Renato Guttuso, Pittura
senza tempo: alla Simboli Art Gallery di Firenze dal 5 aprile al 31 maggio
2014.
Dopo il grande successo delle due
personali, tenutesi tra febbraio e marzo alla Galleria de' Bonis di Reggio
Emilia, approda alla Simboli Art
Gallery di Firenze l'opera del maestro Renato Guttuso (Bagheria, Palermo
1911-Roma 1987), in un'importante mostra personale intitolata Pittura senza
tempo, che si inaugurerà il prossimo sabato 5 aprile.
Nata dalla collaborazione con la Galleria
de' Bonis, punto di riferimento per lo
studio e il mercato del maestro di Bagheria, la mostra presenta una selezione
di oltre 30 opere – dipinti ad olio su tela, chine e acquarelli su carta, e
opere grafiche originali –, raffiguranti le tematiche più care al maestro: dalle
intense nature morte ai paesaggi siciliani, dai sensuali ritratti e nudi di
donna alle moderne "scene di genere". La mostra intende ripercorrere
le fasi più importanti, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, della
straordinaria vicenda artistica di Renato Guttuso, interprete tra i più
carismatici e impegnati della poetica realista, ma anche testimone originale e
sensibile dei cambiamenti della società italiana nel Novecento.
L'esposizione è
articolata in due sezioni distinte, allestite a rotazione negli spazi della
galleria fiorentina: la prima sezione, che si svolgerà nel mese di aprile, è
intitolata Guttuso, l'eleganza del segno e sarà incentrata in
particolare su alcune splendide opere storiche del maestro (dagli anni Trenta
ai Sessanta) che si distinguono per raffinatezza ed eleganza; la seconda, in
maggio, avrà per titolo Guttuso e il colore, e vedrà come protagoniste
opere più tarde, prevalentemente degli anni Settanta e Ottanta, in cui si può
apprezzare particolarmente l'interesse e l'abilità dell'artista nell'uso del
colore.
Tra i dipinti ad olio
più rappresentativi che si potranno ammirare in mostra, si segnalano: la Natura
morta del 1937, dove la plasticità dei volumi è resa attraverso colori
vivaci ed equilibrati; la Natura morta del 1962, dalle forme concrete e
dalle decise tonalità cézanniane; Foglie di girasole del 1971, in cui i
brani di natura sono rappresentati come panneggi increspati, dalla forte
valenza plastica, emergenti da un monocromo fondo rosso; La mano e la rosa del
1972, una sorta di autoritratto allo stesso tempo ideale ed enigmatico, in cui
la mano e la tavolozza incarnano l'essenza stessa del pittore; i Tetti di
Palermo del 1976, tema tra i più rappresentativi ed amati dall'artista
siciliano; La giubba rossa del 1985, dove il rosso dei pomodori poggiati
tra le pieghe di un giornale dialoga con quello della giubba appesa ad una
sedia: una composizione tutta magistralmente giocata sulle sfumature di un solo
colore.
Vi saranno, inoltre,
alcuni disegni a china preparatori per opere di Renato Guttuso attualmente
conservate in musei. Tra questi, per esempio, la Maddalena del 1940, uno
studio preparatorio alla famosissima Crocifissione del 1941 (Roma,
Galleria Nazionale d'Arte Moderna); oppure Figura che corre e Due figure,
entrambi bozzetti del grande dipinto La spiaggia del 1956 (Parma,
Galleria Nazionale).
Splendide anche le chine
e le tecniche miste su carta in cui sono raffigurati ritratti e nudi femminili,
tra cui: Marta del 1971; Le tre grazie del 1973-74; Due
volti degli anni Ottanta; e Figura in body del 1985. Tra questi è da
ricordare anche il sensuale Nudo del 1979, una grande gouache e collage
su tela emulsionata, da intendersi forse come un omaggio al padre del realismo
in pittura, Gustave Courbet.
Non mancano inoltre curiosità e
rarità, come un Bozzetto
per costumi teatrali degli anni Settanta, con un campione di stoffa
appuntata a fianco. Da segnalare anche le chine su carta dedicate al tema del
lavoro e dei lavoratori, così caro e tipico dell'impegno artistico di Guttuso
negli anni, come: i picassiani Contadini del 1947; i vigorosi Pescatori del 1950; e la
bellissima china e acquarello su cartoncino intitolata La passata di
pomodori del 1976, dove il rosso vivo della passata è l'unico colore ad
emergere da una composizione altrimenti giocata solamente sull'equilibrio del
bianco e del nero. Infine si ricordano le quattro opere del 1971, ovvero
Il matto, Il bagatto, Il mondo e La regina di spade,
tratte dalla serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi.
Renato Guttuso, Pittura senza tempo
a cura di Emanuele
Greco e Gabriele Greco
in collaborazione
con la Galleria de' Bonis, Reggio Emilia.
INAUGURAZIONE: Sabato 5 aprile 2014, ore 17.30
La mostra è visitabile dal 5 aprile al 31 maggio 2014
Catalogo in galleria.
Introduzione critica di Emanuele Greco.
Orario mostra:
martedì-domenica 10-13 e 15-20. Chiuso il lunedì - Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
Via di San Giuseppe, 6/r 50122 Firenze
Tel. +39 055 0502418 - Cell. +39 349 1438941
info@simboliartgallery.com - www.simboliartgallery.com
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