Questa mostra, dell'ottimo Serusi, si è inaugurata qualche giorno fa... ma ancora c'è tempo per andare a visitarla!
Stefano Serusi - LOISIR a cura di
Giangavino Pazzola
Inaugurazione
22 ottobre ore 18.30 - dal 22 ottobre al 5 novembre 2013
SPAZIO ORLANDI/Theworkbench, via Vespri Siciliani 16/4 Milano www.theworkbench.it
Spazio Orlandi è un luogo carico di senso. Il progetto di
ristrutturazione descrive un esempio di recupero e riorganizzazione di un
vecchio laboratorio di produzione orafa, caratterizzando uno dei tanti siti di
produzione di cultura materiale appartenenti al distretto industriale milanese.
Valori simbolici, evocativi ed emozionali non trascurabili si addensano
nell’ambiente, rivelando un’opposizione tra il tempo vitale di Kronos e
l’equilibrato rigore della morte. È in questo rapporto che si inserisce il
lavoro presentato da Stefano Serusi: una riflessione sul legame tra il
mondo del lavoro e il tempo libero “organizzato”.
L’esito è una dimensione sospesa, una cristallizzazione nella
quale soggetto e spazio riformulano la tensione percettiva entro la
quale forme invisibili e abbandonate acquistano senso nella rappresentazione,
costruendo significati e valori instabili. Più semplicemente, è un luogo
risemantizzato a partire dall’utilizzo dei vecchi arredi, nel quale soggetto e
contesto esistono e si definiscono in un processo di mutua relazione per
sfuggire all’anonimato, alla vacuità e all’inutilità, ma senza arrivare ad una
risposta operativa. È una condizione di impasse nella quale “tutto cambia
per non cambiare niente”.
L’essenza dell’oggetto non può avere un'esistenza autonoma se non
nell’oggetto stesso. La perdita di lavoro disorienta e stimola la ricerca
di nuove modalità cognitive dello spazio circostante. Stefano Serusi,
compiendo un’operazione site specific, permette a Spazio Orlandi di
“ri-fare mondo” e, proprio in quanto resistenza al tempo, di essere avamposto
di una protesta romantica alla vita contemporanea. Loisir è, dunque,
un percorso che connette i diversi piani di descrizione dell’attività
percettiva fornendo chiavi di lettura per recuperare il senso profondo
del qui e ora. Tempo e spazio si configurano come i passaggi
interpretativi del reale, verso un inviolabile bisogno di appropriarci con un
atto fisico di ciò che ci circonda per liberare il pensiero.
Stefano Serusi (Alghero 1980) vive e lavora a Milano. Ha
partecipato a diverse mostre collettive e personali, con una certa attenzione
per il territorio d'origine. Confrontatosi sin dall'inizio della sua ricerca
con ambienti molto connotati, il suo lavoro si è sviluppato quasi naturalmente
in progetti site specific, in cui l'analisi e la suggestione delle forme
architettoniche siano il principio per la definizione di un percorso narrativo
all'interno dello spazio. Tra le mostre collettive si segnalano: nel 2008
“Zebra Crossing” presso l’Università di Sassari (opera in collezione
permanente), “Generazioni Glocal”, 2011, all’Exmà di Cagliari e Lontano da
dove, nel 2012 alla Pelanda di Roma; tra le mostre personali, nel 2010 “Jamais
vu” al Lem di Sassari, nel 2011 Piccole Ceneri presso Isola libri, Milano, nel
2012 “Trame parallele” all’Underdogstudio di Modena, “Novecento” a Villa Litta,
Milano, e “Itinerant gardeners” al Meme di Cagliari.
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