RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 10 dicembre 2016

A Vicenza... FORME D'UOMO...

A Vicenza... 



FORME D’UOMO
15.12 / 20.01.2017

APART spaziocritico presenta -Forme d’Uomo- una mostra collettiva dedicata alla rappresentazione pittorica, scultorea e fotografica dell’essere umano in tutte le sue forme , vesti e declinazioni.

L’esposizione focalizza l’attenzione sulla narrazione immaginativa dei diversi aspetti dell’essere umano e sul confronto generazionale ed artistico che ogni opera pone nei confronti dell’altra; una disparità formale che si allinea nella ricerca della sua rappresentazione figurativa, concettuale o nella assenza-presenza.

Dalla figurazione ‘calda’ di Mimmo Germanà, alle mappature di memoria di Roger Welch, alla tempera su carta di Dokopil, al Crucifix di Bas Meerman, a Sergio Ragalzi con le sue Ombre Atomiche fino ad artisti emergenti contemporanei come lo scultore Roberto Fanari, alla fotografa Debora Garritani e ai pittori Irene Balia, Silvia Mei e Riccardo Cavallini.

APART spaziocritico
Contrà Pedemuro S. Biagio 41, 36100 Vicenza

sabato 9 aprile 2016

MODUS OPERANDI

Tanti amici, molte conoscenze... da vedere!


 
MODUS OPERANDI


12 / 18 Aprile 2016
Opening: 12 Aprile - h 18.30

Spazio EX-FORNACE
Alzaia Naviglio Pavese, 16 - Milano

RICOGNIZIONI SUL CONTEMPORANEO TRA PITTURA E FOTOGRAFIA

La mostra nasce con l'intento di aprire una parentesi panoramica sulla fotografia d'Arte e la pittura contemporanea in Italia.Trenta artisti vengono chiamati a dare voce ad un preciso momento: una ricognizione che trova la sua espressione in un dialogo che negli anni ha sempre assunto i toni del dibattito: Il rapporto tra fotografia e pittura.

La "nuova tecnica" veniva in passato utilizzata da tutti i pittori come supporto mnemonico delle loro opere: per indagare sul
chiaroscuro e sulle molteplici varietà della luce, per trarre nuovi spunti, per affrontare uno studio o avere una visione di anteprima dell'opera. Per tutto il corso della sua storia la fotografia è stata suggerita come un utile sussidio, sostitutivo del disegno nell'osservazione della realtà.
Artisti e critici si sono sempre espressi sul valore estetico e sui limiti della sua “imitazione” circoscrivendone, talvolta in modo
arbitrario, i confini.

Nonostante la scoperta della fotografia venga ufficialmente datata 1839, "la meglio", nella contorversia sull'attribuzione
ufficiale della scoperta, venne ottenuta dal parigino Louis Jacques Mandé Daguerre. Tra i vari ricercatori, di diverse nazionalità, a Deguerre viene infatti riconosciuto il merito di aver trovato il modo per fissare le immagini mediante il clorulo d'argento: il primo dagherrotipo.
Il percorso, ancora in atto, che ha portato la fotografia a raggiungere un suo statuto artistico e non accessorio, è sempre stato oggetto di speculazioni estetiche tutt'ora attuali e controverse.

La Galleria T14, concepita da Matilde Scaramellini e Giangiacomo Cirla, con l'intento di divulgare la fotografia d’Arte in Italia, propone, insieme alla curatrice Elena Vaninetti, una selezione di artisti tra fotografi e pittori,affiancati in un silenzioso ma vivo dialogo. Lo spettatore stesso è accompagnato in un percorso di immagini e riflessioni, che si snoda tra le diverse associazioni e suggestioni proposte.
Molti dei pittori presenti in mostra provengono dallo Studio d'arte Cannaviello, storica galleria milanese da sempre protagonista nella ricerca artistica sulla pittura contemporanea, non solo in Italia.

L'esposizione vuole avere un'impronta critica e discorsiva,volta ad entrare nel merito del tema preso in studio, anche
attraverso delle video-interviste ad esperti del settore.
La presenza di questi interventi permette di arricchire il dibattito attraverso le testimonianze di chi si muove professionalmente
in questa dimensione di ricerca.

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Emergenze è un progetto artistico-editoriale che nasce a Perugia nel dicembre 2014, dal desiderio di costruire dal basso,
con il lavoro di artisti, giornalisti, studenti e rivoluzionari insospettabili, una piattaforma di elaborazione di nuovi pensieri e azioni, senza filtri né mediazioni.
Ad aprile 2015, il gruppo di lavoro, motivato dai riscontro della propria proposta, snodata intorno a un trimestrale di carta,
un blog online e iniziative artistiche improvvisate nello spazio urbano, ha deciso di allargare il suo raggio d’azione sul territorio
nazionale e l’ha fatto partendo proprio dall’evento “Diffondere le Emergenze” alla galleria Twenty14 Contemporary di Milano,
con cui si è attivata una collaborazione permanente.

Per questo nel contesto unico dell’ex fornace del Naviglio Pavese, verrà celebrato un anno di collaborazioni e scambi, in altre parole un anno di Emergenze. Ad un piccolo e multiforme progetto espositivo che occuperà il secondo piano dello spazio,
si aggiungeranno performance, incontri informali, proiezioni e l’apertura permanente della redazione di Emergenze, pronta
ad accogliere qualunque anomalia verrà portata alla loro attenzione.
 
ARTISTI IN MOSTRA:
Fabrizio Albertini
Mariella Amabili
Irene Balia
Emanuele Camerini
Anna Caruso
Valeria Cherchi
Umberto Chiodi
Aaron Club
Matteo Cremonesi
Stefano Cumia
Marco Dapino
Matteo Giagnacovo
Marija Gradnik
Arianna Lago
Barbara Leolini
Delfino Sisto Legnani
Bruno Marrapodi
Enrico Minguzzi
Isabella Nazzarri
Mara Palena
Gloria Pasotti
Paolo Pibi
Luca Piras
Jacopo Gospel Quaggia
Davide La Rocca
Michael Rotondi
Alessandro Ruggieri
Aldo Sergio
Enrico Smerilli
Chiara Sorgato
Ettore Tripodi
Elena Vavaro

venerdì 6 novembre 2015

Mostra bipersonale Irene Balia - Elena Vavaro

 Da giovedì 19, da Cannaviello mostra bipersonale Irene Balia - Elena Vavaro



Lo Studio d’arte Cannaviello presenta la bi-personale di Irene Balia ed Elena Vavaro.
Le due artiste sono accumunate da una fervida creatività e da una cura minuziosa del dettaglio ma ciascuna le declina con un gusto e una tecnica del tutto personale legate alla terra d’origine.
Irene Balia è nata a Iglesias (CI) nel 1985. Oggi vive e lavora a Milano.Osservando le tele di Irene vi sono due possibilità: dare uno sguardo rapido e rimanere abbagliati dalla leggiadra vivacità dei colori oppure osservarle con attenzione e rimanerne pietrificati, trasportati in una dimensione altra dove regna il silenzio, la stasi, l’irremovibilità.
Da qualche tempo l’artista si è avvicinata al genere della natura morta. I soggetti sono per lo più pesci, che aleggiano con grazia in una fastosa decorazione, ispirata alle fantasie ricamate su tappeti sardi.
Altre nature morte di formato più grande ospitano invece ambienti familiari dove la consuetudine dei gesti quotidiani assume un aspetto di intima ritualità.
Elena Vavaro è nata a Castelvetrano (TP) nel 1988. Oggi vive e lavora a Milano.
Il volto e la sua introspezione psicologica sono il fulcro della ricerca della giovane artista siciliana.I ritratti dipinti da Elena Vavaro sono liquidi, ma allo stesso tempo solidi. Sono liquidi nella stesura acquarellata che fa trasparire le venature più profonde, sono solidi nelle espressioni decise, ferme, serie. I volti non sorridono mai e ci osservano senza paura, senza vergogna. Ci comunicano il loro vissuto interrogandoci sul nostro.
L’ultima produzione dell’artista è arricchita dall’applicazione sull’opera di elementi vegetali o stoffe che disegnano forme e rendono ancora più materici i colori sul supporto cartaceo.

