Le giornate Europee del Patrimonio 2016
Ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), manifestazione
promossa nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea
con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in
ambito culturale tra le Nazioni europee. Si tratta di un’occasione di
straordinaria importanza per riaffermare il ruolo centrale della cultura
nelle dinamiche della società italiana.
All’iniziativa, com’è ormai tradizione, aderiscono anche moltissimi luoghi della cultura non statali tra musei civici, comuni, gallerie, fondazioni e associazioni private, costruendo un’offerta culturale estremamente variegata, con un calendario che spesso arriva a superare i mille eventi.
Uno straordinario racconto corale che rende bene l’idea della ricchezza e della dimensione “diffusa” del Patrimonio culturale nazionale: da quello più noto dei grandi musei alle meno conosciute eccellenze che quasi ogni paese può vantare e deve valorizzare.
Per queste ragioni il MiBACT ha sempre colto occasioni come quella delle GEP per promuovere la progettualità elaborata dai singoli Istituti e continuare a rafforzarne lo stretto legame con i rispettivi territori e con le loro identità culturali.
In occasione dell’ultima edizione (#GEP2015: www.beniculturali.it/GEP2015) la partecipazione di pubblico è stata superiore a ogni aspettativa con oltre 380.000 visitatori nei soli luoghi statali dotati di bigliettazione, a dimostrazione di come la domanda culturale nel nostro Paese stia progressivamente incrementando e di come iniziative volte ad approfondire la conoscenza del nostro patrimonio sotto ottiche a volte inedite, come quelle connesse alla storia dell’alimentazione nelle sue multiformi chiavi di lettura, possano contribuire a cementare il rapporto identitario tra i cittadini e il nostro comune Patrimonio materiale e immateriale.
L’edizione #GEP2016 www.beniculturali.it/GEP2016, per iniziativa del Consiglio d’Europa, sarà dedicata al tema della partecipazione al patrimonio nella direzione tracciata sin dal 2005 dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, nota come Convenzione di Faro, di cui si auspica una prossima ratifica da parte del nostro Parlamento. Per tali ragioni essa si porrà in continuità con i temi e i contenuti sviluppati in occasione della “Festa dei Musei” del 2-3 luglio 2016, spostando ulteriormente l’attenzione dai Musei e dai Luoghi della cultura ai cittadini che ne costituiscono la potenziale comunità d’eredità.
Nell’art. 2 della convenzione, incentrato sulla definizione dei concetti cardine che la animano, vengono infatti introdotti i temi che saranno al centro della manifestazione: L’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi.
Una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.
All’iniziativa, com’è ormai tradizione, aderiscono anche moltissimi luoghi della cultura non statali tra musei civici, comuni, gallerie, fondazioni e associazioni private, costruendo un’offerta culturale estremamente variegata, con un calendario che spesso arriva a superare i mille eventi.
Uno straordinario racconto corale che rende bene l’idea della ricchezza e della dimensione “diffusa” del Patrimonio culturale nazionale: da quello più noto dei grandi musei alle meno conosciute eccellenze che quasi ogni paese può vantare e deve valorizzare.
Per queste ragioni il MiBACT ha sempre colto occasioni come quella delle GEP per promuovere la progettualità elaborata dai singoli Istituti e continuare a rafforzarne lo stretto legame con i rispettivi territori e con le loro identità culturali.
In occasione dell’ultima edizione (#GEP2015: www.beniculturali.it/GEP2015) la partecipazione di pubblico è stata superiore a ogni aspettativa con oltre 380.000 visitatori nei soli luoghi statali dotati di bigliettazione, a dimostrazione di come la domanda culturale nel nostro Paese stia progressivamente incrementando e di come iniziative volte ad approfondire la conoscenza del nostro patrimonio sotto ottiche a volte inedite, come quelle connesse alla storia dell’alimentazione nelle sue multiformi chiavi di lettura, possano contribuire a cementare il rapporto identitario tra i cittadini e il nostro comune Patrimonio materiale e immateriale.
L’edizione #GEP2016 www.beniculturali.it/GEP2016, per iniziativa del Consiglio d’Europa, sarà dedicata al tema della partecipazione al patrimonio nella direzione tracciata sin dal 2005 dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, nota come Convenzione di Faro, di cui si auspica una prossima ratifica da parte del nostro Parlamento. Per tali ragioni essa si porrà in continuità con i temi e i contenuti sviluppati in occasione della “Festa dei Musei” del 2-3 luglio 2016, spostando ulteriormente l’attenzione dai Musei e dai Luoghi della cultura ai cittadini che ne costituiscono la potenziale comunità d’eredità.
Nell’art. 2 della convenzione, incentrato sulla definizione dei concetti cardine che la animano, vengono infatti introdotti i temi che saranno al centro della manifestazione: L’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi.
Una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.
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