Succede a San Miniato....
grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato...
Neri di Bicci - Madonna fra Angeli e Santi |
Le notizie della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato:
Torna allo splendore e al pubblico la preziosa Madonna di Neri di Bicci
Si conclude un lavoro di restauro durato dieci anni e andato avanti per
lotti d’intervento. Torna all’antico splendore, grazie al sostegno
determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato – che
conferma la sua particolare attenzione al patrimonio artistico del
territorio - l’opera “Madonna fra Angeli e Santi” di Neri di Bicci.
L’artista fu l’ultimo esponente di una bottega molto attiva tra il ‘300 e il ‘400 a Firenze che subì l’influenza di Beato Angelico, di Filippo Lippi, di Domenico Veneziano e di Andrea del Castagno. L’opera – un complesso ligneo composto da più tavole e proprietà del Museo Diocesano d’Arte Sacra di San Miniato – presentava svariate problematiche come il distacco del colore e l’attacco dei tarli. Il progetto di restauro – come ci spiega la dottoressa Elisa Barani, responsabile dell’operazione per conto del Museo Diocesano – è consistito quindi nel completo rinforzo strutturale, con risanamenti, consolidamenti e disinfestazioni delle strutture lignee, seguiti da una stesura di cera in modo da proteggere il legno dai bruschi scambi di umidità. Rilevante l’intervento tecnico sui colori. La pulitura degli azzurri è stato uno dei punti nodali del restauro perché il colore di sfondo aveva un aspetto molto arido e poroso oltre che offuscato.
Torna quindi all’originale splendore una delle opere più importanti della collezione diocesana ed un pezzo di grande rilievo dell’arte sacra toscana interpretata da Neri di Bicci nella cui bottega fecero il loro apprendistato molti artisti, fra i quali Cosimo Rosselli, Giusto d’Andrea, Francesco Botticini, Bernardo di Stefano Rosselli. Le sue varie opere si conservano a Firenze (Galleria dell’Accademia), a Boston (Museum of Fine Arts), a Peccioli (Pieve di San Verano), a Volterra (Pinacoteca civica).
Il prossimo 12 aprile, alle ore 17, in Cattedrale, la pala restaurata sarà presentata nel corso di un incontro con la cittadinanza promosso dalla Diocesi di San Miniato e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
L’artista fu l’ultimo esponente di una bottega molto attiva tra il ‘300 e il ‘400 a Firenze che subì l’influenza di Beato Angelico, di Filippo Lippi, di Domenico Veneziano e di Andrea del Castagno. L’opera – un complesso ligneo composto da più tavole e proprietà del Museo Diocesano d’Arte Sacra di San Miniato – presentava svariate problematiche come il distacco del colore e l’attacco dei tarli. Il progetto di restauro – come ci spiega la dottoressa Elisa Barani, responsabile dell’operazione per conto del Museo Diocesano – è consistito quindi nel completo rinforzo strutturale, con risanamenti, consolidamenti e disinfestazioni delle strutture lignee, seguiti da una stesura di cera in modo da proteggere il legno dai bruschi scambi di umidità. Rilevante l’intervento tecnico sui colori. La pulitura degli azzurri è stato uno dei punti nodali del restauro perché il colore di sfondo aveva un aspetto molto arido e poroso oltre che offuscato.
Torna quindi all’originale splendore una delle opere più importanti della collezione diocesana ed un pezzo di grande rilievo dell’arte sacra toscana interpretata da Neri di Bicci nella cui bottega fecero il loro apprendistato molti artisti, fra i quali Cosimo Rosselli, Giusto d’Andrea, Francesco Botticini, Bernardo di Stefano Rosselli. Le sue varie opere si conservano a Firenze (Galleria dell’Accademia), a Boston (Museum of Fine Arts), a Peccioli (Pieve di San Verano), a Volterra (Pinacoteca civica).
Il prossimo 12 aprile, alle ore 17, in Cattedrale, la pala restaurata sarà presentata nel corso di un incontro con la cittadinanza promosso dalla Diocesi di San Miniato e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
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