RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti
Visualizzazione post con etichetta Ca’ Pesaro - Venezia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ca’ Pesaro - Venezia. Mostra tutti i post

venerdì 9 ottobre 2015

Il sindaco di Venezia Brugnaro vuole mettere in vendita alcuni capolavori del Museo Ca' Pesaro



Nonostante in altri paesi sia prassi e costume, in Italia, siamo altrettanto pronti?

"Il sindaco di Venezia Brugnaro vuole mettere in vendita
alcuni capolavori del Museo Ca' Pesaro
come la "Giuditta" di Kimt e il "Rabbino di Vitebsk" di Chagall.
una follia che aprirebbe un precedente gravissimo e metterebbe in
crisi la concezione di "bene comune" del patrimonio artistico italiano"

Giuditta II - Gustav Klimt  1909


L’ebreo in preghiera” (Il rabbino di Vitebsk)  Marc Chagall  1914

lunedì 15 settembre 2014

Da Rauschenberg a Jeff Koons - Lo sguardo di Ileana Sonnabend

C'è ancora tempo, ma il 4 gennaio arriva in fretta... e questa è davvero da non perdere!
A Venezia in Ca' Pesaro...




Da Rauschenberg a Jeff Koons
Lo sguardo di Ileana Sonnabend
Dal 31 maggio al 4 gennaio 2015
Ca’ Pesaro, Venezia

Concessa nel 2013 in deposito a lungo termine alla Fondazione Musei Civici di Venezia, la Sonnabend Collection ha trovato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro la sua “casa europea”, rappresentando una ricchezza d’inestimabile valore culturale per la città.
Esposta periodicamente (una selezione delle opere più preziose è sempre presente nel percorso permanente del primo piano), la raccolta comprende una settantina di lavori di artisti che Ileana Sonnabend (1914 – 2007) – con Peggy Guggenheim, forse la più grande talent scout della seconda metà del XX secolo – scoprì e valorizzò in mostre memorabili nelle sue gallerie, dando spazio ai linguaggi della più avanzata sperimentazione: dal Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo Espressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea.
Spiccano i nomi di grandi protagonisti del ‘900, come Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jim Dine, Tom Wesselmann, ma anche Robert Morris, Sol Lewitt, Anselm Kiefer e Jeff Koons, con anche alcuni interessanti lavori mai esposti prima nella sede veneziana, tra cui None Sing/Neon Sign (1970) e Eat Death (1972) di Bruce Nauman e Inflatable Flower (Yellow), 2011 di Jeff Koons.
La mostra presenta inoltre un nucleo di opere d’arte povera italiana, ben rappresentata nella collezione Sonnabend da artisti oggi assai famosi che, come è noto, sperimentarono nella loro ricerca materiali “poveri” (naturali, organici, industriali), assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale come si può vedere nelle straordinarie opere di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari e Jannis Kounellis.
In occasione della mostra Da Rauschenberg a Jeff Koons – Lo sguardo di Ileana Sonnabend, coerentemente con la volontà di fare di Ca’ Pesaro un museo dinamico, capace di riflettere sulle proprie collezioni e di offrire sempre nuove occasioni di conoscenza al suo pubblico, in Sala  15 – l’ultima del percorso espositivo della Galleria d’Arte Moderna – viene dedicato un focus di particolare interesse sul movimento spazialista veneziano, fiorito sull’impulso del più ampio Movimento Spaziale, le cui basi teoriche furono poste, come noto, da Lucio Fontana  nel “Manifiesto blanco” stilato a Buenos Aires nel 1946.
_
A cura di Gabriella Belli e Antonio Homem
In collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation
Progetto espositivo di Daniela Ferretti


mercoledì 29 gennaio 2014

GIUSEPPE PANZA DI BIUMO Dialoghi americani Dal 2 febbraio al 4 maggio 2014 Ca’ Pesaro, Galleria Internzionale d’Arte Moderna



GIUSEPPE PANZA DI BIUMO
Dialoghi americani
Dal 2 febbraio al 4 maggio 2014
Ca’ Pesaro, Galleria Internzionale d’Arte Moderna 

