IN-TIME
Marco Paganini
Inaugurazione con la partecipazione dell’artista
Lunedì 8 febbraio 2016 ore 18.30
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di annunciare la mostra IN-TIME di Marco Paganini. L’ 8 febbraio il giovane artista presenta la sua prima mostra personale negli spazi di via Stoppani 15. Il titolo In-Time gioca sulla possibilità di una sua doppia lettura, In-Time come “tempo” ciò che di più prezioso e insostituibile possediamo. In-Time come intimità, coordinata di spazio, che allontana e separa quando le zone intime sono protette e nascoste, oppure, intimità come prossimità e necessità che abbiamo dell’altro, come nel caso di una relazione.
In-Time nasce e si svolge attorno all’idea del tempo, come una rete di rimandi, un gioco paziente e talvolta crudele in cui l’artista intende coinvolgerci in un percorso intimo di cui l’opera “Inside” costituisce il punto di arrivo.
Punto di partenza della mostra è la rappresentazione di un sogno in cui la rigorosa struttura di un letto, una pietra di fiume, un bigliettino di cui è impossibile leggerne il contenuto, dell’acqua in contenitori di vetro e tre pesci rossi danno forma al fragile equilibrio delle scultura “Benché nessuno degli elementi che compongono l’opera appartenga propriamente alla dimensione marina tutto sembra condurvici”. Mare come metafora di qualcosa che infinitamente ci supera, come la paura primordiale dell’ignoto, come luogo generatore di sogni inquieti ma meravigliosi.
A completare la prima sala espositiva sono presenti dei disegni nei quali l’artista divide e segnala l’unicità di ciascun attimo. Follia di una misurazione che attraverso la paziente ed ossessiva ripetizione contribuisce assieme alla scultura che le sta accanto a suggerire la possibilità dell’infinito.
“Ti vedo” l’opera che occupa la seconda sala espositiva è composta da due specchi simili per disegno e dimensioni, ma non identici. Ciascuna cornice ospita al suo interno il disegno speculare dell’altra, dando vita ad uno speciale dialogo tra i due elementi. La dimensione in cui si collocano questi specchi è quella di un altrove che contraddistingue l’incanto e che riesce a sottrarsi alle coordinate di spazio e di tempo.
Inside, è il punto di arrivo. Un ‘installazione site specific di sculture, che occupa le sale al piano inferiore della galleria, che come scrigni hanno la possibilità di aprirsi e chiudersi ed il cui contenuto verrà svelato prendendo individualmente appuntamento con l’artista in giorni prestabiliti.
Come per alchimia, nella mostra In-Time, fogli, vetro, cartone, legno, pesci, cipressi si tramutano in desideri, sogni, segreti, attimi fugaci. Frammenti che non appartengono a nessuna storia in particolare, ma da cui emerge la possibilità di una moltitudine di racconti.
Un universo che ci porta verso un luogo intimo in cui quello che conta davvero è il progettare un altrove. Spazio e tempo diventano così un invito a riscoprirsi, per potersi poi di nuovo incontrare.
La mostra prosegue fino al 10 marzo 2016.
Marco Paganini nasce nel 1984 a Milano, dove vive e lavora. Nel 2011 ha ottenuto il Diploma di Laurea Specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a conclusione del Biennio di Arti Visive. Tra le più recenti mostre dedicate ai suoi lavori vi sono “Per un pezzo di pane”, Circolo Marras, Milano (2015), “Per chi non dorme mai”, Via Carlo Farini 55, Milano (2015), “Tender to young art – Attese #1”, Spazio Natalia Lavrentyeva, Milano (2013).
Marco Paganini
Inaugurazione con la partecipazione dell’artista
Lunedì 8 febbraio 2016 ore 18.30
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di annunciare la mostra IN-TIME di Marco Paganini. L’ 8 febbraio il giovane artista presenta la sua prima mostra personale negli spazi di via Stoppani 15. Il titolo In-Time gioca sulla possibilità di una sua doppia lettura, In-Time come “tempo” ciò che di più prezioso e insostituibile possediamo. In-Time come intimità, coordinata di spazio, che allontana e separa quando le zone intime sono protette e nascoste, oppure, intimità come prossimità e necessità che abbiamo dell’altro, come nel caso di una relazione.
In-Time nasce e si svolge attorno all’idea del tempo, come una rete di rimandi, un gioco paziente e talvolta crudele in cui l’artista intende coinvolgerci in un percorso intimo di cui l’opera “Inside” costituisce il punto di arrivo.
Punto di partenza della mostra è la rappresentazione di un sogno in cui la rigorosa struttura di un letto, una pietra di fiume, un bigliettino di cui è impossibile leggerne il contenuto, dell’acqua in contenitori di vetro e tre pesci rossi danno forma al fragile equilibrio delle scultura “Benché nessuno degli elementi che compongono l’opera appartenga propriamente alla dimensione marina tutto sembra condurvici”. Mare come metafora di qualcosa che infinitamente ci supera, come la paura primordiale dell’ignoto, come luogo generatore di sogni inquieti ma meravigliosi.
A completare la prima sala espositiva sono presenti dei disegni nei quali l’artista divide e segnala l’unicità di ciascun attimo. Follia di una misurazione che attraverso la paziente ed ossessiva ripetizione contribuisce assieme alla scultura che le sta accanto a suggerire la possibilità dell’infinito.
“Ti vedo” l’opera che occupa la seconda sala espositiva è composta da due specchi simili per disegno e dimensioni, ma non identici. Ciascuna cornice ospita al suo interno il disegno speculare dell’altra, dando vita ad uno speciale dialogo tra i due elementi. La dimensione in cui si collocano questi specchi è quella di un altrove che contraddistingue l’incanto e che riesce a sottrarsi alle coordinate di spazio e di tempo.
Inside, è il punto di arrivo. Un ‘installazione site specific di sculture, che occupa le sale al piano inferiore della galleria, che come scrigni hanno la possibilità di aprirsi e chiudersi ed il cui contenuto verrà svelato prendendo individualmente appuntamento con l’artista in giorni prestabiliti.
Come per alchimia, nella mostra In-Time, fogli, vetro, cartone, legno, pesci, cipressi si tramutano in desideri, sogni, segreti, attimi fugaci. Frammenti che non appartengono a nessuna storia in particolare, ma da cui emerge la possibilità di una moltitudine di racconti.
Un universo che ci porta verso un luogo intimo in cui quello che conta davvero è il progettare un altrove. Spazio e tempo diventano così un invito a riscoprirsi, per potersi poi di nuovo incontrare.
La mostra prosegue fino al 10 marzo 2016.
Marco Paganini nasce nel 1984 a Milano, dove vive e lavora. Nel 2011 ha ottenuto il Diploma di Laurea Specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a conclusione del Biennio di Arti Visive. Tra le più recenti mostre dedicate ai suoi lavori vi sono “Per un pezzo di pane”, Circolo Marras, Milano (2015), “Per chi non dorme mai”, Via Carlo Farini 55, Milano (2015), “Tender to young art – Attese #1”, Spazio Natalia Lavrentyeva, Milano (2013).
Renata Fabbri arte contemporanea
Via Stoppani 15/c, 20129 Milano
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