RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 12 dicembre 2017

Agostino Arrivabene: “L’ERMENEUTICA DEL SEGNO”

A Massa arriva Arrivabene

 

AGOSTINO ARRIVABENE:
“L’ERMENEUTICA DEL SEGNO”
conil Patrocinio del
Comune di Massa
in collaborazione con l'associazione 
Quattro Coronati

15 dicembre - 21 gennaio
Inaugurazione Venerdì 15 alle 16,30
VENERDI, SABATO E DOMENICA dalle ore 15,00 alle 19,00

Info:
tel. 0585 499241
face book Museo Diocesano Massa
Email:
museodiocesanomassa@gmail.com
maurolucchesi8@gmail.com
fabrizio@ilogo.it 

L’arte di Agostino Arrivabene è colta, seducente, intrisa di simboli, ispirata sia dalla mitologia classica che dai Maestri del XV-XVI secolo ( Leonardo, Dürer, Bosch) e nel passato più recente da Moreau, Redon, Ernst. Chi guarda, osserva, le opere di Arrivabene, inondato dal vortice dei messaggi velati, partecipa (forse inconsciamente) a un viaggio iniziatico che conduce alla rivelazione di una conoscenza di cui l’artista è generatore e dispensatore. Un moderno alchimista, capace di far vivere esperienze di carattere mistico che travalicano i limiti cognitivi dello spettatore, del conscio e dell’inconscio, una continua esplorazione del nostro “universo intimo” tra archè di vite già vissute o vagheggiate. Il percorso espositivo studiato per il Museo Diocesano di Massa consentirà di sondare la varietà composita di espressioni che costituisce la ricerca artistica di Arrivabene in un “dialogo” non di sfida ma di “confronto”, di “scambio”, con le opere dei grandi maestri presenti nel Museo Diocesano , solo per citarne alcuni: Iacopo Della Quercia, Bernardino Luini, Felice Palma, Francesco Marti, Domenico Fisella. Sarebbe errato però pensare ad un universo di riferimento unicamente al passato. L’arte di Arrivabene non nasce dal nulla in questo nostro inizio di secolo la sua arte si presenta come estrema resistenza dell’arte figurativa che non è morta, essa vive e Agostino Arrivabene ne è la testimonianza.
“L’Ermeneutica del Segno” di Agostino Arrivabene sta in questi termini; rivalutare la pittura come “linguaggio” dell’uomo, facendone emergere tutta la potenza spirituale, esistenziale, storica che è insita nella “pittura” che possiede una forza e una forma di significazione spirituale, culturale che deve essere riconosciuta come tale nella sua assoluta contemporaneità.

MUSEO DIOCESANO
Il museo diocesano ha sede in uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico della città di Massa, fatto costruire dal Principe Alberico I Cybo Malaspina. Destinato inizialmente ai figli cadetti della famiglia Cybo Malaspina, il Ducal Palazzino subì nel tempo varie trasformazioni ed alterne fortune, fino all’età napoleonica quando fu abbandonato e cadde in grave degrado.
Con la restaurazione, la duchessa Maria Beatrice d’Este ne decretò il recupero. Grazie alla sua intercessione nel 1822 la città di Massa, fino ad allora soggetta alla antica diocesi di Luni-Sarzana, fu eretta a sede vescovile. Al primo vescovo Francesco Maria Zoppi la Duchessa donò, quale residenza episcopale, l’edificio ristrutturato ad opera dell’architetto Giuseppe Marchelli.
Il palazzo ospitò i primi dieci vescovi diocesani fino al 1970, quando Monsignor Aldo Forzoni spostò la sua residenza presso il seminario. Al termine di un lungo restauro alla fine degli anni 90, il palazzo ritrovò la sua antica dignità architettonica e divenne sede del Museo e dell’Archivio storico Diocesano

BIO
Agostino Arrivabene
Rivolta d'Adda 1967. Frequenta l'Accademia di Brera ma impara l'arte nei musei di tutta Europa, attingendo dagli antichi maestri. Dal 1988 espone in Italia e all'estero la sua pittura misterica più ancora che misteriosa, imbevuta di miti pagani e realizzata in atteggiamento sacerdotale: di particolare importanza la personale del 2013 al Panorama Museum di Bad Frankenhausen, in Germania, e quella del 2016 alla Cara Gallery di New York. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Philippe Daverio, Edward Lucie-Smith, Alda Merini, Vittorio Sgarbi e Giorgio Soavi. Vive nel cuore della pianura lombarda e per la precisione a Gradella di Pandino, uno dei borghi più belli d'Italia.

Raccolte pubbliche o private:
• Fondazione VAF, Frankfurt am Mein (DE)
• Collezione Chateau du Gruyère, Gruyère (CH)
• Collezione Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano (I)
• Fondazione Michetti, Franca Villa al Mare (I)
• Museo delle Cappuccine, Bagnacavallo (I)
• Collezione Maramotti, Reggio Emilia (I)

domenica 26 febbraio 2017

Agostino Arrivabene - L'ospite Parassita - a cura di Chatia Cicero e Alberto Zanchetta

Si è inaugurata a Lissone...



