RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 5 dicembre 2013

OBSERVARE Progetto personale di Paolo Carta Con il contributo di Giusy Sanna e Antonio Ragnedda



OBSERVARE
Progetto personale di Paolo Carta
Con il contributo di Giusy Sanna e Antonio Ragnedda

Venerdì 6 dicembre 2013 /h. 18:30
Sala della Torretta / EXMA' / Via San Lucifero, 71 / Cagliari
06.12.2013 / 22.12.2013

Viviamo vite frenetiche, urbane, non tolleriamo “lentezze”. Osservare la natura che ci circonda richiede molta pazienza, attinenza all'immutabilità e all’immobilità che mettono a dura prova la necessità di accelerare i tempi della ricerca.
Non esiste luogo in cui non sia possibile osservare la natura nel suo svolgimento e nel suo continuo ricordarci, attimo dopo attimo che siamo ospiti di un panorama ben più ambio rispetto alla nostra ristretta e censurata “urbanità”.
Nonostante l’uomo sia convinto del contrario, la natura in ogni sua forma ci rammenta in maniera molto diretta che è impossibile sradicarla del tutto; più cerchiamo di eliminarla più essa adattandosi riesce a sopravvivere, diceva Yves-Marie Allain sulle piante infestanti “che si stabiliscono in modo permanente in molti luoghi ed eliminano ogni forma di concorrenza”*. Ad ogni angolo, in ogni fessura, in ogni intercapedine una verde vita da sfogo al suo adattamento, ingrandendosi, espandendosi a tal punto che la società come la conosciamo svanisce e la dove l'uomo perde la sua guerra restano i residui del suo passaggio, temporaneo e brevissimo se paragonato all'immensità dell'elemento naturale.
Tre fasi compongono questo progetto, osservazione, costruzione e collezione, nel tentativo di perlustrare il modus operandi della natura nel porsi dinanzi e in mezzo a noi. Non un fine ultimo, non un ideale di partenza, nessuna difesa in nome di chi, solo una contemplata e consapevole osservazione dell'immutabilità e dell’immobilità apparente. Con il contributo di Giusy Sanna (curatrice che vive e lavora a Berlino) e Antonio Ragnedda (architetto che vive e lavora ad Istambul) che inviano appunti di viaggio e operazioni di guerrilla gardening dalle loro rispettive posizioni.


Breve biografia:
Paolo Carta (1977) Roma. Vive e lavora in Italia con una particolare attenzione per il territorio in cui opera, la Sardegna. Nel 2005 si diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Sassari e nel 2007 consegue il biennio specialistico in “Grafica d'arte e progettazione scenografica del web” presso l'Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari con l'attuale direttore Antonio Bisaccia presentando una tesi su Paolo Gioli. Partecipa a vari workshop con artisti come Franko B, Botto e Bruno, Massimo Vitangeli, Diego Perrone, Christian Frosi. Dal 2011 al 2013 segue lo spazio indipendente MEME arte contemporanea di Cagliari. Dal 2011 è co-fondatore di “Progetto Contemporaneo”, associazione di promozione sociale per la ricerca e la promozione delle arti visive.


*Yves-Marie Allain in un articolo intitolato “Invasions biologiques collections”

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