THREE
personale di Vittorio Gui
a cura di Carlotta Gui
Spazio Fabrizio Cocchi via Castiglion e 17 Bologna Italy
dal 25 gennaio
Tre è il titolo della mostra ,tre è il numero della creazione secondo l’esoterismo, con questa mostra composta da tre mie opere che segnano le tre ricerche più importanti che ho fatto fino ad ora.
La prima opera sarà un grande “ fiore bianco “, il fiore bianco è stata la mia prima importante ricerca, è il lavoro che mi ha portato a esporre in molti paesi, attraverso importanti gallerie, lavoro che ha sempre colpito per le sue armonie estetiche ma che in realtà nasconde la mia interpretazione dell’anima umana, la vera essenza delle persone spogliate dell’identità fisica, il fiore bianco abbandona una fisicità caduca per mostrare l’eterno degli uomini, ciò che era e sarà oltre l’esistenza terrena.
Il secondo lavoro sarà “ dalla polarizzazione alla depolarizzazione “, un grande crocefisso retro illuminato. Fa parte di una mia ricerca in cui ho cercato di rappresentare i corpi di santi e altre iconografie classiche religiose, rappresentati con sassi bianchi e luce, come se il sasso,freddo e pesante, metafora assoluta della materia e la luce, calda e impalpabile, metafora dell’anima , si unissero e separassero per passare da una dimensione all’altra.
La terza opera “Masters “ è la mia ultima creazione, mia ma suggerita da un interessante signore orientale conosciuto casualmente in un puzzolente ristorante di Soho a Londra ,saputo che facevo l’artista e che mi interessavo di esoterismo, mi mostrò un antico manoscritto dove vi erano disegnati alcuni lavori che erano stati fatti centinaia di anni fa per un monastero, erano lavori in ferro, oro , e quarzi retro illuminati da lampade a olio, erano come dei maestri virtuali che emanavano energia alla persone che pregavano e meditavano , creando come un unione tra la luce delle opere e la nostra luce interiore. Trovai molto interessanti quei disegni, presi appunti su un tovagliolo di carta e ho cercato di riprodurre esattamente quelle opere con la sola differenza che ho sostituito le lampade ad olio con lampadine alogene e in questa occasione ne mostrerò una composta appunto da tre maestri.
La prima opera sarà un grande “ fiore bianco “, il fiore bianco è stata la mia prima importante ricerca, è il lavoro che mi ha portato a esporre in molti paesi, attraverso importanti gallerie, lavoro che ha sempre colpito per le sue armonie estetiche ma che in realtà nasconde la mia interpretazione dell’anima umana, la vera essenza delle persone spogliate dell’identità fisica, il fiore bianco abbandona una fisicità caduca per mostrare l’eterno degli uomini, ciò che era e sarà oltre l’esistenza terrena.
Il secondo lavoro sarà “ dalla polarizzazione alla depolarizzazione “, un grande crocefisso retro illuminato. Fa parte di una mia ricerca in cui ho cercato di rappresentare i corpi di santi e altre iconografie classiche religiose, rappresentati con sassi bianchi e luce, come se il sasso,freddo e pesante, metafora assoluta della materia e la luce, calda e impalpabile, metafora dell’anima , si unissero e separassero per passare da una dimensione all’altra.
La terza opera “Masters “ è la mia ultima creazione, mia ma suggerita da un interessante signore orientale conosciuto casualmente in un puzzolente ristorante di Soho a Londra ,saputo che facevo l’artista e che mi interessavo di esoterismo, mi mostrò un antico manoscritto dove vi erano disegnati alcuni lavori che erano stati fatti centinaia di anni fa per un monastero, erano lavori in ferro, oro , e quarzi retro illuminati da lampade a olio, erano come dei maestri virtuali che emanavano energia alla persone che pregavano e meditavano , creando come un unione tra la luce delle opere e la nostra luce interiore. Trovai molto interessanti quei disegni, presi appunti su un tovagliolo di carta e ho cercato di riprodurre esattamente quelle opere con la sola differenza che ho sostituito le lampade ad olio con lampadine alogene e in questa occasione ne mostrerò una composta appunto da tre maestri.
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