Grande mostra quella co-curata da Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce
per Spazio Orlandi a Milano.
Con la partecipazione di Irene Balia, Pasquale De Sensi, Roberto Fanari, Silvia Mei, Pastorello e tanti altri... da vedere!
ALL I DESIRE
A cura di Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce
Luogo: Spazio Orlandi, Via Vespri Siciliani 16/4, Milano
www.spaziorlandi.com
Date: Dal 6 Dicembre al 20 Dicembre 2012
Vernissage: giovedì 6 dicembre ore 18:30
Orari e Giorni per visitare la mostra: Dal Lunedì al Venerdì dalle 10.30 alle ore 18.30
Ingresso: Libero
Mostra con Catalogo
Testo critico di Andrea Lacarpia
Mostra organizzata da Spazio Orlandi, in collaborazione con Dimora Artica e Lobodilattice Magazine
ARTISTI :
Irene
Balia, Enrica Berselli, Greta Bisandola, Nicola Caredda, Paolo Carta,
Luca Cervini, Diego Cinquegrana, Stefano Cumia, Pasquale de Sensi,
Roberto Fanari, Fiorella Fontana, Agnese Guido, Alessio Iacovone, Silvia
Idili, Federico Lupo, Bruno Marrapodi, Luigi Massari, Silvia Mei, Piero
1/2Botta Dario Molinaro, Elena Monzo, Andrej Mussa, Nunzio Paci,
Pastorello, Guido Pecci, Polo Pibi, Riccardo Pirovano, Carlo Spiga,
Devis Venturelli, Serena Zanardi, Wiliam Marc Zanghi
“All i desire”
L'arte diviene cultura del desiderio, o Sottocultura, come il titolo
dell'opera di Agnese Guido che ha ispirato il titolo del progetto “All I
Desire”, frase che nel dipinto campeggia sulla raffigurazione di un
vassoio per dolci, rimasto vuoto, rendendo così la vacua sensazione che
accompagna l'appagamento di ogni golosità.
Il
progetto artistico sfrutta lo spazio espositivo creando una moltitudine
di sollecitazioni visive, linguaggi differenti che interagiscono in una
grande installazione composta dalle opere di trentuno artisti,
rappresentazione della polisemia dell'arte attuale. Una mostra aperta
alla sperimentazione, laboratorio di idee, contrasti e anche
ibridazioni, alcuni artisti lavorano in collaborazione per creare un
unico progetto artistico.
Un
allestimento, quindi, nel quale i limiti dello stile sono valicati in
virtù dell'appagamento del desiderio, il quale potenzialmente può
estendersi a tutto e non vuole fare a meno di nulla.
La
mostra stessa, nella fusione dei desideri degli artisti diventa
un'unica opera d’arte, una sorta di happening che include differenti
forme d’arte, dall’installazione al video, oltre a lavori di pittura e
scultura.
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