Che il lavoro di Massimiliano Alioto "mi appartenga", non è certo un segreto.
Lo trovo spesso commovente, coinvolgente, colto e anacronistico.
Anacronistico non perchè è un artista che dipinge per davvero, in un'epoca dove fare pittura, sembra quasi un delitto, ma perchè l'ho trovato sempre "avanti". proiettato nel futuro senza mai dimenticare quello che già è stato. A volte quasi incompreso...
Ma chi ha un briciolo di sapere, saprà sicuramente coglierne la caratura, l'essenza e la modernità.
Insomma l'icona dell'artista contemporaneo che sa vivere il presente, proiettandosi nel futuro senza dimenticare il passato
Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 – Roma
MASSIMILIANO
ALIOTO
GHOSTS?
a cura
di Gabriele Simongini
INAUGURAZIONE
Giovedì 23 novembre 2017,
ore 18
MOSTRA
24 novembre 2017 - 4
febbraio 2018
Il
23 novembre 2017, alle ore 18.00 il Polo Museale del Lazio diretto da Edith
Gabrielli presenta al Museo Hendrik C. Andersen diretto da Maria Giuseppina Di
Monte la mostra Massimiliano Alioto. GHOSTS?, curata da Gabriele
Simongini.
Il Museo Andersen si
ripopola quasi magicamente con la famiglia dello scultore Hendrik Christian,
grazie alle opere di Massimiliano Alioto, artista brindisino di nascita e
milanese d’adozione, che nel suo dna coltiva la vocazione a riattivare le
memorie del passato sotto il segno della tradizione in divenire.
Così il titolo della
mostra, “Ghosts?”, col punto interrogativo, intende appunto suggerire
apparizioni e presenze in bilico fra realtà e visione, sogno e memoria,
ricostruzione filologica e immaginazione. Attraverso 33 quadri, 8 disegni ed
un’installazione sembrano tornati a Villa Hélène gli Andersen: lo scultore
Hendrik Christian, sua madre Helene, i fratelli Andreas e Arthur, la sorella
adottiva Lucia Lice, la cognata Olivia
Cushing. E non mancano, fra gli altri, Henry James ed Ernest Hèbrard,
l’architetto francese che collaborò con Hendrik al progetto per “The World
Communication Centre”.
Come scrive Gabriele
Simongini, curatore della mostra, “i cent’anni precisi che separano i due
artisti (Hendrik Christian Andersen è nato nel 1872 e Massimiliano Alioto nel
1972: misteriosa alchimia dei numeri…) si azzerano completamente, forse perché
a Roma, come diceva Henry James, amico strettissimo di Hendrik, “il tempo si
disintegra”. Fra loro si è creata un’ osmosi misteriosa fatta di affinità
elettive che si nutrono di analogie e soprattutto di contrasti”.
La mostra e le opere
di Alioto nascono in stretta osmosi con la storia e le atmosfere del Museo
Andersen, in accordo con le linee guida delle esposizioni temporanee presentate
nell’ambito del Polo Museale del Lazio, di cui il Museo Andersen fa parte.
