RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 25 marzo 2010

Intervista tripla...



Una assoluta anteprima... più o meno....
intervista tripla (Agazzani, Bombaci, Milani) a proposito della mostra personale "ZEN-ZERO" di Giuseppe Bomabaci a cura di Alberto Agazzani presso la Galleria San Lorenzo - Milano (17-aprile / 14 maggio 2010) su Equilibri d'arte

Un doveroso grazie a EQULIBRI e a Lorenzo Paci

http://www.equilibriarte.org/articles/361/lang/i

L’oblio, il sonno, un sottile e sempre vitale desiderio di morte, lo stesso di cui parla il principe di Salina al piemontese Chevalley nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, sta alla base della sicilianità più pura. Ed un desiderio di oblio sognante, un tuffo nel passato per riscoprire e ritrovare le radici della nostra cultura, rappresenta l’anima più intima ma evidente della ricerca pittorica del siracusano di Milano Giuseppe Bombaci. Memoria del passato ma anche lucida consapevolezza di un presente che vorticosamente si consuma in ogni attimo e che il pittore insegue, cerca di imprigionare e, appunto, obliare, sublimare sulla tela. Ma ancor più lo sforzo è quello di afferrare la dimensione del tempo, rinchiudendo nelle due dimensioni del dipinto il senso di quella memoria che torna per scomparire, di una Bellezza, pittorica e figurativa, che non cede all’incuria (sopra tutto a quella spirituale) di una modernità collassata e degenerante, che tutto corrompe, lacera, cerca invano di distruggere, accentuandone così il fascino irresistibile. Ed ecco allora tornare i fantasmi della grande pittura del “Secolo d’oro”, di quel Velazquez sopra tutti, che Bombaci affronta di petto carico di un coraggio ideale, caricandone il ricordo dipinto d’inquieta ma splendida visionarietà. La grande pittura seicentesca incontra la modernità espressiva di un giovane pittore senza tempo ma che dipinge il tempo, a significare, insieme, il trionfo dell’oblio e la potenza della Bellezza.
A.Agazzani


Da artista, potresti descriverci quale pensi essere il compito di un buon curatore ed un buon gallerista?

G.Bombaci - Un buon curatore come nel caso di Alberto (e ne sono sicuro) deve leggere l'anima delle cose, un Buon Gallerista (come Roberto) deve innamorarsi del lavoro di un artista e devo dire che lui è un ottimo amatore :-)

Da curatore, potresti descriverci quale pensi debba essere il compito di un artista e di un buon gallerista?

A.Agazzani - Un artista dovrebbe solo pensare ad essere sempre e solo sé stesso e a produrre buone opere. Un gallerista a promuoverle con passione, non solo venderle.

Da gallerista, potresti descriverci quale pensi essere il compito di un artista e di un buon curatore?

R.Milani - il compito di un artista è quello di creare. Essere anticipatore e cronista della propria epoca senza però mai dimenticare l'importanza dell'onestà di pensiero. Lo stupire fine a se stesso mi ha annoiato. La qualità è d'obbligo.
Il curatore è colui che ha l'annoso compito di tradurre l'arte dell'artista per la mente e le conoscenze del fruitore finale.
Deve essere un sigillo di garanzia, senza però diventarne il protagonista. Per molti tutto ciò è motivo di frustrazione...



Leggete riviste d’arte? Quali?

G.Bombaci - le riviste d'arte le tengo spesso in bagno…

A.Agazzani - Non leggo riviste d'arte: troppo marketting e troppa politica.
Preferisco visitare mostre e studi di pittori.

R.Milani - praticamente onnivoro... tutte quelle che trovo



Cosa guardate in televisione?

G.Bombaci - cosa guardo in tv? di sicuro molti film d'autore ma amo soprattutto il buon Horror

A.Agazzani - Sopra tutto film su Sky Cinema Classics

R.Milani - la tv è sempre accesa, spesso con il volume a zero, ma da qui a guardarla... vedo in realtà poche cose...



