GIUSEPPE PANZA DI BIUMO
Dialoghi americani
Dal 2 febbraio al 4 maggio 2014
Ca’ Pesaro, Galleria Internzionale d’Arte Moderna
“Quello che posso dire è che la mia ricerca va oltre i
limiti di quello che si vede: tende a qualcosa che non riesco mai
veramente a raggiungere, ma che ho la sensazione coincida con la
pienezza della vita. Il sentore che tutto derivi da questa
cosaincomprensibile…è una ricerca personale. Ho la sensazione che anche
chi crea sia alla ricerca del superamento di qualcosa, che egli diventi
lo strumento di una forza, di un soffio, di un’energia di cui solo
raramente siamo consapevoli”.Giuseppe Panza di Biumo, conversazioni con Philippe Ungar
La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più importanti protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo,
uomo la cui passione e intuito nell’arte contemporanea hanno permesso
di creare una delle più interessanti raccolte d’arte dei maestri della
pittura americana del secondo dopoguerra.
L’esposizione propone una selezione di capolavori raccolti
fin dai primi anni della sua attività di collezionista,
dall’espressionismo astratto alla pop art, dalla minimal all’arte
concettuale, per arrivare alla “terza collezione”costruita dagli anni
Ottanta in poi. Una quarantina di lavori di 27 artisti arriveranno
a Venezia in prestito dai musei Guggenheim di New York e MOCA di Los
Angeles, le due istituzioni americane che conservano i nuclei più
importanti della collezione Panza di Biumo, insieme a un gruppo di
significativi lavori provenienti dalla collezione privata della
famiglia, oggi gestita dalla moglie Rosa Giovanna Panza e dai figli.
Si tratta di un’occasione unica per il pubblico di vedere, esposta
per la prima volta in Italia, la parte più nota della straordinaria
collezione che Giuseppe Panza di Biumo, con capolavori di Robert
Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Franz Kline, Donald Judd, Mark Rothko,
Dan Flavin, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Richard Serra
e molti altri esponenti della modernità d’oltreoceano. La coerenza
della collezione, nata negli anni Cinquanta, rivela molto dello spirito
con cui fu costruita. Per Giuseppe Panza collezionare ha sempre
significato attribuire un senso estetico ed etico alla sua vita, una
relazione molto complessa, intima e appassionata che non riguardava, se
non in maniera del tutto residuale, l’area dell’investimento economico.
Autentico mentore della contemporaneità, Giuseppe Panza di Biumo si è
dunque avvicinato precocemente alla pittura americana ed europea del
secondo dopoguerra, con intuizioni originali e rapporti personali con
gli artisti, costruendo una collezione che è documento fondamentale e
non convenzionale per comprendere l’evoluzione artistica di quel
periodo. Così della carrellata di capolavori che il pubblico potrà
ammirare a Venezia non poteva mancare per esempio la prima opera di Rauschenberg acquistata da Panza: quel Kickback che “lo impressionò” a Documenta II nel 1959, “perché
vi era un’atmosfera carica di emozioni, una rappresentazione della
realtà completamente trasfigurata dalla memoria e dalla passione,
episodi del momento…”. Ci saranno anche il suo primo Kline, Buttress, alcuni degli Oldenburg ottenuti tramite la Green Gallery di DickBellamy e l’opera Murillo,
1968 di Robert Ryman – per Panza uno degli artisti fondamentali del
secolo – che egli vide nel ’70, in occasione di una monografica alla
galleria Lambert di Milano.
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In collaborazione con Moca – The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Panza Collection, Lugano.
A cura di Gabriella Belli ed Elisabetta Barisoni
Progetto espositivo Daniela Ferretti
http://capesaro.visitmuve.it/