Così, agli occhi di Alioto ciò che è giunto a noi attraverso le sculture
monumentali di Andersen, i suoi progetti, i rapporti intellettuali intrattenuti
con insigni personalità, la caparbietà di perseguire un’utopia purtroppo
irrealizzata (“The World Communication Centre”), rappresenta nel suo complesso
la genesi di un’opera d’arte totale, complessa e grandiosa, che a sua volta
arricchisce, incoraggia ed alimenta l’utopia dello spettatore: l’arte genera
arte, l’arte del passato senza fatica dialoga con quella del presente. Alioto
prova a ricreare il mondo “reale” di Andersen, fatto di vite, personaggi,
incontri e situazioni, che rievochino al contempo la sua utopia mai compiuta. Il
viaggio nel tempo della famiglia Andersen e dei suoi amici porta con sé tante
trasformazioni e quei volti non sono mai pure citazioni “fotografiche”,
emergono invece da uno spazio amniotico che li rigenera in una dimensione
liquida, dilavata, talvolta caleidoscopica, frantumata in mille riflessi, e
soprattutto percorsa dalle interferenze dello spettro solare. Sono spettri
rianimati dallo spettro in cui si scompone la luce del sole, con un calembour
pittorico? E su questa via Alioto immagina anche, da tanti punti di vista
diversi, una “Ghost town” ispirata da varie aree, realmente esistenti, della
zona di Fiumicino, quelle che Benito Mussolini promise di destinare alla
realizzazione della “Città mondiale” senza poi mantenere l’impegno. Al piano
terra invece, nello studio di Andersen gremito di figure monumentali e pur
colme di affetti intimi, Alioto porta direttamente le scie dello spettro solare
attraverso un intervento installativo che stabilisce una connessione
concettuale con le opere del piano superiore riportando anche l’attenzione
sull’essenza del lavoro pittorico, fondato sul colore-luce. Così, distesa sul pavimento del museo a cingere le sculture,
la scomposizione dello spettro cromatico proietta idealmente le opere plastiche
in una sorta di viaggio spazio-temporale (un “teletrasporto a basso costo”, lo
definisce l’artista) che quasi le porta nel paesaggio contemporaneo dell’area
di Fiumicino dipinto da Alioto, quello dove sarebbe dovuto sorgere “The World
Communication Centre”.
In occasione della
mostra, realizzata in collaborazione con DL Arte e M77 Gallery, verrà
pubblicato da De Luca editore un catalogo con un testo introduttivo di Maria
Giuseppina Di Monte, un saggio di Gabriele Simongini, un’intervista all’artista
di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci e le riproduzioni delle opere esposte.
MASSIMILIANO
ALIOTO è nato a Brindisi nel 1972, inizia a disegnare
sin da bambino, studiando al Liceo Artistico e successivamente all’Accademia di
Belle Arti di Firenze. Dal 1994 inizia ad esporre le proprie opere in Italia,
dal Caffè storico letterario delle Giubbe Rosse di Firenze ad importanti
gallerie e spazi pubblici di Roma e Milano. Nel 1999 collaborando con la Casa
d’ Arte San Lorenzo lo vede impegnato in esposizioni quali: Made in Japan,
presso lo spazio Spazio consolo di Milano, Altre Direzioni in collaborazione
con il gruppo Grandi Stazioni mostra itinerante nelle più grandi stazioni
ferroviarie italiane. Nel 2003 finalista al IV premio Cairo Communication al
palazzo della Permanente di Milano. Nel 2004 espone per la prima volta a New
York, presso Scope Art. Dal 2004 al 2007 collabora con la galleria di Giovanni
Bonelli esponendo fra l’altro nella mostra “Miracolo a Milano” (2005) presso il
Palazzo della Ragione di Milano. Dal 2007 collabora con Italian Factory di
Milano e produce importanti mostre e pubblicazioni editoriali, fra cui la
“Trilogia sul Paesaggio Naturale”. Nel 2013 partecipa alla 55a Biennale di Arti
Visive di Venezia nel Padiglione della Repubblica Araba Siriana. Nel 2017 ha
tenuto la sua ultima personale, intitolata “Asfissia” e presentata negli spazi
M.A.C. Fondazione Maimeri, a Milano.
Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
00196 Roma
info
Date:
Massimiliano
Alioto. GHOSTS?
24
novembre 2017 - 4 febbraio 2018
Orario museo:
tutti i giorni 9.30 – 19.30 (ultimo
ingresso alle ore 19.00)
chiuso il lunedì
ingresso
gratuito
tel + 39 - 06 3219089
pm-laz.museoandersen@beniculturali.it
Mostra a cura di:
Gabriele
Simongini
Ufficio Stampa
Polo Museale del Lazio:
Marco
Sala
tel
+39 06 69994294
pm-laz.ufficiostampa@beniculturali.it
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Comunicazione per il Museo H.C. Andersen:
Valentina Filamingo
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