RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 6 maggio 2012

A Milano, J&PEG "G8- Ritratti dalla Politica"

Il duo J&PEG violano il palazzo della politica lombarda, il "Pirellone" con una mostra dedicata alla politica... anche in questo geniali!

J-PEG
G8
a cura di Alberto Mugnaini

Inaugurazione mercoledì 9 maggio ore 18.30
Grattacielo Pirelli – Palazzo della Regione
Piazza Duca d’Aosta, 3 – Milano.

Mercoledì 9 maggio 2012, alle ore 18.30, nello spazio eventi della Regione Lombardia, al primo piano del Grattacielo Pirelli, si inaugurerà il nuovo progetto di J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) intitolato G8, a cura di Alberto Mugnaini.

G8 è un progetto site-specific che consta di nove grandi fotografie digitali stampate su PVC montato su telaio e integrate da interventi manuali con pittura acrilica. Le foto sono inserite in un’installazione ambientale che prevede una gabbia in ferro con un inginocchiatoio al centro, a cui si accede attraverso un percorso fiancheggiato da bandiere nere. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo performativo durante il quale gli artisti stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i protagonisti dei loro lavori.

Le figure, emergenti da un fondo nero, scolpite e quasi congelate dalla luce, si trovano inguainate in un rivestimento che, nel momento stesso in cui ne vela i lineamenti ne scansiona i gesti, ne mette in evidenza postura e sagoma, dando vita a una paradossale fisiognomica spersonalizzata, a una personificazione di ruoli di potere.

Sulle pareti laterali dello spazio i ritratti “criptati” degli otto primi ministri e capi di stato che attualmente rappresentano il gotha della politica internazionale stazionano come eternizzati nelle loro pose. Essi sono riconoscibili in quanto simulacri del loro ruolo mediatico, vuoti gusci di dominio individuati dalle modalità meramente spaziali del loro occupare la scena. La personalità politica si riduce così al modo di riempire e padroneggiare lo spazio, sia esso giornalistico, televisivo o cibernetico. Rivestire una carica pubblica, indossare un ruolo, adeguarsi a una posa da foto ufficiale, offrire una immagine di sé camuffata dai paramenti del potere, ovvero da un effetto di parata: nelle pose studiate e messe in opera da J & PEG la metafora subisce una concrezione che la pietrifica e la inchioda in un eterno presente.

Equidistante da questa doppia quaterna di immagini una striscia di tappeto rosso taglia longitudinalmente la sala espositiva e conduce a una gabbia di ferro in cui è posizionato un inginocchiatoio. Questo è rivolto verso un’ulteriore foto, sulla parete di fronte, in cui si stagliano due figure, parimenti avviluppate da una ridondanza pellicolare, ma come al riparo di un estremo recinto sacro, in un themenos posto fuori dalla scena del potere, le quali danno vita a un estremo interscambio di sentimenti, a una condivisione di sguardi negati. Sotto l’involucro della spersonalizzazione vediamo accendersi un barbaglio di fede in una residua possibilità di scambio affettivo.

L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità sanzionata dal loro lavoro riguarda un’identità stereotipata da un presente mummificante, in cui l’individuo si trova imprigionato come in un dermoscheletro. L’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. La posa fotografica diventa istante congelato di un dibattersi nella camicia di forza della contemporaneità, una messa in forma del divenire nell’occhio di ciclone della nostra storia presente.


Antonio Managò è nato a Busto Arsizio (VA) il 26/09/1978. Diplomato in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti (Brera) di Milano.
Simone Zecubi è nato a Gallarate (VA) il 14/07/1979. Diplomato in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti (Brera) di Milano. Entrambi vivono e lavorano a Milano.


J&PEG
G8
Grattacielo Pirelli, via Fabio Filzi, 22 , Spazio eventi 1° piano.
Milano.
10 maggio – 08 giugno
Orario: lunedì - venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero

mercoledì 14 settembre 2011

"Caso Comune" a cura di Alberto Mugnaini a Torino

Interessante mostra quella curata da Alberto Mugnaini a Torino alla Gas. Da Vedere!

