E' uscito qualche giorno fa, allegato al Corriere della Sera, il consueto piccolo vademecum su come investire i propri risparmi in questo neonato 2013.
E come sempre trova, giustamente, ampio spazio anche l'investimento in arte.
Anche quest'anno, gli autori, formulano un elenco di 200 artisti "consigliati".
E anche quest'anno mi fa immenso piacere trovare tanti artisti che stimo, ammiro e che spesso hanno trovato spazio e visibilità anche in questo blog.
Però...
Si, come recita una nota pubblicità, c'è sempre un però.
Senza nulla togliere ai 200 indicati, che ripeto, meritano senza ombra di dubbio essere lì, di fronte ad una analisi un po' meno superficiale, emerge un dato, questo: qualcuno potrebbe dire i soliti noti, qualcun'altro potrebbe affermare che l'elenco non è pienamente esaustivo ma se analizzate bene l'elenco ed abbinate il nome dell'artista al proprio gallerista di riferimento, vi accorgerete che quest'ultimi sono loro, i soliti noti... e questo è figlio di un vizio tipicamente italico. Questo è il "però" sul quale pongo l'accento. Una visione parziale e condizionata, che resa "ufficiale" dal più importante quotidiano nazionale assume le proporzioni del "fuorviante". Anch'io, qualche giorno fa, ho redatto una sorta di elenco, ma i lettori che seguono questo blog, hanno imparato a dare il giusto peso a quello che scrivo e dico. Se l'elenco è redatto dal Corriere assume una "ufficilità" che quanto meno dovrebbe essere imparziale. E così non è!
Comunque oltre all'elenco, è molto interessante l'analisi che viene usata come argomentazione sull'investimento in arte e in un momento storico/sociale come quello che stiamo vivendo, oramai da qualche anno, il consiglio di investire in questo settore è più che mai ricco di fondamenti.
Investite gente, investite.
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