RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 25 aprile 2016

Pomeriggio a Firenze in compagnia di Jan Fabre, Kandinsky, Pollock e Liu Xiaodong.

Oggi, un pomeriggio dedicato a Firenze. 



Jan Fabre primo su tutti, alla faccia dei soliti polemici: un grande! E non aggiungo altro!






La mostra "Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim" a cura di Luca Massimo Barbero allestita a Palzzo Strozzi merita davvero. Anche se avevo già avuto modo di vedere la maggioranza delle opere nei siti di provenienza ( il Peggy Guggenheim di Venezia e il Salomon Guggenheim di NY), devo dire solo: ottimo il percorso, l'allestimento e cosa non da poco, straordinarie le opere (vedi anche http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/03/da-kandinsky-pollock-la-grande-arte-dei.html).


Un po' deluso invece dalla mostra allestita alla Strozzina: Liu Xiaodong: MIGRAZIONI, sotto il "patronato" del De Carlo nazionale.



Aldilà dei temi trattati e dei meritevoli contenuti, trovo l'artista cinese molto omologato 
Insomma, nulla di eccezionale...

mercoledì 9 marzo 2016

Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim - a Firenze a Palazzo Strozzi

Oramai manca veramente poco... dal prossimo 19 marzo a Palazzo Strozzi a Firenze, potrete visitare la mostra "Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim"...




"Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim"
 
Organizzata da:  
Fondazione Palazzo Strozzi e The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York e Venezia
 
a cura di: Luca Massimo Barbero


Comunicato

Dal 19 marzo al 24 luglio 2016 Palazzo Strozzi ospiterà una grande mostra che porta a Firenze oltre 100 capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, in un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell’Oceano, nel segno delle figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim.
Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e permette un eccezionale confronto tra opere fondamentali di maestri europei dell’arte moderna come Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray, Pablo Picasso e dei cosiddetti informali europei come Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, insieme a grandi dipinti e sculture di alcune delle maggiori personalità dell’arte americana degli anni cinquanta e sessanta come Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Alexander Calder, Roy Lichtenstein, Cy Twombly.
Dedicare una mostra alle collezioni Guggenheim significa raccontare a ritmo serrato la nascita delle neoavanguardie del secondo dopoguerra in un fitto e costante dialogo tra artisti europei e americani. Realizzare questa straordinaria mostra a Firenze significa anche celebrare un legame speciale che riporta indietro nel tempo. È proprio a Palazzo Strozzi, infatti, negli spazi della Strozzina, che nel febbraio 1949 Peggy Guggenheim, da pochissimo giunta in Europa, decide di mostrare la collezione che poi troverà a Venezia la definitiva collocazione.
I grandi dipinti, le sculture, le incisioni e le fotografie esposte in mostra a Palazzo Strozzi, in prestito dalla collezione Guggenheim di New York e da Venezia e da altri prestigiosi musei internazionali, offrono uno spaccato di quella straordinaria ed entusiasmante stagione dell’arte del Novecento di cui Peggy e Solomon Guggenheim sono stati attori decisivi.

BIGLIETTI
Intero € 12,00
Ridotto e gruppi € 9,50 e € 4,00
Costo prevendita a biglietto (escluso scuole) € 1,00
Maggiori informazioni

Per prenotazioni gruppi contattare:
Sigma CSC
Dal lunedì al venerdì
9.00-13.00 / 14.00-18.00
Telefono: +39 055 2469600
prenotazioni@palazzostrozzi.org

giovedì 7 gennaio 2016

DA KANDINSKY A POLLOCK. LA GRANDE ARTE DEI GUGGENHEIM

Una piccola anteprima... 

 

 DA KANDINSKY A POLLOCK. LA GRANDE ARTE DEI GUGGENHEIM

dal 19/03/2016 al 24/07/2016



Dal 19 marzo al 24 luglio 2016, Palazzo Strozzi ospiterà una grande mostra che porta a Firenze oltre 100 capolavori dell'arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, in un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell'Oceano, nel segno delle figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim.

Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e permette un eccezionale confronto tra opere fondamentali di maestri europei dell'arte moderna come Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray e dei cosiddetti informali europei come Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, insieme a grandi dipinti e sculture di alcune delle maggiori personalità dell'arte americana degli anni cinquanta e sessanta come Jackson Pollock, Marc Rothko, Wilhelm de Kooning, Alexander Calder, Roy Lichtenstein, Cy Twombly.

Dedicare una mostra alle collezioni Guggenheim significa raccontare a ritmo serrato la nascita delle neoavanguardie del secondo dopoguerra in un fitto e costante dialogo tra artisti europei e americani. Realizzare questa straordinaria mostra a Firenze significa anche celebrare un legame speciale che riporta indietro nel tempo. È proprio a Palazzo Strozzi, infatti, negli spazi della Strozzina, che nel febbraio 1949 Peggy Guggenheim, da pochissimo giunta in Europa, decide di mostrare la collezione che poi troverà a Venezia la definitiva collocazione.

I grandi dipinti, le sculture, le incisioni e le fotografie esposte in mostra a Palazzo Strozzi, in prestito dalle collezioni Guggenheim di New York e Venezia e da altri prestigiosi musei internazionali, offrono uno spaccato di quella straordinaria ed entusiasmante stagione dell'arte del Novecento di cui Peggy e Solomon Guggenheim sono stati attori decisivi.

lunedì 14 aprile 2014

"JACKSON POLLOCK. LA FIGURA DELLA FURIA"



"JACKSON POLLOCK. LA FIGURA DELLA FURIA"Dal 16 aprile al 27 luglio in Palazzo Vecchio

La città di Firenze si prepara a rendere omaggio a Jackson Pollock (1912 -1956), uno dei grandi protagonisti dell’arte mondiale del XX secolo, che ha scardinato le regole dell’arte figurativa occidentale. Per la prima volta si accosterà idealmente la sua opera con quella di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), di cui quest’anno si celebra il 450° anniversario della morte. 

La mostra, promossa dal Comune di Firenze con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la collaborazione dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, è ideata e curata da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini e sarà allestita presso Palazzo Vecchio simbolo del potere politico di Firenze e della città che fece dell’arte un elemento di forza della propria civiltà e del proprio prestigio nel mondo.
Proprio a Palazzo Vecchio, dove nel Salone dei Cinquecento è ospitato “Il Genio della Vittoria” di Buonarroti, saranno esposte 16 opere di Pollock: in mostra 6 disegni - eccezionalmente prestati dal Metropolitan Museum di New York e per la prima volta esposti in Italia -, oltre a dipinti e incisioni provenienti da musei internazionali e collezioni private. Presenti anche prestiti dalla Pollock Krasner Foundation.
Michelangelo e Pollock hanno in comune la ‘furia’ dell’atto creativo, che assume una valenza mistica nella ricerca della bellezza come assoluto e dell’infinito come limite e scopo dell’azione artistica. Pollock introdusse un modo totalmente nuovo di dipingere, partendo dalla comprensione della grande personalità artistica di Michelangelo e della sublime tragica dimensione della sua opera. 

“Jackson Pollock. La figura della furia” si compone anche di una seconda sezione nelComplesso di San Firenze e più precisamente nella Sala della musica che offrirà spazi interattivi, apparati multimediali e didattici, dove saranno proposte proiezioni e filmati sulla vita e sul lavoro dell’artista. Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire a conoscere l’arte con strumenti nuovi e moderni. 

Informazioni, orari e biglietti
La mostra sarà visitabile dal 16 aprile al 27 luglio presso Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria) e presso il Complesso di San Firenze (Piazza San Firenze).
Di seguito gli orari:
Palazzo Vecchio (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura) apertura 9 – 24 ad eccezione del giovedì 9 – 14
Complesso di di San Firenze (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura) tutti i giorni 9 - 24 escluso il giovedì 10-14
Il biglietto unico per tutte e due le sezioni della mostra è in vendita presso la biglietteria del Museo di Palazzo Vecchio:
intero 12€ ridotto 9€ (visitatori tra i 18 e i 25 e a quelli oltre i 65 anni e agli studenti universitari)
Biglietto per ogni sezione della mostra:
Palazzo Vecchio intero 10€ ridotto 8€ (visitatori tra i 18 e i 25 e a quelli oltre i 65 anni e agli studenti universitari)
Complesso di San Firenze intero 5€ ridotto 2€ (visitatori tra i 18 e i 25 e a quelli oltre i 65 anni e agli studenti universitari).
L’ingresso è gratuito per i visitatori sotto i 18 anni, per i gruppi di studenti con i rispettivi insegnanti, per i disabili e rispettivi accompagnatori, per i membri ICOM, ICOMOS, ICCROM.

