RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 30 dicembre 2013

Buon 2014



Dopo qualche giorno di latitanza forzata (senza rete a disposizione) eccomi qui, dalle vette innevate di Corvara, a tirar le somme di questo 2013 che piano, piano va verso il suo naturale spegnimento.
Un anno senza ombra di dubbio non facile, comunque carico di esperienze e risultati.

Un anno che personamelnte archivio senza troppi ripensamenti, anche se alcune esperienze lo hanno reso importante: ho vissuto il mio mezzo secolo di vita, mio figlio è arrivato alla maggiore età e professionalmente mi sono riservato alcune importanti soddisfazioni.
Fra queste ovviamente l'essere riuscito a fondare il C.R.A.

Con un po' di amaro in bocca mi vengono in mente le tante persone che mi hanno deluso e nello stesso tempo affiorano alla memoria i volti di quelle con le quali ho condiviso momenti indimenticabili.
Nuovi amici, nuove frequentazioni e nuove esperienze.

La crisi oramai si è ancorata dentro di noi e difficilmente riusciremo a scrollarcela di dosso nel 2014.
Bisogna però combatterla. E l'arte e la bellazza posso venirci in aiuto. 
Visitate musei, girate per mostre, leggete libri, siate curiosi. 
Non privatevi del piacere di comprare arte. 

Non fatevi rubare le emozioni!

Valorizziamo le nostre eccellenze, ne abbiamo tantissime!

Comprate, quando vi è possibile, "italiano". 
Difendete le vostre giuste cause e puntate alla vostra crescita, sia individuale che professionale.
Non aspettiamoci molto dalla politica, da qualsiasi parte stiate. 
Pensate a voi come se fosse "noi". 
Riciclate, pensate positivo e godetevi ciò che avete! 

Il 2013 ci ha portato via tanto, forse lo farà anche il 2014 ma altrettanto ci darà!
Ci aspettano 365 giorni da vivere, riempire e rendere unici. 

Noi che siamo i figli dell'era del telecomando; dell'epoca di tutti e di nessuno, quella fra la contestazione giovanile e la febbre del sabato sera; della musica sempre con noi; che abbiamo vissuto la caduta del muro, l'abbattimento delle torri e l'nvasione economica cinese; della comunicazione continua; dell'ego smisurato e dell'avere tutto a tutti i costi e che abbiamo celebrato la nostra genesi nell'era dei superlativi: bellissimo, fighissimo, bravissimo; abbiamo dimenticato che le emozioni più forti sono quelle che non si possono comprare: 
l'amore e la bellezza dell'arte. 
Fate l'amore, vivete con l'arte.

Buon Anno a tutti!

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