GIANNI MORETTI / MARIA
ELISABETTA NOVELLO
AU MILIEU
Un progetto di Martina Cavallarin
A cura di Martina Cavallarin
Whitelight
Art Gallery
Via San Giorgio 12/a Bologna
Vernissage 23 gennaio
2016 h.18.00 - 21.00
Art City White Night
23 gennaio – 16 febbraio 2016
Whitelight Art Gallery, in occasione di ArteFiera 2016, presenta la
bipersonale di Gianni Moretti e Maria
Elisabetta Novello. Il progetto AU
MILIEU, a cura di Martina Cavallarin,
sarà inserito nel circuito di Art City
White Night.
AU MILIEU è un progetto che si snoda tra il piano
di lavoro elaborato dal critico, lo studio in cui l'artista elabora il
progetto, l’abitazione delle opere stabilito dal curatore e gli artisti,
l’ambito spaziale al quale è destinato il lavoro e il rapporto tra opera e
fruitore, quindi tra evento d’arte e spettatore. Si tratta di declinazioni che
intendono esercitarsi sul concetto di traccia, mappatura, appoggio, percezione,
intercessione ed empatia, attenzione e incontro. Il respiro concettuale che affiora
dalle opere esposte è l’importanza di ciò che sta “nel mezzo” che in AU MILIEU si concentra sul
“coefficiente d’arte”, lo spettatore, che partecipa e si abbandona all’opera
aumentandone potenza e significato.
Scrive Gilles Deleuze a proposito dell’interesse di
Carmelo Bene per ciò che è un personaggio minore o maggiore: “Il divenire, il
movimento, la velocità, il turbine, si trovano in mezzo. L’interessante è in
mezzo, ciò che succede nel mezzo (au milieu). Il mezzo non è un media, è invece
un eccesso. Le cose crescono nel mezzo. Era questa l’idea di Virginia Woolf. E
il mezzo non vuol dire affatto essere nel proprio tempo, essere del proprio
tempo, essere storico; al contrario. È ciò per cui i tempi più diversi
comunicano “. (1.)
Un’esposizione d’arte contemporanea non
rappresenta, attraverso le opere, ciò di cui parla il progetto, bensì
attraverso le opere costruisce una nuova realtà architettata attraverso
esperimenti, tentativi, fallimenti, elaborazioni di processi creativi che si
muovono nello spazio della galleria e percorrono il tempo dell’esposizione e il
tempo d’incontro tra spettatore e opera. In questo senso AU MILIEU agisce,
muovendosi nel territorio di mezzo, nell’intermezzo messo in scena dalle
installazioni in mostra, nel tentativo di sviluppare un luogo d’incontro in cui
mettere in discussione le regole del gioco.
La mostra presenta un’opera a tiratura limitata
creata a tre teste e quattro mani, ovvero pensata dal critico e dagli artisti e
realizzata concretamente dai due artisti, per una pratica olistica e di
investigazione prevista e auspicabile nell’arte contemporanea, che prende vita
dalla verbalizzazione per esplicarsi nella visualizzazione. La scatola, di
formato A5 edita in 30 copie, contiene una citazione di Gilles Deleuze dalla quale
Martina Cavallarin ha preso spunto per strutturare il progetto e due interventi,
realizzati da Gianni Moretti e Maria
Elisabetta Novello, espressioni della processualità delle opere in
mostra.
Nello spazio espositivo le due installazioni a
dimensioni ambientali, si snodano con andamento geometrico, da soffitto a
pavimento: un percorso verticale teso al vuoto nel caso di Moretti e
orizzontale teso al pieno nel caso di Novello. Partendo da ciò che sta nel
mezzo, nell’intervallo tra le cose, Maria Elisabetta Novello svolge una
ricerca, che si attiva dallo studio del libro Specie di spazi di George Perec, ricreando una mappatura che niente
delinea e raffigura, un rettangolo pieno che intercetta la regione del dubbio, le
coordinate dell’incerto, la presenza dell’effimero. La densa polvere a
pavimento le cui scritte sul confine rimandano immediatamente alla bianca mappa
del mare usata per la caccia allo snark
nel poemetto umoristico di Lewis Carrol, crea una zona da attraversare o
rispettare, un luogo di astrazione e di presenza, un territorio in cui
apparizione e sparizione si alternano senza soluzione di continuità. In opposta
direzione ma teso allo studio del medesimo processo di AU MILIEU, Gianni Moretti edifica una struttura verticale che
riprende l’antica cinta muraria della città di Bologna. Si tratta di una pelle
fragile e inconsistente, una seconda
stanza che lavora su una topografia geografica reale mediante la quale
l’artista mette in discussione tutte le frontiere e i confini del mondo per una
ricerca rivolta allo stato delle cose, ai loro cambiamenti, al concetto di
protezione che si scontra inevitabilmente con la chiusura, l’esclusione, la
delimitazione. Lo spettatore si avvicina all’opera allertando un sistema di
sensori che fanno suonare centinaia di campanelli che abitano asserragliati la
struttura precaria di nylon e legno.