domenica 26 gennaio 2014

Pollock incontra Michelangelo a Firenze



Jackson Pollock e Michelangelo, a Palazzo Vecchio
 confronto tra due geni "furiosi" 
Una grande mostra in primavera dove saranno visibili disegni e dipinti del pittore americano

Jackson Pollock, l’indiscusso maestro dell’action painting, arriva a Firenze per un confronto virtuale con il genio del Rinascimento, Michelangelo Buonarroti. Si tratta della mostra ‘La figura della furia’ che, prendendo spunto dagli studi giovanili del pittore statunitense e dal suo interesse per l’opera michelangiolesca mette in relazione stili, soggetti, storie e mondi diversissimi. L’informe di Pollock sarà così allo specchio con il non-finito di Michelangelo, il Rinascimento della forma classica fiorentina e italiana sarà idealmente messo in dialogo con quello dell’anti-forma dell’artista statunitense, in un’esposizione che si trasforma in un evento-esperimento epocale.

La mostra nasce in occasione del 450/o anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti, avvenuta a Roma il 18 febbraio 1564 e si svolgerà tra Palazzo Vecchio, che ospita nel Salone dei Cinquecento il Genio della Vittoria di Michelangelo e dove saranno esposti disegni e dipinti di Pollock, e l’ex tribunale di San Firenze, dove invece verrà allestita la parte multimediale, con spazi interattivi e didattici sulla vita e l’arte del pittore. La mostra sarà inaugurata a primavera.

“Un progetto ardito – sottolinea il sindaco Matteo Renzi – che sarà una straordinaria occasione di conoscenza, arte, cultura e approfondimento da parte dei cittadini e dei turisti che vorranno visitare la mostra. Investire sulla cultura è da sempre una priorità dell’amministrazione: basti pensare ai progetti di ampliamento di Palazzo Vecchio e della biblioteca delle Oblate, al raddoppio dei visitatori dei musei civici, all’apertura di nuovi spazi museali e a breve all’inaugurazione definitiva del nuovo teatro dell’Opera e quella del museo del Novecento. Questa mostra si dimostra un ulteriore tassello del nostro impegno”.

Jackson Pollock, spiegano i curatori della mostra Sergio Risaliti e Francesca Campana, è riconosciuto come il fondatore dell’action painting, ovvero di una pittura realizzata poggiando la tela direttamente sul pavimento per poi operare con una serie di gesti furiosi, come in trance, lasciando sgocciolare il pigmento molto diluito direttamente sul piano di rappresentazione, senza un disegno progettuale o un riferimento naturale precedente. I suoi dripping risultano in effetti contrari, se non perfettamente opposti, a quanto realizzato dal Buonarroti sulla volta della Sistina, dove l’artista era costretto a lavorare secondo i canoni figurativi e dogmatici dell’epoca, sebbene poi la pittura fosse stesa sulla volta come se questa fosse un piano orizzontale posto a un’altezza irraggiungibile e non su una tela, posta verticalmente sul cavalletto a poca distanza dal riguardante e in asse col proprio corpo.

