Chiude con successo il Pisa Book Festival con una sorpresa finale tutta in giallo
Nella serata di domenica 25 novembre il Pisa Book Festival chiude con una sorpresa: un romanzo giallo ambientato durante la kermesse libraria all’ombra della Torre pendente.
E intanto un primo bilancio finale di tre giorni intensi dedicati all’editoria indipendente con tantissimi ospiti, autori, editori, presentazioni, convegni, incontri: 4.000 mq di libri, oltre 200 eventi, 150 editori, tutto a ingresso libero. Dopo l’Olanda, la manifestazione, promossa dal Comune e dalla Provincia di Pisa e che ha come sponsor principale la Fondazione Pisa, tornerà il prossimo anno con un nuovo Paese ospite.
“Cinquantasei editori alla prima edizione e centocinquanta a questa - ha dichiarato Lucia Della Porta, direttrice del Pisa Book Festival - Dopo dieci anni di esperienza, da ‘dilettanti’ siamo orami diventati ‘professionisti’. Abbiamo confermato il successo di visitatori dello scorso anno. Il caffè letterario de “La Repubblica” è stato fondamentale per il successo di questa edizione sarà ripetuto e incrementato il prossimo anno”.
Tra le tante novità di quest’anno il Pisa Book Festival è diventato protagonista di un giallo pubblicato in formato e-book. Per festeggiare la decima edizione della fiera dell’editoria indipendente, la casa editrice digitale Siska Editore e l'autrice Stella Robi hanno realizzato "L'enigma di Agata. Giallo al Pisa Book Festival". L'e-book ha per protagonisti tre diciottenni pisani, appassionati lettori e matematici provetti, che, districandosi tra indizi, enigmi e inganni, cercheranno di ritrovare una famosa scrittrice scomparsa e una pietra preziosa rubata.
E molte parole sono state scritte e dette durante i tre giorni al Palazzo dei Congressi di Pisa. Fra tutte ecco alcune dichiarazioni di ospiti, autori e autorità.
Michiel Den Hond, Ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi a Roma (l’Olanda era il Paese Ospite della decima edizione della fiera dell’editoria indipendente): “Abbiamo pensato di presentare al Pisa Book Festival alcuni autori di altissimo livello, alcuni emergenti, alcuni già affermati. Tutta la presentazione dell’Olanda è incentrata sul tema del dialogo delle culture una madre indiana, un pianista russo in esilio, un diplomatico olandese autore di gialli cinesi. Ecco, questi sono alcuni degli ingredienti della presenza olandese al Pisa Book Festival”.
Cristina Scaletti, Assessore alla cultura della Regione Toscana: “Grazie ad eventi come il Pisa Book Festival abbiamo una conoscenza più diffusa e consapevole del variegato mondo dell’editoria italiana, soprattutto di quella più indipendente, attenta ai temi e alle esigenze di lettura che grandi case editrici spesso trascurano. Avere più voci che si esprimono liberamente è una necessità, oggi più che mai, oltre che una priorità strategica per la politica culturale della Regione Toscana”.
Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa: “In coincidenza col PBF si è sviluppata una bella sinergia tra istituzioni che ha messo a disposizione del pubblico, nei giorni del PBF, biglietti scontati per i Musei, opportunità di accoglienza nelle strutture ricettive, cene tematiche, assaggi di prodotti tipici, agevolazioni negli acquisti, vendite promozionali, coinvolgendo le associazioni dei commercianti e degli artigiani, ma anche gli Istituti Professionali come il Matteotti di Pisa, spesso protagonista di eventi interni alle diverse edizioni”.
Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa: “La presenza di autori di grande interesse, i premi che verranno conferiti nel corso della manifestazione, lo spazio dedicato all’editoria per ragazzi e quello dedicato ai mestieri dell’editoria che vantano una sempre maggiore specializzazione e una grande
cura per la confezione del libro tradizionale, insieme alla fioritura di aspetti legati alle nuove
tecnologie, completano il quadro di una manifestazione che, ancora una volta, ha da dire la sua
nel pur vasto panorama culturale italiano”.
Cosimo Bracci Torsi, Presidente Fondazione Pisa: “I cosiddetti “piccoli editori”, oltre a fornire un’essenziale sorgente di ricambio d’iniziative imprenditoriali, facendo spesso emergere argomenti particolari o temi d’interesse di settori minoritari della società, danno infatti un grande contributo all’arricchimento dell’offerta culturale, alla sua diversificazione e dunque alla libertà della cultura stessa. Sono personalmente un testimone di questi aspetti, poiché in ogni edizione del festival ho trovato e comperato molti libri che mai avrei pensato di leggere”.
Margherita Hack: “Io credo che Dio sia un’invenzione. Sappiamo tante cose sull’evoluzione dell’universo, sulle stelle e la loro vita, ma non sappiamo perché c’è l’universo. E’ un dato di fatto che qualcuno ha bisogno di spiegare con la fede. Non credo in un aldilà in cui ci incontreremo di nuovo: è consolante e, proprio per questo, non ci credo. Ho sempre pensato all’aldiquà. E Gesù, per me, è stato il primo socialista della storia in quanto si è occupato dei poveri e non dei soliti ricchi”.
Dario Marianelli, premio Oscar 2008 per la miglior colonna sonora: “Ho tre film in uscita: a febbraio ‘Anna Karenina’ in Italia e a gennaio in Inghilterra ‘Quartet’ con la regia di Dustin Hoffman e ‘Colibrì’, una storia di gangster. Al momento sto lavorando alle musiche del film tratto dal romanzo di Nick Hornby, ‘A long way down’, una commedia tragicomica”.
