RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti
Visualizzazione post con etichetta Robert Rauschenberg. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Robert Rauschenberg. Mostra tutti i post

lunedì 15 settembre 2014

Da Rauschenberg a Jeff Koons - Lo sguardo di Ileana Sonnabend

C'è ancora tempo, ma il 4 gennaio arriva in fretta... e questa è davvero da non perdere!
A Venezia in Ca' Pesaro...




Da Rauschenberg a Jeff Koons
Lo sguardo di Ileana Sonnabend
Dal 31 maggio al 4 gennaio 2015
Ca’ Pesaro, Venezia

Concessa nel 2013 in deposito a lungo termine alla Fondazione Musei Civici di Venezia, la Sonnabend Collection ha trovato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro la sua “casa europea”, rappresentando una ricchezza d’inestimabile valore culturale per la città.
Esposta periodicamente (una selezione delle opere più preziose è sempre presente nel percorso permanente del primo piano), la raccolta comprende una settantina di lavori di artisti che Ileana Sonnabend (1914 – 2007) – con Peggy Guggenheim, forse la più grande talent scout della seconda metà del XX secolo – scoprì e valorizzò in mostre memorabili nelle sue gallerie, dando spazio ai linguaggi della più avanzata sperimentazione: dal Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo Espressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea.
Spiccano i nomi di grandi protagonisti del ‘900, come Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jim Dine, Tom Wesselmann, ma anche Robert Morris, Sol Lewitt, Anselm Kiefer e Jeff Koons, con anche alcuni interessanti lavori mai esposti prima nella sede veneziana, tra cui None Sing/Neon Sign (1970) e Eat Death (1972) di Bruce Nauman e Inflatable Flower (Yellow), 2011 di Jeff Koons.
La mostra presenta inoltre un nucleo di opere d’arte povera italiana, ben rappresentata nella collezione Sonnabend da artisti oggi assai famosi che, come è noto, sperimentarono nella loro ricerca materiali “poveri” (naturali, organici, industriali), assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale come si può vedere nelle straordinarie opere di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari e Jannis Kounellis.
In occasione della mostra Da Rauschenberg a Jeff Koons – Lo sguardo di Ileana Sonnabend, coerentemente con la volontà di fare di Ca’ Pesaro un museo dinamico, capace di riflettere sulle proprie collezioni e di offrire sempre nuove occasioni di conoscenza al suo pubblico, in Sala  15 – l’ultima del percorso espositivo della Galleria d’Arte Moderna – viene dedicato un focus di particolare interesse sul movimento spazialista veneziano, fiorito sull’impulso del più ampio Movimento Spaziale, le cui basi teoriche furono poste, come noto, da Lucio Fontana  nel “Manifiesto blanco” stilato a Buenos Aires nel 1946.
_
A cura di Gabriella Belli e Antonio Homem
In collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation
Progetto espositivo di Daniela Ferretti


mercoledì 29 gennaio 2014

GIUSEPPE PANZA DI BIUMO Dialoghi americani Dal 2 febbraio al 4 maggio 2014 Ca’ Pesaro, Galleria Internzionale d’Arte Moderna



GIUSEPPE PANZA DI BIUMO
Dialoghi americani
Dal 2 febbraio al 4 maggio 2014
Ca’ Pesaro, Galleria Internzionale d’Arte Moderna 

“Quello che posso dire è che la mia ricerca va oltre i limiti di quello che si vede: tende a qualcosa che non riesco mai veramente a raggiungere, ma che ho la sensazione coincida con la pienezza della vita. Il sentore che tutto derivi da questa cosaincomprensibile…è una ricerca personale. Ho la sensazione che anche chi crea sia alla ricerca del superamento di qualcosa, che egli diventi lo strumento di una forza, di un soffio, di un’energia di cui solo raramente siamo consapevoli”.Giuseppe Panza di Biumo, conversazioni con Philippe Ungar

La mostra vuole rendere omaggio a uno dei più importanti protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, uomo la cui passione e intuito nell’arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d’arte dei maestri della pittura americana del secondo dopoguerra.
L’esposizione propone una selezione di capolavori raccolti fin dai primi anni della sua attività di collezionista, dall’espressionismo astratto alla pop art, dalla minimal all’arte concettuale, per arrivare alla “terza collezione”costruita dagli anni Ottanta in poi. Una quarantina di lavori di 27 artisti arriveranno a Venezia in prestito dai musei Guggenheim di New York e MOCA di Los Angeles, le due istituzioni americane che conservano i nuclei più importanti della collezione Panza di Biumo, insieme a un gruppo di significativi lavori provenienti dalla collezione privata della famiglia, oggi gestita dalla moglie Rosa Giovanna Panza e dai figli.

Si tratta di un’occasione unica per il pubblico di vedere, esposta per la prima volta in Italia, la parte più nota della straordinaria collezione che Giuseppe Panza di Biumo, con capolavori di Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Franz Kline, Donald Judd, Mark Rothko, Dan Flavin, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Joseph Kosuth, Richard Serra e molti altri esponenti della modernità d’oltreoceano. La coerenza della collezione, nata negli anni Cinquanta, rivela molto dello spirito con cui fu costruita. Per Giuseppe Panza collezionare ha sempre significato attribuire un senso estetico ed etico alla sua vita, una relazione molto complessa, intima e appassionata che non riguardava, se non in maniera del tutto residuale, l’area dell’investimento economico.
Autentico mentore della contemporaneità, Giuseppe Panza di Biumo si è dunque avvicinato precocemente alla pittura americana ed europea del secondo dopoguerra, con intuizioni originali e rapporti personali con gli artisti, costruendo una collezione che è documento fondamentale e non convenzionale per comprendere l’evoluzione artistica di quel periodo. Così della carrellata di capolavori che il pubblico potrà ammirare a Venezia non poteva mancare per esempio la prima opera di Rauschenberg acquistata da Panza: quel Kickback che “lo impressionò” a Documenta II nel 1959, “perché vi era un’atmosfera carica di emozioni, una rappresentazione della realtà completamente trasfigurata dalla memoria e dalla passione, episodi del momento…”. Ci saranno anche il suo primo Kline, Buttress, alcuni degli Oldenburg ottenuti tramite la Green Gallery di DickBellamy e l’opera Murillo, 1968 di Robert Ryman – per Panza uno degli artisti fondamentali del secolo – che egli vide nel ’70, in occasione di una monografica alla galleria Lambert di Milano.
-
In collaborazione con Moca – The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Panza Collection, Lugano.
A cura di
Gabriella Belli ed Elisabetta Barisoni
Progetto espositivo Daniela Ferretti


http://capesaro.visitmuve.it/