Studio d'arte Cannaviello
Via Antonio Stoppani, 15, 20129 Milano

martedì 5 maggio 2015

CORTESIE PER GLI OSPITI a cura di Davide Mariani

Fino al 12 Giugno a Sassari...

 

CORTESIE PER GLI OSPITI

A cura di Davide Mariani

IRENE BALIA – NICOLA CAREDDA – GAVINO GANAU

VINCENZO GROSSO – TONINO MATTU

VALERIO MELCHIOTTI – NARCISA MONNI

Dal 28 aprile al 12 giugno 2015

Opening: martedì 28 aprile h 18:00, MUS’A , Piazza Santa Caterina, 4 Sassari

La Pinacoteca MUS’A è lieta di presentare la mostra Cortesie per gli ospiti, a cura di Davide Mariani, che verrà inaugurata martedì 28 aprile a partire dalle 18:00 al primo piano dello storico edificio di Piazza Santa Caterina a Sassari. La rassegna si presenta come un inedito itinerario che vuole mettere a confronto le opere di artisti contemporanei con quelle della collezione permanente, appartenenti al XVII e XVIII secolo e riconducibili, principalmente, alla donazione che l’onorevole Giovanni Antonio Sanna fece nel 1868 alla sua città natale.

La mostra Cortesie per gli ospiti si colloca all’interno di un filone espositivo in continua ascesa che vede sempre più i musei aprire le porte delle loro istituzioni per ospitare rassegne capaci di fornire una chiave di lettura alternativa delle loro collezioni. Il progetto si inserisce nell’attuale allestimento del primo piano della pinacoteca MUS’A costituito da sette sale che seguono un ordinamento per gruppi tematici e che hanno come oggetto la raffigurazione di santi, soggetti storici e mitologici, ritratti, scene religiose, paesaggi e scene di genere, vedute architettoniche e nature morte. La mostra si dirama nella collezione permanente con le opere degli artisti contemporanei, chiamati a esporre un solo lavoro della loro produzione recente, con l’intento di costituire una sorta di continuum tematico ideale.

Il percorso espositivo inizia con la sala dedicata ai santi e ai martiri con la “Santificazione di Gioacchino dopo Regnier” di Tonino Mattu, in cui si ritrova l’iconografia di San Sebastiano che ben si lega alle immagini inquiete, tragiche, e allo stesso tempo moderne, dei dipinti della collezione. L’opera è capace di esprimere una forte tensione emotiva grazie a una duplice resa formale che alterna momenti di rarefazione, per lo sfondo e il viso, ad altri di eccedenza espressiva, sia cromatica che figurativa, per il corpo livido e tumefatto del santo.

La mostra prosegue all’interno della sala riservata ai soggetti storici e mitologici con il lavoro di Narcisa Monni, dal titolo “Io non voleva Zeus”. L’opera, realizzata su una lastra di alluminio, rappresenta una scena tratta dal mito di Io e si caratterizza per i rimandi alle fonti della tradizione classica, così come gli occhi del gigante Argo evocano il cielo stellato di Giotto, affrescato tra il 1303 e il 1306, per la cappella degli Scrovegni a Padova. La forza visiva del dipinto risiede in una gestualità prepotente, decisa e a tratti ingombrante, da cui traspare una forte identificazione personale dei sentimenti, delle sofferenze e dell’eroicità di cui il mito è allegoria.

Dissonante è invece l’effetto che l’opera “Song of Mars” di Valerio Melchiotti genera nella sala dei ritratti: la cura della rappresentazione fisionomica dei dipinti della collezione si oppone a una personale interpretazione del genere da parte dell’artista che, pur mantenendo alcune caratteristiche formali riconoscibili, ne elabora una visione essenziale. L’assenza del volto dei personaggi, da una parte si fa debitrice del desiderio di prolungare il ricordo, dall’altra costituisce una prassi consolidata della moderna rappresentazione ritrattistica, all’insegna della spersonalizzazione e della perdita d’identità.

Nella sala dedicata alle scene religiose, in cui sono narrate le vicende della vita di Cristo, e che documentano l’attività delle diverse scuole pittoriche operanti in epoca barocca, tra le imponenti tele della collezione permanente trova spazio la minuta opera di Nicola Caredda raffigurante la testa di San Giovanni Battista distesa su un seducente cuscino. Il riferimento è all’episodio della sua decollazione, avvenuto per volontà della principessa Salomè, artefice del suo martirio. La minuzia del dettaglio figurativo con cui l’opera è realizzata non sembra però distogliere l’attenzione dal suo contenuto che, al contrario, ne viene amplificato: lo sguardo fisso e gelido del Battista rivela l’attimo del trapasso e lascia emergere tutta la sua umana sensibilità e la mistica del sacrificio.

Le diverse tendenze della pittura di paesaggio del Sei e Settecento costituiscono al contrario lo sfondo per l’opera “Lost and Found” di Gavino Ganau. Dall’armoniosa ambientazione dei dipinti della collezione, si passa a un’atmosfera dai toni decisamente più cupi e minacciosi capaci di invocare uno scenario apocalittico caratterizzato dall’isolamento e dall’indifferenza sociale. L’opera, eseguita in bianco e nero, rappresenta inoltre una natura ormai snervata e sopraffatta dall’uomo, delineando quello che potremmo definire come una sorta di moderno paesaggio dantesco.

In linea con l’inquieto sfondo antecedente risulta anche il lavoro “After Money” di Vincenzo Grosso per la sala delle vedute architettoniche. Anche in questo caso a fare da contraltare alle singolari inquadrature delle vedute classicheggianti dei principali centri dell’arte italiana, come Roma, Venezia e Napoli, tanto richieste e amate, soprattutto dai colti viaggiatori del Grand Tour, vi è una visione architettonica quanto mai contemporanea. Il dipinto infatti esprime, in maniera alquanto emblematica, la moderna concezione dello spazio urbanistico, maestoso e simmetrico. Il discorso figurativo si fa calmo e solenne, le linee strutturali risultano insistentemente ripetute fino a confondersi nello sfondo, generando un senso di prevaricazione architettonica che, al contempo, sembra opprimere qualsiasi spiraglio di vita sociale.

Chiude la mostra, nella sala dedicata alle nature morte, l’installazione di Irene Balia in dialogo con le opere di produzione francese, fiamminga e italiana delle più celebri scuole d’arte dell’epoca: napoletana, lombarda e genovese. Nella serie di tele proposte dall’artista vi sono raffigurate delle nature morte che si contraddistinguono per l’abbondanza di elementi decorativi riconducibili all’iconografia dell’arte tessile sarda, costituenti l’orizzonte perfetto per lo sfoggio di un ricco campionario dei soggetti più ricorrenti: fiori, frutta e animali. La vivacità della gamma cromatica offre una resa analitica suggestiva e quanto mai attraente, grazie anche all’alternanza di motivi geometrici che vengono accostati a un fantasioso mondo di creature marine.

