RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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domenica 4 novembre 2012

Martina Di Trapani - Rescue Remedy - a cura di Simone D’Agostino


A Torino, domani, un appuntamento da non perdere...


Martina Di Trapani
Rescue Remedy


Dieffe Arte Contemporanea Porta palatina 9 Torino
a cura di Simone D’Agostino
Opening 5 novembre, ore 19.30
fino al 10 gennaio 2013


Nel 1928 il medico britannico Edward Bach sperimenta per la prima volta uno dei metodi più utilizzati dagli amanti della medicina alternativa per curare alcuni stati psicologici, per poter beneficiare di questo prezioso aiuto basta affidarsi alle proprietà terapeutiche di particolari fiori.
Del lungo elenco di fiori di Bach proposti per questa “auto-cura”, alcuni rientrano in una particolare categoria definita “Rescue Remedy”, o “rimedio d’emergenza”, così denominata proprio perché da utilizzarsi in caso di estrema necessità per alleviare o prevenire i sintomi prodotti da tali stati.
Qualche decennio dopo, esattamente nel 1964, il gruppo pop italiano “I giganti” si inserisce nel panorama musicale italiano dell’epoca con la canzone “Proposta”, il cui incipit recita: mettete dei fiori nei vostri cannoni. Una frase decisamente preda di facili battute, in realtà piena di significato, divenuta storia e metafora di una gioventù ribelle, ma fortemente pacifista, descritta a meraviglia nel testo di Enrico Maria Papes, a tratti spaventosamente attuale. In questo caso la musica diventa il mezzo per proclamare una pace non soggettiva ma globale.
Nel 2011 una giovane artista decide di proporre il suo Rescue Remedy, dando all’amore il ruolo di cura universale contro ogni male.
L’aria nostalgica ma attuale delle opere di Martina “Love” Di Trapani potrebbe essere accompagnata dalle canzoni dei giganti, o da molti altri evergreen che sfidano il tempo e che sono ancora conosciuti, e riconosciuti, dalle generazioni successive.
I suoi dipinti, realizzati tramite l’accostamento tra colori monocromi e immagini d’altri tempi, richiamano alla mente ricordi accuratamente selezionati, fatti di passione, di allegria e di ironia. Ogni elemento diventa una piccola confezione arte-terapica, da somministrare a piccole dosi, le cui controindicazioni sono inesistenti. Le cromie degli sfondi, accese, a tratti quasi fluorescenti e sempre a tinta unita, riportano a stati di sogno, scene surreali, fatte di quiete e ritrovata armonia.
E’ molto complesso definire con ulteriori parole l’energia vitale che fluisce attraverso le opere di Martina Di Trapani, ma traendo spunto dal brano precedentemente citato, credo che un verso descriva nella maniera più adeguata almeno l’intento che sta dietro la loro creazione: dipingo soltanto l'amore che vedo.

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