LOISIR
Mostra personale di Stefano Serusi
A cura di Giangavino Pazzola
Spazio Orlandi Gallery
22 ott. - 5 nov. 2013
via vespri siciliani 16/4, 20146 Milano
The Workbench/Spazio Orlandi è un luogo carico di senso. Il progetto di
ristrutturazione descrive un esempio di recupero e riorganizzazione di
un vecchio laboratorio di produzione orafa, caratterizzando uno dei
tanti siti di elaborazione di cultura materiale appartenenti al
distretto industriale milanese. Valori simbolici, evocativi ed
emozionali non trascurabili si addensano nell’ambiente, rivelando
un’opposizione tra il tempo vitale di
Kronos e l’equilibrato rigore della morte. È in questo rapporto che si
inserisce il lavoro presentato da Stefano Serusi: una riflessione sul
legame tra il mondo del lavoro e il tempo libero “organizzato”.
L’esito è una dimensione sospesa, una cristallizzazione nella quale
soggetto e spazio riformulano la tensione percettiva entro la quale
forme invisibili e abbandonate acquistano senso nella rappresentazione,
costruendo significati e valori instabili. Più semplicemente, è un luogo
risemantizzato a partire dall’utilizzo dei vecchi arredi, nel quale
soggetto e contesto esistono e si definiscono in un processo di mutua
relazione per sfuggire all’anonimato, alla vacuità e all’inutilità, ma
senza arrivare ad una risposta operativa. È una condizione di impasse
nella quale “tutto cambia per non cambiare niente”.
L’essenza
dell’oggetto non può avere un'esistenza autonoma se non nell’oggetto
stesso. La perdita di lavoro disorienta e stimola la ricerca di nuove
modalità cognitive dello spazio circostante. Stefano Serusi, compiendo
un’operazione site specific, permette a Spazio Orlandi di “ri-fare
mondo” e, proprio in quanto resistenza al tempo, di essere avamposto di
una protesta romantica alla vita contemporanea. Loisir è, dunque, un
percorso che connette i diversi piani di descrizione dell’attività
percettiva fornendo chiavi di lettura per recuperare il senso profondo
del qui e ora. Tempo e spazio si configurano come i passaggi
interpretativi del reale, verso un inviolabile bisogno di appropriarci
con un atto fisico di ciò che ci circonda per liberare il pensiero.
Stefano Serusi, nato ad Alghero nel 1980, vive e lavora a Milano. Ha
partecipato a diverse mostre collettive e personali, con una certa
attenzione per il territorio d'origine. Confrontatosi sin dall'inizio
della sua ricerca con ambienti molto connotati, il suo lavoro si è
sviluppato quasi naturalmente in progetti site specific, in cui
l'analisi e la suggestione delle forme architettoniche siano il
principio per la definizione di un percorso narrativo all'interno dello
spazio. Tra le mostre collettive si segnalano: Zebra Crossing, 2008,
Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari e Lontano da dove, La
Pelanda, Roma; tra le mostre personali, nel 2010 Jamais vu, Galleria
Lem, Sassari, nel 2012 Novecento, Villa Litta, Milano e Itinerant
gardeners, Meme, Cagliari.
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