Kunstraum Riss, via san Bastiaun 6, 7503 Samedan (Svizzera)
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Rolf Bienentreu “Spiegel”
Kunstraum Riss, via san Bastiaun 6,
7503 Samedan (Svizzera)
venerdì 13 dicembre, ore 18
Dal 13 dicembre 2013 al 24 gennaio 2014
dal lunedì al venerdì, 10.00 / 12.00 - 16.00 / 18.00
ingresso libero
Presentazione
di Anna Caterina Bellati
Ufficio Stampa: BELLATI EDITORE, info@bellatieditore.com
Specchi profondi
di Anna Caterina Bellati
Il primo specchio che
s’incontra nella vita è quello in cui vediamo riflessa la nostra immagine
stando in braccio alla mamma. “Quello sei tu”, dice e tu impari piano piano a
riconoscerti. Il primo specchio che s’incontra nella letteratura è invece
quello della matrigna di Biancaneve e anche questo ha a che fare con lo
sviluppo della personalità e il riconoscimento dell’io. Nella fiaba si racconta
che la regina crudele, distrutta dalla gelosia, non sa accettare il fatto che
la figliastra la superi in bellezza. Come non pensare all’Edipo re e
alla tragedia che travolge tutti i protagonisti: intanto la madre Giocasta,
quindi Laio, il padre che ha il terrore di essere soppiantato dal figlio, ed
Edipo, il ragazzo il cui destino è segnato e quindi necessario. Ma c’è un altro
personaggio, questa volta preso dalla mitologia, al quale rimanda subito l’idea
dello specchio. Si tratta del bellissimo Narciso e del proprio
innamoramento-ripiegamento su di sé che il giovanetto pagherà con la morte
cadendo nell’acqua dello stagno.
Ora, il nodo su cui
s’incentra l’indagine svolta da Bienentreu intorno allo specchio tiene conto di
tutti questi elementi che si può dire stiano alla base della percezione che
ciascuno ha di sé, in particolare quando questo “sé” è sogguardato da una
distanza privilegiata, il riflesso dello specchio.
Non a caso le tavole
dipinte di Bienentreu si chiamano “Specchi profondi”. Profondi per un
motivo tecnico, i molti strati di vernice creano l’illusione della profondità;
e profondi perché impongono allo spettatore uno sguardo autentico.
Quando la mattina ci si
guarda allo specchio per farsi la barba o truccarsi gli occhi, in realtà non si
bada a quello che nello specchio accade. Ci si limita a fissare una piccola
porzione del proprio viso della quale ci stiamo occupando. Invece gli “Specchi
profondi” obbligano a uno sguardo non distratto. Intanto l’immagine,
derivante da un gioco di luci che s’incrociano sulla superficie riflettente
delle tavole, non è quella cui siamo abituati. Siamo noi ma più larghi, o più
lunghi, o più magri. E la nostra faccia non è proprio così, non è proprio
quella che ci viene incontro. Questo gioco di domande mette in campo sia
l’abitudine alla propria immagine, sia la soddisfazione di scoprirsi dentro un
oggetto lucido e brillante. Le tavole di Bienentreu sono in genere rosse, verdi
o blu i suoi colori preferiti, ma in realtà su chi le guarda impongono una
speciale attenzione-attrazione. Sono invitanti e pieni di vita le rosse, sono
riposanti le verdi e le blu. Il piacere e la calma. Ma c’è un secondo elemento
del quale tenere conto.
C’è l’occhio dell’artista.
Lui sa che nelle sue tavole si specchierà il mondo che passa loro davanti e sa
che questo mondo sarà costretto non a vederle, ma a guardarcisi dentro. Ecco,
il gioco di Narciso raddoppia e diventa l’esercizio di un potere. E non è
ininfluente che Bienentreu sia un pediatra. Conosce perfettamente i meccanismi
che muovono la curiosità di un bambino e smuove quei medesimi meccanismi
sopiti, anche nell’adulto.
Questa specie di sottile
violenza esercitata sullo spettatore diventa ancora più forte nelle fotografie.
La realtà non viene ritratta, fotografata, fissandola attraverso l’obiettivo,
ma viene fermata quasi capovolta, cogliendone un ritaglio dentro la tavola
dipinta. Le forme si liquefanno, i contorni si sciolgono, niente è più come
normalmente appare. Il mondo intero diventa d’acqua e in tal caso
“riconoscersi” comporta un atto di fede. Quando lo specchio profondo è usato
come una quinta scenografica dentro cui una macchina da presa filma
l’esistente, tutto quello cui siamo abituati assume un aspetto diverso. Tutto
quello che di solito compone la nostra vita diventa un’altra cosa.
E allora lo specchio che
ha tradito le immagini abituali diventa strumento per indicare la precarietà
del nostro essere nel mondo.
Anna Caterina Bellati
BIOGRAFIA
Dopo avere ultimato il
Liceo Classico ha studiato Filosofia e Scienze della Comunicazione.
