Della partecipazione di Casa d'Arte San Lorenzo (www.arte-sanlorenzo.it) all'edizione 2013 di AAM, vi ho già dato qualche anticipazione nel post http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2013/03/casa-darte-san-lorenzo-ad-aam.html
Ora vorrei entrare nello specifico e presentare ufficialmente il progetto che stiamo curando a quattro mani, io ed Anna Maria Brizzi.
Di Thomas Berra penso non ci sia nulla da aggiungere oltre a quello che già trovate su questo blog...
Mentre a proposito di Marco Chiurato...
Marco Chiurato fotografato da Angela Loveday |
Marco Chiurato
E’ all’interno dello studio di Marco
Chiurato, veneto classe 1972, che la sua prorompente, caotica e fervida
creatività si ricompone, seguendo un viaggio in cui il corpo umano è
testimone e mezzo, dando la possibilità allo sguardo di ripercorrere in
modo logico ed ineluttabile il percorso artistico che ha portato
l’artista all’oggi.
Lo spazio dedicato ad i primi lavori, quelli
che diedero vita alla sua prima importante mostra: “Linea 79”, 30
preziose sculture, di modeste dimensione, dove Marco Chiurato, racconta
se stesso il suo vissuto, le sue esperienze , che portano l’artista a
testimoniare attraverso la propria sensibilità, non solo i propri dolori
ma le ferite del mondo, affrontando argomenti che spaziano della
religione alla xenofobia, dalla speranza alla disperazione, la vita … la
morte. ingredienti che hanno prodotto l’essenza della nostra
contemporaneità come…
Paure |
Una collezione di
sentimenti carica di significati, dove “il dolore del cuore”, assume
dimensioni fantastiche , in un estetica intrisa di un’affascinante
poetica che aiuta a liberarsi dal pregiudizio e dalla colpa dando spazio
alla speranza ed al riscatto per tornare alla possibilità di
abbandonarsi nuovamente ai meccanismi dell’amore.
Ad un anno
dalla mostra “Linea 79” dopo aver avviato altri progetti, sperimentando
videoart, fotografia, performance, prende vita la sua avventura più
discussa, nel cuore della sua città Marco Chiurato inaugura un mostra
che divide critica e stampa, pubblico e collezionisti, quasi mille
persone si sono prestate alla realizzazione delle opere, 500 calchi di
parti anatomiche maschili e femminili: glutei, seni, organi genitali ed
alcune sculture total body a grandezza naturale danno vita a
“Sexhibitionism”.
Una nuova chiave di lettura della sessualità ,
pezzi di corpi che non necessariamente riconducono ad una persona ben
definita dove l’edonismo e la voglia di protagonismo, lasciano spazio
anche alle proprie confessioni complice l’anonimato del soggetto che si
sente libero di esprimersi senza essere giudicato, meccanismo questo che
ritroviamo in inernet, dove sconosciuti chattando con altrettanti
sconosciuti si reinventano dando vita ad una sorta di surrogato della
realtà
L’artista
riordina questo incredibile caos di “bassa macelleria” in una serie di
pannelli suddivisi in seni messi in bell’ordine uno accano all’altro,
stessa cosa con i peni dove spiccano quello appartenete ad un soggetto
di colore insieme a quello rivestito da un sicuro condom per non parlare
della grande gabbia dove vagine munite di ali svolazzano nella
costrizione di uno spazio ben definito, davanti al muro di seni la
figura dell’ermafrodito con il volto velato che ci ricorda come la
natura abbia previsto le molte possibilità che invece la società ancora
non accetta riproponendoci il problema della diversità: Al centro di
tutto la figura del Cristo, l’opera dello scandalo, Marco Chiurato
racconta il suo Cristo che è sia uomo che donna, e che porta ben
visibili le tracce del martirio , la croce di spine e le stimmati, la
figura è posta eretta quasi a testimoniare comunque la sua presenza in
tanto sfacelo , come un Padre che nonostante tutto continuerà ad amare i
suoi figli lasciando spazio alla speranza ed al perdono.
Un
altro importante momento creativo dell’evoluzione artistica di Chiurato
è testimoniato una serie di video performance dedicate al più
inevitabile dei sentimenti umani: l’Invidia, l’artista si misura con
autorevoli nomi dell’arte e della cultura includendo anche grandi
aziende di successo. Nei pochi minuti della performance sono
messi in successione Interesse, ammirazione, desiderio ed infine
distruzione.
E sempre la distruzione sarà il finale di un altro
spettacolare momento quello dell’opera “Tangshang ore 3,42” datata
Settembre 2009, al vernissage della mostra “Arte? Luce”, in
collaborazione con altri 10 artisti che lavorano al tema della luce,
Chiurato espone tre enormi e preziosi lampadari in zucchero che nel clou
della serata collassano e si infrangono al suolo tra lo sgomento e la
paura dei presenti, la luce riflessa dai sontuosi lampadari si
trasforma in buio, silenzio, desolazione riportandoci alla memoria il
terribile terremoto cinese di Tangshang andando a sottolineare la
precarietà del nostro esistere.
Eros e Thanatos hanno
sempre caratterizzato i lavori di MC, l’impulso creativo e quello
distruttivo hanno generato centinaia di opere mediante tecniche e
materiali diversi, oggi l’artista quarantenne ha raggiunto una maturità
che si misura anche nell’abbandono dell’antica lotta, è sempre la
figura umana il centro del racconto ma è una nuova figura liberata dal
rimpianto, dal pregiudizio dalle delusioni, non più vittima delle
proprie ossessioni non più smembrata e mercificata, la figura viene
ricomposta nella sua interezza nell’accettazione del proprio essere con
le proprie peculiarità ritornando ad essere parte integrante
dell’universo diventando essa opera d’arte ritrovando nel creato il suo
giusto posto nel più sincero e totale abbandono, sottolineata da
sottili arabeschi creati dallo zucchero, accarezzato dalla dolcezza di
una tecnica antica, coinvolto anche nei sensi l’uomo abbandona ogni
forma di aggressività ritrovando la sua spiritualità nel dolce
abbraccio del perdono
Marco Chiurato - 2013 ELENA GRIMALDI - stampa fotografica da performance su t-bond 200 x100 cm. |
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