Agostino Arrivabene 
- L'ospite Parassita - 
a cura di Chatia Cicero e Alberto Zanchetta

La mostra al MAC intende offrire un approccio caleidoscopico all’arte di Agostino Arrivabene [Rivolta d’Adda, 1967], rivelandone gli aspetti più mutevoli e impre- vedibili che si innescano in un gioco di connessioni, dissonanze e dialoghi tra di- pinti, installazioni e mirabilia.
Cos’è l’artista se non L’ospite parassita delle sue stesse idee e ossessioni? Il titolo evoca la condizione ambivalente dell’essere ospitante, od ospitato, e la necessità di attingere energia emozionale da fonti e situazioni che ne alimentano la creatività. Il fascino, la sofferenza e il disgusto trasmessi dalla realtà sono per Arrivabene vitali forme di nutrimento, trasformate dall’immaginazione per costruire un nuovo modo di vedere, un mito personale da utilizzare come guida.
L’influsso parassitario si estende anche all’interno dei dipinti: inserzioni entomologiche, peduncoli o infiorescenze si cibano delle carni dei personaggi effigiati, lasciando proliferare nuovi tessuti connettivi che talvolta finiscono quasi per fagocitarne il respiro vitale. Ne scaturisce una concezione visionaria in cui mondo vegetale, animale e umano coesistono l’uno nell’altro a stabilire un abbraccio perpetuo così come un naturale sviluppo/fusione teratomorfica. Quella di Arrivabene è una pittura colta e seducente, intrisa di simboli ed enigmi vivificati da innumerevoli modelli di ispirazione: dalla mitologia classica ai Maestri del XV-XVI secolo, in primis Leonardo, Dürer, Bosch, e nel passato più recente Moreau, Redon, Ernst. Lo spettatore risulta così catturato da messaggi velati, quasi dovesse partecipare a un viaggio iniziatico che conduce alla rivelazione di una conoscenza ancestrale, di cui l’artista è generatore e dispensatore. Alla stregua di un alchimista, Arrivabene fa rivivere esperienze di carat- tere mistico travalicando i limiti spazio-temporali della personalità, del conscio e dell’inconscio, nell’incessante esplorazione di un universo interiore che si snoda tra reminescenze di vite già vissute o solo vagheggiate.
Il percorso espositivo più ampio ospita alcuni mirabilia (ovvero, oggetti che destano stupore) provenienti dalla personale collezione dell’artista, consentendo al pubblico di aprire lo sguardo all’interno di un’autentica stanza delle meraviglie: artificialia e naturalia inscenano tutt’in- torno uno straordinario theatrum mundi fonte di ulteriori epifanie. Fanno da contraltare alcune “installazioni organiche”: teschi, fiori e farfalle simboli della vanitas che alludono alla caducità dell’esistenza attraverso dissezioni e innesti parassitari sono trasformati in nuovi simulacri di vita, salvaguardati all’interno di campane di vetro affinché resistano immutabili al trascorrere del tempo.
Negli spazi museali di Lissone si ricompone, così, un microcosmo dell’immaginario. La rassegna consentirà infatti di sondare la varietà composita di espressioni che costituisce non solo l’opera ma an- che il mondo esoterico e allucinato di Arrivabene in cui visioni, idee, paure e sogni hanno saputo “elevarsi al di sopra” per trascendere la concretezza della realtà vissuta.

Museo d’Arte Contemporanea Viale Elisa Ancona 6
20851 Lissone - MB
www.museolissone.it 
museo@comune.lissone.mb.it 
tel. 039 7397368 – 039 2145174
Mercoledì e Venerdì h10-13 Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

venerdì 9 settembre 2016

AGOSTINO ARRIVABENE - ANASTASIS a cura di Alberto Mattia Martini e Gianfranco Ferlisi

Si è inaugurata lo scorso 7 settembre alla Casa del Mantegna la personale di Agostino Arrivabene ANASTASIS...



MANTOVA 
CASA DEL MANTEGNA 
7 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE 2016
LA MOSTRA DI
AGOSTINO ARRIVABENE
ANASTASIS



Dal 7 settembre al 2 ottobre 2016, la Casa del Mantegna di Mantova ospita Anastasis, la personale di Agostino Arrivabene.


L’esposizione, che si apre in contemporanea con l’inaugurazione del Festivaletteratura 2016, è curata da Alberto Mattia Martini e Gianfranco Ferlisi, organizzata dalla Provincia di Mantova - Assessorato alle Politiche Culturali, ai Saperi e alle Identità dei territori, e propone 35 opere in grado di ripercorre il lavoro recente dell’artista cremonese, dal 2010 a oggi.


L’Anastasis rimanda a un tema iconografico dell’arte bizantina e raffigura la Resurrezione di Cristo e la sua discesa agli inferi per recuperare le anime di Adamo ed Eva. Una rappresentazione che richiama il viaggio di Orfeo - qui raffigurato in un dipinto del 1994 - e sul quale riecheggia la rilettura paleocristiana del mitico cantore, visto come prefigurazione della morte e della resurrezione di Cristo. Per le prime comunità evangeliche, infatti, la simbologia di Orfeo con la cetra veniva interpretata come immagine cristologica in riferimento al Salvatore che vince sulla natura.


Come sottolinea Francesca Zaltieri, vicepresidente della Provincia di Mantova, “la mostra di Agostino Arrivabene approfondisce e mette a fuoco un percorso estetico che si caratterizza per immagini di matrice classica rilette in chiave contemporanea. […] L’ispirazione si traduce in dipinti dai quali emerge un’attenzione felice verso ciò che è sacro. Oli su tela raffinatissimi riaffermano l’identità di questo pittore di valore europeo che da sempre affianca affascinanti rimandi al mondo mitologico e letterario e a una grande attenzione alla costruzione dell’opera, anche a livello tecnico”.


La rassegna esprime un forte sentimento della contemporaneità, che risponde all’impegno di partecipare allo sforzo collettivo di contributi che vede, in questo 2016, Mantova Capitale italiana della Cultura.


All’interno del percorso espositivo, Agostino Arrivabene dialogherà con il Cristo morto, il capolavorodi Andrea Mantegna, attraverso la citazione di due artisti contemporanei, come Carlo Fabre e Alessandra Borsetti Venier che, negli anni Novanta crearono una vera e propria sinergia sul tema, dando origine a una serie di scatti fotografici che rileggevano in chiave contemporanea il dramma della morte del Cristo.


