FREE TO DREAM
Ruggero
Rosfer
Dall’ 8 maggio 2014
Inaugurazione, giovedì 8 maggio 2014
Dalle ore 18.30
FABBRICA EOS
Arte Contemporanea
Piazzale Baiamonti 2 – 20154 Milano
La mostra prosegue fino al 28 giugno 2014
Ruggero Rosfer presenta alla Fabbrica Eos di Milano “Free to
dream”, il nuovo
progetto fotografico d’arte realizzato in India, precisamente a Jaipur
in Rajasthan.
Nove le fotografie esposte in
grande formato e a cui sono affiancati altrettanti video realizzati dall’autrice
e regista Monica Onore; nove sono le persone, o meglio i protagonisti, degli
scatti fotografici; tutti appartenenti alla comunità indiana degli
“Intoccabili” e che Ruggero con il suo gruppo di lavoro ha scelto attraverso un
vero e proprio casting.
Il riferimento al cinema, a
Bollywood in particolare, è ricorrente nel progetto: a partire dal casting,
passando per la scelta del fondale usato per il set, dipinto dal pittore e
scenografo Marzio Cardaropoli, una riproduzione
della collina che sovrasta Los Angeles dove la scritta Bollywood sostituisce
l’originale Hollywood; fino ai video realizzati da Monica Onore, che
raccontano senza parole la quotidianità
di queste persone, le loro umili abitazioni e successivamente testimoniano la loro trasformazione (simulata) in star di
Bollywood. Travestiti da attori, infatti, i protagonisti hanno posato davanti
ad una parete tappezzata di poster dei più famosi attori del cinema indiano.
I protagonisti, accanto al
televisore che trasmette la loro immagine di star cinematografiche, guardano
l’obiettivo con grande dignità nei loro abiti consueti, nel loro ambiente umile
e conosciuto.
Verrebbe da chiedersi cosa
sognino davvero queste persone. Cosa desidera davvero un uomo che vive in
baracche senz’acqua, senza luce elettrica, senza servizi.
Come avviene spesso nei racconti,
nelle leggende, nei miti e nelle favole ai protagonisti viene spesso chiesto di
esprimere un desiderio. La domanda viene quasi sempre posta alle persone
semplici che si riveleranno capaci di risposte equilibrate e intelligenti.
Anche in
questo caso i protagonisti sono quanti non detengono altro potere che la loro
immaginazione, sono gli ultimi.
Se il
contrasto caratterizza tutto il progetto e le fotografie, è negli sguardi
dignitosi e intensi che l’equivoco si scioglie per lasciar emergere tra realtà
e immaginario, l’unica verità possibile,
le persone al di là dei personaggi.
Ancora una
volta la realtà si fa sentire ed è insieme forte e poetica, aspra e struggente.
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