Petrit Halilaj,
Celebration, 2013 (dettaglio).
Courtesy l’artista; Chert, Berlino e kamel mennour, Parigi. |
Pirelli HangarBicocca presenta, dal 3 dicembre 2015 al 13 marzo 2016, “Space Shuttle in the Garden”, la prima mostra personale in Italia dedicata a Petrit Halilaj, uno dei più promettenti artisti
della sua generazione.
Il
progetto espositivo, a cura di Roberta Tenconi, riunisce installazioni,
sculture, video e disegni e racconta la realtà attraverso differenti
mondi, culture e generazioni: opere di grande e piccolo
formato riportano temi universali come l’esodo e la ricerca di
identità, in un percorso che valica gli ambienti interni ed esterni
dello spazio espositivo.
Inaugurazione mercoledì 2 dicembre, ore 19.00
“Space Shuttle in the Garden”
riunisce oltre dieci progetti di Petrit Halilaj
(Kostërrc, Kosovo, 1986) in un gioco di rimandi tra le opere e gli spazi espositivi interni ed esterni di Pirelli HangarBicocca
(via Chiese 2, Milano, 3 dicembre 2015 – 13 marzo 2016, ingresso libero).
La
mostra presenta una selezione di opere realizzate nel corso degli
ultimi anni, la maggior parte inedita in Italia, oltre a nuove
produzioni concepite appositamente per l’occasione, che riflettono sul
tema dell'archeologia individuale e collettiva. Partendo dal vissuto e
dalla storia personale dell'artista, della sua famiglia e del suo paese
d’origine, il progetto espositivo approfondisce riflessioni universali
sulla memoria, sulla ricerca dell'identità,
sul concetto di “casa” come luogo di condivisione e spazio individuale,
fino a toccare aspetti legati alla collettività e alla creazione e
conservazione di un patrimonio culturale condiviso.
“Space
Shuttle in the Garden” è soprattutto un viaggio nell’universo e nella
mitologia dell’artista. Attraverso sculture, disegni, performance, video
e grandi installazioni, Petrit Halilaj indaga i cambiamenti
della storia e il contesto che lo circonda. Il conflitto del Kosovo con
la Serbia (1998–1999) e il disfacimento dell’allora Yugoslavia,
diventano parte della sua esperienza e sovente motivo di riflessione per
una pratica artistica che continua a coniugare
memoria e attualità, reale e surreale, relativo e assoluto. Le opere di
Petrit Halilaj raccontano anche una condizione di appartenenza a paesi
diversi oltre a quello d’origine: come ad esempio l’Italia, luogo dei
suoi studi accademici e ormai parte della sua
geografia culturale.
Posta all'esterno di Pirelli HangarBicocca, l’opera
They are Lucky to be Bourgeois Hens II (2009) rappresenta
l'ingresso ideale alla mostra: un razzo spaziale elegantemente dipinto
al suo interno di blu Klein e abitato da galline – soggetto ricorrente
nel lavoro dell’artista e rimando alla sua
infanzia – invita alla scoperta di un mondo nuovo, tutto da inventare.
In It is the first time dear that you have a human shape
(2012 e 2015), Halilaj ricostruisce invece, in metallo piegato e
ingranditi di cento volte, i gioelli che la madre
aveva sotterrato assieme ai disegni del figlio per proteggerli durante i
mesi di guerra. Insolite presenze che attraversano lo spazio
espositivo, i monili fuori scala rimandano ad alcuni dei principali temi
della poetica dell'artista. Essi testimoniano una
storia del tutto personale e intima, eppure riportano a una dimensione
ampia e collettiva legata alla guerra e alle sue distruzioni:
incastonati nei gioielli, al posto delle pietre e delle gemme, trovano
posto infatti i detriti polverizzati della prima casa
di famiglia a Kostërrc, andata distrutta.
Ed
è proprio la nuova casa di famiglia vicino a Prishtina, la cui
struttura portante era stata ricostruita in scala reale in occasione
della Biennale di Berlino nel 2010, a tornare in una
veste del tutto inedita in Pirelli HangarBicocca. Nella sua immagine
essenziale e spettrale, l’opera evoca un senso di perdita che però, come
suggerisce anche il titolo
The places I’m looking for, my dear, are utopian places, they are boring and I don’t know how to make them real
(2010-2015), rifugge da ogni sentimentalismo o senso di nostalgia. Come
un grande affresco di famiglia, l’opera narra di un luogo utopico
e ideale in continua trasformazione: sospesa nello spazio dello “Shed”
di Pirelli HangarBicocca, la casa si frammenta, rispecchiando i
cambiamenti vissuti dai suoi abitanti. Tutte le stanze dell'abitazione
considerate individuali si staccano da quelle che
assolvono a funzioni collettive e condivise, per navigare liberamente
nello spazio e dialogare con gli elementi circostanti.
Si Okarina e Runikut
(2014), infine, è una serie
di sculture modellate a mano dall’artista che si ispira ad antichi
strumenti musicali a fiato di epoca neolitica rinvenuti in Kosovo e in
particolare a Runik, cittadina in cui Halilaj ha trascorso parte
dell’infanzia.