Cosa pensate della diffusione dell’Arte attraverso internet?

G.Bombaci - penso che il web sia un ottimo mezzo per la divulgazione dell'arte, ma anche per farsi conoscere attraverso la sua immediatezza, certamente questo non deve sostituire il rapporto umano.

A.Agazzani - E' un'ottimo strumento di divulgazione e di scoperta. Ho trovato molti ottimi artisti attraverso la rete.

R.Milani - obbligatoria e necessaria. Oggigiorno sarebbe anacronistico il contrario



Se doveste spiegare l'Arte contemporanea in tre parole, quali usereste?

G.Bombaci - Di grande impatto (quella vera) va pulita (quella facile e banale) rumorosa nel suo silenzio.

A.Agazzani - Dovrebbe rappresentare lo spirito di una civiltà che si rinnova ad ogni sorgere del sole, ma troppa di quella che vedo in giro, guarda caso strombazzata su giornali e riviste patinate, mi pare più un chiassoso circo, effimero e insensato, interessato più al mercato, ma sopra tutto allo shock dello scandalo ed alla conseguente notizia. Passato il quale non rimarrà più nulla.

R.Milani - attuale, verosimile, gonfiata



E se doveste spiegare questa mostra in tre parole?

G.Bombaci - Meditativa, non banale (anzi per nulla), di grande impatto emotivo ( l'arte deve scuoterci ).

A.Agazzani - La mostra di un pittore-pittore che ha avuto il coraggio di cercare dentro di sé le risposte al nichilismo collassante del nostro tempo e, trovatele, le ha espresse attraverso una splendida pittura-pittura.

R.Milani - cultura, tradizione, innovazione



Il più bel quadro della mostra?

G.Bombaci - "Eppure qualcosa gli stava accadendo" olio su rame del 2009 dalla serie guardiani.

A.Agazzani - "Dinamiche sospese, ovvero l'apparizione di Don Diego" del 2010

R.Milani - sono in difficoltà... ce ne sono diversi che vorrei per la mia collezione...



Artista si nasce o si diventa? Quando hai deciso che potevi fare l’artista?

G.Bombaci - Di sicuro credo che l'arte sia innata in chi vuol fare Arte con la "A" in un certo senso credo che si nasca artisti al di la dell'essere famosi omeno. Ho deciso di fare arte da piccolissimo come un bisogno primario, ma anche perché sono stato ben guidato da grandi Maestri siciliani.

Curatore si nasce o si diventa? Quando hai deciso che potevi fare “curare” gli artisti?

A.Agazzani - Non so se lo si nasce o lo si diventa. Personalmente è stata una scelta dettata dal mio amore per la scrittura e per l'arte antica inizialmente. L'approccio con un certo tipo di contemporaneità è avvenuto nel primi anni '90, quando ho scoperto che esistevano artisti ed opere "belle", preziose per la loro forma e per i loro contenuti, in continuità con la tradizione e i suoi valori, ma, nello stesso tempo, portatrici dello spirito della nostra epoca. Al tempo si chiamava "Arte Segreta". Oggi spero di aver contribuito a renderla meno "segreta".

Gallerista si nasce o si diventa? Quando hai deciso che potevi fare il gallerista?

R.Milani - si diventa, ma come si diventa astronauta o cassiere del supermercato... dipende dalle ambizioni, dai desideri, dalla passione...
Non so quanti ci potranno credere... ma a 14 anni avevo già le idee abbastanza chiare....



Cosa rende un artista affermato? il consenso della critica, il consenso del pubblico, o le vendite?

G.Bombaci - sono tre fattori che in un certo senso si legano e si inseguono a vicenda, l'uno è conseguenza dell'altra.

