HangarBicocca presenta “Casino” la mostra personale di Damián Ortega.
Damián Ortega, Controller of the Universe
(2007)
© Damián Ortega. Photo: Stephen White. Courtesy White Cube
Oggetti esplosi, materiali compressi e grandi installazioni offrono prospettive poco scontate di un universo fuori controllo.
A cura di Vicente Todolí, dal 5 giugno all’8 novembre 2015
Conferenza Stampa: Giovedì 4 giugno 2015, ore 12.30
Performance: Giovedì 4 giugno ore 19.30
HangarBicocca,
lo spazio per l’arte contemporanea sostenuto da Pirelli, presenta dal 5
giugno all’8 novembre 2015 “Casino”, la prima mostra
personale in Italia di Damián Ortega, a cura di Vicente Todolí. La
retrospettiva, dedicata a uno degli artisti più interessanti ed ironici
del panorama contemporaneo, offre un ampio sguardo sulle differenti
espressioni artistiche utilizzate - sculture, installazioni,
film, oltre a una performance che verrà realizzata il 4 giugno durante l’inaugurazione - ed è resa unica dal dialogo tra le diciannove opere, di piccole e grandi dimensioni, e lo spazio dello Shed di HangarBicocca.
Damián
Ortega (Città del Messico, 1967) si è imposto negli ultimi vent’anni
come uno dei più significativi artisti dello scenario internazionale,
capace di rielaborare con il suo lavoro l’idea stessa di scultura, dove
la rappresentazione diviene aggregazione e disgregazione. Materia,
energia e trasformazione sono i concetti al centro della sua ricerca
artistica, da cui il titolo della mostra “Casino”:
l’universo visto da Ortega appare come un sistema fisico complesso, non
totalmente controllabile dall’uomo.
“La logica della frammentazione comprende la possibilità, il caso, l’eventualità, la contingenza, l’effimero e l’incompiutezza.”
(Damián Ortega in
Do It Yourself, Skira, 2009, p.128)
Proveniente
dal mondo della satira (giovanissimo inizia a disegnare vignette
politiche per diversi quotidiani messicani), Damián Ortega
trasferisce nelle sue opere un personale e sottile senso dello humor.
Attraverso l’ironia, carica di significato oggetti provenienti dalla
sfera quotidiana, veicolando con leggerezza anche i temi più impegnativi
legati ai sistemi di produzione, ai processi
di trasformazione della materia e all’entropia, al rapporto tra
scultura, spazio e architettura. Anche il linguaggio è argomento di
esplorazione per l’artista che utilizza giochi di parole e doppi sensi
con l’intento di evidenziare il processo di creazione
della lingua e le sue infinite possibilità di trasformazione.
Interessato alla materia e alla valenza plastica degli oggetti, egli si
appropria di materiali di uso comune o di recupero come picozze e
utensili da lavoro che altera e decostruisce per rivelarne
componenti nascoste, aspetti simbolici e talvolta irriverenti.
È il caso del maggiolino Volkswagen su cui si basa l’opera
Cosmic Thing, 2002 già presentata all’ ICA di Philadelphia
nel 2002, tra le più iconiche alla Biennale di Venezia del 2003 e
riallestita in HangarBicocca in occasione di questa mostra.
L’automobile-simbolo dell’identità nazionale messicana è tra
le più utilizzate del Paese, adottata anche per i taxi di Città del
Messico. Nell’installazione viene scomposta in ogni suo pezzo ed esplosa
nello spazio a ricrearne la forma. L’opera fa parte della trilogia
Beetle Trilogy mostrata nella sua completezza in HangarBicocca. Questa comprende anche il film
Escarabajo, 2005 in cui l’artista seppellisce un maggiolino Volkswagen nella città in cui è stato prodotto, e la performance
Moby Dick, 2004 durante la quale l’artista ingaggia una
“lotta fisica” con un vecchio maggiolino bianco che slitta su un
pavimento ricoperto di grasso, mentre l’omonimo brano dei Led Zeppelin
viene suonato nello spazio espositivo. Con questa trilogia,
Ortega si appropria di un oggetto ormai iconico, non più prodotto dal
2002, costruendo una storia “epica” che affronta il rapporto tra uomo e
oggetto nell’era contemporanea.
Lo
scetticismo dell’artista nei confronti della fiducia indiscriminata
nell’innovazione tecnologica, che il tempo trasforma in modalità
obsolescenti e antiquate, è ben rappresentato in Controller of the Universe, 2007,
una deflagrazione di utensili come seghe, picconi, rastrelli, un
campionario di paleotecnologia, con un riferimento sarcastico al celebre
murales di Diego Rivera
del 1934 che aveva come titolo El Hombre controlador del universo.
