RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 29 luglio 2012

Mud’A’ Centro di documentazione e ricerca della Civiltà degli Stazzi - Mulino d’Aglientu

Dato che  mi trovo in Sardegna e che considero l'idea più che valida, mi fa piacere segnalare questo evento... Se vi trovate da queste parti... c'è anche il più che valido Alessio Onnis da vedere...

Accanto alla tradizione agro pastorale degli stazzi – rappresentata dalla stessa struttura del vecchio mulino di Aglientu – il Mud’A’ propone per l’estate 2012 un’ampia rassegna d’arte contemporanea chiamando artisti di varia provenienza che reinterpretano quegli spazi, dandogli nuova veste e nuova linfa vitale.
Si tratta di un esperimento unico attraverso cui si fa rivivere uno spazio che per decenni è stato centro e fulcro dell’antica civiltà degli stazzi, caratteristica della Gallura, la sub regione della Sardegna Settentrionale.
Lo stazzo (in gallurese stazzu) era, ed è, un insediamento rurale di tipo sparso sviluppatosi verso l’inizio del ‘700, caratterizzato da una casa di abitazione e lavoro attorno alla quale ruotavano le tanche – appezzamenti di terreno chiusi più o meno vasti nei quali veniva praticata l’agricoltura e la pastorizia – e vari servizi accessori come il forno (lu furru), la dispensa (li pinnenti), ecc.
Pur nel loro isolamento gli stazzi erano riuniti in cussogghje, insieme di più stazzi con al centro la chiesa campestre e vari annessi. Il vecchio mulino di Aglientu – trasformato oggi in museo – rappresentava il centro nodale degli stazzi e cussogghje circostanti, essendo l’unico luogo laico nel quale la popolazione si ritrovava per macinare le granaglie per ottenere la farina.
Gli artisti sono stati chiamati quindi a rivisitare questi spazi allestendo le loro personali o collettive, che meglio rappresentano l’arte contemporanea europea. Il Mud’A’ quindi si propone come centro di confronto e dialogo tra l’arte, la tradizione e la cultura, offrendo ai fruitori uno spazio unico di scambio, interesse e vita, grazie anche al fornito book shop.
La rassegna è iniziata lo scorso 14 luglio con la personale dell’artista umbro Federico Marchesini, prosegue dal 28 luglio con lo scultore tedesco Hasso Neumann e il pittore calangianese Pietro Inzaina, ai quali dal 4 agosto si aggiungeranno la pittrice Tiziana d’Ascanio e il pittore Alessio Onnis, entrambi sardi.
Sempre nell’ambito delle manifestazioni del Mud’A’, in collaborazione con la Pro Loco, sabato 28 luglio alle 21.00 si terrà la presentazione del libro di Pier Giacomo Pala Antologia della femina agabbadòra, introdurrà Luigi Agus, presenterà Sebastiano Depperu che intervisterà l’autore.


Arte Contemporanea
Artisti &Appuntamenti

Federico Marchesini (Sala D dal 14 luglio al 30 agosto). Artista a tutto tondo umbro, è particolarmente dedito alla ricerca con spunti che vanno dal Puntinismo all’Arte Povera, fino alla Pop Art. Al Mud’A’ propone una rassegna di sue opere inedite di grande interesse.

Hasso Neumann (Sala D e sala A dal 28 luglio al 30 agosto). Scultore tedesco, lavora col bronzo a cera persa. Le sue sculture richiamano arcane e interessanti forme della Civiltà Nuragica sarda, tuttavia rivisitate secondo i canoni del post modernismo già visti nell’opera di Co-stantino Nivola.

Pietro Inzaina (Sala C dal 28 luglio al 30 agosto). Pittore sardo, propone tele legate alla tradizione del ‘900 isolano (Biasi, Floris, Delitala, Figari) con spunti di novità che richiamano il classicismo di De Chirico.

Tiziana d’Ascanio (Sala A dal 4 agosto al 30 agosto). Pittrice sarda che opera su supporti particolari come la carta di riso. Le sue opere – pur legate in parte alla tradizione del ‘900 sardo – propongono atmosfere oniriche alla Blake e Füssli.

Alessio Onnis (Sala B dal 4 agosto al 30 agosto). Artista sardo che opera specialmente su supporti tradizionali come la tela in piccolo formato. Le sue opere risentono di un’atmosfera internazionale con particolare riferimento al Goya del periodo negro, rivisitato in chiave post moderna attraverso le leggende sarde delle janas e delle brujas.



Il vecchio mulino, risalente ai primi del XX secolo, è diviso in quattro sale (rispettivamente individuate in pianta con le lettere A, B, C, D), un bagno con antibagno e un loggiato coperto sul retro. Ai lati orientale e occidentale sono situate due grandi sale di circa 70 mq ciascuna (in pianta A, D), mentre al centro due sale di circa 23 mq, in una delle quali è ricavato il servizio il cui ingresso dà alla sala orientale.
Nella sala A è visibile ancora la cisterna – debitamente illuminata – e il cono da cui le granaglie venivano immesse all’ammasso. La sala B, più bassa, è caratterizzata da pareti in granito, mentre nella sala D è visibile ancora il mulino elettrico con cui si macinava il grano. I servizi sono concentrati nella sala D che costituisce l’ingresso alla struttura: un fornito book shop, servizi igienici e di informazione.



