Francesco de Molfetta - Demology
Nicola Pedana Arte Contemporanea - via Don Bosco 7 - Caserta
sabato 9 novembre alle ore 19
a cura di Massimo Sgroi
Catalogo: in galleria
Testi: Massimo Sgroi
Editore: Nicola Pedana Arte Contemporanea
Genere: arte contemporanea, personale
Durata: fino al 15 dicembre 2013
Orari: martedì/sabato 10-13 e 16.30-20; venerdì 16.30-20
Ingresso: libero
Email: ilcaravaggiopn@libero.it – gallerianicolapedana@gmail.com
Sito: nicolapedana.com
Info: 392.6793401
Ufficio Stampa: Maria Beatrice Crisci (3395454974) mariabeatricecrisci.com – bcrisci@tin.it - info@mariabeatricecrisci.com
Alla
Galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea la mostra di Francesco de Molfetta.Si
inaugurerà sabato 9 novembre alle ore 19, presso la galleria Nicola Pedana Arte. Contemporanea
in via Don Bosco 7 a Caserta, la mostra personale di Francesco de Molfetta, dal
titolo “Demology”, a cura di Massimo Sgroi.In
esposizione una serie di opere che vivono in relazione con il territorio e,
soprattutto, con la visione popolare (non pop) dell'immaginario collettivo
campano.In
occasione del vernissage sarà presentato il catalogo Democracy.
Le
opere dell’artista saranno in mostra alla galleria Nicola Pedana Arte
Contemporanea fino al 15 dicembre prossimo. Nel
testo il curatore così scrive: “Ironico, iconoclasta, provocatorio eppure
dotato di un forte apparato concettuale che connota le sue sculture come un
detonatore dell'accadere artistico.
Francesco
de Molfetta non è un artista che può lasciare indifferenti; solo apparentemente
potrebbe essere associato alle immaginarie dell'eccesso pop di una certa arte
Kitsch. In realtà l'artista milanese è uno scultore e, con i suoi lavori,
riempie lo spazio, non solo quello fisico ma, soprattutto, quello della mente.
Non è casuale che l'ironico Padre Pio sia più vicino alla graffiante
destrutturazione della teologia dell'ubik di Philip Dick che non agli
iperpopolari lavori di Jeff Koons”. Sgroi ancora aggiunge: “Non a caso la
mostra si chiama Demology, ovvero il rapporto
individuale che De Molfetta ha con la cultura demologia del luogo. La scelta
estetica e formale di realizzare delle opere secondo la tradizione della
ceramica di Capodimonte risponde esattamente a questa esigenza. Leggere
antropologicamente quella che è la memoria della gente comune riparametrandola
attraverso la sua sensibilità. Allo stesso modo il Gondam-Obama e la dissacrazione
dei fast food Mc Donalds diventa contaminazione virale di un processo che
oggettualizza l'immagine come la vita stessa. Seguendo le sue sculture,
posizionate, fra l'altro, anche nel cuore della città, egli riscrive il luogo
dotandolo della sua forza ironica. Un modo per obbligare
una terra dalle grandi tensioni sociali a fare i conti con i codici
prestabiliti che le moderne dittature tecnotroniche impongono. Se è vero che
l'arte non può stabilire la verità almeno che essa serva a svelare l'inganno”.
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