Ortega
è interessato alla struttura della materia e ai suoi processi di
trasformazione, così come a quelli di conservazione. L’opera
Estratigrafia 4, 2012 la cui forma apparentemente ricorda
una pietra fossile, è una sfera formata da poster e colla e poi tagliata
a metà. Sfidando i limiti dell’assurdo con esperimenti
pseudo-scientifici, Ortega presenta
Elote Clasificado, 2005 in cui numera ogni singolo chicco di una pannocchia essicata. In
Hollow/Stuffed: market law, 2012 crea una replica, in
scala ridotta, di un modello di un sottomarino tedesco utilizzato
durante la Seconda guerra mondiale con numerosi sacchi alimentari
ripieni di sale e appesi al soffitto attraverso dei cavi
d’acciaio, per esaminare le proprietà di trasformazione della sostanza e
i modi in cui questa reagisce alle forze della fisica.
L’artista
Damián
Ortega nasce a Città del Messico nel 1967, luogo in cui attualmente
vive. A sedici anni inizia a lavorare come vignettista satirico.
Nella seconda metà degli anni Ottanta conosce l’artista Gabriel Orozco
con cui crea un legame duraturo e che lo introduce ai “Friday
Workshop”, una serie di incontri informali che riuniva un gruppo di
giovani artisti per discutere e superare il conservatorismo
in cui all’epoca si trovava il panorama artistico del loro Paese. Negli
anni successivi contribuisce al rinnovamento dell’arte messicana
iniziando un percorso che lo vede produrre opere sia di grandi
dimensioni sia di piccola scala. Nel 2003 partecipa per
la prima volta alla Biennale di Venezia presentando la sua opera Cosmic Thing.
Nel 2006 è uno dei finalisti dello Hugo Boss Prize organizzato dalla
Solomon R. Guggenheim Foundation e il medesimo anno si trasferisce a
Berlino, città in cui rimane fino
al 2014 partecipando al DAAD Residency. Nel 2010 sviluppa inoltre il
progetto editoriale “Alias”, pubblicando testi d’artista e di critica
d’arte mai tradotti in spagnolo.
Diverse
istituzioni hanno dedicato a Damián Ortega mostre personali: Museo
Serralves, Porto, Museo Witte de With, Rotterdam (2001); ICA,
Philadelphia (2002); Kunsthalle Basel (2004); Tate Modern, Londra,
MOCA, Los Angeles (2005); Centre Georges Pompidou, Parigi (2008); ICA,
Boston (2009); Barbican Centre, Londra (2010); MAM, Rio de Janeiro
(2015). Ha partecipato a diverse rassegne internazionali:
due edizioni della Biennale di Venezia (2003 e 2013); 4a Biennale di Berlino, 27a Biennale di San Paolo (2006); 11a Biennale di L’Avana (2012); 12a Biennale di Sharjah (2015).
Il programma espositivo di HangarBicocca
La
mostra “Casino” di Damián Ortega si colloca all’interno del programma
di mostre firmato da Vicente Todolí
insieme ad Andrea Lissoni. Il progetto espositivo è presentato in
concomitanza con la mostra personale di Juan Muñoz allestita fino al 23
agosto 2015 e successivamente con la mostra di Philippe Parreno (ottobre
2015 – febbraio 2016).
Pirelli e HangarBicocca
HangarBicocca,
lo spazio per l’arte contemporanea sostenuto da Pirelli, è il naturale
proseguimento di una lunga
tradizione di attenzione verso la cultura, la ricerca e l’innovazione
che accompagna l’azienda fin dalla sua fondazione avvenuta oltre 140
anni fa. Grazie all’impegno di Pirelli, HangarBicocca rende accessibile
al pubblico una programmazione di mostre di alto
livello, una rassegna di eventi culturali e una serie di attività per
ragazzi e famiglie che rendono HangarBicocca uno spazio flessibile e un
punto di riferimento per visitatori italiani e stranieri.
Scheda info
Artista Damián Ortega
Titolo
Casino
A cura di Vicente Todolí
Conferenza Stampa Giovedì 4 giugno 2015, ore 12.30
Inaugurazione Giovedì 4 giugno 2015, ore 19.00
Performance Giovedì 4 giugno 2015, ore 19.30
Periodo di mostra 5 giugno 2015 - 8 novembre 2015
Luogo HangarBicocca, Spazio “Shed”
Sponsor Pirelli
Indirizzo Via Chiese 2 Milano
Orari Giovedì – Domenica dalle 11.00
alle 23.00
Ingresso Gratuito
Laboratori Per bambini tutti i weekend (11.15
– 15.30)
Tel per il pubblico 02.6611.1573
Info per il pubblico
Ufficio Stampa
Angiola Maria Gili | tel. 3356413100
Nessun commento:
Posta un commento