Arrivabene, con un suo personale intervento di manipolazione delle forme fotografiche del duo Fabre-Borsetti Venier e del dipinto di Andrea Mantegna, intraprende un lavoro di deformazione dei corpi. Quello che ne risulta è un monumentale dipinto - Resurrezione - e un trittico in cui rivela le fasi metamorfiche del corpo che da carne, si muta in corpo glorioso.


Lungo il percorso espositivo, si incontrerà un dialogo mistico di grande suggestione tra le figure del Messia, di Maria e degli ‘angeli del versamento’, ovvero le figure angeliche solcate del sangue divino, oltre a una serie di opere con richiami ai codici del Rinascimento e rimandi alle sperimentazioni più attuali. Una Pietas velata e rivestita in foglia oro, ad esempio, ricostruirà il maphorion, il velo delle vergini consacrate.


Nella rassegna, sono molteplici gli evidenti contrasti e le distanze temporali che parlano del mistero del «Sacro sangue» che, proprio a Mantova, per antica devozione, viene venerato come reliquia sacra e che Agostino Arrivabene reinterpreta nel dipinto, Ecce Homo, in cui il sangue versato rivela le arboree tumefazioni delle stigmate.


Accompagna la mostra un catalogo stampato da Publipaolini, Mantova, con un’introduzione di Francesca Zaltieri e testi dei curatori.


Note biografiche
Agostino Arrivabene nasce a Rivolta d'Adda (CR) nel 1967. Diplomato all'accademia di Brera di Milano. negli anni della formazione da autodidatta, l'artista riscopre e fa sue molte delle tecniche pittoriche tradizionali (ad es. la preparazione artigianale dei colori). Principali mostre personali (selezione): “Hierogamy”, Cara Gallery, New York, 2016; “Anabasis”, Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (RV),2015; “Vesperbild”, Galleria Giovanni Bonelli, Milano, 2014; “To pathei Mathos”, Panorama Museum, Bad Frankenhausen, 2013.


Mantova, luglio 2016


AGOSTINO ARRIVABENE. Anastasis
Mantova, Casa del Mantegna (via Acerbi, 47)
7 settembre - 2 ottobre 2016


Inaugurazione: mercoledì 7 settembre, ore 18.30


Orari:
Mattino: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 12.30
Pomeriggio: giovedì, dalle 15.00 alle 17.00; venerdì, sabato e domenica: dalle 15.00 alle18.00


Ingresso libero


Informazioni:
tel. +39 0376 360506 - +39 0376 432432
fax +39 0376 326685 -fax +39 0376 432433
mail: casadelmantegna@provincia.mantova.it - info@turismo.mantova.it
www.casadelmantegna.it; www.turismo.mantova.it



Uffici stampa:

Provincia di Mantova - Ufficio stampa e comunicazione
Alessandra Ferrari
Tel. +39 0376 204322; alessandra.ferrari@provincia.mantova.it


CLP Relazioni Pubbliche
Francesco Sala, tel. 02 36 755 700
francesco.sala@clponline.it; www.clponline.it


Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it

martedì 22 settembre 2015

Agostino Arrivabene. Anabasis - a cura di Diego Galizzi

Si è inaugurata qualche giorno la personale di Agostino Arrivabene... uno degli ultimi romantici con una cerca vocazione gotica...

Rapture (Ganimede), 2012, olio su lino, cm 180x230

Agostino Arrivabene. Anabasis

 
A cura di Diego Galizzi

Il Museo Civico delle Capuccine di Bagnacavallo (Ravenna) presenta dal 19 settembre all’8 novembre, nella sede dell’Ex Convento di San Francesco, Anábasis, personale dell’artista lombardo Agostino Arrivabene. 
Un progetto curato da Diego Galizzi, direttore del museo romagnolo, realizzato in collaborazione con la Galleria Giovanni Bonelli, che presenta circa quaranta opere: una ventina di nuovi dipinti di cui un paio di dimensioni monumentali, oltre a quattro opere scultoree – prima assoluta per questo autore – due in bronzo, una in marmo e una in tassidermia.
Riferimento concettuale per la mostra di Arrivabene sembra essere Mnemosyne, l’ultima opera congeniata da Aby Warburg – non finita perché, di fatto, considerata aperta e dunque “non finibile” – : il Bilderatlas che raccoglie nella sua natura di Atlante della Memoria un calembour di circa mille immagini realizzate assemblando riproduzioni fotografiche di opere rinascimentali, moderne e contemporanee; frammiste a ritagli di giornale, pubblicità, istantanee del giorno d’oggi, versione post-moderna della più classica delle Wunderkammern.
Arrivabene fa proprio il processo sintetico che fu di Warburg, agendo su un duplice registro – insieme colto e popolare – capace di tracciare un percorso coerente lungo i temi della grande storia dell’arte: rifacendosi al patrimonio condiviso rappresentato dalla mitologia greco-romana, vero fondamento etico e valoriale che caratterizza la società occidentale. Ad una visione macroscopica, collettiva e universale, combacia la più intima introspezione, l’indagine da parte dell’artista, sul proprio vissuto.

Milano, settembre 2015

|BIO|
Agostino Arrivabene nasce a Rivolta d’Adda (CR) nel 1967. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Mila-no, il suo lungo percorso artistico si è consolidato negli anni attraverso una complessa e continua sedimentazione, sostenuta dallo studio e dalla pratica della pittura, non escludendo l'apertura a codici espressivi diversi. Per lui tutta la storia dell'arte è un bacino inesauribile a cui attingere, come un crogiolo alchemico maturo di fermenti mutativi e contaminazioni continue.

