Max Papeschi’s Freak Show
Dal 3 al 15 aprile 2013, Sala delle Colonne, Castello del
Valentino, Torino.
A cura di Telemaco Rendine (Fondazione Artèvision) e
Caterina Musazzi.
In collaborazione con il Politecnico di Torino.
Inaugurazione: 3 Aprile 2013 ore 19:00
“Il circo è una specie di specchio in cui la cultura si
riflette,
condensata e allo stesso tempo trascesa."
Paul Boussiac
Mercoledì
3 aprile 2013, alle ore 19, la Sala
delle Colonne del Castello del Valentino di Torino apre le porte al “Max Papeschi’s Freak Show” una mostra
antologica dell’artista, che svela la sua produzione degli ultimi quattro anni.
Forte di una carriera come regista teatrale e
cinematografico, Papeschi mette in scena un vero e proprio "circo":
un provocatorio spettacolo fatto di personaggi irriverenti, alterazioni
simboliche e maschere mediatiche. Come artista figurativo il suo approccio con
l’Art-World è stato d’immediato successo sia di pubblico che di critica,
nazionale e internazionale. Le opere mostrano, attraverso uno stile politically
scorrect, diretto e graffiante, una società globalizzata e consumista
rivelandone le contraddizioni in maniera ironicamente realistica e scardinando
la cultura di massa e le sue icone.
Fino al 15 aprile, in una delle più belle residenze d'epoca
di Torino e d'Europa, simbolo di storia e tradizione, si ripercorre l'arte
eclettica dell'artista milanese attraverso tutti i suoi momenti tematici e
formali più significativi.
"Si alza il sipario su una produzione
quadriennale, a partire dai primissimi lavori shock come Topolino Nazista e
Ronald McDonald Macellaio passando per la serie di fotografie storiche in
bianco e nero, rivisitate dall’artista, e quella dei Life, dove le immagini dei
fatti che hanno cambiato il mondo nel secolo passato si susseguono incorniciate
nelle copertine dell’autorevole rivista, per arrivare agli ultimissimi lavori,
fotocollage in cui l’artista combina il corpo di figure di spicco che governano
la Terra con volti di neonati bizzosi. Una provocazione che tende a puntare il
dito contro l’ovvia incapacità dei leader mondiali di affrontare le questioni
più complesse e vitali del globo, che ogni giorno, tristemente, ci dimostrano.
Con la sua prima mostra in terra polacca e l’enorme manifesto
esposto nel centro di Poznan che ostentava una Minnie nuda con alle spalle una
svastica, e che rovesciava in modo carnevalesco lo spettacolo dell’orrore
diventato prodotto da pay per view, la stampa mondiale diede il via a un vero e
proprio dibattito senza vincitori, tra schieramenti contrari e sostenitori
accaniti. Ma soprattutto, in quel 2010 Papeschi dissotterrò nelle coscienze un
passato indegno di questo nome, poiché troppo vicino e ardente, ed evocò una
storia che il boom economico seguente cercò di coprire con l’abbondanza, il consumo,
gli happy ending. Il packaging seducente venne piazzato al posto della morale,
spazzando via la riflessione critica dalla mente della grande massa, ammaliata
da pubblicità, prodotti nuovi e televisione, che soffocarono le domande e la
memoria attraverso l’acquisto bulimico. La cultura ha cominciato in quel
periodo la sua trasformazione in brand, la dittatura del prodotto ha ridotto il
genere umano “senza la voce, oltre che senza gli occhi e senza i gesti”, cioè
un popolo morto.
Il colorato circo di Papeschi è un “momento dell’assurdo”,
possiede un linguaggio proprio, che sebbene si serva degli elementi della
cultura contestuale, non manca di trasformarne il significato, di utilizzarli
in modo nuovo, si impone come un sistema di comunicazione e significazione
autonomo, utilizzando il suo palco per mettere in scena la realtà attuale: le
maschere articolate dall’artista sono l’innaturale specchio della nostra
storia, filtrata dalla dittatura delle immagini". (Clarissa Tempestini)
Max Papeschi's Freak Show
|
Dal 3 al 15 aprile
2012
orario: dal
lunedì al venerdì, dalle 10 alle 20.00
|
presso il
Castello del Valentino - Sala delle Colonne (Viale Mattioli 39 ,Torino)
|
La mostra è resa possibile grazie a:
Fondazione Artèvision
La Fondazione
ha come mission la valorizzazione e divulgazione della Fotografia e delle arti
visive, promuovere l’organizzazione e la gestione di progetti che ne
favoriscano la conoscenza, lo sviluppo e lo scambio, progetta e realizza mostre
espositive.
www.artevision.it
Caterina Musazzi è curatrice
ideatrice e fondatrice dell’Associazione Culturale RenTHeArt©
www.rentheart.com “affitta l’arte con il
cuore”, con la quale dal 2007 porta avanti numerosi progetti artistici,
culturali e sociali a Torino, sua città natale.
www.rentheart.com
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