Oggi a Milano si svolto un grande evento che definirlo "artistico" è riduttivo. Si è presentato al pubblico il progetto "WELCOME IN NORTH KOREA" di Max Papeschi.
Vi avevo già informati di questo, in un post precedente (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/04/finalmente-prende-il-via-il-grande.html).
Prima di spegare nel dettaglio il progetto nella sua completezza qualche scatto rubato di ciò che avvenuto in piazza Piemonte...
ed ora i dettagli...
WELCOME IN NORTH KOREA
Max Papeschi
in collaborazione con
“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.”
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.”
Primo Levi
“Con una risoluzione approvata a grande maggioranza, il 28 marzo 2014 il Consiglio Onu dei diritti umani ha condannato la Corea del Nord per le sistematiche, massicce e gravi violazioni dei diritti umani che continuano ad essere commesse nel paese.
Centinaia di migliaia di persone, si trovano in campi di prigionia politica e in altre strutture detentive del paese. Molte di loro non hanno commesso alcun reato se non quello “associativo”, dovuto al fatto di essere parenti di persone colpevoli di reati politici.”
Amnesty International
La Corea del Nord rivendica la scoperta dell'Unicorno, il
mitologico cavallo magico con un corno sulla fronte: "Gli archeologi
dell'Istituto di storia dell'Accademia delle scienze sociali" della Corea
del Nord "hanno di recente riconfermato l'esistenza del rifugio del
liocorno cavalcato da Re Tongmyong, fondatore del regno Koguryo (277 a.C.-668
d.C.)".
La notizia, che avrebbe tutti i caratteri di uno scherzo, è
riportata con grande serietà e rilanciata dall'agenzia ufficiale, la Kcna.
ANSA
Premessa
In Corea del Nord esistono campi di concentramento nei quali
vengono imprigionati e condannati ai lavori forzati coloro che sono ritenuti responsabili di reati
politici o contro lo stato.
Uomini, donne e bambini lavorano 7 giorni su 7 e sono
trattati come schiavi.
I prigionieri vivono in piccole e sudicie capanne, con mura
costruite con fango secco e il tetto di paglia e assi di legno marcito. In una
stanza di circa 50 m2 trovano posto 30–40 detenuti, che dormono su semplici
assi di legno.
La ventilazione degli ambienti è scarsissima e non c'è riscaldamento;
d'inverno le temperature arrivano a -20 °C causando il congelamento e
l'assideramento di diversi detenuti. La scarsa igiene e l'assistenza medica
inesistente favoriscono inoltre la diffusione di malattie.
L'alimentazione dei prigionieri è scarsa e centellinata,
dunque i prigionieri si riducono spesso a mangiare animali selvatici: ratti,
serpenti, rane, salamandre, vermi e insetti, cosa tra l’altro vietata dalle
regole del campo e causa di dure punizioni da parte delle guardie.
Torture, percosse ed esecuzioni sono all’ordine del giorno,
le guardie possono abusare dei prigionieri a loro piacimento, senza alcuna
limitazione.
Il Concept
Max Papeschi ci proietta in una dimensione parallela dove la
mostruosità del regime di Pyongyang è camuffata ed edulcorata dalla propaganda
di regime fino a renderla accattivante.
La dimensione ludico-giocosa si scontra con l’atrocità dei
fatti narrati, creando un enorme cortocircuito semiotico in grado di attirare e
possibilmente sensibilizzare l’attenzione del pubblico e dei media senza cadere
nel didascalico.
Il Progetto
L’istallazione del “Welcome to North Korea” è costituita da
un gonfiabile alto 5 metri ispirato ai campi di concentramento nordcoreani nel
quale si potrà entrare, avendo esso la struttura di un reale gonfiabile da parco
giochi.
Andranno ad integrare l’installazione alcuni tipici giochi a molla per bambini, sempre in tema con il regime, tra i quali: dei cavallucci in versione costumizzata aderenti alla grottesca propaganda di regime che vorrebbe l’unicorno come animale realmente esistito nel paese. Oppure nella versione bellica a forma di bomba atomica in riferimento al millantato programma nucleare nordcoreano.
Il Tour
“Welcome to North Korea” è un’istallazione mobile pensata
sia per esposizioni in location esterne (piazze, giardini e luoghi pubblici in
generale) che per mostre in location interne (musei, gallerie private e altri
spazi espositivi).
Il progetto si svilupperà
in un vero e proprio tour artistico che, alla stregua di quelli
musicali, coprirà il maggior numero possibile di tappe in giro per il mondo,
allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale con il suo messaggio
di denuncia.
La collaborazione con Amnesty International
Parte fondamentale del progetto sarà costituita dalla
collaborazione dell’artista con Amnesty International, l’organizzazione non
governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.
Durante le tappe del tour, insieme alle opere dell’artista,
saranno infatti presentati una serie di pannelli espositivi con le stampe dei
disegni eseguiti da ex detenuti, raffiguranti le torture subite, sul retro dei
pannelli ci saranno descrizioni della vita all’interno dei campi di detenzione.
Nelle piazze sarà inoltre presente un chiosco informativo a cura di Amnesty
International, dove darà possibile informarsi e fare donazioni.
Giochi da tavolo, video e videogiochi.
Per la mostra
saranno realizzati una serie di altri lavori tra i quali le rivisitazioni di
famosi giochi da tavolo, come ad esempio la versione “dittatoriale” del celebre
Indovina Chi (Indovina Kim). Saranno proiettati dei video animati in stile
vintage, con i personaggi che cantano con la tecnica animata anni 50 del
Syncro-Vox e ci sarà la possibilità di giocare con dei veri videogiochi a tema
in stile anni 70/80.
Made in North Korea
(Temporary Store)
Infine, le gallerie associate a questa operazione, saranno
allestite per la durata della mostra come dei veri temporary store, nei quali
sarà possibile acquistare oltre alle opere dell’artista anche dei gadget del
finto brand “Made in North Korea”.
L’artista
Max Papeschi approda nel mondo dell’arte contemporanea alla
fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista in ambito teatrale,
televisivo e cinematografico. Il clamore mediatico sollevato da una sua opera
gigante affissa sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznan in Polonia lo
proietta sulla scena internazionale, rendendolo in pochissimo tempo uno dei
giovani artisti italiani più apprezzati e conosciuti all’estero.
In soli 6 anni di attività ha realizzato più di un centinaio
di mostre in giro per tutto il mondo. Nel 2014 è uscita in Italia la sua
autobiografia “Vendere Svastiche e Vivere Felici” edita da Sperling &
Kupfer (Gruppo Mondadori).
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