Ma i due mondi hanno però un trait d’union negli studi giovanili di Pollock, quando il futuro protagonista della pittura americana del XX secolo è ancora indeciso se essere pittore o scultore. Sappiamo dai documenti grafici conservati al Metropolitan Museum di New York che il giovane Pollock studiava e rifletteva sull’opera di Michelangelo. Esistono fogli con disegni eseguiti da Pollock - Sketchbooks I e II- che riproducono gli ‘ignudi’ della Sistina, la Sibilla Cumana e il profeta Giona, alcune figure del Diluvio, perfino l’Adamo nella sua celebre posizione e studi di posizioni e panneggi dal Giudizio. Preziose informazioni si ricavano da un saggio di Katharine Baetjer, pubblicato dal museo americano nel 1997, in occasione di una mostra dedicata a questi preziosi taccuini da disegno. Esporre Pollock a Firenze assume quindi, sottolineano i curatori, un significato veramente epocale. Si tratta di porre a confronto due mondi e due epoche: una appare incentrata sulla trascendenza della figura e sulla sublimazione della materia nel movimento del corpo; l’altra sulla fenomenologia dell’informe e sulla mistica geometria del caos. Pollock come il Buonarroti può essere definito “artista universale” e come il geniale scultore fiorentino sembra aver lavorato ad ogni opera in preda al furore. “Quando sono ‘dentro’ i miei quadri, non sono pienamente consapevole di quello che sto facendo”, sosteneva






Pollock, mentre Michelangelo dichiarava nelle Rime che “I’ sento in me non so che grand’amore, che quasi arrivere’ ‘insino alle stelle”. (edl)

© Comune di Firenze - Palazzo Vecchio, P.zza Signoria 50122 FIRENZE - P.IVA 01307110484 comunefirenze@comune.fi.it

domenica 5 gennaio 2014

752 milioni di dollari... Alla faccia della crisi!

752 milioni di dollari (pari a 549 milioni di euro)  è la cifra totale delle 10 aggiudicazioni più importanti del 2013. 
Il 27 % in più rispetto al 2012 e il 87 % in più rispetto al 2011, che, a dirla tutta, non sono stati anni particolarmente "neri" per il mercato del collezionismo internazionale. 
Alla faccia della crisi?
Aste che hanno raggiunto il picco nel mese di novembre, quando Christies ha battuto 692 milioni dollari in opere d'arte in tre ore. Una corsa verso l'investimento in arte, spinta da miliardari emergenti provenienti da Cina, Russia e Medio Oriente. 
Ecco la lista delle dieci opere più costose messe all'asta nel 2013.


 1 - FRANCIS BACON | Three Studies of Lucian Freud (1969) | 142,4 milioni $


2 - ANDY WARHOL | Silver Car Crash (Double Diaster) | 105 milioni $


3 - PINK STAR Diamond | 83,2 milioni $ (l'unico dei dieci a non essere un'opera d'arte)


4 - JEFF KOONS | Ballon Dog (Orange) | 58,4 milioni $

 
5 - JACKSON POLLOCK | Number 19 | 58,36 milioni $
 

6 - ANDY WARHOL | Coca-Cola '83| 57,3 milioni $

7 - ROY LICHTENSTEIN | Woman with Flowered Hat | 56,1 milioni $


8 - ALBERTO GIACOMETTI | Grande tete mince (Grande testa di Diego) | 50 milioni $

9 - JEAN-MICHELE BASQUIAT | Dustheads | 48,8 milioni $


10 - MARK ROTHKO | No.11 (Untitled) | 46,1 milioni $

note:

1) Francis Bacon, 'Tre studi di Lucian Freud' (1969), 142,4 milioni dollari
€ 104.000.000 pagato per un dipinto di Bacon nel 1969. Cifra sufficiente a guidare la classifica dell'anno ... e di tutti i tempi.  
Il 12 novembre 2013, data da ricordare, la sede di New York di Christie ha visto l'opera di Francis Bacon superare il record storico de il "GRIDO" di Edward Much (maggio 2012 119,922,500 $).

2) Andy Warhol, 'Silver Car Crash (Double diaster)', 105 milioni di dollari.
Andy Warhol, nome fra i più presenti nelle aste di arte contemporanea negli ultimi 20 anni. Nel 2013 ha rotto la barriera dei 100 milioni. Il precedente record per un'opera di artista americano 71,7 milioni dollari pagati da Green Car Crash (verde brucia Car I) nel 2007.