Per informazioni:

Mud’A’
Centro di documentazione e ricerca della Civiltà degli Stazzi - Mulino d’Aglientu
Via Vecchio Molino
07020 Aglientu (OT)

mail: muda@istitutogiuliocossu.it
sito web: www.istitutogiuliocossu.it/aglientuhome.html

venerdì 28 ottobre 2011

Into The Wild - a Cagliari, una mostra collettiva a cura di Roberta Vanali

Il mondo della giovane arte avrebbe bisogno di più persone così. Una curatrice valida, indipendente e dotata: Roberta Vanali. Capace di riunire intorno a sè artisti del calibro di Silvia Argiolas, Giuliano Sale, Alessio Onnis ed altri, fino ad arrivare alla giovanissima Silvia Mei (quest'anno finalista del Premio Patrizia Barlettani). A Cagliari a novembre.


MEME | arte contemporanea e prossima
Presenta

INTO THE WILD
mostra collettiva a cura di Roberta Vanali

ARTISTI PARTECIPANTI: Silvia Argiolas, Nicola Caredda, Cane Celeste, Stefano Cozzolino, Gavino Ganau, Silvia Mei, Nicola Mette, Gianni Nieddu, Alessio Onnis, Pastorello, Paolo Pibi, Giuliano Sale, Daniele Serra.

Opening Venerdì 4 Novembre – h 18:30 in Via Goffredo Mameli, 78 - Cagliari
Dal 4 al 24 Novembre 2011

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Vivere, soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio, senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia.
(dai dialoghi del film “Into the wild” di Sean Penn)


Sia che essa sia crudele matrigna o madre benevola, incontaminata e primordiale o selvaggia e desolata. Sia che si prospetti come forza creatrice o potenza distruttrice, come luogo o non luogo, la natura è da sempre oggetto di dominio da parte dell’uomo, nonostante uomo e natura siano due manifestazioni dell’Unico Spirito Assoluto, a detta di Schelling, ovvero un connubio tra realtà terrena e realtà ultraterrena.
Già Bacone la reputa un oggetto di sfruttamento a vantaggio dell’umanità, al contrario di Goethe che la considera un essere vivente, un’opera d’arte da esplorare di cui l’uomo è responsabile dal momento del suo ingresso tra i comuni mortali. La natura non conosce né passato né futuro, il presente è la sua eternità e nulla accade che sia in rapporto col tutto. Inutile dire quanto la lotta dell’uomo contro la natura fallisca miseramente poiché essa si difende laddove il suo equilibrio è intaccato e inevitabilmente riconquista ciò che violentemente le è stato tolto. Né siamo testimoni impotenti e vittime consapevoli al suo scatenarsi, di questi tempi più che mai.
Non è cosa nuova l’inesorabile destabilizzazione della società e l’avvio dell’umanità in direzione di una condizione devastante e senza ritorno a causa del continuo e repentino progresso tecnologico e della globalizzazione che avanza, dal momento che "la società tecnologica estrania gli uomini non solo dal resto della natura, ma anche da se stessi e dagli altri"*. Si prospetta quindi urgente l’esigenza di riscoprire un equilibrio tra umanità e natura nel tentativo di evitare altri processi irreversibili, dopo lo sterminio di specie animali e vegetali, l’alterazione di cicli biologici e climatici e le gravi ripercussioni sull’umanità. Ostaggio di quella forza dirompente e schiacciante che incarna la natura quando distrugge, trasforma e ingloba. Nonostante ciò "la natura non è crudele, è solo spietatamente indifferente"**, presupposto assai difficile da accettare per l’essere umano che ammette effetti positivi e negativi ma non l’indifferenza al dolore.
Into the wild è una riflessione sul rapporto uomo/natura in epoca contemporanea e sulle condizioni tutt’altro che ideali in cui quest’ultima versa a causa dell'agire superficiale dell'uomo, nel tentativo di bloccarne il suo slancio vitale che la dirige verso un’evoluzione creatrice, per parafrasare Bergson. Riflessione obbligata per la precarietà di un pianeta sull’orlo del collasso, dato che "il sogno alchemico, la ricerca della chiave che apre i segreti dell’uomo e della natura, non verrà mai abbandonato"***.

Roberta Vanali

Visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 17:30 alle ore 20:00. Sabato su appuntamento. Domenica chiuso.