Libero Casagrande, editore svizzero, classe 1929, a cui il Pisa Book Festival ha consegnato un premio alla carriera: “Nella mia vita, ho frequentato tanti festival, ma questo è il vero festival del libro”.
Ernest van der Kwast, scrittore indo-olandese autore di “Mama Tandoori”: “Vi offro all’asta mia madre per un anno o sei mesi in cambio della vostra”.
Marco Malvaldi: “Io sono uno scrittore ma ho una formazione scientifica il che mi ha fatto sviluppare delle idiosincrasie nei confronti delle ‘chiacchiere da bar’, insomma della pseudoscienza. Purtroppo però non si può interrompere un gruppo di persone sconosciute che stanno discutendo esordendo con un ‘state dicendo un marea di...’, anche perché si può trovare chi è più grosso di te”.
Fabio Picchi, chef e scrittore fiorentino: “Cucinare è un momento di piacere che mi emoziona ancora per la trasformazione delle materie che entrano dentro le persone, cucina è più intimo del sesso, nutrire è una responsabilità amorosa”.
Pablo D’Ors, scrittore già ospite di una passata edizione del festival: “Lo scrittore deve essere la persona più vulnerabile: se non ti lasci toccare, cosa vuoi raccontare?”.
Il PBF in numeri
3 giorni
1 location, il Palazzo dei Congressi di Pisa
8 sale
150 editori indipendenti (provenienti da: 20% Toscana, 25% Lazio, 25% Lombardia e 30% altre regioni italiane)
8 le case editrici pisane (BFS, Campanila, Della Porta, Ets, Felici, Pacini, Pisa University Press e Siska)
200 e più eventi
4.000 mq di superficie espositiva
Cosimo Bracci Torsi, Presidente Fondazione Pisa: “I cosiddetti “piccoli editori”, oltre a fornire un’essenziale sorgente di ricambio d’iniziative imprenditoriali, facendo spesso emergere argomenti particolari o temi d’interesse di settori minoritari della società, danno infatti un grande contributo all’arricchimento dell’offerta culturale, alla sua diversificazione e dunque alla libertà della cultura stessa. Sono personalmente un testimone di questi aspetti, poiché in ogni edizione del festival ho trovato e comperato molti libri che mai avrei pensato di leggere”.
Margherita Hack: “Io credo che Dio sia un’invenzione. Sappiamo tante cose sull’evoluzione dell’universo, sulle stelle e la loro vita, ma non sappiamo perché c’è l’universo. E’ un dato di fatto che qualcuno ha bisogno di spiegare con la fede. Non credo in un aldilà in cui ci incontreremo di nuovo: è consolante e, proprio per questo, non ci credo. Ho sempre pensato all’aldiquà. E Gesù, per me, è stato il primo socialista della storia in quanto si è occupato dei poveri e non dei soliti ricchi”.
Dario Marianelli, premio Oscar 2008 per la miglior colonna sonora: “Ho tre film in uscita: a febbraio ‘Anna Karenina’ in Italia e a gennaio in Inghilterra ‘Quartet’ con la regia di Dustin Hoffman e ‘Colibrì’, una storia di gangster. Al momento sto lavorando alle musiche del film tratto dal romanzo di Nick Hornby, ‘A long way down’, una commedia tragicomica”.
Libero Casagrande, editore svizzero, classe 1929, a cui il Pisa Book Festival ha consegnato un premio alla carriera: “Nella mia vita, ho frequentato tanti festival, ma questo è il vero festival del libro”.
Ernest van der Kwast, scrittore indo-olandese autore di “Mama Tandoori”: “Vi offro all’asta mia madre per un anno o sei mesi in cambio della vostra”.
Marco Malvaldi: “Io sono uno scrittore ma ho una formazione scientifica il che mi ha fatto sviluppare delle idiosincrasie nei confronti delle ‘chiacchiere da bar’, insomma della pseudoscienza. Purtroppo però non si può interrompere un gruppo di persone sconosciute che stanno discutendo esordendo con un ‘state dicendo un marea di...’, anche perché si può trovare chi è più grosso di te”.
Fabio Picchi, chef e scrittore fiorentino: “Cucinare è un momento di piacere che mi emoziona ancora per la trasformazione delle materie che entrano dentro le persone, cucina è più intimo del sesso, nutrire è una responsabilità amorosa”.
Pablo D’Ors, scrittore già ospite di una passata edizione del festival: “Lo scrittore deve essere la persona più vulnerabile: se non ti lasci toccare, cosa vuoi raccontare?”.
Il PBF in numeri
3 giorni
1 location, il Palazzo dei Congressi di Pisa
8 sale
150 editori indipendenti (provenienti da: 20% Toscana, 25% Lazio, 25% Lombardia e 30% altre regioni italiane)
8 le case editrici pisane (BFS, Campanila, Della Porta, Ets, Felici, Pacini, Pisa University Press e Siska)
200 e più eventi
4.000 mq di superficie espositiva
40.000 visitatori nella scorsa edizione del 2011
100 le scuole coinvolte con progetti di promozione delle lettura
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Pisa Book Festival
Ufficio Stampa – press@pisabookfestival.com Daniela Salvestroni – 335.481556
Marina Magnani - 338.1438405
100 le scuole coinvolte con progetti di promozione delle lettura
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