RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 18 novembre 2014

L'ABBANDONO - PRATICHE DI RELAZIONE NELL'ARTE CONTEMPORANEA



Mercoledì 19 alle ore 18,00 nella Sala Universitaria di Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi, Martina Cavallarin presenterà il suo saggio L'ABBANDONO - PRATICHE DI RELAZIONE NELL'ARTE CONTEMPORANEA, 
Silvana Editoriale. 
In vendita presso la Libreria Indipendenza di Brindisi.

L'incontro prevede un intervento di Giuseppe Ciracì, artista, un punto di vista sulla sua formazione, i suoi luoghi geografici, la sua esperienza in premi e in esposizioni personali e collettive, il suo rapporto con il sistema arte, la scuola, l'educazione.

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Ciascun artista professionista deve navigare, avanzare e progredire nel Sistema dell'Arte Contemporanea, organismo complesso che prevede una serie di ruoli da rispettare: l’artista che crea, il critico che analizza, il curatore che organizza, il gallerista che espone, il collezionista che tesaurizza, il museo che storicizza, i mass media che divulgano, il pubblico che guarda e intercede.
Per affrontare tutto questo occorre avere un portfolio, strumento specialistico che permette all’autore di pubblicare la descrizione di studi, ricerca e progetti realizzati durante la propria carriera formativa e lavorativa categorizzandoli per esperienze, modelli e competenze in materia.
Il portfolio è composto da una serie di passaggi. La struttura è fatta in modo da permettere la descrizione del processo che ha portato l’autore a produrre il contenuto finale.
L’artista deve comprendere come affrontare un premio, una residenza, una giuria, una valutazione, una proposta, un workshop, un critico, un curatore, una galleria, un’esposizione personale o collettiva e il mercato dell’arte tra collezionismo e acquisizioni pubbliche. Occorre quindi avere cura del proprio lavoro e imparare a parlare della propria poetica, della propria ossessione, descrivendo il tragitto del lavoro, l’investigazione, l’opera e cosa la muove. Il Il portfolio è un documento indispensabile se fatto a regola d’arte, con le informazioni sistemate in progressione, con il giusto peso e dotato di uno statement o di un breve testo critico. Testo critico di base, meglio se a firma dell'artista stesso anche laddove l'autore si avvalli dell'aiuto di un altro autore per redigerlo: non serve essere scrittori o filosofi per fare arte visiva, ma serve saper bene diffondere ciò che si è e cosa si fa. A fronte del PORTFOLIO l’artista deve possedere un archivio personale, inteso come magazzino e luogo ordinato in cui abitano le opere, e una documentazione digitale con immagini catalogate, impaginate, provviste di didascalie e fotografie a bassa e alta risoluzione. L’artista deve inoltre imparare a rapportarsi con il web, i social network, la comunicazione attraverso una pagina personale e un sito gestibile, pulito, chiaro e accessibile. 
© Martina Cavallarin

1 commento:

  1. Ciascun artista professionista deve navigare, avanzare e progredire nel Sistema dell'Arte Contemporanea, organismo complesso che prevede una serie di ruoli da rispettare: l’artista che crea, il critico che analizza, il curatore che organizza, il gallerista che espone, il collezionista che tesaurizza, il museo che storicizza, i mass media che divulgano, il pubblico che guarda e intercede.
    Per affrontare tutto questo occorre avere un portfolio, strumento specialistico che permette all’autore di pubblicare la descrizione di studi, ricerca e progetti realizzati durante la propria carriera formativa e lavorativa categorizzandoli per esperienze, modelli e competenze in materia.
    Il portfolio è composto da una serie di passaggi. La struttura è fatta in modo da permettere la descrizione del processo che ha portato l’autore a produrre il contenuto finale.
    L’artista deve comprendere come affrontare un premio, una residenza, una giuria, una valutazione, una proposta, un workshop, un critico, un curatore, una galleria, un’esposizione personale o collettiva e il mercato dell’arte tra collezionismo e acquisizioni pubbliche. Occorre quindi avere cura del proprio lavoro e imparare a parlare della propria poetica, della propria ossessione, descrivendo il tragitto del lavoro, l’investigazione, l’opera e cosa la muove. Il Il portfolio è un documento indispensabile se fatto a regola d’arte, con le informazioni sistemate in progressione, con il giusto peso e dotato di uno statement o di un breve testo critico. Testo critico di base, meglio se a firma dell'artista stesso anche laddove l'autore si avvalli dell'aiuto di un altro autore per redigerlo: non serve essere scrittori o filosofi per fare arte visiva, ma serve saper bene diffondere ciò che si è e cosa si fa. A fronte del PORTFOLIO l’artista deve possedere un archivio personale, inteso come magazzino e luogo ordinato in cui abitano le opere, e una documentazione digitale con immagini catalogate, impaginate, provviste di didascalie e fotografie a bassa e alta risoluzione. L’artista deve inoltre imparare a rapportarsi con il web, i social network, la comunicazione attraverso una pagina personale e un sito gestibile, pulito, chiaro e accessibile.

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