A Massa arriva Arrivabene
AGOSTINO ARRIVABENE:
“L’ERMENEUTICA DEL SEGNO”
“L’ERMENEUTICA DEL SEGNO”
conil Patrocinio del
Comune di Massa
Comune di Massa
in collaborazione con l'associazione
Quattro Coronati
15 dicembre - 21 gennaio
Inaugurazione Venerdì 15 alle 16,30
VENERDI, SABATO E DOMENICA dalle ore 15,00 alle 19,00
Info:
tel. 0585 499241
face book Museo Diocesano Massa
Email:
museodiocesanomassa@gmail.com
maurolucchesi8@gmail.com
fabrizio@ilogo.it
tel. 0585 499241
face book Museo Diocesano Massa
Email:
museodiocesanomassa@gmail.com
maurolucchesi8@gmail.com
fabrizio@ilogo.it
L’arte di Agostino Arrivabene è colta, seducente, intrisa di simboli,
ispirata sia dalla mitologia classica che dai Maestri del XV-XVI
secolo ( Leonardo, Dürer, Bosch) e nel passato più recente da Moreau,
Redon, Ernst. Chi guarda, osserva, le opere di Arrivabene, inondato dal
vortice dei messaggi velati, partecipa (forse inconsciamente) a un
viaggio iniziatico che conduce alla rivelazione di una conoscenza di cui
l’artista è generatore e dispensatore. Un moderno alchimista, capace di
far vivere esperienze di carattere mistico che travalicano i limiti
cognitivi dello spettatore, del conscio e dell’inconscio, una continua
esplorazione del nostro “universo intimo” tra archè di vite già vissute o
vagheggiate. Il percorso espositivo studiato per il Museo Diocesano di
Massa consentirà di sondare la varietà composita di espressioni che
costituisce la ricerca artistica di Arrivabene in un “dialogo” non di
sfida ma di “confronto”, di “scambio”, con le opere dei grandi maestri
presenti nel Museo Diocesano , solo per citarne alcuni: Iacopo Della
Quercia, Bernardino Luini, Felice Palma, Francesco Marti, Domenico
Fisella. Sarebbe errato però pensare ad un universo di riferimento
unicamente al passato. L’arte di Arrivabene non nasce dal nulla in
questo nostro inizio di secolo la sua arte si presenta come estrema
resistenza dell’arte figurativa che non è morta, essa vive e Agostino
Arrivabene ne è la testimonianza.
“L’Ermeneutica del Segno” di Agostino Arrivabene sta in questi termini; rivalutare la pittura come “linguaggio” dell’uomo, facendone emergere tutta la potenza spirituale, esistenziale, storica che è insita nella “pittura” che possiede una forza e una forma di significazione spirituale, culturale che deve essere riconosciuta come tale nella sua assoluta contemporaneità.
“L’Ermeneutica del Segno” di Agostino Arrivabene sta in questi termini; rivalutare la pittura come “linguaggio” dell’uomo, facendone emergere tutta la potenza spirituale, esistenziale, storica che è insita nella “pittura” che possiede una forza e una forma di significazione spirituale, culturale che deve essere riconosciuta come tale nella sua assoluta contemporaneità.
MUSEO DIOCESANO
Il museo diocesano ha sede in uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico della città di Massa, fatto costruire dal Principe Alberico I Cybo Malaspina. Destinato inizialmente ai figli cadetti della famiglia Cybo Malaspina, il Ducal Palazzino subì nel tempo varie trasformazioni ed alterne fortune, fino all’età napoleonica quando fu abbandonato e cadde in grave degrado.
Con la restaurazione, la duchessa Maria Beatrice d’Este ne decretò il recupero. Grazie alla sua intercessione nel 1822 la città di Massa, fino ad allora soggetta alla antica diocesi di Luni-Sarzana, fu eretta a sede vescovile. Al primo vescovo Francesco Maria Zoppi la Duchessa donò, quale residenza episcopale, l’edificio ristrutturato ad opera dell’architetto Giuseppe Marchelli.
Il palazzo ospitò i primi dieci vescovi diocesani fino al 1970, quando Monsignor Aldo Forzoni spostò la sua residenza presso il seminario. Al termine di un lungo restauro alla fine degli anni 90, il palazzo ritrovò la sua antica dignità architettonica e divenne sede del Museo e dell’Archivio storico Diocesano
Il museo diocesano ha sede in uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico della città di Massa, fatto costruire dal Principe Alberico I Cybo Malaspina. Destinato inizialmente ai figli cadetti della famiglia Cybo Malaspina, il Ducal Palazzino subì nel tempo varie trasformazioni ed alterne fortune, fino all’età napoleonica quando fu abbandonato e cadde in grave degrado.
Con la restaurazione, la duchessa Maria Beatrice d’Este ne decretò il recupero. Grazie alla sua intercessione nel 1822 la città di Massa, fino ad allora soggetta alla antica diocesi di Luni-Sarzana, fu eretta a sede vescovile. Al primo vescovo Francesco Maria Zoppi la Duchessa donò, quale residenza episcopale, l’edificio ristrutturato ad opera dell’architetto Giuseppe Marchelli.
Il palazzo ospitò i primi dieci vescovi diocesani fino al 1970, quando Monsignor Aldo Forzoni spostò la sua residenza presso il seminario. Al termine di un lungo restauro alla fine degli anni 90, il palazzo ritrovò la sua antica dignità architettonica e divenne sede del Museo e dell’Archivio storico Diocesano
BIO
Agostino Arrivabene
Rivolta d'Adda 1967. Frequenta l'Accademia di Brera ma impara l'arte
nei musei di tutta Europa, attingendo dagli antichi maestri. Dal 1988
espone in Italia e all'estero la sua pittura misterica più ancora che
misteriosa, imbevuta di miti pagani e realizzata in atteggiamento
sacerdotale: di particolare importanza la personale del 2013 al Panorama
Museum di Bad Frankenhausen, in Germania, e quella del 2016 alla Cara
Gallery di New York. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Philippe
Daverio, Edward Lucie-Smith, Alda Merini, Vittorio Sgarbi e Giorgio
Soavi. Vive nel cuore della pianura lombarda e per la precisione a
Gradella di Pandino, uno dei borghi più belli d'Italia.
Raccolte pubbliche o private:
• Fondazione VAF, Frankfurt am Mein (DE)
• Collezione Chateau du Gruyère, Gruyère (CH)
• Collezione Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano (I)
• Fondazione Michetti, Franca Villa al Mare (I)
• Museo delle Cappuccine, Bagnacavallo (I)
• Collezione Maramotti, Reggio Emilia (I)