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche Francesco Sala, tel. 02 36755700 francesco.sala@clponline.it

Inaugurazione sabato 19 settembre 2015, ore 17:00

Ex Convento di San Francesco
via Cadorna, 8 Bagnacavallo (RA)
orari: da martedì a venerdì 15.00 – 18.00; sabato e domenica 10.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
Dal 25 al 29 settembre speciali aperture serali a orario continuato dalle 15.00 alle 23.30
ingresso libero



AGOSTINO ARRIVABENE
dal 19/9/2015 al 8/11/2015

mar - ven 15-18, sab e dom 10-12 e 15-18. Dal 25 al 29 settembre 15-23.30
0545 280911

mercoledì 1 ottobre 2014

ARTSIDERS GALLERIA NAZIONALE DELL' UMBRIA, Perugia dall'11-10-14 all' 11-01-15 a cura di Fabio De Chirico e Massimo Mattioli

Anche l'ottimo Matteo Tenardi fra gli artisti invitati!


 

ARTSIDERS
GALLERIA NAZIONALE DELL' UMBRIA, Perugia
dall'11-10-14 all' 11-01-15
a cura di Fabio De Chirico e Massimo Mattioli



La Galleria Nazionale dell’Umbria si apre all’arte contemporanea con un progetto a cura di Fabio De Chirico e Massimo Mattioli

Al via un ciclo di mostre che con cadenza annuale intende offrire un punto di vista nuovo e inedito sulla scena italiana



La Galleria Nazionale dell’Umbria, in collaborazione con il Comune di Perugia, lancia il progetto Artsiders, a cura del Soprintendente e Direttore della Galleria Fabio De Chirico e del curatore Massimo Mattioli. Artisiders rientra nel Piano per l'arte Contemporanea varato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l'anno 2014 e partecipa alla Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI. L'evento, organizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Fondazione Perugia 2019, si avvale della sponsorizzazione tecnica di Totem.
L’importante museo di arte antica e moderna apre le sue sale all’arte di oggi, a modalità espressive nuove e sperimentali aderendo, per la prima volta, alla Giornata del Contemporaneo, prevista per il prossimo 11 ottobre.
La Galleria Nazionale dell’Umbria sceglie di essere museo dell’oggi, partecipe di un divenire che si radica nel passato.
Offrendo i suoi spazi a un contenitore concettuale, uno spazio di ricerca, di riflessione e di sperimentazione, un osservatorio aperto alle diverse declinazioni e linguaggi, con il quale si propone di offrire un punto di vista nuovo e inedito sul panorama dell’arte contemporanea italiana.
Stimoli, suggestioni, analisi che poi, si spera, confluiranno in una serie di mostre allestite con cadenza annuale nelle sale del museo perugino. Un progetto ampio, che si strutturerà con mostre personali, progetti curatoriali specifici e collettive coordinate attorno a un principio ordinatore unificante. Senza opzioni vincolanti in termini di tecniche, o di linguaggi: ma con la ferma convinzione che la parte attiva, nelle dinamiche del contemporaneo, debba tornare saldamente a essere l’artista. 

La mostra a cui si lavora per il debutto di Artsiders, della quale a breve saranno resi noti i dettagli, sarà una sorta di prologo dell’intero ciclo, con il quale simbolicamente il Museo aderirà per la prima volta alla Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI. Una non-mostra, o forse una super-mostra: caratterizzata da scelte che non intendono servire vincolanti opzioni curatoriali, né specifici criteri tematici o territoriali. 
Sono gli artisti invitati i soli protagonisti: 
Agostino Arrivabene, Andrea Barzaghi, Bianco Valente, Giuseppe Biguzzi, Elio Castellana, Aldo Del Bono, Francesco De Grandi, Davide D’Elia, Fulvio Di Piazza, Carlo D’Oria, Marino Ficola, Gianfranco Grosso, Vittorio Gui, Piotr Hanzelewicz, Rachele Maistrello, Movimento Milc, Riccardo Murelli, Angelo Musco, Gonzalo Orquin, Alessandro Passaro, Angela Pellicano’/ Ninni Donato, Piergiuseppe Pesce, Francesco Petrone, Luca Pozzi, Roberto Pugliese, Nicola Rotiroti, Mustafa Sabbagh, Marco Scifo, Jolanda Spagno, Michele Spanghero, Daniele Spanò, Matteo Tenardi, Cosimo Terlizzi, Nicola Toffolini, Delphine Valli, Fabio Viale, Nicola Vinci, Claudia Zicari, chiamati a presentare le proprie istanze creative in un contesto “neutro” ma spiritualmente ed emozionalmente intenso come quello offerto da un importante museo di arte antica.

www.gallerianazionaleumbria.it

domenica 28 luglio 2013

Considerazioni sulla 64° edizione del Premio Michetti "LA BELLEZZA NECESSARIA"



Questa notte ho postato solamente la notizia relativa ai nomi dei vincitori di questa Edizione del Premio Michetti 



Erano le 2 passate ed avevamo appena finito di festeggiare. 
Ora è il momento delle considerazioni.
Il premio Michetti 2013 è, come sottolineato dal Presidente Centorame, 
una edizione straordinaria, per qualità, varietà e spessore. 
Una edizione ricca di avvenimenti nell'avvimento: 
una dedica a Gabriele D'Annunuzio, nel 150° anniversario della nascita, un omaggio ad Aligi Sassu, una collettiva dedicata all'opera di Italo Picini ed infine un Progetto per la Conservazione delle opere stesse del Premio a cura dell'Università dell'Aquila. 