A.Agazzani - Esistono due tipi di affermazione: quella pubblica e quella personale. E delle due la seconda è di gran lunga la più importante perché inevitabilmente porterà con se anche la prima. Magari non subito, ma certamente. L'arte e gli artisti non devono sfidare il presente, ma vincere il futuro.

R.Milani - La storia lo rende affermato. La critica, il pubblico il commercio fanno la storia di un artista



Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

G.Bombaci - La gallina sempre...

A.Agazzani - La gallina domani. Anche dopodomani. Con tutte le uova fresche che produrrà. Occorre saper aspettare...

R.Milani - ...e un tacchino dopo domani?



Il miglior ristorante che ti senti di consigliare

G.Bombaci - Più che un ristorante dei luoghi come in assoluto " A putia rò vinu" Modica (RG) dove il gusto si sposa con la migliore tradizione iblea.

A.Agazzani - Casa mia! Altrimenti a Milano il Baretto dell'Hotel Baglioni, che è come stare nel salotto di casa propria nel cuore della metropoli, In Italia assolutamente l'Ambasciata di Quistello, luogo dove la tradizione si rinnova ogni giorno senza rinnegarsi e dove lo spettacolo non manca mai. Sopra tutto fuori dal piatto (detesto le contaminazioni e le provocazioni gratuite anche in cucina)

R.Milani - perché non avete mai provato la mia cucina... comunque dipende dalle situazioni



Cosa pensi degli altri due?

G.Bombaci - Penso in maniera molto positiva, difficile incontrare persone di grande talento come Alberto e Roberto.

A.Agazzani - Non conosco entrambi da abbastanza tempo per poter esprimere un parere sicuro, ma Bombaci mi pare un artista con le idee chiare, la sensibilità raffinatissima e la dignità aristocratica di un vero siciliano. Roberto un ottimo gallerista-manager che crede fermamente in quello che fa e non ha timore di fare delle scelte.

R.Milani - Professionali e professionisti, seri e preparati. Alberto uno dei primi cinque in Italia, Giuseppe se ancora non lo fosse lo sarà...



Un Gallerista ed un Curatore con il quale vorresti lavorare

G.Bombaci - Spero di lavorare molto con Alberto e con altri grandi del suo livello, devo dire che Alberto ha una grande sensibilità....Roberto sono sicuro che diventerà ancora più grande ma non mi dispiacerebbe l'avorare anche per grandi galleristi come Gagosian o Cardi (scusate le pretese )

Un gallerista ed un artista con il quale vorresti lavorare

A.Agazzani - Il gallerista e l'artista che sanno far bene il loro lavoro e hanno rispetto di quello altrui.

Un artista ed un curatore con il quale vorresti lavorare

R.Milani - l'artista? sicuramente il prossimo che sarà in grado di emozionarmi, coinvolgermi e sapermi dimostrare che lo sia davvero. Il curatore cerco di coinvolgerlo di conseguenza, sottoponendo alla sua attenzione l'opera dell'artista in questione, il progetto, l'idea...... anche se... qualche nome in mente ce l'avrei...



Che musica ascolti?

G.Bombaci - Rock, Jazz, ma con una grande passione per Freddie Mercury.

A.Agazzani - Solo classica e lirica, con qualche escursione nel jazz.

R.Milani - veramente di tutto, dipende dai momenti, le necessità e gli stati d'animo. Dalla Callas ai Jethro Tull, da Miles Davis a De Andrè



Che mestiere volevi fare da bambino?

G.Bombaci - da Bambino ho sempre sognato di fare quello che faccio.

A.Agazzani - Il prete

R.Milani - Da bambino, cambiavo idea ogni giorno, dall'esploratore al pittore... poi il pensiero ha preso forma...



La materia scolastica dove andavi peggio.

G.Bombaci - Matematica, non la conosco neanche adesso :-)

A.Agazzani - Matematica, ovviamente. Ma avevo sempre come migliore amico un compagno di classe genio in quella materia, ma che non sapeva scrivere. Così ci davamo una mano a vicenda.