Cortesie per gli ospiti si presenta dunque come un itinerario dentro l’itinerario all’insegna di rimandi, citazioni, allusioni e impressioni capaci di dare vita a un insolito dialogo visivo.

Dopo la mostra dedicata all’opera delle sorelle Altara, attualmente in corso fino al 10 maggio, il MUS’A riapre così le porte al contemporaneo, ribadendo la sua funzione di polo culturale aperto e attento alle dinamiche e ai linguaggi dell'arte di ieri e di oggi.

Cortesie per gli ospiti
A cura di Davide Mariani
Dal 28 aprile al 12 giugno 2015
Mus’A – Pinacoteca al Canopoleno
Piazza Santa Caterina, 4
07100 Sassari
ingresso libero
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:30
lunedì e martedì dalle 15 alle 17:00
tel. 079231560
sito: www.sbappsaessnu.beniculturali.it
email: sbapsae-ss.musa@beniculturali.it

lunedì 17 novembre 2014

Nuova Pittura Italiana



Nuova Pittura Italiana

dal 25/11/2014 al 19/12/2014

Opening: martedì 25 Novembre 2014 ore 19.00

La Provincia di Milano è lieta di presentare la mostra "Nuova Pittura Italiana", ultima tappa di un importante progetto espositivo ideato da Enzo Cannaviello. Gli artisti selezionati sono: Giuseppe Abate, Irene Balia, Anna Caruso, Cosimo Casoni, Matteo Giagnacovo, Bruno Marrapodi, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Chiara Sorgato, Elena Vavaro.
Il catalogo della mostra conterrà un testo critico di Matilde Scaramellini.

Spazio Soderini
via Soderini, angolo via Strozzzi, Milano
MM Bande Nere

Ingresso libero

Informazioni
Provincia di Milano
tel. 02 7740.6864/4453

martedì 27 maggio 2014

Irene Balia in mostra a Roma



Irene Balia in mostra a Roma
dal 27 maggio 2014

Lo Spazio Aquadro di Roma è lieto di annunciare la mostra personale dedicata ad Irene Balia. La giovane artista italiana fa parte del Gruppo intitolato “Nuova Pittura Italiana”, formatosi presso lo Studio d’arte Cannaviello di Milano.
Nata ad Iglesias nel 1985, vive e lavora a Milano. L'oggettività e l'attaccamento al mondo reale sono percepibili nel suo modo di disegnare, che è così preciso e severo da lavorare in maniera quasi ossessiva sui dettagli, come se fosse una fotografia, anziché un dipinto.
La soggettività è invece presente nei personaggi, che sono ritratti di familiari o di se stessa: le espressioni sono statiche, a volte quasi assenti, caratterizzate da un'unione di rigidità e delicatezza, tanto da sembrare che siano sospese in uno spazio senza tempo. Le opere della Balia mostrano come molto spesso la figura umana diventi un tutt'uno con i paesaggi. Non vi è una resa anatomica precisa del corpo umano, ma quest'ultimo diventa parte integrante delle distese piatte dei paesaggi dei suoi dipinti.
Nelle tele di Irene Balia, il reale può essere trasposto in una dimensione onirica e regolatrice dove l’artista, attraverso il pennello, riordina una moltitudine di particolari, riadattandoli in uno spazio atemporale.

Spazio Aquadro
Via Luigi Calamatta, 29, 00193 Roma

martedì 12 novembre 2013

Nuova pittura italiana a Milano



Nuova pittura italiana


Lo Studio d'Arte Cannaviello è lieto di presentare la prossima mostra che si inaugurerà il 14 novembre 2013.
Si tratta di una collettiva, intitolata “Nuova pittura italiana”, di dieci giovani artisti emergenti che, pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico. Gli artisti scelti sono: Giuseppe Abate, Elena Ascari, Irene Balia, Anna Caruso, Enej Gala, Riccardo Giacomini, Matteo Giagnacovo, Silvia Mei, Chiara Sorgato, Elena Vavaro.
Alla tappa di Milano, che segue quelle delle sedi associate che hanno presentato il progetto nei mesi scorsi, si aggiungono due artisti che si inseriscono in maniera organica nel progetto, arricchendolo e completandolo: Cosimo Casoni e Bruno Marrapodi

Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987, successivamente si è trasferito a Venezia per conseguire il diploma all'Accademia di Belle Arti. Nelle sue opere analizza la società moderna e  critica le sue debolezze e contraddizioni, rappresentando sulla tela un mondo in cui vi è una fusione tra oggettività e soggettività. I colori e i soggetti rappresentati sono cupi e tendono a sconvolgere e scardinare le tradizionali consuetudini del mondo borghese. I dipinti di Abate hanno le sembianze di un incubo o un'allucinazione che prendono vita in spazi apparentemente familiari. La fusione di inconscio e reale si vede nella composizione della tela: più precisamente gli interni di case hanno un chiaro riferimento con il mondo reale, mentre i personaggi sembrano essere frutto dell'immaginazione dell'artista.

Elena Ascari è nata nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Il mondo dei suoi dipinti è assolutamente reale, ma questo realismo si fonde con la personale percezione visiva dell’artista, che mira a costruire una coesistenza tangibile tra universo virtuale e mondo reale. Le opere di Elena Ascari sono il frutto di una fusione tra pittura, installazioni ed utilizzo di nuovi media, che alterano la realtà, proiettano l’osservatore in una terza dimensione, che è a metà tra quella reale e quella virtuale. Essa è ispirata dalle nuove tecnologie con particolare riguardo al video.

Irene Balia è un'altra artista proveniente dalla Sardegna. Nata a Iglesias nel 1985, attualmente vive e lavora a Milano. L'oggettività e l'attaccamento al mondo reale è percepibile nel suo modo di disegnare, che è così preciso e severo da lavorare in maniera quasi ossessiva sui dettagli, come se fosse una fotografia, anziché un dipinto. La soggettività è invece presente nei personaggi, che sono ritratti di familiari o di se stessa: le espressioni sono statiche, a volte quasi assenti, caratterizzate da un'unione di rigidità e delicatezza, tanto da sembrare che siano sospese in uno spazio senza tempo. Le opere della Balia mostrano come molto spesso la figura umana diventi un tutt'uno con i paesaggi. Non vi è una resa anatomica precisa del corpo umano, ma quest'ultimo diventa parte integrante delle distese piatte dei paesaggi dei suoi dipinti.

Anna Caruso è nata a Cernusco sul Naviglio nel 1980. Nel 2004 si è laureata in pittura e restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Nello stesso anno ha aperto e diretto lo Studio d’Arte Picart di Treviglio, dove vive e lavora. I suoi lavori sono caratterizzati da una fusione tra mondo fenomenico e reale, con particolare enfasi data allo spazio, inteso sia come luogo fisico dell'uomo che come sede della mente. I soggetti delle sue opere appartengono al mondo reale e tangibile, ma allo stesso tempo sembrano scomparire in un mondo etereo: ciò appare dalla fitta rete di trasparenze e giustapposizione di colori.
Cosimo Casoni, nato nel 1990 a Firenze, ha studiato presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove vive e lavora. La ricerca artistica di Casoni ruota attorno al recupero di oggetti derivanti dall'universo della tecnologia agricola arcaica (in primis l'aratro), o dal quotidiano (assi da stiro, tutori per alberi, parchi giochi), che egli decontestualizza, traspone e sospende all'interno di uno spazio altro, apparentemente vuoto, indecifrabile, privandoli della loro utilità originaria e ratio essendi. Così, l'opera dell'artista invita ad una riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo e di quanto lo riguarda, sempre in bilico tra forza e debolezza, potenza ed impotenza, equilibrio e squilibrio, concetti suggeriti anche nei suoi disegni, che si presentano come “irrisolti”, incompleti, secondo una scelta programmatica dell'artista stesso.