Ed ovviamente il Premio 
(vedi anche il post http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2013/07/e-ufficiale-ecco-il-comunicato-del-64.html).

Una edizione voluta e concepita senza un singolo curatore, come in molte edizioni passate, ma con una selezione degli artisti, fatta direttamente dal comitato tecnico scientifico della Fondazione, in collaborazione con alcune fra le Gallerie più importanti d'Italia:

- Studio d'arte Cannaviello - Milano
- Galleria Vincent - Napoli
- Galleria Forni - Bologna
- Galleria Giacomo Guidi - Roma
- Galleria Paola Verrengia - Salerno
- Galleria il Segno - Roma
- Casa d'Arte San Lorenzo - San Miniato




E già questo è per me, essendo uno dei fondatori della San Lorenzo, motivo di orgoglio.
Ma non basta...

Fra gli oltre 50 artisti presenti, aldilà di quelli presentati dalla Galleria San Lorenzo (ben 16!), trovano spazio alle pareti di questa Kermesse nomi come Irene Balia, già vincitrice dell'edizione 2011 del Premio Patrizia Barlettani Next_Generation, Giuseppe Modica, Silvia Mei e diversi altri, che già in passato hanno gravitato in area "San Lorenzo"...

Secondo motivo di orgoglio.
Ma ancora non basta!

Arriviamo ai vincitori.

Ad Armodio, il grande Armodio, viene attribuito il Premio Speciale alla Carriera!

le due opere di Armodio presenti in mostra


A Chistian Balzano, insieme a Giuseppe Modica e Agostino Arrivabene viene attribuito "Ex-Equo" il Premio Michetti 2013 

l'opera di Balzano vincitrice del Premio


ed infine al giovane talentuoso Matteo Tenardi, sempre proposto dalla San Lorenzo, viene riconosciuta una menzione Speciale!

Le oper di Tenardi presenti in mostra

Tre premi a disposizione, tre punti messi a segno!
Ora lo posso dire:
SONO ORGOGLIOSO 
e approfitto di questa pagina per ringraziare tutti coloro che hanno permesso che tutto ciò avvenisse!

con il Prof. Centorame


Gli altri artisti proposti dalla San Lorenzo presenti al premio


THOMAS BERRA

GIUSEPPE BOMBACI

KARINA CHECHIK

MARTINE DELLA CROCE

DOMENICO DI GENNI

STEFANO FIORESI

ANDREA GNOCCHI

FABIO GRASSI

IRENE LOPEZ DE CASTRO

GIUSEPPE LINARDI

VALERIO MELCHIOTTI

MARCO MEZZACAPPA

PIER TOFFOLETTI


ed ora un po' di immagini della mostra...
















'Michetti' ad Arrivabene, Balzano e Modica Riconoscimento alla carriera attribuito ad Armodio

Intanto il breve comunicato Ansa, poi, fra qualche ora, con un po' più di tempo e frescezza, tutte le info, le immagini di questa spledida edizione...



(ANSA) - PESCARA, 27 LUG - Il Premio Michetti 2013 è stato assegnato a Agostino Arrivabene per l'opera 'Eroico Furor', a Christian Balzano per ''... e se nell'attesa..'' e a Giuseppe Modica per il dittico ''Skyline -gasometro'' e ''La luce ed il buio''. Il premio Michetti alla carriera è stato assegnato ad Armodio per ''l'originalità del linguaggio pittorico che guarda la grande tradizione italiana portatrice di elementi di misura e raffinata eleganza''

martedì 23 luglio 2013

“L'acqua, la luce, la pietra” a cura di Vittorio Sgarbi


Si è inaugurata il 20 luglio...


 
All'Officina della Memoria di Fiuggi, fino alla fine di agosto, la mostra “L'acqua, la luce, la pietra”

SGARBI “SORPRENDE” CON LA BELLEZZA DELLA NOSTRA ARTE CONTEMPORANEA

L'esposizione, promossa dall'Amministrazione del comune termale e da Acqua Fiuggi, prevede un percorso fra oltre sessanta opere di ventisette scultori e pittori italiani



Oltre sessanta opere di scultura, pittura, fotografia; ventisette interpreti della scena artistica italiana contemporanea coinvolti; oltre un mese di esposizione, dal 20 luglio al 31 agosto, nell'affascinante cornice dell'Officina della Memoria di Fiuggi. “L'acqua, la luce, la pietra” è la mostra ideata da Vittorio Sgarbi e promossa da Acqua di Fiuggi, presentata questo pomeriggio dal critico ferrarese a Roma, presso Palazzo Santa.

«Mai, come oggi, l’espressione artistica è stata così distante dagli uomini – ha detto Sgarbi durante la presentazione. Arte contemporanea appare un’espressione alternativa e opposta ad Arte. L’arte contemporanea non vuole piacere, anzi dispiace. Nega l’armonia, nega la misura, nega le regole e la norma della bellezza. Così, nel momento in cui potrebbe essere più universale, si restringe in uno spazio limitatissimo e in una dimensione elitaria. Per questo parlo oggi di sorpresa. Chi verrà a Fiuggi, per “acque, luce e pietre”, potrà verificare che l’arte esiste ancora e che può piacere e stupire. Gli artisti che abbiamo scelto sono una parte dei tanti che, senza essere scimmie del vero o accademici, dipingono e scolpiscono come ognuno vorrebbe e come ognuno vede l’integrità originaria della luce, dell’acqua, delle pietre».

