RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

mercoledì 9 aprile 2014

Susan Leyland - Horse Block Sculture - Pontassieve, Sala delle Eroine - a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani


Onorato di esserci!




 Susan Leyland 
- Horse Block Sculture - 
Pontassieve, Sala delle Eroine
dal 12 aprile al 24 maggio 2014
a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani

------------------------------------------------------------------------------ 



C’è un qualcosa di metafisico nell’opera di Susan Leyland.
C’è plasticità e attesa. Eleganza e forza. Sinuosità e sensualità.
Le forme possenti delle figure equine che lei crea, sembrano volteggiare nell’aria, sorgere dal nulla.
Appaiono esseri leggeri e lievi.
Reali forme di vita e tangibili forme d’arte.
Un’espressione fortemente legata ad una sorta di neo-classicismo anche se gestita e risolta in chiave decisamente contemporanea.
Opere che nascono dall’amore per l’arte e per l’animale. Quell’animale che tanto rappresenta nell’iconografia poetica della storia dell’arte.
Queste possenti creature appaiono leggere più dell’aria. Come le idee, volatili.
Anche se spesso realizzate con materiali notoriamente pesanti: marmi, travertini, pietre.
Un inno alla gioia, alla forza, all’intelligenza. 




Le fragili mani di questa esile e dotata artista inglese, che ha fatto della Toscana la propria terra, hanno la forza per domare qualsiasi materia. Le stesse mani che sanno regalare una carezza allo stesso cavallo che monta, le stesse mani che forgiano bronzo e serrano le briglie, allentano il morso. 



Forme bianche, candide, a volte metalliche. Comunque forme.
Un insieme di muscoli, perfettamente disegnati e poi scolpiti ed infine, lasciati a colui o colei che guardando, immediatamente sogna.
Perché l’arte, quella vera, è spesso come i sogni.
Se non si fissano nella memoria, prima o poi svaniscono.
L’arte della Leyland è già fissata, lassù, nell’Olimpo della creatività.
E colui che guarda rischia di seguire solo un sogno se non fa sua una creatura generata da questa grande artista!

Roberto Milani 




COMUNICATO STAMPA

Susan Leyland e i suoi cavalli a Pontassieve

Genere: mostra di scultura
Artista: Susan Leyland
Titolo: “horse block sculpture”
A cura di: Filippo Lotti e Roberto Milani
Inaugurazione: sabato 12 aprile 2014 ore 18.30
Luogo: Sala delle Eroine, Palazzo Comunale di Pontassieve - Via Tanzini, 30
Durata: 12 aprile - 24 maggio 2014
Orario Palazzo Comunale: dal lunedì al venerdì 8.00/13.30 - martedì e giovedì anche 15.15/17.45 - sabato 8.30/12.30. Domenica chiuso. Ingresso libero.
Info: Comune di Pontassieve - Dipartimento Cultura
www.comune.pontassieve.fi.it/cultura - 055 83 60 343/344 - cultura@comune.pontassieve.fi.it
Mostra organizzata da: Comune di Pontassieve
In collaborazione con: Soprintendenza Speciale per i Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze; Accademia di Belle Arti di Firenze; FuoriLuogo – servizi per l’Arte, Associazione Culturale “La Ruga”; Casa d'Arte San Lorenzo; C.R.A. - Centro Raccolta Arte
Media partner: Toscana Tv, Radio Bruno Toscana, Sesta Rete


PONTASSIEVE. Si inaugura sabato 12 aprile nella Sala delle Eroine del Palazzo Comunale di Pontassieve la mostra di scultura “horse block sculpture” di Susan Leyland curata da Filippo Lotti e Roberto Milani.
Nata in Scozia e cresciuta in Inghilterra, Susan Leyland, ha trovato in Toscana la sua terra di adozione quando, nel 1973 decise di visitare Firenze e, innamoratasi della città, vi si stabilì.
Oggi vive in campagna, all’Impruneta, dove in mezzo ad un oliveto ha il suo studio, “un posto felice per creare”, dice, anche se rivendica con orgoglio le sue origini e l’attaccamento alla sua terra di appartenenza. Ha coltivato sin dall’infanzia un’accesa passione per i cavalli, ereditata dal nonno veterinario e allevatore che a soli quattro anni le regalò il suo primo pony.
Animali che hanno, da allora, segnato indelebilmente la sua vita e la sua arte infatti l’opera di Leyland accomuna così due cose molto care all’artista, i cavalli e l’arte.
“Mi sento fortunata – dice - perché il mio amore per i cavalli e l'arte si sono uniti assieme, in modo naturale. Importante, negli anni, è stata la mia memoria visiva che mi ha permesso di modellare i miei cavalli e creare, così, le mie emozioni. Ma senza dubbio è stata importante, oserei dire fondamentale, anche la conoscenza dell'anatomia e della psicologia di questo splendido animale”.
Sicuramente vivere all’Impruneta è stato essenziale per scoprire ed apprendere l’uso della creta: “Ho scoperto l'espressione della scultura mentre apprendevo l'uso della famosa creta di Impruneta”.
Ogni scultura, modellata a mano, è un pezzo unico e sono realizzate in argilla refrattaria o in terra.
“Principalmente lavoro la creta ed il semirefrattario. La lavorazione di una scultura richiede almeno un mese – dice la Leyland -, cominciando dalla forma grezza fino al raggiungimento di un insieme modellato con tutti i dettagli. Poi l’essiccazione e la cottura”.
Un lavoro intenso, appassionato, quasi vitale.
"C’è un qualcosa di metafisico nell’opera di Susan Leyland - scrive Roberto Milani -, c’è plasticità e attesa. Eleganza e forza. Sinuosità e sensualità. Le forme possenti delle figure equine che lei crea, sembrano volteggiare nell’aria, sorgere dal nulla. Appaiono esseri leggeri e lievi. Reali forme di vita e tangibili forme d’arte”.
“Un’espressione fortemente legata ad una sorta di neo-classicismo – continua Milani - anche se gestita e risolta in chiave decisamente contemporanea.
Opere che nascono dall’amore per l’arte e per l’animale. Quell’animale che tanto rappresenta nell’iconografia poetica della storia dell’arte. Queste possenti creature appaiono leggere più dell’aria. Come le idee, volatili. Un inno alla gioia, alla forza, all’intelligenza.
L’arte della Leyland è già fissata, lassù, nell’Olimpo della creatività. E colui che guarda rischia di seguire solo un sogno se non fa sua una creatura generata da questa grande artista!”.
A inaugurare la mostra saranno il Sindaco di Pontassieve, Marco Mairaghi e Alessandro Sarti, assessore alle Politiche Culturali con l’artista, con Ornella Casazza, già direttrice del Museo degli Argenti di Palazzo Vecchio e con i curatori Filippo Lotti e Roberto Milani.
L’inaugurazione sarà ripresa da Toscana Tv per la trasmissione “Incontri con l’Arte”, il programma ideato e condotto da Fabrizio Borghini e dall'emittente locale Sesta Rete.
Le opere saranno esposte fino al 24 maggio e saranno visitabili, ad ingresso libero, dal lunedì al venerdì (8/13.30); martedì e giovedì anche dalle 15.15/17.45 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30.
Per info: Comune di Pontassieve (Dipartimento Cultura) 055 83 60 343/344
cultura@comune.pontassieve.fi.it.