"Caso Comune" a cura di Alberto Mugnaini
Gas / Gagliardi Art System gallery
via Cervino 16
Torino 10155
15/9 - 5/11 2011


Gagliardi Art System è lieta di presentare per la prima volta a Torino la ricerca di tre giovani artisti: J&PEG e Ahmad Nejad, i Santissimi che realizzano, per questa occasione, progetti specifici e articolati per lo spazio di Via Cervino 16.

J&PEG
Caso Comune
J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) presentano Caso Comune, progetto artistico di a cura di Alberto Mugnaini.
Verranno esposte opere di grande formato espressamente realizzate per l’occasione, consistenti in fotografie digitali e pittura acrilica su PVC montato su telaio. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo che vede i due artisti impegnati in una vera e propria perfomance, durante la quale essi stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i soggetti dei loro lavori.
L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità che esprime è quella di un’identità stereotipata, l’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. Queste sagome che fanno una sola massa con i loro bagagli, statuarie e metafisiche, sono i prodotti di una umanità che si trova tanto più nuda in quanto spogliata da una degenerazione della carne.

Ahmad Neiad
Ricordo, dunque creo

In occasione della mostra l’artista, originario di una piccola città del nord dell’Iran, vicina al Mar Caspio, presenta per la prima volta alcune installazioni nate da un recente progetto ispirato al tema della memoria. Tale progetto si basa sulla sperimentazione di un “dialogo” fra diversi tipi di linguaggi e di supporti, e sulla relazione attiva che si crea con il pubblico.
A livello individuale, la memoria è tutto ciò che noi pensiamo di trattenere del passato nella nostra sfera interiore. Un passato che noi riscriviamo costantemente, censurando, dimenticando, rimescolando, contrapponendo.
Siamo sicuri di poter affermare che la memoria è il ricordo del passato?
Le installazioni che l’artista propone in questa mostra offrono vari spunti di riflessione. Immagini di video proiettate o trasmesse su schermi, tele libere, quadri, fotografie, oggetti inseriti in cornici differenti si affiancano, si sovrappongono, si contrappongono, si nascondono, si scorgono. In una delle installazioni in mostra, anche gli spettatori diventano parte dell’opera, essendo invitati ad intervenire nella proiezione e dunque ad incarnare la variabile cruciale della rielaborazione costante della memoria: quella dell’hic et nunc, del qui e adesso.
I diversi supporti ed il contrasto, che talvolta si crea fra di loro, costituisce, nello stesso tempo, un elemento di tensione ed un segno dell’irrinunciabile continuità fra le due dimensioni. Gli schermi rappresentano la modernità attraverso uno dei suoi elementi più caratterizzanti: un mondo virtuale che ha preso il sopravvento su quello cosiddetto reale.

I Santissimi
Nomen Omen

I Santissimi nel nome di Sara Renzetti & Antonello Serra, è un collettivo artistico che lavora al servizio dell’arte contemporanea.
L’opera dei Santissimi guarda all’arte come ad una macchina operativa attraverso la quale si esprimono le forme, più o meno complici, della conoscenza, che si rappresentano nella definizione di “empirismo filosofico nell’arte”. Compiere un’operazione del pensiero, tradurre in termini visivi, linguistici e concettuali quel che della scienza e della filosofia si nasconde dietro le sagome del sapere. Manifestarsi attraverso il segno della rivelazione, identificare l’agire con l’essere agiti, sono i processi presenti nell’opera dei Santissimi, che in questa occasione presentano le opere “Natural History” e “Je suis mon fils, mon père, ma mère et moi” sotto la locuzione di “Nomen Omen”.

J&Peg
Antonio Managò (Busto Arsizio VA, 1978) e Simone Zecubi (Gallarate VA, 1979)
Vivono e lavorano a Milano.

Ahmad Nejad (1968, Lahydjan, Iran)
Vive e lavora a Parigi.

Santissimi
Sara Renzetti (Cagliari, 1978) e Antonello Serra (Cagliari, 1977)
Vivono e lavorano a Barumini (Ca).