Nelle loro forme elegantemente sospese su supporti in rame o
lasciate cadere a terra in modo del tutto spontaneo, esse ricreano lo
spazio di una foresta magica il cui terreno custodisce memorie del
passato. Anche il suono ancestrale prodotto dalle sculture
rimanda a un tempo atavico, ma l’opera vive soprattutto nel presente e
nel momento pubblico in cui gli strumenti vengono suonati. In questo
senso
Si Okarina e Runikut diventa metafora dell’intera mostra: un
viaggio attraverso esperienze private e personali che nella condivisione
diventano veicolo per la conoscenza di sé e del mondo circostante.
L’artista
Petrit
Halilaj è nato nel 1986 a Kostërrc, in Kosovo. Vive e lavora tra
Berlino, Bozzolo (Mantova) e il Kosovo. Ha studiato all'Accademia di
Belle Arti di Milano.
Nel 2013 ha rappresentato il Kosovo
nella sua prima partecipazione nazionale alla 55. Esposizione
Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Nel 2010 ha inoltre
partecipato alla
Biennale di Berlino e, sempre a Berlino, alla mostra “Based in Berlin” (2011). Nel 2014 è stato in residenza
a Villa Romana a Firenze, mentre nel 2010 è stato finalista del prestigioso
premio “Blau Orange” per artisti emergenti organizzato presso la Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwartskunst, Berlino.
Nel 2015 ha co-curato con Hans Ulrich Obrist la mostra “Thirty One” presso la National Gallery of Kosovo a Prishtina.
Le sue opere sono state esposte in importanti musei in numerose
mostre e progetti personali, tra cui Bundeskunsthalle, Bonn (2015), Kölnischer
Kunstverein, Colonia (2015); Kunsthalle Lissabon, Lisbona (2014);
National Gallery of Kosovo, Prishtina (2013); Fondation d’Entreprise
Galeries
Lafayette, Parigi (2013); WIELS Contemporary Art Center, Brussels
(2013); Kunsthalle Sankt Gallen, San Gallo (2012); Kunstraum Innsbruck
(2011); Center for Contemporary Art Prishtina (2009).
Tra le mostre collettive,
si ricordano quelle presso Museo Marino Marini, Firenze (2015); PAC,
Milano (2015); SALTS, Basilea (2015);
Punta della Dogana, Venezia (2015); Palazzo Cavour, Torino (2014);
Villa Romana, Firenze (2014); Museum Schloss Moyland, Bedburg-Hau,
Germania (2013); The Kosovo Art Gallery,
Prishtina (2012); Museion, Bolzano (2012);
Kunstverein Nürnberg, Norimberga (2012); Nomas Foundation, Roma
(2011); Bonner Kunstverein, Bonn (2011); New Museum, New York (2011);
Tershane, Istanbul (2008).
Il programma espositivo di Pirelli HangarBicocca
La mostra “Space Shuttle in the Garden”, dedicata a
Petrit Halilaj, fa parte del programma di mostre concepito da Vicente Todolí per Pirelli HangarBicocca ed è presentata negli spazi dello “Shed” in concomitanza con la mostra di
Philippe Parreno “Hypothesis” (aperta negli spazi delle “Navate” fino al 14 febbraio 2016).
Nelle “Navate” il calendario di Pirelli HangarBicocca proseguirà con le mostre di
Carsten Höller “Doubt” (5 aprile – 31 luglio 2016),
Kishio Suga (settembre 2016 – gennaio 2017),
Miroslaw Balka (marzo – luglio 2017),
Lucio Fontana (settembre – gennaio 2017),
Matt Mullican (febbraio 2018 – luglio 2018). Nello “Shed” invece saranno presentate le mostre di
Laure Prouvost (ottobre 2016 – febbraio 2017) e
Maria Nordman (aprile – settembre 2017).
Pirelli HangarBicocca
Lo
spazio per l’arte contemporanea Pirelli HangarBicocca è il naturale
proseguimento di una lunga tradizione di attenzione verso
la cultura, la ricerca e l’innovazione che accompagna l’azienda Pirelli
fin dalla sua fondazione avvenuta oltre 140 anni fa. Pirelli
HangarBicocca rende accessibile al pubblico una programmazione di mostre
di alto livello, un Public Program e una serie di
attività per ragazzi e famiglie che lo rendono uno spazio flessibile e
un punto di riferimento per visitatori italiani e stranieri.
Scheda Info
Istituzione Pirelli HangarBicocca
Artista Petrit Halilaj
Titolo “Space Shuttle in the Garden”
A cura di Roberta Tenconi
Periodo di mostra 3 dicembre 2015 – 13 marzo 2016
Indirizzo Via Chiese 2, Milano
Orari Giovedì – domenica dalle 11.00 alle 23.00
Ingresso Gratuito
Laboratori Per bambini tutti i weekend (alle 11.15 e 15.30)
Info per il pubblico 02.66111573
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