* Konrad Lorenz, Il declino dell’uomo, Mondadori, Milano, 1987

** Richard Dawkins, Il fiume della vita. Cos’è l’evoluzione, Sansoni Editore, 1995, pag. 98

*** Stefano Zecchi, introduzione a W. Goethe, Metamorfosi delle piante, Guanda Edizioni,1983, pag. 9

domenica 3 aprile 2011

Fruit of the Room - A cura di Roberta Vanali

Roberta Vanali una garanzia, gli artisti presenti una certezza. Un mix, questo, perfetto; quanto si vuole parlare di arte... a Cagliari da vedere! 



Fruit of the Room è il risultato di una selezione d’opere della galleria online LITTLE ROOM GALLERY (www.littleroomgallery.it) il cui obiettivo è promuovere la giovane arte italiana con un occhio di riguardo nei confronti della Sardegna attraverso pittura, scultura, fotografia, disegno ed incisione. Opere di alta qualità a prezzi assolutamente contenuti rigorosamente di piccole dimensioni. 30 gli artisti selezionati, alcuni dei quali già inseriti sul mercato, altri che iniziano ad affermarsi altri ancora agli esordi, accomunati dall’alta qualità della ricerca, s’inseriscono in quella tendenza che attinge dall’iconografia di massa che ingloba illustrazione, pittura, musica, cinema, cartoon, pubblicità e graffiti. Da venerdì 8 aprile, in collaborazione con l’Associazione IdeeArte, saranno in mostra al Laboratorio 168, 30 opere selezionate da Roberta Vanali di:
Silvia Argiolas, Alice Attanasio, Luigi Bove, Giusy Calia, Marco Carli Rossi, Michel Chevalier, Stefano Cozzolino, Vanni Cuoghi, Emanuela De Notariis, Elisa Desortes, Elisabetta Falqui, Gavino Ganau, Daniele Giunta, Eloisa Gobbo, Monica Lugas, Alberto Marci, Silvia Mei, Nicola Mette, Lorenzo Oggiano, Alessio Onnis, Cristina Pancini, Pastorello, Enrico Piras, Francesco Podda, Andrea Portas, Elena Rapa, Giuliano Sale, Daniele Serra, Siva, Jonathan Solla.


Fruit of the Room - A cura di Roberta Vanali
dall’8 al 15 aprile 2011
Inaugurazione venerdì 8 aprile alle 18

Laboratorio 168
Via Mameli 168
Cagliari, Italy
Nei giorni seguenti l’inaugurazione si riceve solo per appuntamento 347 3643781
Laboratorio 168, Cagliari - via Mameli 168
Little Room Gallery in collaborazione con l’Associazione IdeeArte
www.littleroomgallery.it
info@littleroomgallery.it 

domenica 23 maggio 2010

“BUTTERFLIES INVASION“

“BUTTERFLIES INVASION“
Mostra collettiva con: ALICE ATTANASIO, ENRICA BERSELLI, COLETTE, RICCARDO GAVAZZI, LORENZO DE LIGUORO, L’ORMA, TAMARA MARINO, ILARIA DEL MONTE, ALESSIO ONNIS

A cura di SIVA

Atelier d’arte Colette – Lecco
Inaugurazione sabato 12 giugno 2010

”Butterflies Invasion”:

L’Atelier d’arte Colette ha il piacere di celebrare la primavera presentando al pubblico Butterflies Invasion, una collettiva che raccoglie i lavori di nove giovani artisti, selezionati dal curatore, sul tema delle farfalle.
Ogni artista ha elaborato in modo diverso il tema proposto in base al linguaggio individuale, già ben strutturato nonostante la giovane età della maggior parte degli artisti esposti.

Si possono individuare all’interno della collettiva tre diverse tipologie di linguaggio:
- La dolcezza dei toni e un’attitudine a rappresentare un mondo di evasione dalla realtà, dai risultati spesso surreali, sono prerogative di Alice Attanasio, Colette, Ilaria del Monte e Alessio Onnis.
- La tendenza alla moltiplicazione seriale dell’opera e alla sperimentazione vitalistica dei materiali è parte fondamentale dei lavori di Riccardo Gavazzi e Lorenzo de Liguoro.
- Lavori dalla componente concettuale più evidente e d’indagine sulla vita e la natura sono di Enrica Berselli sulla coscienza del corpo attraverso il rapporto scambio di esso con l’esterno, L’orMa sulla fragilità e sulle sensazioni contraddittorie e Tamara Marino sulle metamorfosi.

“BUTTERFLIES INVASION” - ALICE ATTANASIO, ENRICA BERSELLI, COLETTE, RICCARDO GAVAZZI, LORENZO DE LIGUORO, L’ORMA, TAMARA MARINO, ILARIA DEL MONTE, ALESSIO ONNIS
Inaugurazione: SABATO 12 GIUGNO 2010 dalle 18.00 alle 20.00
Durata della mostra: dal 15 giugno 2010 al 3 luglio 2010

ATELIER D’ARTE COLETTE
Vicolo A. Airoldi 13/15, Lecco
Tel. +0341 591825
orari d’apertura: dal martedì al sabato ore 11.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
colettearte@alice.it
www.colettearte.com