Enej Gala è l'artista più giovane di questa mostra collettiva, di origini slovene. Nato a Nova Gorica nel 1990, successivamente si è trasferito in Italia, a Venezia, dove studia tutt'ora all'Accademia di Belle Arti. I suoi dipinti esplorano il tema del grottesco e a tratti anche quello del mostruoso, così da creare un immaginario quasi surrealista, nel quale vi sono elementi appartenenti al mondo reale, ma al contempo ricchi di una forte carica fantastica.

Riccardo Giacomini è nato nel 1988 a Motta di Livenza. Anch'egli ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Treviso. I lavori dell'artista , prevalentemente di piccolo formato, sono caratterizzati da un forte senso naturalistico, un mondo vegetale molto delicato e quasi malinconico. Il disegno di Giacomini è molto preciso e raffinato, i colori si collocano nella sfera del reale e del romantico.

Matteo Giagnacovo, nato a Milano nel 1986, dove vive e lavora. La creatività dell'artista si esprime nei soggetti del mondo animale e nell'interpretazione sua personale della natura. I lavori di Giagnacovo mostrano un certo primitivismo nell'uso del colore, che richiama alla mente dello spettatore i graffiti che gli uomini incidevano sulle pareti delle caverne. Il colore con cui Giagnacovo ritrae gli animali fa si che l'osservatore possa facilmente collocare i soggetti nel mondo reale, mentre invece l'aura celestina che avvolge i soggetti tende ad isolarli e così crea un mondo mistico, separato dalla realtà. Questa ambivalenza crea un perfetto equilibrio tra materia (corpo) e spirito (aura trasparente).

Bruno Marrapodi è nato nel 1982 a Milano, dove vive e opera. Alla base del suo lavoro vi è un forte intento narrativo e dietro ai suoi paesaggi, urbani e non, esiste sempre un racconto, derivante da situazioni reali o fittizie, da sogni o fatti di cronaca (prevalentemente nera), di cui l'artista presenta solo un dettaglio, la parte per il tutto. Si tratta di una pittura forte, aggressiva, che colpisce sia a livello tematico, che a livello stilistico e formale, per via della violenza cromatica e della potenza del segno, mai posto in secondo piano rispetto alla narrazione stessa. Difatti, l'artista tende sempre a mantenere un buon equilibrio tra forma e contenuto in modo che l'una non prevalga sull'altro e viceversa. Nella sua fase più matura, Marrapodi amplia il territorio di ricerca, esplorando anche il mondo animale, da cui trae svariati soggetti.

Silvia Mei, nata a Cagliari nel 1985, vive e lavora a Milano. L'artista, nelle sue opere, prevalentemente su carta, usa colori vivaci collocati su sfondi bianchi che mettono in risalto ancor più i soggetti primitivi e spesso deformi, che lei dipinge lontano dalla tradizionale figura umana.  Un'attenta analisi dei suoi lavori dimostra una profonda sensibilità artistica che va oltre i limiti del bello e del brutto, ci proietta in una dimensione onirica e primordiale, che non tende a compiacere i tipici canoni della bellezza umana, ma al contrario li supera e atterra in una dimensione più intima e personale, che scaturisce dalla sua creatività.

Chiara Sorgato, nata a Padova nel 1985, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente vive e lavora a Milano. Nei suoi dipinti vi è una chiara rappresentazione di un mondo onirico, in cui il vero protagonista è il colore, che l'artista stende su tutta la tela in modo deciso e potente. L'artista fa uso di una vasta gamma cromatica, che spazia dal verde scuro al rosso acceso. Osservando le tele della Sorgato, si ha come l'impressione che i paesaggi siano pronti ad inglobare la figura umana, successivamente restituendola al mondo in modo del tutto smaterializzato. Nonostante la figura umana sia scomposta, è possibile notare un'integrazione con lo spazio circostante, così da creare un'unica narrazione visiva.

Elena Vavaro è nata a Castelvetrano nel 1988, dove vive e lavora. Le sue opere sono principalmente ritratti, caratterizzati da un forte realismo, dato dall'uso dell'acquarello sulla carta, disteso in modo molto delicato e leggero. L'oggettività dei suoi dipinti risiede nella resa dei tratti anatomici e dei volti, l'artista tende ad evidenziare finanche nei o lentiggini. Se si osservano, invece, le espressioni dei soggetti della Vavaro, è possibile penetrare nei loro animi e carpire i sentimenti: vi sono sguardi spenti, curiosi, pensanti, che alle volte sembrano interrogare l'osservatore.

Gli artisti esporranno due opere a testa di vari formati.


STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO
Via A. Stoppani 15, Milano
 dal 14/11/2013 al 7/01/2014

Inugurazione giovedì 14 novembre 2013 ore 18

martedì 24 settembre 2013

SPIRITO ITALIANO ATTO IV a cura di Annalisa Bergo



Mercoledì 16 ottobre  
ATTO IV 

a cura di Annalisa Bergo 

Opere di Daniela Ardiri • Irene Balia • Linda Carrara • Francesca De Pieri • Simone Durante • Francesca Manetta • Chiara Paderi • Alessio Tibaldi • Angela Viola 

Fabbrica Borroni, via Matteotti 19, Bollate
Mercoledì 16 ottobre, Spirito Italiano, il progetto dedicato alla promozione della giovane arte italiana contemporanea ideato dal collezionista e imprenditore Eugenio Borroni, presenta ATTO IV, la mostra a cura di Annalisa Bergo che ospita il lavoro di nove giovani artisti italiani. 

Con ATTO IV, Spirito Italiano fa il punto a un anno dalla sua nascita e annuncia un importante passo per il 2014: lo spostamento dalla Fabbrica Borroni, storica sede di Bollate che ha ospitato anche le mostre precedenti, in una nuova sede a Milano.
I nove protagonisti selezionati per la mostra ATTO IV del progetto Spirito Italiano a cura di Annalisa Bergo sono la testimonianza della vitalità italiana, nove prospettive creative che fanno luce sulle potenzialità sommerse dei giovani artisti italiani di oggi. A un anno dalla sua nascita, Spirito Italiano, il progetto dell’imprenditore e noto collezionista Eugenio Borroni dedicato alla promozione della giovane arte italiana, fa il punto del percorso intrapreso e va in scena con una collettiva di nuovi talenti quali Daniela Ardiri, Irene Balia, Linda Carrara, Francesca De Pieri, Simone Durante, Francesca Manetta, Chiara Paderi, Alessio Tibaldi e Angela Viola. 

