Trovo sul sito TAFTER (http://www.tafter.it/) un articolo, a firma Francesco Cascino, estremamente interessante sulla questione spinosa dell'aliquota I.V.A. sull'acquisto di opere d'arte...
IVA incompresa di Francesco Cascino
"Mentre scrivo scorrono le immagini delle manifestazioni che infestano
Roma da quando esiste la libertà di esprimere qualunque idea in
qualunque forma, anche quando non si tratta di idee ma di posizioni di
rendita di pochi, fortunati sindacalisti che manipolano molti,
moltissimi sfortunati (e impreparati) lavoratori. I quali, invece di
perdere tempo e energie, potrebbero aggiungere valore alle loro vite con
una relativa facilità.
Mentre scrivo scorrono le immagini dei lotti delle aste di Londra:
Gursky un milione e mezzo di sterline, Wade Guyton ottocentomila
sterline, Cindy Sherman mezzo milione di sterline. E così via. Tutti
nomi “indovinati” anni fa, molti anni fa quando i soloni e i
principianti dell’arte gridavano alla bolla. Era il 2003, dura da dieci
anni. Le bolle durano, quando va bene, un anno e mezzo… Tutti zitti
davanti ai risultati, salvo ricominciare a gridare a fine week end di
Frieze, quando tornano protagoniste l’invidia, le gelosie, le piccinerie
di chi percepisce le proprie incapacità e accusa gli altri di “fare
sistema” in chissà quale modo. Bassezze tutte italiane..."
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