“Quello che posso dire è che la mia ricerca va oltre i limiti di quello che si vede: tende a qualcosa che non riesco mai veramente a raggiungere, ma che ho la sensazione coincida con la pienezza della vita. Il sentore che tutto derivi da questa cosaincomprensibile…è una ricerca personale. Ho la sensazione che anche chi crea sia alla ricerca del superamento di qualcosa, che egli diventi lo strumento di una forza, di un soffio, di un’energia di cui solo raramente siamo consapevoli”.Giuseppe Panza di Biumo, conversazioni con Philippe Ungar

La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più importanti protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, uomo la cui passione e intuito nell’arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d’arte dei maestri della pittura americana del secondo dopoguerra.
L’esposizione propone una selezione di capolavori raccolti fin dai primi anni della sua attività di collezionista, dall’espressionismo astratto alla pop art, dalla minimal all’arte concettuale, per arrivare alla “terza collezione”costruita dagli anni Ottanta in poi. Una quarantina di lavori di 27 artisti arriveranno a Venezia in prestito dai musei Guggenheim di New York e MOCA di Los Angeles, le due istituzioni americane che conservano i nuclei più importanti della collezione Panza di Biumo, insieme a un gruppo di significativi lavori provenienti dalla collezione privata della famiglia, oggi gestita dalla moglie Rosa Giovanna Panza e dai figli.

Si tratta di un’occasione unica per il pubblico di vedere, esposta per la prima volta in Italia, la parte più nota della straordinaria collezione che Giuseppe Panza di Biumo, con capolavori di Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Franz Kline, Donald Judd, Mark Rothko, Dan Flavin, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Richard Serra e molti altri esponenti della modernità d’oltreoceano. La coerenza della collezione, nata negli anni Cinquanta, rivela molto dello spirito con cui fu costruita. Per Giuseppe Panza collezionare ha sempre significato attribuire un senso estetico ed etico alla sua vita, una relazione molto complessa, intima e appassionata che non riguardava, se non in maniera del tutto residuale, l’area dell’investimento economico.
Autentico mentore della contemporaneità, Giuseppe Panza di Biumo si è dunque avvicinato precocemente alla pittura americana ed europea del secondo dopoguerra, con intuizioni originali e rapporti personali con gli artisti, costruendo una collezione che è documento fondamentale e non convenzionale per comprendere l’evoluzione artistica di quel periodo. Così della carrellata di capolavori che il pubblico potrà ammirare a Venezia non poteva mancare per esempio la prima opera di Rauschenberg acquistata da Panza: quel Kickback che “lo impressionò” a Documenta II nel 1959, “perché vi era un’atmosfera carica di emozioni, una rappresentazione della realtà completamente trasfigurata dalla memoria e dalla passione, episodi del momento…”. Ci saranno anche il suo primo Kline, Buttress, alcuni degli Oldenburg ottenuti tramite la Green Gallery di DickBellamy e l’opera Murillo, 1968 di Robert Ryman – per Panza uno degli artisti fondamentali del secolo – che egli vide nel ’70, in occasione di una monografica alla galleria Lambert di Milano.
-
In collaborazione con Moca – The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Panza Collection, Lugano.
A cura di
Gabriella Belli ed Elisabetta Barisoni
Progetto espositivo Daniela Ferretti


http://capesaro.visitmuve.it/ 

giovedì 23 agosto 2012

Enrico Castellani/Guenther Uecker a Ca' Pesaro - Venezia


Mostra coprodotta da
Fondazione Musei Civici di Venezia Fondazione Mudima di Milano
Enrico Castellani/Günther Uecker
A cura di
Lóránd Hegyi e Davide Di Maggio

Ca’ Pesaro,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia 1 Settembre 2012 / 13 Gennaio 2013