“Elitarismo, privilegio, crisi, false promesse e pagamenti difficili da conquistare...
Non è facile per un giovane talento farsi strada nel sistema arte italiano.
Non è facile motivare la propria creatività senza cedere a compromessi” Commenta Eugenio Borroni “La filosofia di SPIRITO ITALIANO si fonda su due pilastri: l’attenta scelta curatoriale e la correttezza e la trasparenza dei rapporti. Le numerose richieste da parte di artisti da tutta Italia hanno confermato la giusta direzione del progetto e ci hanno spinti a trovare una nuova sede a Milano per dare maggiore respiro alle nostre iniziative.
A partire dall’anno prossimo, infatti, Spirito Italiano è pronto per diventare un vero e proprio hub creativo, un luogo di confronto e promozione dedicato esclusivamente ad artisti emergenti italiani grazie a mostre ed eventi, ma anche concorsi e progetti depurati da un atteggiamento elitario con scopo meramente commerciale... Il tutto nel pieno rispetto dell’artista in quanto professionista e come persona”. 



17 ottobre - 20 dicembre 
 Lun-Ven 10-18 Sab 16-19

sabato 14 settembre 2013

CO.CO.CO. 2013 la mostra dei 20 finalisti



COMO

14 SETTEMBRE – 6 OTTOBRE 2013

A S. PIETRO IN ATRIO

LA MOSTRA COLLETTIVA DEI 20 FINALISTI

DI CO.CO.CO. - Como Contemporary Contest 2013

Inaugurazione:

Sabato 14 settembre 2013, ore 11.00

S. Pietro in Atrio (Via Odescalchi 3)

A Como, dal 14 settembre al 6 ottobre 2013, S. Pietro in Atrio ospita la collettiva dei 20 finalisti della V edizione di Co.Co.Co. - Como Contemporary Contest.

Co.Co.Co. è il concorso ideato nel 2009 dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con l’obiettivo di scoprire e favorire giovani artisti emergenti, promuovendo il loro lavoro sulla scena artistica contemporanea nazionale e internazionale. Quest’anno Co.Co.Co. si è arricchito della partnership con la JCE Jeune Création Européenne e della collaborazione del GAI Associazione per il Circuito dei giovani artisti italiani.

L’esposizione, che propone un’opera per ogni artista, dà voce a una pluralità di linguaggi che vanno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla video arte, e rappresenta un’opportunità concreta per far conoscere il lavoro di questi giovani talenti, che si affacciano sul palcoscenico della grande arte: Irene Balia, Erica Battello, Pamela Breda, Federica Cogo, Francesco Cossu, Pasquale De Sensi, Annalisa Fulvi, Debora Garritani, Glen Lasio, Silvia Mei, Valentina Nascimben, Simona Paladino, Paola Pisani, Francesca Pompei, Gloria Sulli, Patrick Tabarelli, Michele Tajariol, Salvatore Tulipano (VINCITORE), Valeria Vaccaro, Cosimo Veneziano.

I 20 finalisti sono stati scelti da una giuria qualificata, che ha vagliato 376 candidature, composta da Roberto Borghi, critico d’arte e curatore, Daniele Palazzoli, responsabile arte moderna e contemporanea, Galleria Blu, Milano, Ivan Quaroni, critico d’arte e curatore, Luigi Ratclif, segretario GAI, Lorena Giuranna, critico d'arte, curatore e responsabile del dipartimento educativo del MAGA di Gallarate.

Sei artisti sono stati inoltre selezionati per rappresentare l’Italia nella biennale itinerante europea JCE Jeune Création Européenne: oltre al vincitore Salvatore Tulipano, gli altri artisti sono Federica Cogo, Glen Lasio, Simona Paladino, Michele Tajariol, Valeria Vaccaro, che esporranno una loro opera in una biennale itinerante che, dal 2013 al 2015, interesserà le 10 città partner del progetto: Montrouge (Francia), Maastricht (Olanda), Amburgo (Germania), Klaipeda (Lituania), Bratislava (Slovacchia), Pécs (Ungheria), Salisburgo (Austria), Como (Italia), Figueras (Spagna), Amarante (Portogallo).



La mostra in S. Pietro in Atrio rientra inoltre negli eventi della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani, in programma sabato 5 ottobre.




Inoltre, dal 9 novembre al 1 dicembre, sempre a S. Pietro in Atrio, si terrà la mostra personale di Salvatore Tulipano. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo con tutte le opere dei finalisti e testi Roberto Borghi sui 20 artisti, di Paolo Bolpagni sul vincitore e interviste di Emma Gravagnuolo.




Como, settembre 2013

Mostra dei finalisti

CO.CO.CO. - COMO CONTEMPORARY CONTEST 
Como, S. Pietro in Atrio (Via Odescalchi 3) 
14 settembre – 6 ottobre
Inaugurazione sabato 14 settembre alle ore 11

Orari: da martedì a domenica, 14.30- 18.30; chiuso lunedì

Ingresso libero

Per informazioni
Assessorato alla Cultura, Comune di Como
Via Vittorio Emanuele 97 - 22100 COMO

Tel. +39 031 252.352

cultura@comune.como.it

www.cultura.comune.como.it

www.comune.como.it

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

tel. 02 36 755 700

anna.defrancesco@clponline.it;

marta.paini@clponline.it;

www.clponline.it


Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it

mercoledì 4 settembre 2013

NUOVA PITTURA ITALIANA a Roma

Beh, che dire... Silvia Mei, Anna Caruso, Irene Balia e tanti altri alla corte di sua maestà Cannaviello... da vedere!




NUOVA PITTURA ITALIANA

dal 12 set 2013 al 22 ott 2013
Spazio Aquadro
Via Luigi Calamatta, 29, 00193 Roma


Dieci giovani artisti emergenti selezionati dal Professore Enzo Cannaviello, che pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico.

Gli artisti scelti sono:

Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987, successivamente si è trasferito a Venezia per conseguire il diploma all'Accademia di Belle Arti. Nelle sue opere analizza la società moderna e critica le sue debolezze e contraddizioni, rappresentando sulla tela un mondo in cui vi è una fusione tra oggettività e soggettività.
I colori e i soggetti rappresentati sono cupi e tendono a sconvolgere e scardinare le tradizionali consuetudini del mondo borghese. I dipinti di Abate hanno le sembianze di un incubo o un'allucinazione che prendono vita in spazi apparentemente familiari. La fusione di inconscio e reale si vede nella composizione della tela: più precisamente gli interni di case hanno un chiaro riferimento con il mondo reale, mentre i personaggi sembrano essere frutto dell'immaginazione dell'artista.

Elena Ascari è nata nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Il mondo dei suoi dipinti è assolutamente reale, ma questo realismo si fonde con la personale percezione visiva dell’artista, che mira a costruire una coesistenza tangibile tra universo virtuale e mondo reale. Le opere di Elena Ascari sono il frutto di una fusione tra pittura, installazioni ed utilizzo di nuovi media, che alterano la realtà, proiettano l’osservatore in una terza dimensione, che è a metà tra quella reale e quella virtuale. Essa è ispirata dalle nuove tecnologie con particolare riguardo al video.

Irene Balia è un'altra artista proveniente dalla Sardegna. Nata a Iglesias nel 1985, attualmente vive e lavora a Milano. L'oggettività e l'attaccamento al mondo reale è percepibile nel suo modo di disegnare, che è così preciso e severo da lavorare in maniera quasi ossessiva sui dettagli, come se fosse una fotografia, anziché un dipinto. La soggettività è invece presente nei personaggi, che sono ritratti di familiari o di se stessa: le espressioni sono statiche, a volte quasi assenti, caratterizzate da un'unione di rigidità e delicatezza, tanto da sembrare che siano sospese in uno spazio senza tempo. Le opere della Balia mostrano come molto spesso la figura umana diventi un tutt'uno con i paesaggi. Non vi è una resa anatomica precisa del corpo umano, ma quest'ultimo diventa parte integrante delle distese piatte dei paesaggi dei suoi dipinti.