Sulle pareti della galleria una serie di disegni
realizzati con la cenere da Novello sviluppano il suo discorso di Specie di spazi. Le carte d’oro di
Moretti sono organismi saturi di scritte e materia, supporti fragili e densi
che cadenzano il ritmo del respiro della struttura verticale.
AU MILIEU tende a tracciare una nuova e più
adeguata narrativa della società contemporanea, organismo senza soluzione di
continuità e in stato di complessa mutazione nel quale anche chi attiva un
piano ideativo, il critico e chi lo dispone nello spazio, il curatore e gli
artisti, e chi lo rivela ovvero l’opera, è disposto dallo spettatore: il
paradigma è nella direzione di una nuova legislazione del modo d’intendere la
società e le forme di aggregazione e interazione che vi circolano e delle quali
l’arte rappresenta l’elemento cardine atto al dialogo, al confronto, alla
condivisione partecipata che va dall’individuo alla collettività.
1.
Carmelo Bene, Gilles Deleuze, Sovrapposizioni. Quodlibet, 2002, p. 92.
© Martina
Cavallarin
Cenni biografici Gianni Moretti :
Gianni
Moretti (Perugia, 1978), vive e lavora tra Milano e Berlino.
Tra
le mostre collettive e personali: Mongin Art Space, Seoul (Corea del Sud);
Museo MAR, Ravenna; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (MB); Museo di Palazzo
Poggi, Bologna; Mestna Galerija, Nova Gorica (Slovenia); Palazzo Zenobio,
Venezia; I.S.C.P., New York (USA).
Nel
2011 partecipa a “Round the Clock”, evento collaterale della 54° mostra
internazionale d’arte - La Biennale di Venezia.
Ha
collaborato con il teatro ed è stato selezionato per residenze artistiche a New
York, Seoul e Berlino.
Tra
i riconoscimenti ottenuti: Nel 2013, Finalista Premio Terna 05, Roma; Premio
SetUp 2013, Bologna; Premio d’Arte Rugabella 2011, Milano; Premio San Fedele
2007, Milano; XXIII Premio Oscar Signorini 2006, Milano; Premio Accademia
Olimpica Nazionale 2006, Roma; Premio Iceberg 2005, Bologna; Premio Nazionale delle Arti 2003, Roma.
Cenni
biografici Maria Elisabetta Novello:
Maria Elisabetta Novello (Vicenza 1974) ha esposto
in numerose mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in
Italia e all’estero.
Tra le sue importanti mostre del 2015 si segnalano
“Per una gioiosa entropia” Alessandra Lazzaris Maria Elisabetta Novello, Casa
Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, del 2014 “Sesta
edizione Premio della Fondazione VAF, Schaufler Foundation, Schauwerk
Sindelfingen, Stadtgalerie Kiel, con l’assegnazione del Primo premio VI
edizione Premio fondazione VAF - Palazzo Della Penna, Perugia.
Nel 2013 “ Transparency belongs to Citizens Blumm
Prize” vincitrice Primo Premio, Ambasciata Italiana di Brussels, nel 2012
Menzione giuria Premio Combat in pittura, Museo Civico G. Fattori ex Granai
Villa Mimbelli, Livorno, nel 2010 Premio Arti Visive, San Fedele, Milano e nel
2007 vincitrice Primo Premio al concorso ManinFesto a cura di Francesco Bonami,
promosso dal Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin di Passariano (Udine).
Le sue opere si trovano nelle importanti collezione
del MART di Rovereto e della VAF – Stiftung Collection.
Ufficio Stampa
Marta Menegon – cell. 347 5810150