Due grandi maestri dell’arte contemporanea, rappresentanti di rilievo dell’ultima generazione del Gruppo Zero - mai presentati insieme in Italia in un’esposizione museale - si ritrovano dopo quasi cinquant’anni per questa mostra allestita nei suggestivi ambienti al secondo piano di Ca’ Pesaro.
Presentano una selezione di lavori storici tra i più rappresentativi della loro produzione, oltre a opere recenti, alcune realizzate appositamente per l’evento.
Coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dalla Fondazione Mudima di Milano, a cura di Lóránd Hegyi e Davide Di Maggio, la mostra offre un particolare confronto fra due contesti artistici, quello italiano e quello tedesco: due modelli di un’arte sistematica, concettuale ed anche sensoriale.
La presentazione in dialogo delle opere dei due artisti regala la possibilità di ripensare alle grandi linee dello sviluppo dell’arte nel secondo dopoguerra e di riflettere su una forma di concettualismo spirituale ma anche sensuale, un fenomeno tipico e profondamente europeo, elemento centrale nel lavoro di entrambi.
Una riflessione intellettuale e filosofica dunque, ma anche una grande ricchezza visuale per il pubblico, senza per questo essere né didattica né accademica.
Il percorso espositivo infatti costituisce l’occasione per ammirare una selezione dei più significativi lavori dei due artisti: Enrico Castellani espone una ventina di lavori scelti tra i più significativi e importanti del suo percorso fino ad arrivare ad opere più recenti.

Altrettante le opere di Günther Uecker, di grandi dimensioni e datate a partire dagli anni ’60.
La mostra suggerisce, attraverso una lettura particolare dei monumentali spazi di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, un importante riepilogo delle diverse tipologie del lavoro di Uecker e Castellani, dando l’opportunità di analizzare le posizioni dei due artisti che lavorano nello spazio e con lo spazio, interpretandolo secondo il proprio contesto socioculturale, antropologico e politico.
Accompagneranno l’esposizione due volumi, raccolti in un’unica edizione, ognuno dedicato a ciascun artista, editi dalla Fondazione Mudima e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.
Fondazione Mudima Milano


Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Riccardo Bon
T +39 0412715921 M +39 346 0844843

press@fmcvenezia.it ___
T +39 02760921
adele.bandera@aemedia.com
spazia.fiori@aemedia.com ___
Fondazione Mudima
Ufficio Stampa
Emanuela Filippi - Eventi e Comunicazione,
tel. +39.02.4547.9017 392.4150.276
eventiecomunicazione@gmail.com -
emanuela.ufficiostampa@gmail.com
___
Enrico Castellani/Günther Uecker

Ca’ Pesaro,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia 1 Settembre 2012 / 13 Gennaio 2013

NOTE BIOGRAFICHE
Enrico Castellani, nasce nel 1930 in provincia di Rovigo. Nel 1957 si stabilisce a Milano, e diviene esponente attivo della nuova scena artistica. Stringe rapporti di amicizia e collaborazione in particolare con Piero Manzoni. Dopo prime esperienze di carattere informale, ispirate all'action painting americana, riconoscendo questo tipo di arte come maturo per un superamento, elabora con la collaborazione alla rivista Azimuth da lui fondata insieme a Manzoni, un nuovo inizio, che propone l'azzeramento totale dell'esperienza artistica precedente, basato su un nuovo patto con il progresso sociale.Tale azzeramento viene realizzato da Castellani insieme a Piero Manzoni e Agostino Bonalumi con l'utilizzo di tele monocrome (spesso totalmente bianche) estroflesse con varie tecniche in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l'inclinazione della sorgente luminosa. Si tratta di un'esperienza del tutto originale e considerata di fondamentale importanza nella storia dell'arte astratta del novecento, non solo per quanto riguarda la scena italiana, ma soprattutto di quella internazionale, la cui eco influenzò ed ispirò Donald Judd che in un articolo del 1966 definì Enrico Castellani padre del minimalismo.
Da allora Enrico Castellani avvia un percorso rigorosissimo di studio ed analisi delle possibilità fornite dall'estroflessione della tela mediante l'utilizzo di chiodi, centine e di sagome di legno e metallo inserite dietro la tela. Nel 1959 realizza la sua prima superficie a rilievo, dando vita ad una poetica che sarà la sua cifra stilistica costante e rigorosa e definendo ciò che la critica ha chiamato “ripetizione differente”, considerata da molti critici di estrema purezza, dove la ripetizione accuratamente scelta dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela costituisce un percorso sempre nuovo, anche se coerente ed intenso.. Da allora il suo procedere continua a svilupparsi nell’ambito dell’estroflessione, ma nella sua compatta e coerente produzione ha realizzato e continua a farlo, opere che si discostano nettamente dalle superfici a rilievo, rivelando molto su temi a lui cari quali il tempo, il ritmo e lo spazio.
Günther Uecker nasce nel 1930 a Wendorf, Mecklenburg, in Germania. Scultore, scenografo e artista cinetico, compie i suoi primi studi artistici a Wismar e all’Accademia di Berlin-Weissensse dal 1949 al 1953, realizzando inizialmente opere nello stile del Realismo Socialista. Fino al 1957 frequenta l’Accademia di Düsseldorf e in questi anni esegue i suoi primi dipinti con forme in rilievo. Nel 1957 inizia a dipinge opere nei colori bianco, nero o rosso con una struttura di punti o linee verticali o orizzontali che ne ricopre completamente la superficie. Allo stesso
Fondazione Mudima Milano
Enrico Castellani/Günther Uecker