Nel 1971 si iscrive alla
Facoltà di Medicina a Liegi, in Belgio. Completa il corso di studi a Berlino
nel 1980 e nel 1985 prende la specializzazione in pediatria. In quegli anni
sviluppa anche i suoi interessi riguardo l’arte concettuale.
Nel 1979 tiene la sua
prima performance dal titolo Menschen
Gefallene (Corpi caduti) nella
Mariannenplatz a Berlino.
Nel 1980 ripropone la
medesima manifestazione allo Studio II
di Berlino, e sempre nella capitale
tedesca organizza l’installazione Gedächtnis
des Divan (Memoria del divano).
L’anno seguente, a Wehdel, vicino ad Amburgo, sviluppa esempi di anamorfosi
sulle pareti di un appartamento privato. Titolo, Besucher (Visitors).
Nel 1983, a Bremerhaven -
Germania, organizza l’installazione Erotik
Ortes des (L’erotismo dei luoghi).
L’anno seguente, sempre a Bremerhaven e a Rotterdam, installa un nuovo lavoro, Erotik der Gegenstände (L’erotismo
degli oggetti).
Questa ricerca continua
nel 1985 a Bremerhaven, lavorando sul tema Erotik
der Personen (L’erotismo nelle
persone). Tutte queste prestazioni si riferiscono a un personaggio d’invenzione, Aprilheiland in der Prilküche.
Nel 1987 si trasferisce in
Svizzera.
Nel 1990 viene invitato al
Kunstverein di Bremerhaven, dove
espone due autoritratti, Selbstbildnisse
(Autoritratti). Nel 1991 la professione medica lo fa
trasferire in Romania per qualche tempo.
Nel 1992 è invitato dalla Società di Belle Arti di Iashi, Romania,
a prendere parte a una mostra dal titolo Oggetti
Testimoni. Successivamente la stessa mostra viene presentata a Bucarest.
Nel 1993, il video Alone Insieme,
è esibito al pubblico per la prima volta in Engadina, Svizzera.
Due anni dopo, presso la Galleria Riss, a Samedan in Engadina,
realizza l’installazione Heimweh und
Sehnsucht (Nostalgia e malinconia).
Nel 1998 la Galleria Riss lo invita a partecipare a
una collettiva intitolata Plexiglass.
Nel 1999 è di nuovo invitato a Bremerhaven dal Kunstinitiative per esporre i suoi Tiefe Spiegel (Specchi
profondi).
Nel 2004 Anna Caterina
Bellati organizza la sua personale Specchi Profondi a Villa Sommi Picenardi, a Olgiate Molgora (LC) - Italia.
La stessa mostra viene
presentata nel 2005 a Bremerhaven alla Kunsthalle
con il titolo Spiegelungen (Riflessi).
Nel 2007, a Cuxhaven
vicino ad Amburgo, presenta il Piazza dello Amor Perfetto, proiettato
nelle sale della Galleria Weidenstieg. Questa mostra personale sarà ospitata nel
mese di settembre, ancora con Bellati come curatore, a Lugano - Svizzera, alla Galleria Mya Lurgo.
Nell’agosto 2008 partecipa
a OPEN XI. Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni a
Venezia Lido e nell’ottobre 2008 a Il vuoto e le forme. 1. Esposizione
Internazionale di Sculture Installazioni e Dipinti a Chiavenna. A novembre
è invitato alla collettiva dedicata al Tricolore
al Museo Tecnico Navale di La Spezia
durante la manifestazione Museo in
vetrina.
Nella primavera successiva
espone a Il vuoto e le forme. 2. Esposizione Internazionale di Sculture
Installazioni e Dipinti a Chiavenna. Nel mese di giugno tiene la sua
personale alla Galleria Uno a Soglio
(CH). A settembre partecipa alla XII
Biennale di Architettura di Venezia nella mostra collettiva Metropoli//Antimetropoli ideata e curata
da Anna Caterina Bellati.
Sarà invitato nel 2012
alla terza Edizione Il vuoto e le forme. 3. Esposizione Internazionale di
Sculture Installazioni e Dipinti, Cantico, dedicata a San Luigi Guanella, ancora a cura di Anna Caterina
Bellati.
Nel
giugno 2013 Anna Caterina Bellati predispone la personale Bienentreu Acqua
memoria nelle sale della Scoletta della Bragora, in Campo
Bandiera e Moro a Venezia. A luglio è invitato dagli organizzatori PoloDLTM
e Bellati Editore all’evento LUCE SUL MARE la Natura, L’uomo,
L’ingegno navale al Porto Mirabello di La Spezia.
Rolf Bienentreu vive e
lavora tra la Svizzera e l’Italia.
rolf.bienentreu @
gmail.com
Kunstraum Riss, via san Bastiaun 6,
7503 Samedan (Svizzera)
tel. 0041 81 852 55 58
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