R.Milani - da sempre la matematica e a seguire l'inglese...



Come sei "inciampato" negli altri due?

G.Bombaci - Roberto lo Avevo conosciuto in una galleria dove lavoravo prima, poi un giorno ho deciso di mandargli una documentazione e siamo entrati subito in contatto stabilendo un ottimo rapporto professionale e umano, Alberto In un certo senso lo seguivo e lui seguiva me, ho avito i primi contatti sul web poi ci siamo conosciuti a Bologna e nel mio studio.. che dire semplicemente un grande.

A.Agazzani - Ho visto un quadro di Bombaci, pittore che per altro già conoscevo, su FaceBook e gli ho espresso i miei complimenti. Da lì siamo diventati amici in rete. Roberto è arrivato dopo di conseguenza. Ci siamo fugacemente incontrati ad ArteFiera a Bologna e poi nel mio studio. E ci siamo capiti al volo.

R.Milani - Giuseppe lo ho conosciuto tramite l'amico e collega Loris di Falco della galleria Obraz e quasi contemporaneamente me ne parlò anche Mimmo Di Marzio. Alberto è precedeuto dalla sua penna... attraverso i suoi scritti. Anche se confesso che Facebook ha aiutato... all'avvicinamento



Progetti per il futuro?

G.Bombaci - Spero tanti, uno a luglio di cui per scaramanzia non dico nulla.

A.Agazzani - Professionalmente sono sempre troppi e troppo ravvicinati per poterli affrontare con la giusta serenità. Privatamente spero finalmente di potermi concedere una vacanza.

R.Milani - Quanti ne vuoi... (ma da commerciante... te lo dico sottovoce... togliere dalle pareti delle case degli italiani tutte quelle innumerevoli cose inutili che pensano valgano qualcosa e sostituirle con dei veri e proprie opere d'arte... vabbeh, è meglio vincere il superenalotto)



Meglio forma o contenuto?

G.Bombaci - Forma e contenuto secondo il mio pensiero devono convivere in un perfetto matrimonio.

A.Agazzani - Meglio una forma che corrisponde ad un contenuto e viceversa. Kalos kai Agathos, naturalmente!

R.Milani - Se non c'è una forma non esiste neanche il contenuto



Bisogna avere più talento o più fortuna?

G.Bombaci - Talento ne sono sicuro, la fortuna ti bussa dopo.

A.Agazzani - Avere talento è già una bella fortuna.

R.Milani - Gli arabi definiscono il Back-gammon il gioco della vita, 50 % fortuna, 50% abilità... penso che sia la giusta formula



Quanto bisogna guadagnare per non essere poveri?

G.Bombaci - non mi sembra una bella domanda .... mica è tutto materiale in questo mondo.

A.Agazzani - Il sufficiente per vivere senza troppi sacrifici.

R.Milani - dipende dalle proprie esigenze...



Tu quanto guadagni?

G.Bombaci - Idem

A.Agazzani - Più di quello (poco) che mi serve per vivere.

R.Milani - molto meno di quanto tutti quanti pensano, ma sufficiente per le mie esigenze



La mostra più bella che hai visto

G.Bombaci - Molte mostre di Mimmo Paladino.

A.Agazzani - Ne ho viste molte molto belle e illuminanti, che mi si sono stampate nella memoria: "Identità e alterità" alla Biennale di Venezia del 1995, "Mélancolie, génie et folie en Occident" al Grand Palais di Parigi nel 2005 e "Claudio Parmiggiani. Apocalypsis cum figuris" al Palazzo Fabbroni di Pistoia nel 2007.

R.Milani - La prossima...



Il festival di Sanremo è truccato?

G.Bombaci - Sanremo? ...esiste ancora?

A.Agazzani - Non ne ho la più pallida idea. Già so a malapena cosa sia.

R.Milani - non penso, a parte qualche suggerimento...