La mostra è il principale appuntamento del programma culturale di Estate Fiuggi 2013, iniziativa dell'Amministrazione del comune termale promossa con il sostegno di Acqua Terme Fiuggi, e vuole rappresentare un'occasione per avvicinare anche un pubblico di non addetti ai lavori alle tendenze dell'arte contemporanea italiana: per questo al fianco della mostra, presso l'area termale, sarà allestito un laboratorio di scultura con giovani interpreti che daranno vita in “diretta” a creazioni originali, utilizzando diversi materiali; inoltre Vittorio Sgarbi sarà protagonista con alcuni artisti e critici di un dibattito pubblico sullo stato dell'arte italiana.

«La nostra città – ha detto il Sindaco di Fiuggi, Fabrizio Martini - è molto attenta all'aspetto culturale della vacanza. Riteniamo che coloro che scelgono Fiuggi per trascorrere le proprie ferie abbiano diritto a un'offerta culturale all'altezza e questa mostra è la ciliegina sulla torta della stagione 2013. Sono fermamente convinto che, attraverso la cultura, oltre a nutrire lo spirito si produca anche sviluppo e occupazione. per questo proseguiremo su questa strada, sperando di avere sempre Vittorio Sgarbi al nostro fianco»

“L'acqua, la luce e la pietra”, titolo che avvicina con semplicità gli elementi che costituiscono la bellezza unica di Fiuggi, la materia da cui nasce l'arte e l'ispirazione universale e personale degli artisti coinvolti, presenta un percorso denso, articolato, sorprendente. L'originalità e l'energia tracciata da Vittorio Sgarbi, fra opere di differente ispirazione ma legate da un comune segno del senso profondo dell'arte, saranno al centro di una pubblicazione realizzata in occasione della mostra.

Alla conferenza di presentazione, oltre a Vittorio Sgarbi e al Sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini, è intervenuto l'Amministratore di Acqua Terme Fiuggi, Francesco Pannone e l'intellettuale anagnino Giovanni Stella. La mostra, con ingresso libero, sarà visitabile tutti i giorni (ore 10-12,30, ore 16-19,30 e ore 21-22,30).



Per informazioni: RS Thymos - ufficio stampa Acqua Fiuggi

Alessandro Fava 06.8440831 – 335.460735 – a.fava@rsthymos.it

Alessandra Ventimiglia 06.8440831 – 334.1051963 – a.ventimiglia@rsthymos.it









IMMUTABILI BELLEZZE

di Vittorio Sgarbi

La sorpresa. Davanti alla natura possiamo provare la sensazione di essere nel primo giorno del mondo. Vediamo la luce, nelle diverse ore, come la vide il primo uomo. Guardiamo il cielo, le nuvole, il loro variare, com’è sempre stato, benché sempre diverso. E davanti alle montagne avvertiamo i nostri limiti, sentiamo il sublime della natura. Quanti anni hanno le pietre? Ma più di ogni altro elemento, originaria, eterna, viva, è l’acqua. Così come, nel suo infinito scorrere, è sempre stata. Purifica e cura. Quando è nata l’acqua? L’umanità ha una sua essenza immutabile, è un’altra espressione della natura, e conserva istinti, desideri, passioni, anche nel suo svolgersi ed evolversi nella storia.

Ma da molti decenni, da più di un secolo, gli uomini si interrogano su quale sia stato il destino dell’arte. E mentre la scienza ha avuto un’evoluzione coerente e conseguente, l’arte ha, intellettualisticamente, tentato di mistificare il suo spirito originario risalendo al linguaggio primitivo, come per ritrovare un’innocenza perduta contro l’Accademia, che era il perfezionamento scolastico del mestiere e dell’esperienza dei grandi pittori. L’arte non poteva andare oltre Michelangelo e Raffaello. Poteva però, com’è stato, evolversi in ricerche che hanno il loro momento più sfrenato nel Barocco. E poi l’Accademia ritorna con lo spirito classico; ma, forse, il momento di più alta e consapevole considerazione dello spirito creativo è nei grandi romantici inglesi, in particolare Turner. Ma la massima, estrema, naturale gradevolezza, l’arte la esprime nel periodo dell’Impressionismo. E l’umanità lo intende e ne sente il richiamo, nel rispecchiamento dei suoi impulsi, dei suoi desideri, dei suoi piaceri.

Con Cézanne inizia la crisi. E l’arte tanto si innalza da non essere più vista e da perdere il suo pubblico. Mai, come oggi, l’espressione artistica è stata così distante dagli uomini. Arte contemporanea appare un’espressione alternativa e opposta ad Arte. L’arte contemporanea non vuole piacere, anzi dispiace. Nega l’armonia, nega la misura, nega le regole e la norma della bellezza. Così, nel momento in cui potrebbe essere più universale, si restringe in uno spazio limitatissimo e in una dimensione elitaria. Per questo parlo oggi di sorpresa.

Chi verrà a Fiuggi, per “acque, luce e pietre”, potrà verificare che l’arte esiste ancora e che può piacere e stupire. Gli artisti che abbiamo scelto sono una parte dei tanti che, senza essere scimmie del vero o accademici, dipingono e scolpiscono come ognuno vorrebbe e come ognuno vede l’integrità originaria della luce, dell’acqua, delle pietre. Abbiamo davanti alcuni dei giovani, e meno giovani, artisti italiani che non hanno paura di descrivere o di esprimere emozioni, che non temono di essere illustrativi. Sono genuini e insieme colti, curiosi, antagonisti, irriducibili, nemici per competizione, come Arrivabene e Ferri (parimenti amati da Pierluigi Pizzi). O simili nell’indole, benché l’uno pittore e l’altro scultore, come Lino Frongia e Giuseppe Bergomi. O virtuosi fino al delirio, all’ossessione, come Giovanni Gasparro e Livio Scarpella. O drammatici e taglienti, come Riccardo Mannelli e Andrea Martinelli, l’uno descrittivo l’altro assoluto. O ostentatamente neo-barocchi, come Bruno D’Arcevia e Vito Cipolla. Poi vi sono gli espressionisti, carichi di umore e di vita, anche di generazioni diverse, come Elio Waschimps, amato da Ferdinando Bologna, e Gaetano Giuffrè, amato da Raffaele La Capria; ma anche, fino alla deflagrazione della forma, Stefano Mosena. Ancora oltre si spingono a rielaborare un realismo magico, incantato come le fiere di campagna nel tempo dell’infanzia, Raimondo Lorenzetti; o un neoespressionismo, spinto fino al grottesco delle perversioni familiari inconfessabili, Enrico Robusti.