Anna Caruso è nata a Cernusco sul Naviglio nel 1980. Nel 2004 si è laureata in pittura e restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Nello stesso anno ha aperto e diretto lo Studio d’Arte Picart di Treviglio, dove vive e lavora. I suoi lavori sono caratterizzati da una fusione tra mondo fenomenico e reale, con particolare enfasi data allo spazio, inteso sia come luogo fisico dell'uomo che come sede della mente. I soggetti delle sue opere appartengono al mondo reale e tangibile, ma allo stesso tempo sembrano scomparire in un mondo etereo: ciò appare dalla fitta rete di trasparenze e giustapposizione di colori.

Enej Gala è l'artista più giovane di questa mostra collettiva, di origini slovene. Nato a Nova Gorica nel 1990, successivamente si è trasferito in Italia, a Venezia, dove studia tutt'ora all'Accademia di Belle Arti. I suoi dipinti esplorano il tema del grottesco e a tratti anche quello del mostruoso, così da creare un immaginario quasi surrealista, nel quale vi sono elementi appartenenti al mondo reale, ma al contempo ricchi di una forte carica fantastica.

Riccardo Giacomini è nato nel 1988 a Motta di Livenza. Anch'egli ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Treviso. I lavori dell'artista , prevalentemente di piccolo formato, sono caratterizzati da un forte senso naturalistico, un mondo vegetale molto delicato e quasi malinconico. Il disegno di Giacomini è molto preciso e raffinato, i colori si collocano nella sfera del reale e del romantico.

Matteo Giagnacovo, nato a Milano nel 1986, dove vive e lavora. La creatività dell'artista si esprime nei soggetti del mondo animale e nell'interpretazione sua personale della natura. I lavori di Giagnacovo mostrano un certo primitivismo nell'uso del colore, che richiama alla mente dello spettatore i graffiti che gli uomini incidevano sulle pareti delle caverne. Il colore con cui Giagnacovo ritrae gli animali fa si che l'osservatore possa facilmente collocare i soggetti nel mondo reale, mentre invece l'aura celestina che avvolge i soggetti tende ad isolarli e così crea un mondo mistico, separato dalla realtà. Questa ambivalenza crea un perfetto equilibrio tra materia (corpo) e spirito (aura trasparente).

Silvia Mei, nata a Cagliari nel 1985, vive e lavora a Milano. L'artista, nelle sue opere, prevalentemente su carta, usa colori vivaci collocati su sfondi bianchi che mettono in risalto ancor più i soggetti primitivi e spesso deformi, che lei dipinge lontano dalla tradizionale figura umana. Un'attenta analisi dei suoi lavori dimostra una profonda sensibilità artistica che va oltre i limiti del bello e del brutto, ci proietta in una dimensione onirica e primordiale, che non tende a compiacere i tipici canoni della bellezza umana, ma al contrario li supera e atterra in una dimensione più intima e personale, che scaturisce dalla sua creatività.

Chiara Sorgato, nata a Padova nel 1985, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente vive e lavora a Milano. Nei suoi dipinti vi è una chiara rappresentazione di un mondo onirico, in cui il vero protagonista è il colore, che l'artista stende su tutta la tela in modo deciso e potente. L'artista fa uso di una vasta gamma cromatica, che spazia dal verde scuro al rosso acceso. Osservando le tele della Sorgato, si ha come l'impressione che i paesaggi siano pronti ad inglobare la figura umana, successivamente restituendola al mondo in modo del tutto smaterializzato. Nonostante la figura umana sia scomposta, è possibile notare un'integrazione con lo spazio circostante, così da creare un'unica narrazione visiva.

Elena Vavaro è nata a Castelvetrano nel 1988, dove vive e lavora. Le sue opere sono principalmente ritratti, caratterizzati da un forte realismo, dato dall'uso dell'acquarello sulla carta, disteso in modo molto delicato e leggero. L'oggettività dei suoi dipinti risiede nella resa dei tratti anatomici e dei volti, l'artista tende ad evidenziare finanche nei o lentiggini. Se si osservano, invece, le espressioni dei soggetti della Vavaro, è possibile penetrare nei loro animi e carpire i sentimenti: vi sono sguardi spenti, curiosi, pensanti, che alle volte sembrano interrogare l'osservatore.

lunedì 25 marzo 2013

L’ARTE CHE AIUTA I BAMBINI – AAM Arte Accessibile Milano

L’ARTE CHE AIUTA I BAMBINI – AAM Arte Accessibile Milano

Cari amici collezionisti, siete tutti invitati all’Asta benefica a favore di Abn Onlus e FATA Onlus (realtà attive in Lombardia) a cura di Ivan Quaroni con la partecipazione di 26 artisti contemporanei. Banditore d’asta Roberto Milani.
Quando? Sabato 13 aprile 2013 dalle 14.00 alle 16.00 Palazzo de Il Sole 24 ore | Sala 5 Via Monte Rosa 91, Milano.
Ingresso libero
Valerio Melchiotti,The meat grinder-olio su tela-50x60-2012
L’asta benefica “L’arte che aiuta i bambini” – realizzata grazie alla solidarietà di ventisei affermati artisti contemporanei: Pastorello, Paolo De Biasi, Thomas Berra, Stefano Fioresi, Vanni Cuoghi, Michael Rotondi, Silvia Argiolas, Giuliano Sale, Alice Colombo, Ilaria Del Monte, Irene Balia, Valerio Melchiotti, Isabella Nazzarri, Viviana Valla, Pierpaolo Febbo, Norma Picciotto, Carlo Alberto Rastelli, Silvia Mei, Massimo Della Pola, Debora Garritani, Anna Caruso, Milena Sgambato, Dario Molinaro, Roberto Fanari, Illulian Design Studio, Carlo Cane. I fondi raccolti durante l’evento saranno interamente devoluti a favore di due Onlus milanesi: Abn (Associazione per il Bambino Nefropatico) www.abn.it per contribuire al progetto triennale di nefrourologia pediatrica; e Fata (Famiglie Temporanea Accoglienza)www.fataonlus.com per contribuire alla casa di Fata, un edificio che ospita bambini allontanati dalla famiglia di origine per gravi situazioni di disagio familiare.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAGiuliano Sale_Il piacere_2012 50x60 olio su telaSoglia,collage e tec.mista su tela, 60x80cm,2010Silvia Argiolas_il mio amico cattivo sostiene da anni un cuore che ride nello stomaco -olio e smalto su tela  60x602012 (2)personal armageddon70x50acrilicocollagetela2011OLYMPUS DIGITAL CAMERAPierpaolo Febbo, Paesaggio, 2012, acrilico e collage su tela, 120x60 cmIlaria Del Monte, Primo volo, olio su tela, 40x50cm,2011Irene Balia, Maya-acrilico e grafite su tela-cm50x70-2012Subculture - mix media on paper, 39,5 x 29,5 - 2013Dario Molinaro_Happy and thoughtless of thy day of doom! - cm 60x42, tecnica mista su carta_ anno 2012_courtesy l'artista e Romberg Arte ContemporaneaAnna Caruso - Madre natura - 50x50cm, 2013 -astaDissolvimento-30x20-olio su tela applicata su tavola 2011Carlo ALberto Rastelli, But all young lovers they look the__ same (2012), olio, acrilico, foglia oro e inserto in carta su tela, 60x100 cm-1Roberto Fanari Bagnante ceramica sintetica cm29x9x8 2013Massimo Dalla Pola, Milano,07.2004,digital print on watercolor paper,30x40cm,ed.3(P1010754)Debora Garritani_30x30Isabella Nazzarri, Io che divento una pianta in vaso_olio_su tela_70x100_2013Milena Sgambato_60x60cmPastorelloSenza titolo, tecnica mista su tela, 100x100cm, 2012Viviana Valla, highway's fish-1Fcuk, Iulian, Design CollectionYves Klein Gold - 120x100Valerio Melchiotti,The meat grinder-olio su tela-50x60-2012L'ENIGMA 11