I concorsi d’arte?

G.Bombaci - I concorsi d'Arte molti di quelli italiani sono trovate e basta...

A.Agazzani - Quelli importanti certamente sì. Troppo Marketting e troppa politica anche lì.

R.Milani - non penso, a parte qualche suggerimento... e non in tutti



Il tuo maestro?

G.Bombaci - il mio Maestro è stato Alfredo Romano superbo artista siciliano, Giuseppe Maraniello e Davide Benati.

A.Agazzani - Pier Luigi Pizzi per la vita e il metodo. Per l'arte non ho maestri diretti, ma modelli (etici ma non solo) che ho molto guardato, e molto guardo: i compianti Luigi Carluccio, Italo Mussa, Roberto Tassi, Giovanni Testori e Giorgio Soavi, mentre fra i viventi Jean Clair in primis, ma anche Marco Vallora, Robert Hughes, Barbara Rose. Anche il Vittorio Sgarbi dei tardi anni '80, che è colui che mi ha fatto per primo scoprire ed innamorare di una certa arte contemporanea, ma oltre a quello oggi non posso considerarlo un maestro.

R.Milani - Sergio Gobbato, un mercante che organizzava aste nei ristoranti a Milano, alla fine degli anni '70 inizi anni '80 al quale facevo da "cavalletto"



Quanti anni di gavetta per diventare quello che sei?

G.Bombaci - La gavetta quella non finisce quasi mai.. scherzi a parte 10 anni.

A.Agazzani - A questa domanda risponderò quando avrò la sensazione d'essere approdato da qualche parte.

R.Milani - non è ancora finita...



Cosa sai fare meglio di chiunque altro?

G.Bombaci - Penso di saper dipingere meglio di molti altri e non solo ma anche di avere una profondità maggiore.

A.Agazzani - Gli spaghetti al pomodoro.

R.Milani - me stesso



il tuo difetto maggiore?

G.Bombaci - Il mio difetto maggiore è l'incazzatura, quando mi viene spacco tutto.

A.Agazzani - Uno? Non saprei scgegliere fra il rigore assoluto (etico e professionale sopra tutto), un eccessivo senso della giustizia, la generosità e una buona dose di entusiastica ingenuità.

R.Milani - Di cosa stai parlando? tantissimi come tutti. dipende comunque sempre dai punti di vista



Il poster che avevi in camera da ragazzino?

G.Bombaci - Stranamente i poster non mi sono mai piaciuti, appendevo i miei disegni.

A.Agazzani - La Danae di Klimt e un grande ritratto di Herbert von Karajan.

R.Milani - la mia camera era veramente un caos... se oggi sono feticista dell'arte (nel senso che tengo e raccolgo tutto ciò che è inerente a questo settore, dai biglietti di una tale mostra all'opuscolo di pittori sconosciuti oltre a tutto il resto) allora appendevo al muro di tutto. Dai cartelli stradali alle foto, dai biglietti dei concerti a quelli dei tram...



Se non avresti fatto quello che hai fatto, cosa avresti fatto?

G.Bombaci - Bella domanda, penso mi sarei dedicato alla buona cucina.

A.Agazzani - Il cuoco

R.Milani - o l'attore (se ne avessi avuto le capacità) il cuoco se avessi trovato più cavie o il pubblicitario (settore creativo)



perché Zen Zero?

G.Bombaci - Zen-zero Come stato "zero" dell'arte dove ogni opera ha una sua separata identità, e zenzero come radice culturale del mio essere uomo e pittore.

A.Agazzani - Chiedetelo a Milani!

R.Milani - Zen come la filosofia orientale, zero come punto di partenza, zenzero come radice.




vedi anche:
MERCOLEDÌ 10 MARZO 2010
"ZEN-ZERO" personale di Giuseppe Bombaci a cura di Alberto Agazzani
http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=6846535364723813652&postID=8486157865162108003

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