Poi ci sono i classici, i tranquilli, nell’equilibrio apparente, ma tormentati dentro, come Giovanni De Angelis e Tullio Cattaneo, di origine e formazione diverse ma disciplinati e severi, senza cercare scorciatoie o effetti speciali. Solitario sta, abituato com’è a inoltrarsi nel cuore della terra, come a cercare l’anima della pietra, Filippo Dobrilla. Virtuoso, virtuosissimo. E lui, più di altri, coltiva lo stupore, ma con naturalezza. Ciò che viene spontaneo, prevalentemente nella terracotta, a Claudia Marchetti e, per istinto nativo della bellezza, ad Adele Ceraudo. Ordine e rigore chiede a sé Pino Navedoro, che elegge ad arbitro del gusto Camillo Langone, scrittore sofisticatissimo e cavaliere della bellezza difficile. Ogni artista qui a Fiuggi ha voluto stupire. Così la coppia Tania Brassesco e Norberto Lazlo Passi, in competizione con il gusto dei preraffaelliti . Così Antonio Pasquale Prima, con le sue eloquenti “Persistenza” e “Immanenza”. Rielabora in forme barocche residui della civiltà industriale Patrick Alò, mentre semplifica, con rigore, Nedda Guidi. Una vera rivelazione , in dialogo con il grande spagnolo Dino Valls, è Federico Giampaolo.

Eccoli allora uno vicino all’altro, diversi e omogenei, ossequiosi all’arte come ricerca, armonia, mestiere. Ci sono dunque. E sono invisibili. E non se ne parla. Ma all’apparire, rinnovano lo stupore. Che è la ragione stessa dell’arte.

martedì 9 luglio 2013

BOSTON - COMO a cura di JAMES HULL AND CAROLINA LIO









Inaugura il 18 Luglio alle ore 18.00 presso il Palazzo del Broletto di Como il progetto “Boston - Como”: uno scambio culturale tra le due città che coinvolge 34 artisti, metà americani e metà italiani in un viaggio di andata e ritorno. Sedi pubbliche e spazi privati di entrambe le città ospitano una mostra itinerante che guiderà il pubblico attraverso le strade di Como nel 2013 e di Boston nel 2014, esplorando quali sono i veri punti di forza e di omogeneità della cultura occidentale, ovvero del blocco costituito dagli USA e dall'Europa.

Le sedi coinvolte per la città di Como sono: Palazzo del Broletto, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, Spazio Natta, Camera di Commercio, Galleria Roberta Lietti, Galleria Lopez e Accademia di Belle Arti Aldo Galli. In ciascuno di questi spazi gli artisti invitati sono chiamati a dialogare tra loro alla ricerca di una linea di continuità tra le loro due visioni intellettuali. La ricerca sarà basata su quattro pilastri principali: l'eredità stotica, la visione urbana, la rappresentazione dell'uomo contemporaneo e la dimensione estetica. Pittura, scultura, fotografia, ma anche video, interventi performativi, installazioni site- specif e interazioni con il pubblico creeranno percorsi guidati che introdurranno il pubblico a una riflessione più profonda sul sistema occidentale.

Il progetto nasce da un'idea di Fabrizio Bellanca ed è curato da James Hull e Carolina Lio. Oltre alle mostre ospitate nelle varie sedi è previsto uno strutturato calendario eventi formato da concerti, spettacoli, incontri tra gli artisti e il pubblico. La mostra ha i patrocini del Comune di Como, Assessorato alla Cultura; Camera di Commercio di Como; Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano; Ordine degli Architetti della Provincia di Como e Kiwanis International Club sezione di Como.

Periodo della mostra: 18 Luglio - 18 Agosto. Catalogo disponibile. Tutte le informazioni sul progetto, sul calendario eventi e sugli artisti invitati sono disponibili sul sito web: http://www.boston-como.com.



BOSTON - COMO:

A COMPARISON BETWEEN TWO DIFFERENT CITIES WITHIN THE WESTERN SOCIETY.

VISIONS AND IMAGINATION.

CURATED BY:

JAMES HULL AND CAROLINA LIO

CONCEPT AND ORGANIZATION:

FABRIZIO BELLANCA

LOCATIONS E ORARI:

EX CHIESA DI SAN PIETRO IN ATRIO [via Odelscalchi]
PALAZZO DELL’EX BROLETTO [piazza Duomo]
e SPAZIO NATTA [via Natta]
martedì /giovedì e domenica dalle 11.00 alle 19.30; venerdì e sabato dalle 11 alle 23.30.

CAMERA DI COMMERCIO DI COMO [via Parini 16]
lunedì /venerdì dalle 9.00 alle 12.30.
GALLERIA ROBERTA LIETTI [via A. Diaz 3]
lunedì /venerdì dalle 16.00 alle 19.00; sabato su appuntamento. GALLERIA LOPEZ [via Vitani 26 e 32]

martedì /sabato dalle 10.00 alle 12.30 - 15.30 /19.30. ACCADEMIA DI BELLE ARTI ALDO GALLI [via Petrarca 9] lunedì /venerdì dalle 08.00 alle 20.00.