Inaugurazione giovedì 15 settembre 2011 ore 18.30 – 21.00

16 settembre - 5 novembre 2011

Gas / Gagliardi Art System gallery
Via Cervino 16
Torino 10155
Tel +39 011 19700031
gallery@gasart.it
http://www.gasart.it/ 

venerdì 21 gennaio 2011

Sabato 29, a Bologna, doppia presentazione



Sabato 29, alle ore 11.30, all'ART CAFE di Bologna Artefiera 
doppia presentazione dei libri:

PIO E GINO (de dominicis) e ITALIAN NEWBROW.
Presiederanno PIO MONTI e (forse) VITTORIO SGARBI per il primo libro
e
IVAN QUARONI, ALBERTO MUGNAINI e IGOR ZANTI per il secondo.

vedi anche: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/12/grande-novita-in-libreria-lultimo-di.html 

venerdì 22 ottobre 2010

Vanni Cuoghi - La (vera) storia di Veronica e Virginia a cura di Alberto Mugnaini e Ivan Quaroni

Si è inaugurata ieri 21 ottobre e sarà visibile fino al 30 novembre, la mostra personale di Vanni Cuoghi, La (vera) storia di Veronica e Virginia". Sicuramente una mostra da vedere, per scoprire se mai ce ne fosse bisogno ancora, l'assoluta qualità stilistica di questo grande protagonista dei nostri giorni.

AREA B presenta "La (vera) storia di Veronica e Virginia", personale di Vanni Cuoghi a cura di Alberto Mugnaini e Ivan Quaroni.


Nata dallo studio sul lavoro di Henry Darger, scrittore e illustratore statunitense vissuto a Chicago tra il 1892 e il 1973, La (vera) storia di Veronica e Virginia scopre importanti cambiamenti nel lavoro di Vanni Cuoghi.
Tali diversità si presentano sia nella mutazione cromatica, che vede l’utilizzo di tonalità più tenui, quasi autunnali, che anche nell’improvviso cambio di atmosfera delle opere realizzate, che acquistano un tono meno scanzonato e più riflessivo, rievocando connessioni e rimandi simbolici.

Abitato da figure in stile vittoriano fluttuanti su sfondi bianchi, che rimandano al candore di una pagina di illustrazioni fiabesche, l’immaginario che Vanni Cuoghi ci presenta è ricco di simboli e citazioni travestiti da personaggi e illustrazioni per l’infanzia.

Tra i primi attori delle atmosfere di Vanni Cuoghi risulta evidente il riferimento al passato, palese nei personaggi e nelle situazioni che li ritraggono; riferimenti alla pittura antica – sia attraverso personaggi e aneddoti, che anche attraverso modalità espressive – capaci di mettere in evidenza le ansie e i conflitti interiori contemporanei.

Ne consegue che il vero protagonista di La (vera) storia di Veronica e Virginia risulta essere l’osservatore, che nel puro gesto dell’esplorare interagisce con le condizioni narrative indicate dalle opere, scegliendo e trovando le proprie emozioni e il proprio dialogo.

In mostra, oltre agli acquerelli e alle tele, saranno presenti anche opere tridimensionali, realizzate attraverso il gioco originato da un foglio di carta ritagliato e piegato su sé stesso, che genera un teatrino formato da un fondale e da una quinta; un vero e proprio trompe l’oeil narrativo contemporaneo.

Vanni Cuoghi nasce a Genova nel 1966. Attualmente vive e lavora a Milano. Ha partecipato a numerose mostre pubbliche tra cui: 2009 Italian Newbrow ,quarta Biennale di Praga (Repubblica Ceca); Biennale Giovani, Serrone della Villa Reale, Monza. Il comune di Como sceglie delle immagini dei suoi lavori per pubblicizzare la manifestazione ES-CO. 2008: Allarmi, Caserma De Cristoforis, Como. Frieze Art Fair a Londra, Biennale di San Pietroburgo (Russia), Pechino 2008- Artathlos , l'Haidian Exibition Center; Maestri di Brera presso il Liu Haisu Museum. Shangai Nel 2008 affresca l'intera facciata della Chiesa di Santa Caterina da Genova; nel 2010 un suo dipinto viene stampato su un'edizione limitata di borse prodotte da Henry Cotton's in occasione della Vogue Fashion's Night Out.

AREA B
Via Cesare Balbo 3 
Milano - dal 21 ottobre al 30 novembre 2010