La Divina Marchesa
Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli
Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli
Dal 3 Ottobre 2014 all’ 8 Marzo 2015
Palazzo Fortuny, Venezia
Palazzo Fortuny, Venezia
Ideata da Daniela Ferretti
A cura di Fabio Benzi e Gioia Mori
A cura di Fabio Benzi e Gioia Mori
Venezia rievoca la figura e il mito
della donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa
dei più grandi artisti del tempo da Boldini a Bakst, da Marinetti a
Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks.
Palazzo Fortuny a Venezia, uno dei “luoghi” più amati dalla Divina Marchesa, sarà la sede della prima straordinaria mostra interamente dedicata a Luisa Casati Stampa,
la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le
trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu
capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente,
conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia.
L’esposizione, ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori, è coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da 24ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, conta oltre un centinaio opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografie e abiti provenienti da collezioni private e da musei internazionali.
Della straordinaria collezione di opere d’arte e di ritratti che le
furono dedicati o da lei commissionati, in mostra saranno esposti pezzi
provenienti da collezioni private, come la testa di ceramica policroma
opera di Renato Bertelli, La Marchesa Casati di Romain e Brooks e la scultura di Paolo Troubetzkoy Ritratto della marchesa Casati con un levriero.
Si affiancano poi capolavori assoluti provenienti da musei di tutto il mondo come Ritratto della marchesa Casati di Giovanni Boldini della GNAM di Roma, Marchesa Casati di Augustus Edwin John dell’Art Gallery of Ontario, i molti ritratti che le dedicò Alberto Martini, Linee di forza di paesaggio maiolicato di Giacomo Balla e i gioielli di Cartier a lei ispirati.
Da segnalare anche le molte fotografie che ritraggono Luisa Casati Stampa: dagli scatti di Adolphe Gayne de Meyer, Man Ray e Mariano Fortuny, a quelli rubati, quando viveva in miseria a Londra, di Cecil Beaton.
Il percorso della mostra, attraverso continui rimandi, ricostruisce
le relazioni sociali e artistiche che attraversarono la vita di Luisa
Casati Stampa: dalla gabbia dorata dell’alta società all’incontro con Gabriele d’Annunzio
– che la cambiò per sempre e che divenne un legame d’amore e amicizia
che durò tutta la vita – dalle stravaganze ai travestimenti,alla pratica
dell’occulto per arrivare al periodo “futurista” in cui incontra Filippo Tommaso Marinetti
e sposa la causa del movimento artistico, promuovendone gli artisti e
collezionando le loro opere, per concludersi con la rovina economica e
l’esilio nella capitale britannica dove muore nel luglio 1957.
Tre piani di Palazzo Fortuny “immergeranno” il visitatore nell’atmosfera in cui visse la Divina Marchesa
che, per mezzo secolo, fu una leggenda vivente, una dark lady,
un’importante collezionista d’arte e mecenate, musa di simbolisti,
fauves, futuristi e surrealisti: un mito che ispira ancora oggi gli
artisti e le grandi maison dell’alta moda.
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