PERIODO:

18 LUGLIO - 18 AGOSTO 2013

OPENING:

18 LUGLIO 2013

ORE 11.00 - CONFERENZA STAMPA IN CAMERA DI COMMERCIO

ORE 18.00 - PALAZZO DELL’EX BROLETTO
ORE 19.00 - EX CHIESA DI SAN PIETRO IN ATRIO ORE 21.00 - SPAZIO NATTA

SITO UFFICIALE:

www.boston-como.com


EVENTI E UFFICIO STAMPA:

STUDIO FAB
Via Borgovico 35 ,Como
tel efono: +39 031 572287
email: studiofab2003@gmail.com.

ARTISTI:

FRANCO ANZELMO - AGOSTINO ARRIVABENE - MIRKO BARICCHI - FABRIZIO BELLANCA - PIETRO BELLANCA - MARCO BESANA - LUCA BIDOLI - GIAN MARCO CAPRARO - ENRICO CAZZANIGA - MARCELLA CHIRICO - DANA CLANCY - LISA COSTANZO - JEANNE DASARO - TORY FAIR - MATTEO GALVANO - DANILO GIANNONI - AUDREY GOLDSTEIN - FEDERICO GUIDA - JOHN GUTHRIE - JAMES HULL - MAURIZIO L’ALTRELLA - GIULIO MANTOVANI - RENZO MARASCA - MARIOTTI MAZZEO - ANDREW MOWBRAY - CRISTI RINKLIN - JENNIFER ROSA - TARA SELLIOS - BILL THOMPSON - HILARY TOLAN - DONNA VEVERKA - JOE WARDWELL - DOUG WEATHERSBY - BRIAN ZINK.

PATROCINI:

Comune di Como, Assessorato alla Cultura Camera di Commercio di Como
Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano Ordine degli Architetti della Provincia di Como Kiwanis International Club, sezione di Como

domenica 16 giugno 2013

AGOSTINO ARRIVABENE – TÓ PÁTHEI MÁTHOS



AGOSTINO ARRIVABENE – TÓ PÁTHEI MÁTHOS
29 giugno - 20 ottobre

Panorama Museum

Am Schlachtberg 9
06567 Bad Frankenhausen/Kyffhäuser 

Per la prima volta al pubblico tedesco sarà presentato il lavoro dell’artista italiano Agostino Arrivabene, nato a Gradella di Pandino (CR) nel 1967.
Alla presenza dell’artista e sotto la curatela di Gerd Lindner, direttore del museo, e Rosaria Fabrizio, verrà inaugurata il prossimo 29 Giugno al Panorama Museum di Bad Frankenhausen (Turingia) la mostra, nella quale si potranno ammirare più di 120 opere tra dipinti, tecniche miste, disegni e incisioni. Fino al 20 Ottobre la mostra ripercorrerà gran parte dell’excursus artistico di Agostino Arrivabene, dalle opere degli anni 90 fino a quelle più recenti.
Paesaggi misteriosi, personaggi allegorici, figure mitologiche, immagini sacre, sono i protagonisti delle opere dell’artista lombardo, le quali, dipinte secondo il linguaggio artistico dei grandi maestri del passato, rivelano visioni che trascendono verso l’infinito, visioni che ci uniscono ad uno spirito divino onnipotente e onnipresente.
I dipinti, sovente immersi di misticismo, mettono a nudo le passioni umane, le tribolazioni che ogni uomo ha da sopportare, le angoscie e i patimenti. Tó Páthei Máthos asseriva Eschilo. La saggezza dalla sofferenza, questo è il credo dell’artista, del quale impregna le sue tele. 


L’arte di Agostino Arrivabene è sicuramente autobiografica, attraverso di essa si possono comprendere i passaggi più intimi e profondi che hanno caratterizzato la sua vita, i dolori provati e i percorsi intrapresi per distaccarsi da essi. Vita artistica e vita personale sono perennemente fuse tra loro. L’arte è per Arrivabene una catarsi, un’elevazione dal basso verso l’alto, dalla fragilità umana verso la Bellezza Eterna e la Magnificenza Somma.
L’arte è per lui un’ascetica via alchemica.
Egli stesso si ritrae di volta in volta a seconda delle visioni in cui è immerso. Lo riconosciamo in un Eros adolescenziale che si muove di notte, tra sensualità e spiritualità, oppure in un autoritratto senza sensi, o ancora circondato da lucciole che illumano il buio. Più avanti nel tempo, in un momento di forte tensione fisica e psicologica, lo ritroviamo come obnubilato in una nube battirica, per poi risorgere come Cristo Pantocratore, che tutto domina, salvando e donando vita nuova. Il suo percorso è sempre caratterizzato da conflitti accesi e furibondi tra la paura della sofferenza da un lato e la speranza della vittoria su di essa dall’altro, tra la morte e la vita, sempre in perenne ricerca verso un rapimento estatico.
E, come scrive Rosaria Fabrizio nel suo testo, Agostino Arrivabene ci conduce in domini “fantastici”, passando dal mondo terreno ci trasporta verso mondi “altri”. Dove si posiziono questi mondi è difficile dirlo. Nello stato di veglia o di sonno? Nella dimora della psiche o nelle sue rovine? Nell’alto dei Cieli o nell’ombra delle Tenebre? Le opere di Arrivabene non restano intrappolate dalla cornice, ma da essa traboccano, andando in tutte le direzioni del possibile e … dell’impossibile.
Il catalogo, compagno della mostra, sarà in lingua tedesca e italiana e conterrà, oltre tutte le immagini delle opere presenti in mostra, i testi di Gerd Lindner, Rosaria Fabrizio, Agostino Arrivabene e Peter Weiermair.