giovedì 17 gennaio 2013

IRENE BALIA | HORTUS CONCLUSUS a cura di Marta Cereda

IRENE BALIA | HORTUS CONCLUSUS
a cura di Marta Cereda

Inaugurazione: mercoledì 6 febbraio 2013, dalle 18.30
In mostra dal 7 febbraio all’8 marzo 2013
Circoloquadro, via Thaon di Revel 21, Milano



Mercoledì 6 febbraio Circoloquadro presenta Hortus conclusus, mostra personale di Irene Balia a cura di Marta Cereda.
La giovane artista sarda espone a Milano una serie di opere di grande formato, in cui delinea paesaggi e figure umane apparentemente imperturbabili.

Il titolo della mostra coincide con quello dell’imponente polittico Hortus conclusus, realizzato per Circoloquadro: quattro tele compongono un paesaggio di quattro metri di lunghezza, sfondando la parete dello spazio espositivo che lo ospita, insieme ad altri disegni e dipinti.
Le piatte campiture di colore e le ampie porzioni non dipinte contribuiscono a inserire i soggetti rappresentati in un’atmosfera sospesa, che diviene la raffigurazione di uno stato d’animo.
Nei suoi lavori, Irene Balia definisce, in una perfetta sintesi prospettica di forma-colore, un universo bloccato nel vuoto, statico, in cui il silenzio verso l’attenzione al dettaglio detta i ritmi della narrazione.
Traspare in queste nuove opere la consapevolezza di uno stile pittorico ben delineato e definito: la ricerca della semplicità, della stilizzazione, della forma pura, sono solo alcuni aspetti del percorso artistico che Irene Balia ha intrapreso.
Il nucleo di lavori presentati rende evidente un’indagine coerente, basata su figure stilizzate e su una scelta cromatica elementare ma inaspettata. Il risultato è un universo sospeso ma pulsante, dove tutto può accadere e dove tutto è già accaduto.
Le nuove opere in mostra sono il chiaro risultato di una poetica già avviata, che trova nel grande formato il suo naturale sviluppo. Irene Balia esprime e riassume liberamente il percorso maturato in questi anni, offrendo spunti su cui soffermarsi, silenzi a cui dar voce.

L’esposizione, curata da Marta Cereda, prosegue il programma di Circoloquadro, impegnato nella ricerca e nella presentazione di giovani artisti italiani e stranieri.


Irene Balia nasce nel 1985 a Iglesias (Cagliari). Dopo aver conseguito il diploma di maturità linguistica, si trasferisce a Sassari, dove continua gli studi all’Accademia di Belle Arti, ottenendo la laurea in Pittura nel 2009. Dal 2010 partecipa a esposizioni personali e collettive in spazi pubblici e indipendenti.

* * *

IRENE BALIA
Hortus conclusus
a cura di Marta Cereda
Inaugurazione: mercoledì 6 febbraio 2013
In mostra: dal 7 febbraio all’8 marzo 2013
Catalogo: testo di Marta Cereda
Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, o su appuntamento
Informazioni: info@circoloquadro.com, tel. 02 6884442, 339 3521391

venerdì 14 dicembre 2012

Itinerant Gardeners Doppia personale di Stefano Serusi e Marco Useli a cura di Laura Vittoria Cherchi

Succede a Cagliari....

 
Itinerant Gardeners
Doppia personale di Stefano Serusi e Marco Useli
a cura di Laura Vittoria Cherchi

fanzine BARBECUE#10 a cura di Paolo Carta

Opening Venerdì 21 Dicembre – h 19:00

MEME | arte contemporanea e prossima, Via Goffredo Mameli, 78 – Cagliari
Dal 21 Dicembre 2012 al 25 Gennaio 2013

visitabile il pomeriggio dalle h.17:30 alle 20:00 – dal lunedì al venerdì


Si tratta, come nell'attività artistica, di delimitare lo spazio sacro,

una sorta di templum, all'interno del quale si trovi concentrato ed esaltato

tutto quello che, fuori del recinto, si disperde e si diluisce,

consegnato all'entropia naturale.

- ALAIN ROGER -


Tracciare un confine è un gesto archetipico. Finalizzato alla generazione di un'identità stabile, esso assolve ad una funzione di differenziazione e regolamentazione. Limite (pèras), nota Alfredo Augustoni in Sociologia dei luoghi ed esperienza urbana, era uno dei vocaboli con cui nelle lingue romanze dei secoli oscuri e nel greco antico si definiva l'idea stessa di spazio. Il giardino è una manifestazione di questo limite: soglia che separa e protegge un interno ordinato e controllabile da un esterno caotico ed imprevedibile. In esso la Natura, circoscritta e normata, perde il proprio carattere di ineluttabilità biologica per farsi artificio. È la stessa etimologia del termine, dalla radice indogermanica "gart" o "hart" con il significato di cingere-circondare, a rivelare l'essenza del luogo individuandolo come uno spazio chiuso (un recinto) contrapposto allo spazio aperto del paesaggio quale espressione di una natura spontanea ed incontrollata. L'identità del giardino, non a caso, trova la propria specificità nella relazione con l'Architettura, dove riflettere sul giardino come spazio architettonico significa spostare l'attenzione dalla vegetazione a quelle strutture profonde che la sorreggono e la organizzano. Un'organizzazione spazio-temporale che, in quanto traduzione di un'organizzazione di pensiero, fa del giardino, in ogni epoca cui esso appartiene, il contenitore di una visione del mondo.

Laura Vittoria Cherchi

 
Breve biografia degli artisti:
Stefano Serusi (1980, Alghero), attualmente vive e lavora a Milano. Tra gli eventi si segnalano: Zebra Crossing, Università di Sassari, 2008; la partecipazione a diverse edizioni di Pav (Berchidda), Public (Sassari) e Sweet Sheets (Palermo); le doppie personali Jamais vu, Galleria L.E.M., Sassari, 2010 e Trame parallele, Underdogstudio, Modena, 2012; le personali Piccole ceneri, 2011 e Novecento, 2012, a Milano.