Scheda dell’artista - SUSAN LEYLAND
Inglese di nascita, Susan Leyland (1952) si trasferisce da Cambridge a Firenze nel 1973. Ha lavorato nel settore della moda, come insegnante di inglese e come istruttore di equitazione. Alla fine degli anni Settanta sceglie di andare ad abitare con il marito nelle campagne fiorentine, ad Impruneta. Affascinata dall’abile lavoro degli artigiani della terracotta del luogo ha iniziato a realizzare sculture utilizzando questo antico materiale.
Le sculture di Leyland immediatamente incontrano il plauso internazionale per gli appassionati d’arte e collezionisti per il loro carattere distintivo nella forma e idea. Dal 1998, il suo lavoro si è evoluto alla ricerca di nuovi e innovativi strumenti di interpretazione del cavallo nell’arte. In questo modo ha accomunato nel lavoro due cose a lei molto care: i cavalli e l’arte, cercando così di proporre soluzioni tendenti ad innovare l’interpretazione del cavallo nell’arte. La passione di Leyland per i cavalli è iniziata in giovanissima età grazie al nonno veterinario. Proprio all’interno di questi ultimi anni, ha unito il suo amore per l’animale con quello dell’arte. Il suo lavoro è forse ancora più straordinario perché si affida esclusivamente alla memoria visiva e alla conoscenze precedentemente acquisite di anatomia e psicologia di questa straordinaria e intrigante creatura. In ogni opera è fermo, come in un’istantanea, uno specifico stato d’animo o una circostanza nella quale soggettivamente riconoscersi.
Nel 2000 ha deciso di dedicarsi interamente all’arte e, in particolare, alla scultura che, da allora, è in continua evoluzione. I suoi lavori rappresentano figure di cavalli che emergono da blocchi o da basi di aspetto geometrico che lei chiama “Horse Block Sculpture”.
Susan Leyland è una scultrice le cui opere tolgono il respiro per lo splendore e la leggiadria che sanno esprimere. Chi ama i cavalli e il mondo equestre, non potrà non apprezzare le sue sculture compiute con delicatezza e originalità. Le forme elitarie di uno degli animali più legati all’uomo da sempre, sono espletate dall’artista inglese con una grazia che i maestri del Rinascimento toscano come Verrocchio e Donatello, ma anche il note pittore inglese settecentesco di cavalli George Stubbs, avrebbero apprezzato.
Ogni scultura è un pezzo unico ed è realizzata in argilla refrattaria o in terra dell’Impruneta.
Il destino dell’artista britannica si è incrociato con quello di Vittorio Sgarbi, è stata infatti da lui selezionata per la 54° Edizione della Biennale di Venezia, svoltasi dal dicembre 2011 al gennaio 2012 alla Sala Nervi di Torino.
La Leyland ha esposto le sue creazioni in molti musei e gallerie in Italia e all’estero, tra cui: nel 2006 alla Galleria Tornabuoni di Pietrasanta (Lu) la doppia personale insieme a Virginia Lopez, nel 2008 “Dal disegno alla scultura” alla Galleria Tornabuoni di Firenze, nel 2011 alla Alan Kluckow Fine Art Sunningdale, nel 2011 participò ad una collettiva presso la Galleria Francesca Sensi Arte A Colori, Colle Val D’Elsa (Si) e alla mostra insieme a Nicole Guillon alla IAC Galleria Arte Contemporanea dell’Impruneta (Fi). 2012 collettiva con The Horsebox Gallery, Wandsworth Museum, London. Del 2012 è la mostra “Horse Block Sculpture” al Museo Marino Marini di Pistoia.  Nello stesso anno espone alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte (Ar) nella bipersonale dal titolo “Forme e Profumi Toscani” insieme a Vincenzo Calli e l’anno successivo nella mostra “Camminando in Toscana” insieme a Luigi Falai.  Del 2013, “Horse Block Sculpture & Sketches” alla Galleria Tornabuoni Firenze. Nel prossimo Gennaio 2014 con la Galleria FRANCESCA SENSI – ARTE A COLORI sarà presente a Set Up Arte Contemporanea Bologna.

Nessun commento:

Posta un commento