3) 'Pink Star' diamante, 83,2 milioni di dollari.
Sicuramente i diamanti non sono opere d'arte, ma è inevitabile includere questo pezzo in classifica, anche se solo come una curiosità.  Mai è stato pagato così tanto per un gioiello in asta. Forse perché non è mai stato prima offerto un diamante rosa di queste dimensioni: 59,60 carati.

4) 'Ballon Dog (arancione)' Jeff Koons, 58,4 milioni dollari
Prima scultura dalla lista e record per un artista vivente, battendo il precedente record del pittore tedesco Gerhard Richter (37'000'000 di dollari, maggio 2013).

 5) Jackson Pollock, "Number 19", 58,36 milioni di dollari
Un altro record! Il prezzo di Pollock, icona di espressionismo astratto, continua a salire nel XXI secolo. Finora ha superato entrambi i suoi monumenti storici come il movimento artistico che lo ha reso popolare negli anni Cinquanta.

6) Andy Warhol, 'Coca-Cola (83)', 57,3 milioni dollari
Non è una novità per l'icona della pop-art posizionare due opere tra le dieci best-seller.
La cosa strana è che la sua bottiglia di Coca Cola non ha superato la stima fornita, nonostante i 57,3 milioni dollari raggiunti! Che ci crediate o no, si aspettavano di più!

7) Roy Lichtenstein, 'Donna con cappello fiorito', 56,1 milioni dollari.
Nuova dimostrazione che i milionari amano la pop-art. Il gioielliere Laurence Graff si è aggiudicato a  56,1 milioni dollari per il lavoro di Lichtenstein, perché voleva farne "un dono".

8) Alberto Giacometti, 'Grande testa di Diego' 50 milioni dollari
Le sculture in bronzo di Giacometti si vendono così bene che 50 milioni di dollari si può pensare che siano pochi. Due anni fa un analogo Giacometti fece 53,3 milioni.

9) Jean-Michel Basquiat, 'Dustheads' 48,8 milioni dollari
Un altro dei beniamini dell'arte della fine del XX secolo. Nonostante muore all'età di soli 27 anni (1988), Basquiat ha avuto il tempo per dipingere più di 800 tele nella sua vita. Alcuni si staranno sfregando le mani ammirando la rivalutazione permanente del pittore di New York.

10) Mark Rothko, 'n.11 (Senza titolo)', 46,1 milioni dollari
Nel 1992 qualcuno ha pagato "solamente" 1,1 milioni di dollari per questa opera di Rothko. Quest'anno è stato venduto per 46,1 milioni di dollari. Alla faccia dell'investimento!

preso in "prestito dal profilo fb di Jorge Martorell

mercoledì 4 settembre 2013

A Milano, POLLOCK E GLI IRASCIBILI La scuola di New York

POLLOCK E GLI IRASCIBILI
La scuola di New York

curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice

PALAZZO REALE
24 settembre 2013 - 16 febbraio 2014
Piazza Del Duomo 12 (20122) Milano



Jackson Pollock ma non solo: anche Rothko, de Kooning, Kline. Rivoluzione artistica, rottura col passato, sperimentazione, energia: questo racconta la mostra "Pollock e gli Irascibili", a Palazzo Reale dal prossimo 24 settembre.

Il gruppo dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e definiti "Irascibili" da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, seppero re-interpretare la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell'individuo, dando vita a quella che fu chiamata "la Scuola di New York": un fenomeno unico, che caratterizzò l'America del dopoguerra e che influenzò, con la sua forza travolgente, l'Arte Moderna in tutto il mondo.


La mostra, che consta di oltre 50 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York, apre le celebrazione dell'"Autunno Americano" a Milano. Protagonista indiscussa della mostra l'opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più famoso, nonché prestito eccezionale, data la delicatezza e la fragilità di questo olio, oltre alle sue dimensioni straordinarie - circa tre metri di lunghezza. Ma il Whitney Museum ha eccezionalmente acconsentito a fare viaggiare quest'opera, alla quale sarà dedicata un'intera sala di Palazzo Reale.


La mostra, curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ed è prodotta ed organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Whitney Museum di New York.


Per prenotazioni e informazioni: +39 02 54913