Marco Useli (1983, Nuoro), attualmente vive e lavora a Milano dove frequenta un master in "Progettazione contemporanea con la pietra" presso il Politecnico. Nel 2007 si è laureato in pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Si segnalano le personali: Sovrastratti, Red-Line Art Gallery, Firenze, 2006; Mouthwash, CaseAperte Gallery, Bologna, 2011; Carsismi, Qart Contemporanea, Dorgali, 2012. Tra le collettive: Arteingenua 1°atto, Galleria Guido Iemmi, Milano, 2008; Combat Prize, Bottini dell’olio, Livorno, 2010; 55esimo Premio Marina di Ravenna, 2010; Next Generation 2011 -Premio Patrizia Barlettani-, Fabbrica Borroni, Bollate (Mi).
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Durante l'opening della mostra “Itinerant Gardeners” il MEME ospiterà la Preview del progetto “Berlin-Island Empirical survey on a heritage” organizzato e coordinato da Giovanni Casu e curato da Giusy Sanna, che presenteranno il lavoro svolto in questi ultimi tre anni, opere e artisti che hanno partecipato a tre diversi progetti culturali iniziati a Berlino nel 2010.

Progetti: Genau! Sardina 2010, Holiday-Island 2011, Berlin- Island 2012

Artisti: Irene Balia, E., Roberto Fanari, Ambra Pittoni, Carlo Spiga, Nuno Vicente (Portugal), Ewa Surowiec (Poland), Bryn Chainey (UK), Alessandro Sau, Cristina Meloni, Rugiada Cadoni from Y Liver, Igor Muroni.

In collaborazione con

Poxart.it – Portale per l'Arte Contemporanea in Sardegna

Associazione Progetto Contemporaneo

Studio grafico Cabòri soluzioni creative.

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MEME – arte contemporanea e prossima

Via Goffredo Mameli, 78 - Cagliari

www.memearte.org - memearte.org@gmail.com

[+39] 070 3510673



Apertura dal lunedì al venerdì, dalle ore 17:30 alle ore 20:00.

Sabato su appuntamento. Domenica chiuso.

mercoledì 28 novembre 2012

BIG BANG a cura di Davide Mariani

Wow! che collettiva! Ci sono anche Giulio Zanet, Micael Rotondi, Pastorello, Giuliano Sale, Silvia Argiolas, Irene Balia ed il grande, anzi grandissimo Valerio Melchiotti! Da vedere!



LIBRERIA DESSì MONDADORI
in collaborazione con L.E.M. Laboratorio Estetica Moderna

Presentano
BIG BANG
a cura di Davide Mariani

Giulio Zanet, Peter Trnkus, Giuliano Sale, Micheal Rotondi, Massimiliano Pelletti, Paolo Pibi, Pastorello, Vincenzo Pattusui, Narcisa Monni, Dario Molinaro, Valerio Melchiotti, Cristina Meloni, Claudia Matta, Pier Paolo Luvoni, Andrea La Rocca, Vincenzo Grosso, Sergio Fronteddu, Roberto Fanari, Pietro di Lecce, Diego Cinquegrana, Simone Carta, Paolo Carta, Pasquale Bassu, Irene Balia, Silvia Argiolas.

Opening Sabato 8 Dicembre – h 18:30

Libreria Dessì Mondadori, Largo Cavallotti, 17 – Sassari

08 Dicembre 2012 - 20 Gennaio 2013

Visitabile dalle h.10:30 alle 13.00 e dalle 17 alle 20:00 – dal lunedì al sabato.

BIG BANG: GET READY TO RE-START!

In un clima segnato da guerre e terrorismo, dal susseguirsi di cataclismi per il globo e con una sempre più imminente minaccia del disastro ecologico, le ipotesi che vedono la fine del mondo ormai alle porte potrebbero sembrare quanto mai realistiche. Secondo il calendario Maya, infatti, l’attuale Età dell’Oro (la quinta), terminerà il 21-12- 2012 con degli immani sconvolgimenti ambientali. A discapito di queste ipotesi, che tuttavia sono state smentite fortunatamente anche dalla comunità scientifica, l’intento principale è quello di offrire una mostra che ha come obiettivo non quello di fornire scenari inquietanti e catastrofici bensì quello di puntare tutto sulla nascita, ovvero al momento in cui tutto ebbe inizio: il big bang e la creazione dell'universo. Ogni artista presente in mostra rappresenta metaforicamente una galassia, un pianeta o un corpo celeste con la sua personale visione delle cose e il suo modo specifico di esprimerle. La rassegna, che raccoglie 25 artisti, è strutturata come un esplosione di opere d’arte che appartengono a generi espressivi diversi tra loro: foto, video, disegni, ricami, sculture e dipinti, dando così vita a un dialogo che racchiude al suo interno un confronto costruttivo con altre realtà.
Big Bang vuole rappresentare una seconda chance, un nuovo inizio in cui possano esistere e co-esistere in maniera armonica modi di pensare ed esperienze diverse, che interagiscano tra loro in uno scambio continuo.

In collaborazione con

L.E.M. Laboratorio Estetica Moderna

Contatti
www.gallerialem.com
gallerialem@gmail.com
www.libreriadessi.it

sabato 17 novembre 2012

ALL I DESIRE A cura di Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce

Grande mostra quella co-curata da Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce 
per Spazio Orlandi a Milano.
Con la partecipazione di Irene Balia, Pasquale De Sensi, Roberto Fanari, Silvia Mei, Pastorello e tanti altri... da vedere!



ALL I DESIRE

A cura di Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce

Luogo: Spazio Orlandi, Via Vespri Siciliani 16/4, Milano
www.spaziorlandi.com

Date: Dal 6 Dicembre al 20 Dicembre 2012
Vernissage: giovedì 6 dicembre ore 18:30
Orari e Giorni per visitare la mostra: Dal Lunedì al Venerdì dalle 10.30 alle ore 18.30
Ingresso: Libero
Mostra con Catalogo
Testo critico di Andrea Lacarpia
Mostra organizzata da Spazio Orlandi, in collaborazione con Dimora Artica e Lobodilattice Magazine

ARTISTI :
Irene Balia, Enrica Berselli, Greta Bisandola, Nicola Caredda, Paolo Carta, Luca Cervini, Diego Cinquegrana, Stefano Cumia, Pasquale de Sensi, Roberto Fanari, Fiorella Fontana, Agnese Guido, Alessio Iacovone, Silvia Idili, Federico Lupo, Bruno Marrapodi, Luigi Massari, Silvia Mei, Piero 1/2Botta Dario Molinaro, Elena Monzo, Andrej Mussa, Nunzio Paci, Pastorello, Guido Pecci, Polo Pibi, Riccardo Pirovano, Carlo Spiga, Devis Venturelli, Serena Zanardi, Wiliam Marc Zanghi

“All i desire”
L'arte diviene cultura del desiderio, o Sottocultura, come il titolo dell'opera di Agnese Guido che ha ispirato il titolo del progetto “All I Desire”, frase che nel dipinto campeggia sulla raffigurazione di un vassoio per dolci, rimasto vuoto, rendendo così la vacua sensazione che accompagna l'appagamento di ogni golosità.
Il progetto artistico sfrutta lo spazio espositivo creando una moltitudine di sollecitazioni visive, linguaggi differenti che interagiscono in una grande installazione composta dalle opere di trentuno artisti, rappresentazione della polisemia dell'arte attuale. Una mostra aperta alla sperimentazione, laboratorio di idee, contrasti e anche ibridazioni, alcuni artisti lavorano in collaborazione per creare un unico progetto artistico.
Un allestimento, quindi, nel quale i limiti dello stile sono valicati in virtù dell'appagamento del desiderio, il quale potenzialmente può estendersi a tutto e non vuole fare a meno di nulla.
La mostra stessa, nella fusione dei desideri degli artisti diventa un'unica opera d’arte, una sorta di happening che include differenti forme d’arte, dall’installazione al video, oltre a lavori di pittura e scultura.