliere.
E la scelta è pur sempre un’opportunità da non sottovalutare. Potrà tutto rimanere come sempre, con la sua poetica di decadenza postromantica, oppure tutto potrà essere stravolto e rivolto verso la coincidenza di nuovi linguaggi e di obiettivi comuni, come approdo in un porto sicuro. Che siano anche gli altri a decidere, perché tutti dovranno sentirsi partecipi di questo progetto, che non riguarda solo un luogo, tassello riposizionato in un mosaico di contingenze, più ampio e ancora da definire, in un territorio già proiettato verso realtà globali più avanzate. Ripensare nuovamente lo spazio e il tempo a venire, per una nuova identità, non solo del luogo ma dell’intera collettività, questo è il senso ultimo di un progetto culturale – perché tale può definirsi - che non è una mostra nell’accezione più comune che il termine sottende.
Gli artisti in mostra sono:
Luca Monaco, Luigi Malice, Ugo D'Ambrosi, Lapo Simeoni, Matteo Tenardi, Jolanda Spagno,Kreszenzia Gehrer, Francesco Scialò, Carmelo Midili, Plutino2, Gerald Bruneau, Cristiano Tassinari, Matteo Sanna, Angela Pellicanò, TechneLab, Matteo Sanna, Ninni Donato, Loredana Guinicelli, Zeroottouno, Giulio Telarico, Claudia Zicari, Marco Benoit Carbone, Lucio Piantino, Annalaura di Luggo, Tommaso Fiscaletti, Seba Kurtis, Nan Goldin, Giorgio Milano, Mikhal Bugalski, Mustafa Sabbagh, Domenico Salnitro.
La mostra si può visitare tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso Officine Miramare.
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