C'è ancora tempo fino al prossimo 9 ottobre per andare a visitare questa bellissima mostra... a La Spezia
Giulio Turcato. Dalla forma poetica alla pittura di superficie.
Opere scelte dal 1945 al 1991
6 febbraio - 9 ottobre 2016
6 febbraio - 9 ottobre 2016
Trascorsi vent’anni dalla sua scomparsa, il CAMeC
della Spezia rende omaggio a Giulio Turcato (1912-1995), una delle voci
più alte e originali del produzione artistica del XX secolo.
Il progetto espositivo è frutto della selezione
di oltre 70 opere attinte dalla fruttuosa biografia creativa
dell’autore, di cui ripercorre il complesso iter: dagli esordi
postcubisti dell’immediato secondo dopoguerra (Natura Morta del 1945 e La presa delle terre
del 1948), all’adesione all’astrattismo nel momento di più accesa
querelle fra ‘realisti’ e ‘astratti’, alla distintiva interpretazione
dell’Informale, all’indagine intorno al colore di Oltre lo spettro degli anni Settanta e al colore-luce dei Cangianti degli anni Novanta.
In mostra anche una digressione dedicata al disegno e al meno coltivato ma interessantissimo versante tridimensionale, con una Porta e una Finestra, grandi installazioni che rivivono in occasioni espositive, e le Oceaniche, sagome lignee dai colori squillanti ispirate da un viaggio compiuto in Kenya.
Inoltre, dalle raccolte del CAMeC, due importanti opere: Cantiere del 1951 e un Senza titolo
riconducibile al decennio successivo, già appartenente ai commisti
esiti della sua versatile sperimentazione intorno alla superficie
pittorica, in questo caso al ciclo dal significativo titolo Pelle.
Nato a Mantova nel 1912, compiute esperienze
formative e professionali a Venezia e Milano, dal 1947 si trasferisce
definitivamente a Roma, dove prosegue il suo percorso nell’ambito della
ricerca più aggiornata. L’artista ne attraversa le fasi cruciali,
apparentandosi alle compagini che la rappresentano in Italia e nella
capitale nell’immediato secondo dopoguerra -il Fronte Nuovo delle Arti,
Forma 1, il Gruppo degli Otto- mantenendo e perseguendo una vocazione
fortemente individuale e sperimentale, con una “partecipazione laterale,
e di transito” (Flaminio Gualdoni). Altrettanto distintiva e molto
personale è la sua adesione alla pittura Informale, con l’abbandono
della tela come supporto. Spicca l’utilizzo della gommapiuma, il cui
“crostone scabroso è pieno di avvertimenti nuovi e di meraviglia”,
rivela lo stesso Turcato; così come l’immissione di oggetti a mo’ di
lacerto narrativo (pillole medicinali, banconote) o sollecitazione
formale (catrame, sabbie, polveri luminescenti e fluorescenti), e lo
specialissimo impiego degli stilemi segnico e gestuale. Puntualmente
evocativi i titoli: La pelle, Ritrovamenti, Tranquillanti, Superficie lunare, Arcipelago, Astrale,Itinerari, Oltre lo spettro, Cangiante.
A cura di Andrea Nicoli, docente presso il
Conservatorio “G. Puccini” della Spezia, una sala ospiterà
un’installazione sonora concepita in dialogo con le opere esposte. La
mostra sarà accompagnata da incontri di approfondimento e workshop.
Piazza Cesare Battisti, 1
19121 La Spezia - Italy
T +39 0187 734593
F +39 0187 256773
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