Pensieri, parole, opere ed ammissioni dal mio mondo dell'arte
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!
venerdì 30 aprile 2010
Self World Spontex - Francesco Attolini in Triennale...
Mostra - Evento - Video arte - Still art
di Francesco Attolini
Martedì 4 maggio Triennale-Milano ore 11'00/18'00
Self World Spontex
Spontex: l’azienda come opera d’arte
Estro e impresa
Un’azienda vive non solo di funzioni, ma anche e soprattutto di persone, ciascuna delle quali ha delle idee, delle passioni, dei gusti. Mettere all’opera in modo armonico e organico una tale molteplicità di interessi individuali e di idiosincrasie irripetibili, assomiglia alla composizione – tratto dopo tratto, gesto dopo gesto – di un’opera d’arte.
Non è un caso, d’altra parte, che i grandi nomi di artisti soprattutto rinascimentali, siano a volte accostati a quelli di imprenditori dotati d’una peculiare ed efficace vision, capace di incidere positivamente tanto sul business, quanto sulla vita delle persone che quel business concorrono a costruire.
Auto-ritratti
Spontex coinvolge il proprio management nell’opera di video-arte Self world – firmata dal pluripremiato artista d’origini pugliesi Francesco Attolini, vincitore per ben due volte del Master of Class Festival di San Pietroburgo – proprio per portare a rappresentazione come l’azienda viva la propria mission alla stregua di un’opera d’arte. Spontex articola infatti la sua produzione industriale come se assecondasse un estro artistico, a cui danno vita le persone che lavorano in essa, e i prodotti che l’azienda commercializza.
La scelta dell’artista Francesco Attolini, per il progetto Self world, non è casuale. Egli, infatti, ha nel corso del tempo affinato una personale e riconoscibilissima poetica dell’autoritratto, in cui i volti video-ritratti rivivono nella significatività del sé dell’artista, dando luogo a un intreccio caleidoscopico di identità, di riconoscimenti, di differenziazioni.
I volti su cui si sofferma lo sguardo dell’artista, sono quelli delle persone che lavorano alla strategia industriale di Spontex, e a ciascuna di esse è chiesto di dare vita, di fronte alla cinepresa, a una piccola performance che abbia come oggetto uno dei tanti prodotti aziendali, legati ai temi della pulizia e dell’acqua.
Da un prodotto a un mondo
Che si tratti di una spugnetta tecnologicamente architettata o di un getto d’acqua che investe il sé ritratto, Attolini reinterpreta il prodotto Spontex attribuendogli nuovi e inattesi significati. Così facendo, l’artista si mette sulla scia di Marcel Duchamp, reinventando artisticamente l’uso degli oggetti e scoprendone significati nascosti.
Come in un’opera d’arte, i prodotti Spontex, nelle mani di persone lasciate libere di seguire la propria ispirazione, diventano lo strumento e insieme il risultato del gesto artistico fondamentale della creazione.
Anzi, in Self world i prodotti cessano di essere semplicemente tali, poiché vengono assimilati, utilizzati, interpretati dai vari self che li utilizzano, e in tal modo danno vita a un vero e proprio mondo di significati.
Sempre contemporanei
Sotto l’occhio complice della cinepresa, gli uomini e i prodotti dell’azienda trovano delle ragioni per identificarsi catarticamente gli uni con gli altri. Essi liberano così, da un lato, delle energie che la routine lavorativa può anche comprimere, e dall’altro lato la creatività racchiusa in un brand semanticamente denso e innovativo, che non cessa, come un’opera d’arte sempre contemporanea, di sorprendere.
Andrea Sartori
saggista, critico, scrittore e consulente per la comunicazione
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