Ca’ Pesaro,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia 1 Settembre 2012 / 13 Gennaio 2013

anno risalgono i primi lavori a rilievo in cui fa uso dei chiodi, primo passo di una sperimentazione che lo porta in seguito a porre sulla superficie del quadro altri oggetti, come ad esempio turaccioli o tubi di cartone. La superficie ricoperta di chiodi si pone come antitesi alla superficie dipinta e consente nello stesso tempo all’artista di esplorare l’articolazione della luce attraverso le ombre create dai chiodi. Lavorando prima su sequenza matematiche regolari di chiodi, a partire dal 1960 l’artista introduce strutture organiche e realizza le sue prime strutture rotanti a forma di disco e le sue prime scatole illuminate (light boxes). Amico di Yves Klein, Heinz Mack e Otto Piene, nel 1961 fonda con questi ultimi il Gruppo Zero, che sviluppa interessanti ricerche cinetico visuali nell’ambito della nascente Arte cinetica, della quale rappresenta il versante tedesco. Interessata al movimento, quest’arte nuova ha inediti punti di contatto con la scienza e la tecnologia, rivelando inoltre agganci con il Dadaismo e il Futurismo. Il Gruppo Zero, diventa ben presto punto di riferimento e d’ispirazione di molte tendenze europee di quegli anni, come il Gruppo T ed il Gruppo N in Italia e varie sperimentazioni di Optical Art in tutta Europa. La sperimentazione di Uecker si esprime attraverso strutture oscillanti, sedie, tavoli e pianoforti ricoperti di chiodi, comprendendo dal 1966 anche progetti con la corrente ad alta frequenza e, dal 1969, progetti di grandi dimensioni all’aperto. I suoi lavori comprendono anche stampe monocrome a rilievo, films e la realizzazione delle scenografie e i costumi per le opere Fidelio (1974) e Parsifal (1976)
Fondazione Mudima Milano
Enrico Castellani/Günther Uecker

Ca’ Pesaro,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia 1 Settembre 2012 / 13 Gennaio 2013

INFORMAZIONI GENERALI
Sede:
Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Santa Croce, 2076,

Venezia
Apertura al pubblico: 1 settembre 2012 – 13 gennaio 2013
Orario: 10 – 18 (biglietteria 10 – 17), fino al 31.X; dal 1.XI 10 – 17 (biglietteria 10 – 16) Chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
BIGLIETTI

Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8 euro
Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* da 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; over 65; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci F.A.I.*
Gratuito
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione; membri I.C.O.M.
Fondazione Mudima Milano
INFORMAZIONI
capesaro.visitmuve.it info@fmcvenezia.it
call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero)

PRENOTAZIONI
capesaro.visitmuve.it
call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero)
*è richiesto un documento