Beatrice Nencini è scultrice vera.
Beatrice
Nencini è scultrice vera.
La sua è
un’arte intelligente dove la mera estetica, comunque sempre fondamentale, è
sostenuta, sorretta da profondi spunti di riflessione.
Con gesto
maschio plasma la materia, che essa sia bronzo, resina o quant’altro.
Con
raffinato gusto estetico modella le forme ed infine con la gentilezza tipica del
femminile, pone l’accento su i fatti della quotidianità.
Ecco perché
nonostante la cifra stilistica sia un netto rimando ad un classicismo moderno,
si può tranquillamente, ed a pieno titolo, definire Beatrice Nencini: scultrice
contemporanea.
Formatasi “a
bottega”, dopo gli studi accademici, come i Maestri antichi, e solo dopo anni e
anni di lavoro in fonderia, oggi più che mai ha acquisito la giusta maturità.
E forza.
E genio.
Per potersi
finalmente permette il confronto con i grandi della scultura, ed inserire in un
contesto vero e reale come il mondo dell’arte contemporanea.
Il suo non
è solo un lavoro plastico. Non solo un esercizio tecnico. Le tematiche che
affronta sono delle vere e proprie denunce nei confronti di una società malata,
viziata e superficiale.
Dove
incomunicabilità ed indifferenza sono i cancri che hanno compromesso le
relazioni sociali a partire dalla base: la famiglia.
Dove il
rapporto genitori e figli, è guastato da un puro egoismo privo di qualsiasi
senso di sacrificio.
Dove la
relazione di coppia è compromessa da un “non dialogo” che ha portato lentamente
ma inesorabilmente il rapporto ad un compromesso di sole ed individuali
opportunità.
E’ questo
invito alla riflessione che ci offre la Nencini.
Con
sapiente maestria e consapevole qualità del fare.
Non solo il
“riempire” lo spazio, conquistare una superficie o domare un volume.
La
conquista se c’è, è quella di sensibilizzare l’interlocutore alla riflessione.
Ecco perché
reputo l’opera di questa artista toscana, carica di contributi sociali e non
solo estetici, fondamentale medicina per lo sguardo, la mente e l’anima.
Siamo stati
educati in tempi relativamente recenti, ad avere tutto e subito. Abbiamo
dimenticato una delle funzioni principali dell’arte. Quella di toccare
l’intimità di colui che ammira l’opera, attraverso la vista ed il pensiero.
Cerchiamo
nel lavoro dell’artista esclusivamente facili interpretazioni estetiche e
immediati riscontri economici-finanziari. Non vogliamo la scomodità della
reale. Pensiamo di più all’investimento monetario che al beneficio che
riceviamo nel prendere in considerazione l’acquisizione di un’opera d’arte, in
questo caso una scultura. Privandoci di uno di quei piaceri fondamentali
dell’esistenza dell’uomo: la bellezza.
Beatrice
Nencini ha deciso di percorrere una strada in netta salita: riempire la sua
arte di contenuti. Contenuti oggi più che mai scomodi ma che, ne sono sicuro,
porterà questa artista ed i suoi collezionisti a conquistare di diritto, un
posto di merito sotto la luce dei riflettori, ormai da tempo quasi spenti,
della grande scultura.
Beatrice
Nencini è scultrice vera! Beatrice Nencini ha i numeri per riaccendere quei
riflettori.
Roberto Milani
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